La musica e il ritmo sono dentro di noi dalla nascita

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La musica e il ritmo sono dentro di noi dalla nascita

Studi sul cervello dei neonati: La musica e il ritmo sono dentro di noi dalla nascita

ROMA (28 gennaio) – La musica è dentro di noi dalla nascita. I neonati, infatti, hanno il senso del
ritmo sin dai primissimi giorni di vita, cosa che suggerisce che questa è una dote innata per
l’uomo. Lo afferma uno studio diretto da Istvan Winkler dell’Istituto di psicologia dell’Accademia
delle Scienze ungherese a Budapest, e da Henkjan Honing dell’Università di Amsterdam.

Secondo quanto riferito sulla rivista Usa Proceedings of the National Academy of Sciences, la
scoperta potrà avere implicazioni importanti anche sul profilo medico: infatti se i ricercatori
trovassero un nesso tra anomalie del senso del ritmo del neonato e disturbi del linguaggio o
dell’udito, un giorno potrebbe essere messo a punto un test diagnostico basato sul senso del ritmo
da effettuare sin nei primi giorni di vita.

I neonati amano la musica, non hanno ancora spento la prima candelina e già amano battere le mani a
ritmo, ma finora non era chiaro se il senso del ritmo fosse innato o appreso. Per scoprirlo i
ricercatori hanno chiesto la collaborazione di bimbi piccolissimi, di pochi giorni di vita. Hanno
eseguito l’elettroencefalogramma (eeg) ai piccoli mentre dormivano e venivano fatta ascoltare loro
sonorità rock, talvolta distorte togliendo una nota per distruggere il ritmo della musica.

Ebbene quando il ritmo era distorto dall’artificio della nota, l’eeg dei piccoli registrava un
sussulto come se il cervello dei neonati si aspettasse un certo ritmo e si accorgesse della
distorsione. Ritenendo che questo studio prova che il senso del ritmo è innato, i ricercatori
cercheranno ora di vedere se anomalie del senso del ritmo nel neonato siano riconducibili a disturbi
negli anni che si presentano negli anni successivi.

www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=43968&sez=HOME_SCIENZA

Il senso del ritmo è innato

Si manifesta molto prima di quanto si pensasse nei bambini

28 gennaio 2009

www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_gennaio_28/senso_ritmo_innato_86c33a6c-ed2e-11dd-b7f1
-00144f02aabc.shtml

Il senso del ritmo si manifesta nei bambini prima di quanto si pensasse. Un team di ricercatori
internazionali ha osservato le reazioni del cervello di un gruppo di bebè di due o tre giorni di
vita per mezzo della risonanza magnetica e ha scoperto che i neonati riuscivano a seguire in modo
coerente il ritmo della musica, reagendo quando la si interrompeva.

LO STUDIO – Per lo studio, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, sono
stati esaminati 14 piccolissimi. Gli scienziati hanno osservato nel loro cervello un’attività
elettrica simile a quella delle rispettive 14 madri (che li tenevano in braccio) esaminate
simultaneamente durante una seduta in cui è stata suonata musica con un forte ritmo. Le risonanze
magnetiche al cervello hanno rivelato che i bebè seguivano il ritmo e, come chiunque ascolti della
musica, hanno cominciato ad anticipare le note, aspettandosi che il batterista continuasse con lo
stesso ritmo e reagendo se invece si interrompeva.

CONSEGUENZE – La scoperta potrebbe cambiare il modo in cui i medici considerano le abilità musicali
dei bambini, ha dichiarato un o degli autori dello studio, Istvan Winkler della Hungarian Academy of
Sciences di Budapest. Molti ricercatori hanno finora pensato che i bambini imparino la musica
ascoltando gli adulti, ma la nuova ricerca suggerisce che il ritmo potrebbe essere un’abilità
innata, «già scritta nel cervello umano». E sarebbe una qualità prettamente umana: non dipenderebbe
dal fatto di sentire il battito del cuore della mamma o la sua voce quando il feto è ancora
nell’utero. I ricercatori fanno infatti notare che i primati a noi più vicini, gli scimpanzè,
sentono anch’essi il battito del cuore materno prima di nascere, e tuttavia non hanno il senso del
ritmo.

(AGI) – New York, 28 gen. – Il senso del ritmo si manifesta nei bambini a un’eta’ molto piu’ precoce
di quanto i medici abbiano finora sospettato. Un team internazionale di ricercatori ha osservato con
la risonanza magnetica le reazioni del cervello di un gruppo di bebe’ di due o tre giorni di vita, e
ha scoperto che i neonati riuscivano a seguire il ritmo della musica: ascoltavano e reagivano se si
interrompeva. La ricerca e’ stata pubblicata sui ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’.
Per lo studio sono stati esaminati 14 bimbi. Gli scienziati hanno osservato nel loro cervello
un’attivita’ elettrica del tutto simile a quella dei 14 adulti – le mamme che li tenevano in braccio
– esaminati contemporaneamente durante una seduta in cui e’ stata suonata della musica con un forte
ritmo scandito dalla batteria, ha spiegato il co-autore Henkjan Honing della University of
Amsterdam. Le risonanze magnetiche al cervello hanno rivelato che i bebe’ seguivano il ritmo e, come
chiunque ascolti della musica, hanno cominciato ad anticipare le note, aspettandosi che il
batterista continuasse con lo stesso ritmo e reagendo se invece si interrompeva. La scoperta
potrebbe cambiare il modo in cui i medici considerano le abilita’ musicali dei bambini, ha
dichiarato un altro co-autore dello studio, Istvan Winkler della Hungarian Academy of Sciences di
Budapest. Molti ricercatori hanno finora pensato che i bambini imparino la musica ascoltando gli
adulti, ma la nuova ricerca suggerisce che il ritmo potrebbe essere un’abilita’ innata, “gia’
scritta nel cervello umano”, come afferma Honing. E sarebbe una qualita’ prettamente umana: secondo
lo scienziato, non dipende dal fatto di sentire il battito del cuore della mamma o la sua voce
quando il feto e’ ancora nell’utero. Honing fa infatti notare che i primati a noi piu’ vicini, gli
scimpanze’, sentono anch’essi il battito del cuore materno prima di nascere, e tuttavia non hanno il
senso del ritmo.

I neonati hanno il senso del ritmo e il gusto della musicaPensiero Scientifico

di david frati Pensiero Scientifico – 27 gennaio 2009

Il gusto per la musica? Comincia già nel pancione. Uno studio pubblicato dalla rivista Proceedings
of the National Academy of Sciences dimostra che i neonati reagiscono alla musica persino durante il
sonno. I ricercatori dell’Accademia Ungherese delle Scienze coordinati da István Winkler hanno fatto
ascoltare durante il sonno musica R&B a 14 neonati sani tra le 37 e le 40 settimane di vita,
alterando ogni tanto il ritmo della musica e al contempo monitorando la loro attività cerebrale con
degli elettrodi applicati alla testa. È emerso che i neonati reagivano male alle perdite di ritmo
della musica indotte dai ricercatori, come se il loro cervello ‘si aspettasse’ un battito che non
arrivava: i tracciati elettroencelografici infatti presentavano i segni tipici della violazione
delle aspettative sensoriali.

Lo studio è stato ripetuto su 14 adulti, ottenendo risultati molto simili. “I nostri dati
innanzitutto svelano che la percezione del ritmo non ha bisogno di un’attività cosciente”, spiega
Winkler, “e poi che il gusto per il ritmo accompagna gli esseri umani sin dalla nascita e forse da
prima della nascita. I bambini sono più complessi di quanto crediamo”.

Fonte: Winkler I, Háden GP, Ladinig O. Newborn infants detect the beat in music. PNAS 2009;
doi:10.1073/pnas.0809035106.

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