Il ruolo del cervello nel controllo del peso

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Il ruolo del cervello nel controllo del peso

Il ruolo del cervello nel controllo del peso corporeo è determinante. Eppure, molte diete non
sortiscono gli effetti sperati perché sottovalutano il modo in cui l’ipotalamo regola la sensazione
di avere fame.

Il ruolo del cervello nel controllo del peso è determinante. È la conclusione a cui sono giunti
diversi neuroscienziati. Ovviamente non è l’unico fattore, ma uno dei principali. L’appetito
nell’essere umano non si presenta e viene meno per cause di natura esclusivamente fisica e
fisiologica.

Il peso è oggi uno dei principali motivi di preoccupazione. Per quanto riguarda le persone comuni,
perché vengono sottoposte a canoni estetici sempre più rigidi e per la medicina, perché l’obesità è
un fattore di rischio di centinaia di malattie (così come lo è l’eccessiva magrezza).

Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è un’arte.

-La Rochefoucauld-

Migliaia di persone in tutto il mondo si sottopongono a diete nella speranza di perdere qualche
chilo. Eppure non sempre funzionano oppure quelle che funzionano per alcuni non funzionano per
altri.

Questo succede perché il più delle volte non si tiene conto del ruolo del cervello sul controllo del
peso. Scopriamo cosa dice la scienza in merito.

L’appetito è un meccanismo complesso

Fino a non molto tempo fa l’appetito veniva descritto come una semplice contrazione dello stomaco
dovuta alla mancata ingestione di cibo. Si diceva che il corpo funzionasse come un’automobile e che,
quindi, avesse bisogno di carburante per funzionare. E ogni qualvolta questo combustibile si fosse
esaurito, sarebbe stato necessario fare il pieno.

Oggi sappiamo che è più complicato di così e che il cervello influisce sul controllo del peso. Una
cosa è sentirsi affamati, un’altra è la condotta alimentare. Alcuni studi dimostrano che si continua
a provare lo stimolo dell’appetito anche se per motivi medici ci si è sottoposti a una rimozione
dello stomaco.

Sappiamo che l’ipotalamo è un’area cerebrale che si occupa di regolare la sensazione di appetito e
sede. Intercetta determinati segnali propri del sistema endocrino e dell’apparato digerente, per poi
stabilire che è il momento di mangiare qualcosa.

A quel punto, lo comunica al resto del corpo. Allo stesso modo, avvisa il cervello quando abbiamo
mangiato a sufficienza.

L’ipotalamo e la sazietà

Quando l’organismo ha bisogno di ingerire alimenti l’area laterale dell’ipotalamo si attiva. Se a
una persona viene rimossa questa regione, non avvertirà lo stimolo della fame.

Quando invece l’appetito è stato soddisfatto, allora la regione laterale si disattiverà e si
attiverà la zona inferiore centrale dell”ipotalamo (o ipotalamo ventromediale). Se a una persona
viene rimossa questa regione, allora potrebbe non smettere mai di mangiare.

Ora, il segnale che dice “basta così” si attiva grazie a una sostanza rilasciata dall”intestino e
che prende il nome di glp-1. Quest”ultima viaggia lungo il flusso sanguigno, fino a raggiungere
l”ipotalamo. Non appena questo organo riceve quantità sufficienti della suddetta sostanza, ecco che
il desiderio di mangiare viene meno.

Il problema è che tra il momento in cui si è sazi e il momento in cui l”ipotalamo riceve il segnala
passano 10 minuti. Ecco perché se mangiamo velocemente, probabilmente ci sentiremo sazi solo quando
avremo già mangiato troppo. Mangiare lentamente, invece, ci aiuterà a consumare le giuste quantità.

Il ruolo del cervello nel controllo del peso

Quando appena detto ci dà un”idea dell”importante ruolo del cervello sul controllo del peso, ma non
è del tutto esaustivo. La neuroscienziata Sandra Aamodt ha affrontato questo argomento nei più
piccoli dettagli. A tal proposito ha solo un consiglio che vale per mille: mangiate quando avete
fame. Sembra scontato, ma non lo è.

La Aamodt segnala che il cervello ha un punto di regolazione: sa qual è il nostro peso ideale e
regola il nostro appetito in base a quello. Il problema è che non tutti ascoltano queste sensazioni.

Si privano del cibo quando hanno fame oppure continuano a mangiare pur sentendosi sazi. Se questi
schemi disfunzionali durano per più di due anni, l”ipotalamo stabilirà un nuovo punto di
regolazione, ovvero un nuovo peso ideale.

Ebbene, chi mangia poco manterrà un peso basso e non avrà molta fame, così il suo corpo avrà bisogno
di altri nutrienti. Invece, chi mangia troppo avvertirà la sensazione di appetito pur avendo già
ingerito ciò di cui il suo organismo ha bisogno. Ecco in che modo il cervello regola il peso
corporeo.

Sulla base di quanto appena detto, dimagrire diventa difficile perché il cervello resisterà con le
unghie e con i denti per difendere quel modello che ha stabilito come giusto. Il consiglio allora è
prevenire: mangiate quando avete fame, poi fermatevi. In questo modo eviterete molti problemi.

Bibliografia

Machado, M. V., & Montero, G. U. (2010). Regulación del peso corporal y del apetito. Acta Médica
Costarricense ISSN 0001-6012, 52(2).

it.wikipedia.org/wiki/Ipotalamo

da lista mente gg

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