Le tossicodipendenze

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LE TOSSICODIPENDENZE

di anonimo

– L’eroina –

L’apparenza non è invitante: una polvere granulosa, giallastra, avvolta in
pacchettini di cellophan.

Viene “utilizzata” in vari modi: sniffata, iniettata in vena o sottopelle,
fumata. Il prezzo della “roba” o “dose” va dalle 120.000 fino a oltre
200.000 lire al grammo.

Il primo “buco” non da effetti piacevoli, la sensazione tanto ricercata
dagli eroinomani avviene man mano che aumenta la dipendenza: è una sorta di
orgasmo che viene detto Flash e dura mezzo minuto.

Da una primaria sensazione di tranquillità si passa alla sonnolenza,
confusione mentale, brividi e formicolii; la dipendenza è quasi immediata;
per avere la sensazione di godimento la solita dose non basta più, e bisogna
aumentarla di volta in volta.

La decadenza fisica è la prima delle conseguenze date dalla dipendenza: la
carie attacca i denti, che iniziano a cadere, scompare il desiderio sessuale
e si abbassano drasticamente le difese immunitarie; nelle donne scompare il
ciclo mestruale.

Per coloro che vogliono “uscire dal giro” l’astinenza è dolorosa (ma ne vale
sempre la pena, la vita deve essere vissuta bene e serenamente): febbri
molto forti si accompagnano a fastidiosissimi pruriti, spasmi muscolari
fanno contrarre le gambe, la testa sembra che scoppi dal dolore.

Come accorgersi se un ragazzo “si buca”?

Di solito il sintomo rivelatore è la presenza di lividi in prossimità delle
vene (tipo quelli lasciati dai prelievi di sangue); poi, le pupille
rimangono mezze socchiuse, senza reazione agli stimoli luminosi; spesso, il
drogato non ripone i “ferri del mestiere”: cucchiaini, fiammiferi, limoni,
il cui succo serve per sciogliere la dose.

Di fatto un’ immediata trasandatezza, un palese cambiamento dell’umore e
delle abitudini puo essere segnale di una necessita’ di intervento.

La comunicazione risulta essere l’arma vincente per risolvere questo tipo di
problematiche

– Le amfetamine –

Le amfetamine sono delle sostanze di sintesi, messe a punto alla fine degli
anni ’30 per la cura dell’asma; ma, che possiedono anche proprietà eccitanti
e stimolanti il sistema nervoso centrale.

Permettono di prolungare lo stato di veglia e sopprimono le sensazioni di
fatica e di fame. Sono usate in terapia, sotto stretto controllo medico, per
la cura di alcune forme di obesità. Provocano gli stessi effetti della
cocaina, sia a breve che a lungo termine: euforia, eccitazione ed ansia; a
dosi elevate, anche irritabilità.

A livello fisico determinano un aumento delle frequenze cardiaca e
respiratoria. L’abuso porta a tolleranza ed a dipendenza.

Inoltre, sopprimendo il senso di fatica portano ad oltrepassare i propri
limiti di resistenza e possono condurre alla morte (frequenti i casi di
atleti morti in gara, sotto l’effetto di amfetamine). Quando termina
l’effetto eccitatorio si avverte un forte senso di stanchezza, disturbi del
sonno, ansietà, iperfagia, tremore e irritabilità. Ci si sente stanchi, ma
non si riesce a dormire; per cui occorre ricorrere a dei calmanti
(barbiturici), che provocano un sonno innaturale e giustificano, al
risveglio, l’assunzione di un’altra pillola per scuotersi … fino al
momento in cui l’organismo non ce la fa più e sopraggiunge il collasso.

Dosi forti e frequenti possono danneggiare il cervello e causare confusione
di linguaggio e di pensiero, allucinazioni, delirio.

Provocano una rapida tolleranza ed una dipendenza molto forte, sia fisica
che psichica. L’intossicazione può essere mortale.

Si trovano in pasticche, in capsule, o in polvere e vengono spesso usate per
tagliare l’ecstasy, o l’LSD. Nel nostro cervello agiscono su alcune sostanze
che contribuiscono a regolare sonno, umore e appetito. Chi le consuma vuole
una scorciatoia per sentirsi pieno di energia, sveglio e vigile.

Ma, le anfetamine accelerano il cuore e il respiro, rendono difficile il
sonno e, alla lunga, diminuiscono l’attività sessuale. Aiutano a non sentire
fame e fatica, ma non difendono l’organismo dalla mancanza di cibo e di
riposo. Quando l’effetto finisce ci si sente come svuotati: spossati,
irritabili, depressi; sensazioni che si fanno più intense se c’è stata una
storia d’uso di molti giorni. La tentazione di allontanare da sé questi
effetti può portare a riprenderle ancora.

Chi consuma molto può avere problemi a capire cosa è in grado di fare, le
conseguenze di ciò che fa e gli eventuali rischi. In casi estremi, il
comportamento può diventare violento, la capacità di autocritica annullarsi
e si può arrivare all’isolamento e alla paranoia.

Le anfetamine possono dare dipendenza. Quando si smette dopo averne
consumato troppo e a lungo, scatta l’astinenza: ci si sente gravemente
depressi, stanchi e molto assonnati. Se vengono iniettate e si usano
siringhe in comune, c’è il rischio di infezione da Hiv e epatite. Usare
contemporaneamente alcoolici e altre sostanze aumenta i rischi; in
particolare, i comportamenti possono diventare facilmente aggressivi e
violenti. Le anfetamine sono illegali e per la legge sono equiparate a
eroina e cocaina.

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