Il Reiki

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Il Reiki

del Dr. Enzo di Maio

Il Reiki è una tecnica di guarigione, che agisce su molti livelli
specialmente su quelli fisico, mentale e spirituale. Ciò coincide tra
l’altro
con l’esistenza dei tre livelli Reiki. Il percorso di ascensione del Reiki
può essere analogabile ad una scala di quarzo, composta da tre gradini di
dimensioni differenti. Il primo di questi gradini è alto, ma in compenso ha
una superficie orizzontale molto ampia, una volta raggiunto il primo gradino
è possibile osservare il mondo circostante da un punto di vista, più
panoramico e fondamentalmente diverso come dimensione prospettica, essendo
possibile spaziare così in alto, così in basso, per usare l’aforisma
alchemico di Ermete Trismegisto.

In questa fase l’iniziato sta vivendo la metamorfosi del cambiamento, i
suoi canali energetici sono direttamente collegati con l’Energia Universale,
è proprio in questo momento che può iniziare la guarigione fisica, mentale e
spirituale. La grande superficie orizzontale serve per mantenere i piedi ben
stabili senza rischiare di cadere, perché potreste provare un senso di
ebbrezza, felicità e di gioia, una sorta di vertigine e confusione. Si può
credere di essere diventati improvvisamente dei guaritori, e ciò è normale,
ognuno di noi crede di avere una sua energia un po’ speciale, ma in realtà
si diventa, molto più umilmente, dei semplici canali dell’Energia
Universale.

Questo è un bivio di fondamentale importanza che richiede vicinanza
spirituale del master iniziatore poiché si vedrà se l’uomo è pronto a
riequilibrare il suo microcosmo ed accordarlo con il macrocosmo,
sintonizzando le sue vibrazioni con la madre terra e con il cosmo intero.

Raffigurando l’essere umano come una mongolfiera desiderosa di alzarsi in
volo, dobbiamo necessariamente liberarla della zavorra, perché se così non
fosse potrebbe effettuare, al massimo dei piccoli balzelli e mai uno
splendido volo. Per fare ciò che hanno fatto prima i grandi saggi, come i
Rishi (antichi saggi indiani), Mikao Usui (il monaco cattolico giapponese
che ha riscoperto il Reiki) e molti altri, l’uomo comune si deve liberare
dei fardelli alimentari. Ciò non significa che l’individuo possa avvicinarsi
alla spiritualità solo con il digiuno totale e prolungato, non abbiate
paura, ma con un’alimentazione che permetta di elevarlo, questo si.

Perché un’alimentazione più rispettosa del corpo fisico?

Un’alimentazione sana, secondo la Medicina Ayurvedica deve essere in accordo
con la nostra costituzione umana, quindi con la propria miscela di
Vata-Pitta-Kapha (i tre umori fondamentali dell’Ayurveda), e in ogni caso
deve essere come una bella giornata di sole serena e tranquilla, in altre
parole capace di evocare in noi una reazione metabolica alcalina.

Il Reiki aiuterà l’uomo ad avvicinarsi alla guarigione, ma lui
consapevolmente dovrà darsi da fare, se vorrà veramente elevarsi. Per prima
cosa potrà iniziare a liberarsi delle tossine (ama per l’ayurveda,
omotossine per Reckeweg) che in molti anni avrà accumulato nel suo
organismo, sia facilitandone l’eliminazione attraverso l’urina, le feci ed
il sudore, sia diminuendone l’introduzione. Noi siamo ciò che beviamo,
mangiamo, respiriamo e pensiamo.

Una volta iniziata questa depurazione il soggetto sarà libero realmente di
poter elevare il suo Sé superiore. Il Charaka samhita (antico testo
Ayurveda) definisce l’essere umano come l’insieme dei Cinque Elementi
Principali più il Sé immateriale: la terra è rappresentata nell’uomo dalla
durezza, l’acqua dall’umidità, il fuoco dal calore, l’aria dal respiro
vitale (prana), lo spazio dagli interstizi e il Sé dallo spirito che vi
risiede.

L’ascensione a questo primo gradino dipende dalla nostra consapevolezza,
molto utile per riequilibrare le energie interne, infatti, se il lavoro che
abbiamo intrapreso è stato proficuo, potremo salire sul secondo gradino.
Questo è più alto del primo, ma ha un piano d’appoggio di superficie
certamente più ristretta dove la stabilità è precaria.

Con l’iniziazione al 2° livello Reiki il canale dell’Energia Universale, si
fa molto più potente e splendente. Si entra in possesso di alcune chiavi
d’energia
potentissime: i simboli sacri del Reiki. Da questo momento diventa sempre
più importante seguire le Regole di vita del Reiki:

. Non essere arrabbiato, proprio oggi

. Non ti preoccupare, proprio oggi

. Onora i tuoi maestri, i genitori e gli anziani

. Guadagnati da vivere onestamente

. Mostra gratitudine a tutto ciò che vive

A questo punto abbiamo un compito molto importante che è quello di
diffondere il Reiki, curando gli altri, a livello energetico anche mentale,
ma prima di tutto curando noi stessi.

Guarirci sarà senza dubbio più rapido, in quanto siamo ormai divenuti canali
dell’Energia Universale. Ora che abbiamo ritrovato il parakletos (il
guaritore interno), dovremo ascoltarlo, perché ci suggerirà come dare cuore,
amore e spessore alla nostra esistenza.

La routine della vita quotidiana è sempre importante, ma lo è ancor di più
quando ci si avvicina alle metodiche terapeutiche del 3° millennio. Cercare
di osservare alcune norme elementari, almeno una parte di esse, per la
quotidianità, potrà migliorare lo stato di benessere del corpo, della mente
e dell’anima. Queste sono dettate dalla Medicina Ayurvedica, ma per alcune,
si potrà ricordarle anche nei consigli della nonna, espressione di popolare
saggezza.

Svegliarsi prima dell’alba e in ogni modo non fare la prima colazione dopo
le otto del mattino, lavarsi i denti dopo i pasti, mangiare lentamente in
silenzio con la consapevolezza del cibo e, perché no, fare Reiki alla
pietanza, digiunare un giorno la settimana, andare a dormire prima delle
dieci di sera. L’ayurveda ne prevede altre anche più particolareggiate ma la
più importante è l’acqua, quella molecola che costituisce quasi il 70% del
nostro organismo, l’acqua.

L’acqua che beviamo, deve essere viva, pura, con scarso contenuto di
minerali, non deve contenere alogenati del fluoro (veleni), cloro e
microrganismi uccisi. Il suo Ph deve essere lievemente acido (compreso tra 6
e 6,8). Pasteur disse, rivolto ad un suo assistente, noi beviamo il 90%
delle nostre malattie. Il nostro cibo deve essere, il più possibile privo
d’inquinanti
chimici (pesticidi, diserbanti e conservanti) e fisici (radioattività,
alcuni alimenti come le carote possono essere sottoposte ai raggi gamma per
migliorare la conservazione), fresco (per mantenere intatte le sue
vibrazioni), crudo o cotto il più possibile con basse temperature e per
tempi brevi (cottura al vapore, evitare le microonde).

Percentualmente la dieta ideale deve contenere l’80% di frutta e verdura, ed
un massimo di trenta grammi di proteine giornaliere. La scelta del tipo di
cibo dovrà essere in accordo con il prakryti (la nostra costituzione umana,
secondo l’ayurveda). Anche i sapori sono importanti, per un equilibrio
interiore. Per un soggetto vata benefico è il cibo dolce, aspro e salato,
per un pitta sono adatti quelli dolci, amari ed astringenti, invece per gli
individui kapha si dovrebbero scegliere dei gusti pungenti, amari ed
astringenti. Sicuramente la dieta deve essere alcalina, infatti, se
misuriamo il ph delle urine il giorno stesso ed il seguente ad un
trattamento di Reiki vedremo che questo virerà verso l’alcalinità. Anche la
musica può essere alcalina, come un brano di musica classica o di new age,
oppure acida, come l’hard-rock, quindi se vogliamo far respirare e
ricaricare le batterie della nostra anima sappiamo come fare.

Di grande aiuto saranno i fiori di Bach, che potranno agire riequilibrando
l’emotività
e la personalità. Questi potranno essere scelti in base ai tests di
kinesiologia, per mirare il più possibile la terapia.

Un altro fattore molto importante, da non sottovalutare, è l’esercizio
fisico. Nello svolgimento delle attività fisiche aerobiche alattacide è
evidenziabile un incremento della produzione di melatonina, un ormone
prodotto dalla pineale. Ghiandola quest’ultima collocata proprio in
corrispondenza del terzo occhio, dove anticamente si riteneva ubicata
l’anima.
Quest’ormone è dotato di numerosi effetti importanti e benefici, tra cui
quello d’antagonizzare le sostanze implicate nello stress. Perciò, per
aiutarci bastano venti minuti al giorno di footing. Sulla stessa ghiandola
agiscono anche la preghiera e la meditazione, che rallentano il ritmo
respiratorio, la frequenza cardiaca e le onde cerebrali, i muscoli si
rilassano ed anche in questo caso diminuiscono gli effetti degli ormoni
coinvolti nello stress. E’ consigliabile pregare e meditare regolarmente.

Il terzo occhio è il centro energetico della vita fisica e della visione
dell’invisibile. L’universo fisico non è altro che il Sé che si raccoglie
per esprimersi sotto forma di spirito, mente e materia fisica. Chopra diceva
(Le sette leggi spirituali del successo, ed. Armenia), l’origine di tutta la
creazione è la pura coscienza, la pura potenzialità, il non-manifesto che
tende a trasformarsi in manifesto.

Poi, se decidiamo di salire sul terzo gradino, e il nostro master pensa che
siamo pronti e che per noi sia importante e giusto farlo, vedremo che questo
è il più alto, con un piano d’appoggio stretto, quasi con la forma di una
piramide. Inizialmente, una volta su, si ha la sensazione di essere
proiettati verso l’alto con grande energia, solo successivamente si
recupereranno le esperienze dei precedenti due piani in un equilibrio
superiore.

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