La misurazione delle onde cerebrali negli stati di trance medianica

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La misurazione delle onde cerebrali negli stati di trance medianica

di Liberale

L’esperimento, che può apparire molto complesso, è stato elaborato per avere quanti più dati medici
possibili in situazioni significative del fenomeno di trance medianica.
E’ un esempio di come un semplice studioso può suggerire ad una equipe medica una metodologia di
base per effettuare un serio esperimento in modo da avere riscontri e dati associabili e
strettamente connessi sia dal punto di vista medico che paranormale.

Metodologia dell’esperimento proposto:

1) Scelta dell’apparecchiatura

L’apparecchiatura scelta per questo tipo di esperimento è la versione più recente del Brain
Olotester elaborata e progettata dal dottor Montecucco e dal dottor Giroldini.

Il Brain Olotester, collegabile ad un computer compara, fondamentalmente, le onde cerebrali
dell’emisfero destro e sinistro di una persona fornendo una misurazione della coerenza dei due
emisferi. La coerenza deve essere intesa come la somiglianza tra l’attività cerebrale dell’emisfero
destro e sinistro. Più alta è questa somiglianza più alta è la coerenza. Ad una coerenza elevata
dovrebbe corrispondere un equilibrio, un’armonia tra mente e corpo. Lo strumento misura anche la
resistenza cutanea, il battito cardiaco, l’ EMG, la temperatura periferica del corpo.

2) Il medium e l’ambiente

Il medium dovrà essere di provata esperienza, serietà e dovrà avere capacità di personificazione a
voce. [1] [2] Gli si dovrà lasciare il compito di preparare l’ambiente della seduta. Essendo i Brain
Olotester trasportabili non sarà forse necessario eseguire la seduta in laboratorio ma in un luogo
scelto dal medium. Si lascerà al medium anche la scelta delle persone che parteciperanno alla prima
seduta. Il medium, di conseguenza, lavorerà o in un ambiente conosciuto oppure in un laboratorio
allestito secondo le sue esigenze. La stessa seduta si svolgerà con le condizioni da lui dettate e
con le quali opera normalmente.

Per avere riscontri interessanti dal punto di vista paranormale, bisognerà escludere medium che
abbiano già avuto contatti ripetuti e continui con “spiriti guida” o con entità che si presentano
regolarmente (a meno che esse non intervengano a protezione del medium stesso e fungano da filtro
per le entità che si presenteranno). Le affinità, la sudditanza, la quotidianità che si instaura tra
i medium e le entità che si presentano con regolarità non giovano all’esperimento. E’ difficile che
una entità con la quale si siano avuti molti contatti provochi stati di ansia, paura, strappi
emotivi, sorpresa, sofferenza nel medium. Mentre sono proprio questi “stati emotivi” che possono
fornire tracciati interessanti e utili indicazioni paranormali.

Il medium dovrà aderire all’intero corso dell’esperimento sottoponendosi ad un ciclo di almeno
cinque esperimenti da effettuarsi, chiaramente, in giornate diverse. Sarà opportuno che i
partecipanti alla seduta vengano sostituiti ad ogni esperimento. Ma devono essere sempre scelti tra
persone con esperienze precedenti e che abbiano partecipato a diverse sedute.

3) Il direttore di seduta e l’esperto

All’esperimento dovrà sempre partecipare un direttore di seduta di fiducia del medium.
Sarà anche necessario che alla seduta partecipi un esperto e studioso di fenomeni paranormali, con
grande conoscenza della casistica relativa alle sedute medianiche e ai fenomeni ad esse correlati.
(Anche lo studioso potrebbe essere collegato ad una apparecchiatura EEG, diventando, così, parte
ancora più attiva all’esperimento). L’esperto assisterà alla seduta, formulerà le domande del test
iniziale e finale [3] e, in relazione all’andamento paranormale della seduta, formulerà le domande
alle entità con le quali il medium verrà in contatto.

L’esperto potrà, in base alle risposte delle entità e alle loro presunte identificazioni,
organizzare anche una ricerca investigativa sul campo.

4) Controlli

Una o più telecamere registreranno tutte le fasi, sia di preparazione dell’esperimento che del suo
svolgimento.

Sarà necessaria, nell’ambiente scelto o attrezzato per la seduta, anche la presenza di almeno uno
dei ricercatori che fungerà da osservatore. E di un medico, in caso di eventi particolari che
possono compromettere l’integrità fisica e mentale dei partecipanti.

5) Fase preliminare

Le apparecchiature Brain Olotester dovranno essere collegate sia al medium che ai partecipanti alla
seduta. Le apparecchiature dovranno essere indipendenti l’una dall’altra, quindi un apparecchio per
ogni partecipante, medium incluso. A rigore non occorre che la strumentazione e tutti i ricercatori
medici siano nello stesso locale dove si svolgerà la seduta. Possono posizionarsi in un locale
adiacente predisponendo delle prolunghe agli elettrodi da applicare. Questo permetterà al medium di
operare in tranquillità e senza disturbi esterni, rumori accidentali, etc. Ricreare, comunque, una
condizione di lavoro quanto più aderente alle condizioni nelle quali il medium opera usualmente,
offrirà un risultato maggiormente attendibile.

6) Le fasi dell’esperimento

Collegati tutti gli elettrodi ai partecipanti e avviata la registrazione dei tracciati, si porranno,
da parte dei ricercatori e dell’esperto, (ancor prima di cominciare la seduta medianica), sia ai
partecipanti che al medium, delle domande chiave in maniera da avere dei tracciati di riscontro in
condizioni normali.
A fine seduta, ma sempre con gli elettrodi collegati, sia i medici che l’esperto formuleranno
ulteriori e opportune domande a tutti i partecipanti. (Si raccomanda di porre queste ultime domande
individualmente e non in presenza degli altri partecipanti).

7) I risultati dei tracciati

L’importanza e l’originalità dell’esperimento consiste nell’analisi dei tracciati sia dal punto di
vista medico che paranormale.

All’equipe medica dei ricercatori sarà lasciato il compito di controllare i tracciati e formulare
ipotesi mediche sui risultati: valori della sincronicità nei vari soggetti, corrispondenze,
sovrapponibilità di tracciati, etc.

Essendo un esperimento su un fenomeno paranormale i tracciati ottenuti dovranno essere sottoposti a
tutti gli esperti dei fenomeni paranormali che vorranno consultarli e studiarli.

8) Aspettative dal punto di vista paranormale

Sarà interessante verificare i tracciati, emisfero destro e sinistro (e il relativo valore di
sincronizzazione), del medium e dei partecipanti alla seduta medianica nei seguenti precisi istanti:

– test preliminare;
– inizio della trance nel medium;
– inizio della personificazione;
– ad ogni domanda posta al medium;
– ad ogni risposta data dal medium (pause incluse);
– momenti particolari causati da risposte particolari;
– domande finali a fine seduta.

Soprattutto sarà interessante verificare i tracciati nel momento in cui inizia la personificazione e
nel momento in cui termina. Ancora oggi, molti parapsicologi (e qualche onesto medium [4]) ,
ritengono che la personificazione, in realtà, sia l’effetto visibile di una delle molteplici
personalità del medium annidate nella sua psiche.

In questa fase, come dovrebbe essere interpretata una sincronizzazione alta o bassa del tracciato
del medium?

Una sincronizzazione bassa (sintomo di poca armonia tra mente e corpo) sarà veramente rapportabile
all’intrusione di una entità nella mente del medium oppure allo scompenso dovuto alla
sovrapposizione di una personalità latente nella mente del medium?

L’intrusione dell’entità nella mente del medium provocherà, per forza, uno scompenso della coerenza
nei tracciati del medium indotto anche dallo stato di confusione dell’entità nel suo stato
post-mortem? [5] E una entità di grado elevato modificherà in positivo il tracciato del medium?

Oppure, anche in caso di esperimento concluso con successo (nel caso di fenomeno medianico completo:
trance, personificazione, contatto con diverse entità, e/o verificabilità di alcune risposte
mediante investigazione sul campo) avremo solo una lunga lista di ipotesi, alcune concatenate,
alcune contrastanti? Del tipo:

– un reale, costante e normale tracciato della mente del medium e dei partecipanti;
– una visibile alterazione dei tracciati indice della sostituzione di una personalità nascosta a
spese della personalità normale del medium;

– un tracciato completamente anomalo e difforme dagli altri registrati nel medium che potrebbe
indicare come la stessa entità sia stata capace di registrare le proprie onde cerebrali?
Etc.

Un’ altra analisi assai interessante sarà quella di verificare individualmente i tracciati dei
partecipanti alla seduta nei momenti da me indicati e, successivamente, incrociarli ai tracciati di
tutti gli altri partecipanti alla seduta e al medium.

Nell’ipotesi di tracciati sovrapponibili (in uno o più momenti o in tutti) a quello del medium ci
troveremo a rispondere a due quesiti opposti ma dalle conseguenze affascinanti: fenomeni di non-
locality [6] oppure interazione da parte dell’entità.

Se una equipe di ricercatori fosse interessata ad effettuare questo esperimento (magari con altri
opportuni suggerimenti e miglioramenti sulla strumentazione da utilizzare) sarò lieto di
collaborare, presenziando a tutte le sedute, elaborando i risultati medici dal punti di vista
paranormale, formulando ipotesi conclusive.

Note:

1] Personificazione: capacità di immedesimazione completa in un psichismo diverso dal soggetto
principale.

2] Dunque, nessun fenomeno di ectoplasma, apporto, etc. Di conseguenza, saranno ridotti al minimo
anche i movimenti del medium che potrebbero influire sui tracciati cerebrali. In questa maniera non
sarà necessario allestire quello che i medium chiamano il “gabinetto medianico” che tanto imbarazzo
provoca negli studiosi.

3] Non bisogna trascurare l’importanza delle domande finali da parte dell’esperto. La casistica
dimostra che raramente il medium ricorda, a fine seduta, le risposte che gli vengono dettate dalla
entità. Le domande finali saranno, dunque, necessarie per ricostruire i momenti più importanti della
seduta e a farli rivivere al medium.

Del medium avremo così tre tracciati fondamentali:
– nel test prima della seduta e, quindi, in condizioni normali;
– durante le fasi della seduta (trance e personificazione): condizione particolare o speciale in
dipendenza delle risposte delle entità;

– durante le domande finali con le quali il medium rivivrà tutta la seduta e avrà un chiaro quadro
delle risposte fornite dalle entità intervenute. Il medium in questa fase non sarà, quindi, né in
condizione di normalità, né in condizioni particolari o speciali (come durante la fase della seduta)
ma in una terza condizione che oscillerà tra la normale e la speciale (un terzo ed utile tracciato
ottenibile solo grazie alle conoscenze dell’esperto in fatto di casistica). Si avrà così una
straordinaria serie di risultati (tracciati) da studiare e comparare.

4] Ad esempio: Eileen Jeanette Garrett, una delle più grandi medium riconosciute, nel libro “Many
Voices: The Autobiography of a Medium”, ammetteva: “non sono certa sulla provenienza delle
informazioni che ricevo durante gli stati di trance medianica. Non escludo la parte subconscia della
mia psiche”. Questo dubbio morale le impedì di continuare gli esperimenti medianici e la indussero a
dedicarsi ad altri sistemi di comunicazione.
Un esempio che ben pochi hanno seguito.

5] Si discute molto (e in maniera approssimativa e senza conoscere la casistica), ad esempio, del
tempo che intercorre tra la morte di una persona e la possibilità di mettersi in contatto con il suo
spirito.

6] Riassumo brevemente l’esperimento effettuato a Parigi dal fisico Alain Aspect nel 1982: due
particelle generate dallo stesso sistema, staccate e posizionate in posti lontani nello spazio, si
comportano allo stesso modo durante le sollecitazioni su una sola di loro. Si comportano, cioè, come
se non fossero minimamente staccate e lontane, come se appartenessero ancora allo stesso corpo
primigenio. In altre parole, “comunicano” a distanza, perché la sollecitazione fatta su una di loro
viene “sentita” nello stesso preciso istante anche dall’altra. Questo esperimento ha posto le basi
per il concetto di esistenza della realtà “non-locale” contrapposta o associata alla nostra “realtà
locale”. Nella nostra realtà locale non vi è velocità maggiore di quella della luce, nella supposta
realtà “non locale” le informazioni a livello subatomico vengono trasmesse istantaneamente superando
la velocità della luce. Sembra che non occorra che le “particelle” abbiano fatto parte di un unico
sistema ma basta che abbiano interagito fra di loro per un periodo abbastanza lungo.

E’ quanto dimostrerebbe l’esperimento del dottore messicano Jacopo Grinberg Zylberbaum effettuato
con due volontari umani. Gli elettroencefalogrammi collegati ai due volontari (posti in due stanze
schermate lontane fra di loro) hanno dato risposte coincidenti quando uno dei due era sottoposto a
reazioni particolari (luci improvvise, musica ad alto volume, scariche elettriche) mentre l’altro
era in stato di assoluta quiete. I due volontari non si conoscevano, erano stati messi a contatto
tra di loro prima dell’esperimento, avevano conversato e senza nulla conoscere del test che si
doveva effettuare. L’unica cosa che si era chiesta loro (e prima di essere rinchiusi nelle due
stanze schermata e collegati agli elettroencefalogrammi) era stata quella di concentrarsi ognuno
sull’altro. E’ bastata una semplice “concentrazione” per inviare delle “informazioni” poi registrate
dalle apparecchiature collegate ai due volontari.

Liberale – liberale22©hotmail.it

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