La mia esperienza di NDE – Sara Luce

pubblicato in: AltroBlog 0
La mia esperienza di NDE

di Sara Luce

Avevo 19 anni. Mi ero diplomata e a novembre avrei iniziato l’università. I
miei genitori, per lavoro, si sarebbero trasferiti in una piccola cittadina
in Toscana e volevano che andassi con loro. Io volevo restare a Roma, mi ero
già sradicata una volta, a 12 anni, quando dalla Lombardia, mio padre era
stato trasferito a Roma, conoscevo l’esperienza e non avevo la minima voglia
di rifarla. Durante il tirocinio avevo conosciuto una ragazza che, dopo aver
parlato con i genitori, mi aveva offerto di andare a vivere con lei e con il
fratello nella casa che il padre aveva appena comprato per loro. Liti nella
mia famiglia, musi e minacce, ma io ero veramente convinta e quella divenne
la mia nuova casa. Due ragazze di 19 anni e un ragazzo di 15, noi in una
stanza e lui in quella accanto.

I primi giorni, la sera, la notte, non facevamo altro che chiacchierare,
raccontarci una dell’altra, fino a che l’inquilina del piano di sotto, ci
disse che nella notte sentiva le nostre voci. Decidemmo così di stabilire un
orario per la buona notte. Io ero felice, mi sentivo così libera e anche se
dovevo badare a me stessa lavando, cucinando e dando ripetizioni, questi
impegni mi sembravano leggeri rispetto al piacere di sentirmi così libera.

Una sera, all’orario stabilito, io e la mia amica ci demmo la buona notte.
Mi misi comoda, a pancia all’aria, nell’attesa di addormentarmi, la stanza
era completamente al buio.

All’improvviso mi trovai a guardare tutto dall’alto, come se fossi
all’altezza del soffitto della stanza con lo sguardo rivolto verso il basso.
La stanza era completamente illuminata, vedevo i mobili dall’alto
esattamente come erano disposti, vedevo il corpo della mia amica nel suo
letto, vidi il mio corpo nel mio letto. Questa visione non mi creò nessun
tipo di turbamento e neanche di commento, lo guardavo, l’avevo visto, quello
che invece sentivo era una grandissima gioia, non serenità o tranquillità,
ma una grande grandissima gioia, mi sentivo tutta gioia. Mi sentivo me
stessa ma tutta gioia. Che strano, avevo un strana impressione del corpo, mi
sentivo la testa e il busto eretti ma i fianchi e le gambe sembravano in
orizzontale, quasi fossi adagiata su un triclinio, questo mosse la mia
curiosità, altro tratto caratteristico di me stessa, e decisi di guardarmi,
con una strana naturalezza voltai lo sguardo e vidi che non c’era un corpo
anche se rimaneva dentro di me l’impressione di percepire gli arti, il
busto, tutto, ma quello che vidi, quello che mi appariva il mio corpo era
una massa di luce dorata, scintillante, informe, una massa ma indistinta di
luce dorata scintillante. Rimasi ad osservarmi per qualche lungo istante.

All’improvviso mi sentii risucchiare dal mio corpo fisico, dalla testa, mi
sentii entrare, schiacciare, comprimere, entrando dal volto. Una sensazione
tremenda, di pochi istanti, veloce e tremenda. Mi ritrovai a guardare nel
buio con i miei occhi fisici, da dentro il mio corpo, con il cuore in preda
a una tachicardia spaventosa. Sentii paura, perché adesso guardando da
dentro il mio corpo, mi domandai ‘E se non fossi rientrata?’ Poi cercai di
calmarmi, cercai di respirare per calmare il battito del mio cuore. Alla
fine mi addormentai.

La mattina raccontai alla mia amica tutto ciò che era successo e lei mi
diede un giornalino, l’Intrepido, che proprio quella settimana conteneva un
articolo sulle esperienze dello Spirito fuori dal corpo. C’erano
testimonianze, per qualcuno sembrava un’esperienza frequente, molte
somiglianze con la mia esperienza, qualcuno aveva raccontato di essere
andato anche per strada, poi lessi una cosa che mi terrorizzò, ma se ne sono
scritte tante di stupidaggini, e cioè che se qualcuno ti vedeva in quella
forma, cioè come Spirito, sarebbe impazzito. Questo mi terrorizzò, se mi
avesse visto la mia amica, quella che mi stava aiutando in questo modo
grandissimo, poteva impazzire perchè io non potevo sapere se fosse
risuccesso o no.

Terrore. Terrore nella notte. Ma non successe più e mi tranquillizzai.
Questa tranquillità mi portò a ripensare a questa esperienza, io, io fuori
dal corpo, eppure ero IO, mi ero sentita completamente me stessa, se non per
quella gioia così intensa e sconosciuta e quello strano corpo luminoso, ma
mi ero riconosciuta esattamente come IO. Ma se quella ero veramente IO
allora quando si muore questo IO, questo Spirito, lascia solo il corpo, ma
rimane com’è o meglio rimane chi è. E in un attimo la mia paura della morte
è scomparsa.

Oggi considero quell’esperienza, come uno dei momenti più importanti della
mia vita, perché aver avuto questa esperienza di me come Spirito non solo mi
ha fatto superare la paura della morte, non solo mi fa vivere la vita in
modo molto più consapevole ed intenso, ma soprattutto mi permette con
certezza di dire alle persone NOI SIAMO SPIRITO.

Un abbraccio a tutti – Sara Luce

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *