Il vero amore – Osho

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Il vero amore

di Osho

Tratto da:
“CON TE E SENZA DI TE”
– Una nuova visione delle relazioni umane –
– di Osho –
(Traduzione di Gagan Daniele Pietrini & Swami Anand Videha)

“Il vero amore”

L’amore reale, da ciò che dici, mi sembra associabile alla ricerca
dell’Assoluto: solo realizzandolo si può trovare completezza e piena
realizzazione. Ma questa ricerca è individuale: come spiegare dunque
il ruolo di completamento giocato dall’amato – di cui parla il Tantra,
per esempio – rispetto alla ricerca del nostro sé?

Occorre capire una cosa molto intricata e complessa. Se non sei
innamorato, ti senti isolato; se sei innamorato, se lo sei davvero,
sei solo.

Sentirsi soli implica tristezza, essere soli significa non provare
tristezza alcuna Sentirsi soli è una sensazione di incompletezza: hai
bisogno di qualcuno che non c’è. L’isolamento è oscurità, priva del
minimo bagliore di luce; è una casa buia in cui si aspetta qualcuno
che venga a ravvivarla con un po’ di luce, La solitudine non è
isolamento e ti da un senso di completezza. Non hai bisogno di nessuno
e basti a te stesso. È ciò che accade in amore! Gli amanti sono soli,
perché attraverso l’amore entrano in contatto con la loro intima
completezza.

L’amore ti rende completo. Coloro che si amano si condividono perché è
in gioco la loro energia straripante, non perché questa sia un loro
bisogno.

Due persone che si sentono sole possono stipulare un patto e mettersi insieme.

Non si amano, ricordalo, quindi restano sole; ebbene, grazie alla
presenza dell’altro, non avvertono la solitudine, ecco tutto. In
qualche modo ingannano se stesse: il loro amore, infatti, non è altro
che un artificio per ingannare se stesse: <
altro presente>>. E poiché sono due persone sole a incontrarsi,
fondamentalmente la loro solitudine si moltiplica. Ed è ciò che
avviene di solito.

Da solo ti senti isolato e quando hai un rapporto ti senti infelice: è
un’osservazione che si può fare quotidianamente. Quando le persone
sono sole si sentono isolate e, quindi, sono alla spasmodica ricerca
di qualcuno con cui entrare in rapporto. Quando entrano in relazione
con qualcuno, scatta l’infelicità e a quel punto pensano che sarebbe
stato meglio stare sole; il che è un eccesso. Che cosa succede in
questo caso?

Due persone sole si incontrano, vale a dire due persone malinconiche,
tristi e infelici si incontrano. L’infelicità si moltiplica: come
possono due bruttezze diventare bellezza? Come possono due persone che
si sentono sole mettersi insieme e diventare completezza, totalità?
Non è possibile. Si sfruttano reciprocamente, cercando in qualche modo
di ingannarsi a vicenda, ma quell’inganno non arriva lontano. Nel
momento in cui la luna di miele è finita, è finito anche il
matrimonio. Si tratta di una cosa provvisoria, si tratta solo di
un’illusione.

L’amore vero non è una ricerca per cauterizzare l’isolamento. Il vero
amore è trasformare l’isolamento in solitudine, aiutare l’altro, se lo
ami, a essere solo.

Tu non ne sei il completamento; non cerchi, in un modo o nell’altro,
di completare l’amato con la tua presenza. Niente affatto: lo aiuti a
essere solo, a essere così pieno del proprio essere da non trasformare
te in un bisogno.

Quando una persona è totalmente libera, grazie.a quella libertà è
possibile una condivisione. In quel caso, questa persona può dare
molto, senza che ciò sia un bisogno, senza che ci sia un baratto; da
molto perché ha molto, da per la gioia di dare.

Coloro che si amano sono soli e chi ti ama veramente non distruggerà
mai la tua solitudine, ma la rispetterà completamente perché è sacra,
non interferirà con essa, non devasterà quello spazio.

Di solito, però, chi si vuole bene, il cosiddetto bene, ha molta paura
dell’altro e della solitudine dell’altro, dell’indipendenza
dell’altro; ne ha molta paura perché ritiene che, se l’altro è
indipendente, non avrà più bisogno di lui e quindi lo metterà da
parte. Pertanto la moglie farà in modo che il marito rimanga in uno
stato di dipendenza, di perenne bisogno, perché lei sia sempre
importante. E il marito cercherà in ogni modo di fare sì che la moglie
abbia sempre bisogno di lui per poter essere importante. Questo è un
baratto e c’è sempre conflitto, battaglia. La lotta è semplicemente
dovuta al fatto che ognuno ha bisogno della propria libertà.

L’amore lascia posto alla libertà; non solo le lascia posto, la rafforza.

Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore. Deve trattarsi di
altro, perché amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello
stesso gabbiano. Ogni volta che vedi il tuo amore in conflitto con la
tua libertà, significa che stai facendo qualcos’altro in nome
dell’amore.

Fa’ in modo che questo sia il tuo criterio: la libertà è il criterio;
l’amore ti da libertà, ti rende libero, ti affranca e quando sarai
completamente te stesso, proverai gratitudine per la persona che ti ha
aiutato. Quella gratitudine ha qualcosa di religioso, senti nell’altra
persona qualcosa di divino. Lui, o lei, ti hanno reso libero e l’amore
non si è trasformato in possessività.

Quando l’amore si deteriora, diventa possessività, gelosia, lotta per
il potere, politica, dominio, manipolazione e migliaia di altre cose,
tutte orribili.

Quando l’amore si libra alto nel più puro dei cieli è libertà, libertà
totale; allora è moksha, libertà assoluta.

Tu chiedi: L’amore reale, da ciò che dici, mi sembra associabile alla
ricerca dell’Assoluto: solo realizzandolo si può trovare completezza e
piena realizzazione. Ma questa ricerca è individuale: come spiegare
dunque il ruolo di completamento giocato dall’amato – di cui parla il
Tantra, per esempio –

rispetto alla ricerca del nostro Sé?

Il Tantra è l’amore più puro. Il Tantra è la metodologia tesa a
purificare l’amore da tutti i suoi veleni. Se sei innamorato,
dell’amore di cui io sto parlando, il tuo stesso amore aiuterà l’altro
a raggiungere la propria integrità. Il tuo stesso amore diverrà per
l’altro una forza in grado di cementare. Nel tuo amore l’altro si
cristallizzerà, perché gli porterà libertà; all’ombra del tuo amore e
sotto la sua protezione l’altro comincerà a crescere.

Ogni crescita ha bisogno d’amore, ma di amore incondizionato. Se
l’amore reca in sé delle condizioni, la crescita non può essere
totale, perché quelle condizioni saranno di ostacolo. Ama
incondizionatamente! Non chiedere niente in cambio.

Otterrai molto in maniera spontanea, ma questa è un’altra questione;
in amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Da’ e resta
semplicemente a vedere che cosa accade… quando avrai dato ti sarà
reso moltiplicato per mille. Tuttavia occorre imparare, altrimenti si
resta avari; di solito si da un po’, e ci si aspetta in cambio molto,
e questa attesa, questa aspettativa distrugge completamente la
bellezza della cosa.

Quando ti aspetti qualcosa e nutrì quindi delle aspettative, l’altro
sente che lo stai usando. Potrà dirtelo oppure no, comunque si sentirà
manipolato. E quando si verifica questo tipo di strumentalizzazione,
sorgerà il desidério di ribellarsi, perché va contro l’intimo bisogno
dell’anima, in quanto qualsiasi richiesta proveniente dall’esterno ti
disgregherà, ti dividerà. Qualsiasi richiesta proveniente dall’esterno
è un crimine contro di te, perché la tua libertà ne viene contaminata.
In questo caso non sarai più sacro, non sarai più <>: verrai
semplicemente adoperato come strumento, e l’atto più immorale del
mondo è usare qualcuno come un mezzo.

Ciascun essere è di per se stesso un fine. L’amore ti tratta come un
fine e non devi essere trascinato da alcuna aspettativa.

Il Tantra è la forma più elevata d’amore. Il Tantra è la scienza, lo
Yoga dell’amore. Ecco dunque alcune cose che vanno ricordate: ama, ma
non per bisogno, semmai come condivisione. Ama senza aspettare nulla,
ma solo per dare.

Ama, ma ricorda che l’amore non deve diventare una prigione per
l’altro. Ama, ma sta’ molto attento, perché ti stai muovendo su un
terreno sacro. Stai per accedere al più alto e al più puro dei templi.

Sta’ attento! Fuori dal tempio liberati da ogni impurità. Quando ami
una persona, amala come se fosse nientemeno che un dio. Non amare una
donna in quanto donna, né un uomo in quanto uomo, perché se ami un
uomo in quanto uomo, il tuo amore diverrà molto, molto comune: non si
eleverà granché al di sopra della lussuria. Se ami una donna in quanto
donna, il tuo amore non si eleverà più di tanto: ama una donna come se
fosse una divinità, allora l’amore diverrà venerazione.

Nel Tantra l’uomo che desidera fare l’amore con una donna deve
venerarla per mesi come se fosse una divinità; deve visualizzare in
lei la dea-madre. Quando quella visualizzazione è totale, quando non
affiora alcuna concupiscenza, quando vedere la donna nuda seduta di
fronte a lui gli fa semplicemente provare un fremito di energia
divina, senza alcuna bramosìa, quando la stessa forma della donna si
fa divina, tutti i pensieri si bloccano e l’unico sentimento è la
riverenza, allora gli è consentito fare l’amore.

Sembra un po’ assurdo e paradossale: quando non c’è alcun bisogno di
fare l’amore, allora è consentito farlo. Quando la donna è divenuta
una dea, allora l’uomo può fare l’amore. A quel punto gli è consentito
perché allora l’amore può librarsi alto e giungere all’apice, a un
culmine. Ora l’amore non sarà di questa Terra, non sarà di questo
mondo, non sarà tra due corpi, bensì tra due esseri.

Sarà l’incontro di due esistenze, di due anime che si avvicineranno,
si scioglieranno e si fonderanno, ed entrambe ne usciranno più sole
che mai.

Solitudine significa purezza, significa che sei solo te stesso e nessun altro.

Solitudine vuole dire che sei oro puro; oro e nient’altro.
Semplicemente te stesso. L’amore ti rende solo. L’isolamento
scomparirà, mentre affiorerà la solitudine. L’isolamento è uno stato
in

cui sei malato, annoiato e stanco di te stesso, per cui desideri
trasferirti altrove e dimenticare te stesso in qualcun altro. La
solitudine è presente quando è il tuo stesso essere a farti fremere,
quando sei in uno stato di beatitudine semplicemente a causa del tuo
stesso essere. Non hai bisogno di andare in alcun posto, perché il
bisogno è scomparso. Basti a te stesso. Ora, però, nel tuo essere
accade qualcosa di nuovo: hai così tanto dentro di te da non poterlo
più contenere, devi condividerlo, devi dare. Chiunque sia ad accettare
il tuo dono, gli sarai grato di averlo accettato, perché lo avrebbe
potuto rifiutare.

Coloro che amano si sentono riconoscenti per il fatto che il loro
amore sia stato accettato. Si sentono riconoscenti perché erano così
colmi di energia e avevano bisogno di qualcuno in cui riversarla.
Quando un fiore sboccia e dona la sua fragranza al vento, si sente
grato al vento perché la fragranza gravava sempre più intensamente su
di esso, stava diventando un peso insopportabile; proprio come una
donna gravida che dopo nove mesi vede il figlio tardare la sua venuta
al mondo: si sentirebbe appesantita, gravata da quel peso, vorrebbe
condividere il figlio con il mondo. Ecco il significato della nascita.

Fino a quel momento questa donna ha portato il figlio dentro di sé,
era solo suo e di nessun altro, ma ora è troppo: non riesce a
contenerlo. Deve condividerlo con il mondo. La madre deve abbandonare
la sua avarizia. Quando il bimbo sarà uscito dal suo grembo, non
apparterrà più unicamente a lei; con il passare del tempo si
allontanerà, si allontanerà sempre di più per andare a fare parte del
grande mondo.

La stessa cosa avviene quando una nuvola è carica di pioggia pronta a
sciogliersi; quando la pioggia cade, quando piove, la nube si sente
alleggerita, ed è felice e grata alla terra assetata che ha accettato
la sua pioggia.

Ci sono due tipi di amore: nel primo caso si tratta dell’amore che
provi quando ti senti isolato, senti la necessità di andare verso
l’altro. Nel secondo caso si tratta dell’amore che provi quando non ti
senti isolato, ma in solitudine.

Nel primo caso andrai in cerca di qualcosa, nel secondo cercherai di
dare qualcosa. Colui che da è un imperatore.

Ricorda: il Tantra non è l’amore comune, non ha niente a che fare con
la lussuria, è invece la più grande trasformazione della lussuria in
amore. La ricerca dell’Assoluto è individuale, ma è l’amore a renderti
individuo. Se non ti rende tale, se cerca di renderti schiavo, allora
non si tratta di amore, ma di odio che si spaccia per amore. La
finzione dell’amore rivela un odio nascosto che si barcamena in
qualche modo, asserendo di essere amore.

L’amore di questo tipo uccide, distrugge l’individualità, fa di te
qualcosa meno di un individuo; ti schiaccia, ti impoverisce; non ne
sei valorizzato, non provi alcuna riconoscenza. Sei trascinato nel
fango e senti di avere a che fare con qualcosa di sporco.

L’amore dovrebbe donarti libertà, non fermarti a qualcosa di
inferiore. L’amore dovrebbe fare di te una nuvola bianca,
completamente libera, un viandante nel cielo della libertà senza
radici affondate da qualche parte. L’amore non è un vincolo, mentre la
lussuria lo è.

La meditazione e l’amore sono le due vie tramite le quali ottenere
l’individualità di cui sto parlando; entrambi hanno profondi legàmi
reciproci, infatti sono entrambi facce della stessa moneta.

Se mediti, prima o poi ti imbatterai nell’amore. Se mediti
profondamente, prima o poi comincerai a sentir nascere in te un amore
immenso, un amore che non hai mai conosciuto prima. Si tratta di una
qualità nuova del tuo essere, di una nuova porta che si apre. Senti
una fiamma nuova ardere dentro di te e desidéri condividerla.

Se amerai profondamente, con il tempo acquisirai la consapevolezza che
il tuo amore si trasformerà sempre di più in meditazione. Una forma
sottile di silenzio si farà strada in te, i pensieri spariranno, il
vuoto sparirà. Silenzio! Stai entrando in comunione con la tua
profondità abissale. L’amore ti rende più meditativo, se percorre le
vie giuste. La meditazione ti induce ad amare, se percorre le vie
giuste.

Sostanzialmente, esistono solo due tipi di persone al mondo: coloro
che trovano la propria meditazione attraverso l’amore e coloro che
trovano l’amore attraverso la meditazione. Per coloro che troveranno
la meditazione attraverso l’amore c’è il Tantra: questa è la loro
scienza. Per coloro che troveranno l’amore attraverso la meditazione
c’è lo Yoga: questa è la loro scienza.

Tantra e Yoga: ecco le uniche due vie fondamentali. Entrambe,
tuttavia, possono rivelarsi sbagliate se non le comprenderai bene.
Ascolta, il criterio è questo: se la tua meditazione non diventa
amore, sappi che hai sbagliato in qualcosa; e scoprirai che
novantanove persone che meditano su cento hanno sbagliato. Più si
addentrano nella loro meditazione, più entrano in conflitto con
l’amore.

Infatti, cominciano a temerlo, iniziano a pensare all’amore come a una
distrazione, quindi la loro meditazione non è autentica. Una
meditazione dalla quale non scaturisce amore non è affatto tale,
semmai è una scappatoia, di certo non è una crescita. È come se un
seme cominciasse a temere di diventare una pianta, di germogliare e
quindi di donare al vento la propria fragranza; quel seme è diventato
avaro.

Troverai questo tipo di meditatori in tutta l’India. La loro
meditazione non è giunta a fioritura, ma si è inaridita lungo la
strada. Essi sono bloccati, e non scoprirai alcuna grazia sui loro
volti, non scorgerai intelligenza nei loro occhi. Intorno a loro
avvertirai un’atmosfera di ottusità e stupidità. Non li troverai
attenti, consapevoli, vitàli. Un alone di morte… perché se si è vivi
si deve amare. Evitare l’amore significa evitare la vita.

Queste persone saranno sempre in fuga verso l’Himalaya o verso
qualunque altro luogo dove possano vivere senza avere nessuno intorno
a sé. Il loro essere sole non sarà mai tale, sarà sempre isolamento e
lo si può leggere sul loro viso. Non sono contente di essere sole:
sulla loro faccia vedrai una sorta di martirio; – che sciocchezza! –
come se si stessero immolando; in realtà troverai solo ego e nessuna
umiltà e questo perché ovunque appare l’umiltà, anche l’amore è
presente. Se l’ego diventa troppo forte, l’amore può essere
completamente distrutto, perché l’ego è l’opposto dell’amore.

Lo Yoga è nelle mani della gente sbagliata. La stessa cosa è avvenuta
con il Tantra. In nome del Tantra la gente ha cominciato a soddisfare
la propria lussuria e le proprie perversioni. Non è mai diventato
fonte di meditazione, bensì una scaltra razionalizzazione della
lussuria, del sesso e delle passioni.

È diventato un trucco, dietro il quale è possibile nascondersi. Il
Tantra è diventato un velo dietro cui nascondersi, dietro cui
mascherare ogni sorta di perversione.

Ricorda, quindi: l’uomo è molto astuto. Ha distrutto lo Yoga e ha
distrutto il Tantra. Sta’ all’erta! Entrambi sono cose buone, da
entrambi si possono trarre immensi benefìci, ma il criterio al quale
attenersi consiste nel ricordare che, se stai praticando uno dei due
in maniera corretta, l’altro dovrà seguire come un’ombra. Se questo
non avviene, allora hai sbagliato qualcosa.

Torna indietro, ricomincia: addentrati nella tua mente, analizzala e
scoprirai che da qualche parte hai ingannato te stesso; e non sarà
difficile scoprirlo, perché se puoi ingannare gli altri, non puoi
ingannare te stesso. È impossibile.

Guardando dentro di te arriverai a comprendere dov’è sorto l’inganno.
Nessuno riesce a ingannare se stesso! È impossibile. Come potresti
farlo?

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