Il matrimonio spirituale? 3f

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Il matrimonio spirituale? 3f

DI BROTHER ANANDAMOY

La cerimonia nuziale è necessaria?

Un’altra domanda molto comune è la seguente: “Perché un pezzo di
carta, cioè il ‘certificato di nozze’, è così importante? Perché non è
sufficiente vivere insieme?”. Oggi molte persone prendono con estrema
leggerezza i voti del matrimonio. Alcuni dicono: “Sposiamoci pure, e
poi, se le cose non dovessero andare bene, possiamo sempre separarci”.
Ma questo non è un matrimonio. Come ho detto prima, il vero matrimonio
deve fondarsi su una promessa senza riserve. Non c’è altro modo per
adempiere il suo vero scopo. Pertanto, un certificato di nozze non è
soltanto un pezzo di carta; è un impegno; è un voto.

Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma noi siamo sinceri”. Come ministro
della SRF ho potuto osservare coloro che, avendo questo modo di
pensare, dicono: “Abbiamo fatto una promessa solenne di fronte a Dio,
non abbiamo bisogno delle formalità di una cerimonia esteriore”. Ma
quando sopraggiungono le difficoltà, se non esiste un impegno
ufficiale, la tentazione di abbandonare tutto è più grande.

Tale modo di pensare è sbagliato anche quando una coppia è veramente
sincera. Sapete perché? Perché non viviamo soltanto per noi stessi.
Facciamo parte della società e l’esempio delle nostre azioni esercita
la sua influenza sugli altri. In massima parte il mondo si è
allontanato dalle leggi morali. Nel vostro cuore potete credere di
comportarvi bene agli occhi di Dio, ma se esteriormente date
l’impressione di comportarvi male, gli altri penseranno: “Questi sono
yogi; seguono un grande insegnamento. Se loro non osservano le leggi
morali, perché dovremmo farlo noi?”. Anche se siete completamente
sinceri, il vostro esempio influenzerà gli altri”. Noi siamo i custodi
dei nostri fratelli.

Un’altra domanda: “La condotta matrimoniale dovrebbe cambiare
adeguandosi ai tempi? Gli insegnamenti di Paramahansaji sul matrimonio
saranno superati quando entreremo in un’altra era o quando dovessero
cambiare le consuetudini della nostra epoca?” Che illusione! Le leggi
degli uomini sono mutevoli, mentre le leggi di Dio sono eterne e
immutabili. Il matrimonio non è un’istituzione voluta dagli uomini,
come molti pensano. È una legge di Dio. È una legge sacra.

– L’atteggiamento giusto nei confronti del sesso –

Oggi il sesso è considerato con molta leggerezza. Il playboy è un
esempio di questo modo di comportarsi. Che cosa è un playboy? È un
uomo rimasto ragazzo che vuole continuare a giocare. È immaturo,
insicuro, egoista e nevrotico; deve dimostrare al mondo e a se stesso
di essere un uomo, un eroe, un vincitore. Ma un vero e maturo
vincitore non rende vittime gli altri. In un rapporto sincero, i
partner vanno avanti insieme e l’uno non abbandona l’altro lungo la
strada.

La stessa cosa accade per le playgirls anche se, generalmente, il
comportamento femminile è diverso. In linea di principio, il
sentimento è più profondo di quanto non lo sia nell’uomo perché
vengono coinvolti livelli più intimi, e la donna è più incline
all’amore e meno ai rapporti esclusivamente fisici. Tempo fa una
ragazza mi parlò delle sue numerose relazioni e poi mi disse: “In
realtà sto cercando un marito”. Le risposi: “Non riuscirà mai ad
attrarre un uomo maturo e serio in questo modo. Attirerà soltanto un
certo tipo di uomini che non prova per lei nessun interesse, ma
desidera soltanto usarla”. In seguito, la giovane donna cambiò il suo
modo di vivere e ora è felicemente sposata a un uomo, non a un ragazzo
immaturo.

Oggi molte persone non considerano il sesso più importante di una cena
al ristorante, e i risultati sono tragici. Alcuni dicono: “Dobbiamo
convivere, dobbiamo avere rapporti sessuali per sapere se stiamo bene
insieme”. Vi leggo una lettera scritta a Cara Abby: (8) “Sono una
ragazza emancipata di ventidue anni e prendo la pillola”.
Indubbiamente, le varie interpretazioni che la gente dà al concetto di
emancipazione sono molto strane! La lettera continua: “Finora ho
comprato io le pillole, ma credo che il mio ragazzo dovrebbe pagarne
la metà”. Non è tutto, ascoltate! “Il mio problema è che non lo
conosco abbastanza bene da parlare con lui di soldi. [Firmato] Timida”. Non l’ho inventata io questa lettera!

Il principio fondamentale è quello che le scritture e i saggi hanno
insegnato nel corso dei secoli: se si vuole veramente costruire un
rapporto matrimoniale basato su princìpi divini, come prima cosa fra
l’uomo e la donna deve esistere una profonda amicizia. Questo
significa una profonda intesa interiore; cioè, poter parlare di tutto.
Non è necessario infrangere le leggi morali per imparare a conoscersi.

– Le leggi morali sono scientifiche –

Non voglio certo dare l’impressione che il sesso sia peccaminoso,
impuro, sacrilego o altre cose del genere. Il sesso è stato creato da
Dio, ed è contro l’abuso del sesso che le Scritture mettono in
guardia. Perché? Non certo al fine di porre dei limiti all’umanità, ma
allo scopo di aiutarla a raggiungere più velocemente la Mèta divina.
Sto parlando da un punto di vista strettamente scientifico. Se
qualcuno prende il sesso superficialmente o ne abusa, qual è la
conseguenza? La sua coscienza rimane concentrata nella parte inferiore
della spina dorsale, nel centro della sessualità. (9) Ma il centro
della beatitudine – lo stato di coscienza che tutti abbiamo cercato
per migliaia e migliaia di vite – è situato all’apice della spina
dorsale, nel midollo allungato, nel centro Cristico, e nel loto dai
mille raggi del cervello. Così, se qualcuno vive concentrandosi nei
centri situati nella parte inferiore della spina dorsale, è
matematicamente impossibile che riesca a trovare Dio e a conoscere la
beatitudine.

Questa è la ragione per cui tutte le Scritture – inclusi gli Yoga
Sutra di Patanjali, che costituiscono la base del Raja Yoga e del
Kriya Yoga – sottolineano l’importanza delle
regole morali ed etiche che rappresentano le fondamenta su cui
costruire la realizzazione spirituale. Senza le fondamenta la
costruzione può crollare innumerevoli volte. Per questo motivo, i
santi raccomandano la moderazione e la sublimazione, e considerano la
sessualità, non fine a se stessa, ma come un’espressione dell’amore.
In questo caso viene coinvolto il centro del cuore (anahata chakra)
che, come spiega Sri Yukteswar ne La scienza sacra, (10) è la porta
che conduce ai centri più alti e allo stato di coscienza della
beatitudine. Tutto questo è rigorosamente scientifico. La creazione
intera è governata dalla legge divina e l’uomo non può cambiare la
legge di Dio.

– Le leggi morali sono la base della civiltà –

Il professor J.D. Unwin dell’Università di Cambridge ha condotto uno
studio su ottanta fra le civiltà che si sono avvicendate negli ultimi
quattromila anni. La sua conclusione è che la società può scegliere la
promiscuità sessuale, che la porta al declino, o il controllo della
sessualità, che suscita invece un impulso di energia creativa. Secondo
i suoi studi, “Ogni società umana può liberamente scegliere di
produrre una grande energia o di abbandonarsi alla libertà sessuale. È
evidente che non si possono seguire entrambe le strade per più di una
generazione”.

Quando nel mondo di oggi osserviamo una tale decadenza delle leggi
morali, stiamo in realtà assistendo all’inizio del declino della
nostra civiltà. Paramahansa Yogananda ha detto: “Il potere distruttivo
dell’uomo si è sviluppato in maniera maggiore del suo potere
creativo”. Il Maestro non si riferiva soltanto alla guerra e agli
armamenti, ma anche ai nostri pensieri e alle nostre azioni. “Siamo
proprio voi ed io a influenzare gli eventi mondiali, nessun altro.
Siamo noi a dover agire per primi. Non sottovalutate le vostre
capacità. Fate qualcosa in questo mondo, salvate gli altri”. Salvateli
non a parole, ma con l’esempio della vostra vita. Il devoto che segue
il sentiero spirituale ha la grande responsabilità di arrestare la
degenerazione della società. Siamo noi a dover agire per primi;
abbiamo gli insegnamenti, abbiamo la capacità di comprendere e abbiamo
la scienza dello Yoga, cioè le tecniche più elevate per trasformare
spiritualmente la nostra vita.

– Il divorzio –

Un’altra domanda ricorrente è questa: “Qual è il punto di vista della
SRF sul divorzio? Nelle Self-Realization Lessons il Maestro dice:
“Marito e moglie devono essere leali l’uno nei confronti dell’altra e
cercare di rendersi felici in tutti i modi. La moglie spirituale non
deve abbandonare il marito non spirituale, e il marito spirituale non
deve abbandonare la moglie non spirituale; dovrebbero, per quanto
possibile, cercare di influenzarsi e aiutarsi spiritualmente”. Se le
cose vanno veramente male, allora il divorzio è giustificabile, ma
solo dopo aver compiuto uno sforzo sincero per riportare l’armonia nel
matrimonio.
Voglio mostrarvi quanto questo punto sia strettamente collegato con il
sentiero spirituale. Il Dottor Sidney Sharmin, psichiatra e consulente
matrimoniale, ha scritto: “Nella mia qualità di consulente
matrimoniale ho riscontrato alcuni casi in cui il divorzio e un
successivo matrimonio hanno rappresentato una soluzione positiva.
Esprimo questo parere esclusivamente come medico, avendo constatato
che i sintomi nevrotici sono scomparsi”.

(Cioè, non dal punto di vista della morale o delle leggi spirituali,
ma della scienza).
E poi continua, “Devo però sostenere che per ogni caso in cui un
paziente ha tratto beneficio dal divorzio, ho riscontrato dozzine di
situazioni nelle quali questo tipo di soluzione non ha determinato
alcun giovamento. Molti uomini e molte donne portano in un secondo o
in un terzo matrimonio le stesse componenti che hanno provocato la
rottura del primo – lo stesso egoismo, le stesse nevrosi, la stessa
immaturità emotiva – alle quali si aggiunge un ulteriore impedimento a
farlo funzionare, perché già una volta sono fuggiti di fronte alle
difficoltà e ai problemi della vita matrimoniale”. Queste sono parole
dure, che non vengono da un predicatore, ma da un medico, da uno
scienziato.

La stessa cosa accade ad alcune persone che seguono il sentiero
spirituale. Iniziano con grande entusiasmo e dopo qualche tempo si
accorgono che è necessario fare uno sforzo, che è necessario essere
pazienti, perseveranti e generosi. Allora si guardano intorno per
cercare un insegnamento facile, sperando di trovarne uno in cui non
debbano impegnarsi troppo. Tutto questo è il frutto della stessa
immaturità emotiva che spinge a evitare le difficoltà del matrimonio
piuttosto che a cercare di risolverle. Ma non possiamo abbandonare la
scuola. Siamo nella scuola voluta da Dio dove dobbiamo imparare le
lezioni necessarie alla nostra evoluzione spirituale. Non possiamo
eludere le condizioni del karma. Dobbiamo affrontarle e superarle.

Tuttavia, in certi casi è giustificabile separarsi, ma non prima di
aver compiuto un vero sforzo. Vorrei ricordare, a chi fra voi ha già
fatto questa esperienza, alcune parole di Sri Yukteswarji, Maestro di
saggezza e di infinita comprensione umana: “Dimenticate il passato. Le
vite ormai spente di tutti gli uomini sono oscurate da molte colpe…
Tutto migliorerà nel futuro se farete uno sforzo spirituale adesso”.
(11) Non voltatevi indietro. In passato abbiamo compiuto molti errori
perché non capivamo. Ora dobbiamo guardare avanti e cominciare a
coltivare in noi una nuova comprensione dei princìpi spirituali, una
nuova determinazione. Non solo per il nostro bene, ma anche per il
bene della società e della civiltà.

Il matrimonio e la ricettività spirituale

All’inizio di questa conferenza ho detto che senza l’intuizione,
frutto dell’evoluzione spirituale, l’uomo non può capire completamente
la donna e la donna non può capire completamente l’uomo. Ora vi farò
un esempio per dimostrare quanto la percezione intuitiva sia
importante e quanto sia profondamente collegata al matrimonio e al
sentiero spirituale.
Una giornalista europea si recò in India per scrivere un articolo su
una santa ed ebbe l’opportunità di assistere ad uno dei suoi satsanga.
Poiché i partecipanti erano numerosi, non riuscì a trovare un posto di
fronte a lei e, così, si sedette dietro. Dalla sua posizione poteva
vedere i volti dei devoti, due dei quali erano europei e gli altri
indiani; constatò allora che sui visi e negli sguardi degli europei
appariva un’eccessiva e avida curiosità, mentre i volti degli indiani
esprimevano un senso di profonda ricettività. Il contrasto era così
forte che la giornalista ne rimase molto colpita.
Questo vi dice tutto. Non potremo mai conoscere Dio se assumeremo un
atteggiamento avido, se saremo soltanto curiosi dal punto di vista
intellettuale! I filosofi occidentali hanno tentato per secoli di
comprendere l’Assoluto servendosi della ragione. Nessuno ci è
riuscito, e nessuno ci riuscirà mai, perché la ragione è un mezzo
molto limitato.
Le tecniche Yoga ci conducono al silenzio interiore, cui seguono la
meditazione e la comunione con il Divino. Tutti i santi, cristiani,
indiani e così via, asseriscono che a questo punto dobbiamo soltanto
affermare: “Taci, ragione!” C’è solo un modo per ottenere una risposta
da Dio e consiste nel dire: basta con l’avidità e l’egoismo! basta con
l’ego! basta con la ragione! Nella quiete interiore che subentra,
percepite, siate ricettivi; allora incontrerete Dio.
Lo stesso principio è valido anche quando si cerca di conoscere
un’altra persona.
Ora mi rivolgo soprattutto agli uomini perché il loro tipico
atteggiamento è la curiosità; affrontano ogni relazione in modo
razionale. Con la ragione vediamo solo la superficie delle cose e,
come il Maestro ha detto, gli uomini non hanno idea di che cosa
perdono quando guardano le donne esclusivamente da un punto di vista
esteriore. L’uomo non comprenderà mai una donna per mezzo della
ragione o dell’avida ed egoista natura dell’io. Neppure la donna potrà
capire l’uomo in questo modo anche se, di solito, ha un approccio
diverso perché si avvicina a lui attraverso il sentimento. All’inizio
del sentiero spirituale la donna è più intuitiva dell’uomo, e questo
fino a quando entrambi non avranno sviluppato le pure qualità divine.

Il vero matrimonio conduce alla coscienza universale

Il matrimonio spirituale, quindi, significa andare verso l’altro,
cercando di vedere oltre quei ‘paralumi’ esteriori che nascondono la
luce dell’anima: il corpo, le emozioni e
la mente superficiale e inferiore (la mente sensoria, manas, come si
dice in sanscrito). Per raggiungere i livelli di comprensione più
profondi, per conoscere veramente l’altro, deve scomparire l’io, avido
ed egoista, e devono essere trascese la ragione e la curiosità.
Uno scrittore ha descritto in modo meraviglioso ‘il ponte’ che unisce
due anime protese l’una verso l’altra: “Questo ponte invisibile sta a
significare che fra due creature esiste un’intesa perfetta, una vera
amicizia. Tale legame può sbocciare soltanto nel terreno del rispetto,
dell’ammirazione, dell’apprezzamento, della lealtà, della cortesia e
del desiderio reciproco di condividere le proprie qualità migliori”.
Questa è la vera amicizia; questo è il vero matrimonio, questo è il
matrimonio spirituale. “Così si crea una magica alchimia nella quale
ciascuno, senza sacrificare la propria originale individualità, è in
armonia con l’altro, ed entrambi vivono come fossero una cosa sola”.
Vediamo perciò che ritorniamo esattamente a quanto ha detto il
Maestro: l’uomo e la donna devono aiutarsi a sviluppare le vere
qualità spirituali. Quando questo accade, l’uomo e la donna, il marito
e la moglie, raggiungono la liberazione fondendosi prima l’uno
nell’altra, e poi immergendosi in Dio. Questo è il fine del
matrimonio. Grazie alla meditazione e all’altruismo – cercando di
conoscersi profondamente e di comprendersi – l’Uno presente nell’uno
incontra l’Uno presente nell’altro, dando così vita all’unione di due
anime. Allora si genera automaticamente l’espansione divina insieme
alla realizzazione che l’Uno presente in me e l’Uno presente in te
(mio marito o mia moglie) è il medesimo Uno presente nella vita tutta.

Questa è l’universale consapevolezza di tutti i santi. San Francesco,
ad esempio, ha parlato delle ‘mie sorelle Stelle’, della ‘sorella
Luna’, del ‘fratello Sole’, dei ‘miei fratelli Fiori’, dei ‘miei
fratelli Uccelli’, della ‘sorella Pioggia’, del ‘fratello Lupo’, della
‘sorella Morte’. Quando ci si sente uniti in questo modo a Dio, la
morte non esiste, tutto è Uno. Come il Maestro ha detto: “Quando Ti
troverò dentro di me, Ti troverò in tutti e in tutte le circostanze”.
Gli insegnamenti del Maestro ci fanno comprendere in che cosa consista
il vero matrimonio, quale sia il suo vero scopo, e come possiamo
raggiungerlo. Ecco le sue semplici parole: “Fate qualcosa in questo
mondo; salvate gli altri”. Pensateci. Non soltanto per voi e per la
vostra famiglia. Il vostro esempio aiuta anche a salvare gli altri, a
farli ritornare alle leggi di Dio, a Dio stesso.

Questa conferenza di Brother Anandamoy è stata registrata in lingua
inglese in una cassetta intitolata: ‘Spiritual Marriage’. Per ogni
informazione, siete pregati di scrivere a:

Self-Realization Fellowship 3880 San Rafael Avenue LOS Angeles,
California 90065-3298 U.S.A.

°°°

Sull’autore

Brother Anandamoy, uno dei discepoli che Paramahansa Yogananda ha
istruito personalmente, è nato a Zurigo (Svizzera). Poco tempo dopo il
suo arrivo negli Stati Uniti, dove si era recato nel 1948 per studiare
architettura con Frank Lloyd Wright, lesse l’Autobiografia di Uno Yogi
e decise di andare a Los
Angeles per incontrarne l’autore. Alcuni mesi più tardi entrò a far
parte dell’ashram di Paramahansa Yogananda per prendere i voti
nell’Ordine monastico della Self-Realization Fellowship; per parecchi
anni Sri Yogananda ha guidato e consigliato spiritualmente il giovane
monaco.

Brother Anandamoy serve attualmente sia nel Consiglio Direttivo della
Self-Realization Fellowship sia in qualità di ministro del Tempio SRF
di Pasadena (California). Assolve anche l’incarico di direttore
spirituale dei monaci che fanno parte delle comunità
monastiche dell’associazione. Come monaco dell’Ordine della
Self-Realization Fellowship ha tenuto numerosi cicli di conferenze
sulla scienza e sulla filosofia Yoga negli Stati Uniti, in Europa e in
India.

Il Secretariat News delle Nazioni Unite, nel riportare un articolo sul
ciclo di conferenze che Brother Anandamoy ha tenuto al Waldorf-Astoria
di New York, ha precisato: “Brother Anandamoy sprigiona il calore e la
spontanea naturalezza degli svizzeri. Il suo sottile senso
dell’umorismo e la sua acutezza mentale, lo rendono un autentico
oratore che affascina qualsiasi pubblico… L’uditorio era
elettrizzato e felice di sapere che esistono dei metodi pratici capaci
di portare armonia e benessere al corpo, alla mente e all’anima, un
traguardo che non si raggiunge facilmente in questa era atomica di
attività frenetica e di latenti pressioni”.

Conferenze registrate di Brother Anandamoy:
(In inglese)

Is Peace Possible in Today’s World?

Spiritual Marriage

Kriya Yoga: Portal to the Infinite

The Importance of a True Guru

Devotion: Understanding Its Deeper Aspects in the Search for God

°°°

Paramahansa Yogananda

“L’ideale dell’amore per Dio e del servizio all’umanità trova la
massima espressione nella vita di Paramahansa Yogananda… Sebbene
abbia trascorso la maggior parte della vita lontano dall’india,
tuttavia, egli ha il suo posto fra i nostri grandi santi. La sua opera
continua a crescere e a risplendere sempre più luminosa, attirando da
ogni dove gli esseri umani sul sentiero del pellegrinaggio dello
Spirito”.

Con queste parole il Governo Indiano ha reso omaggio al fondatore
della Self-Realization Fellowship/ Yogoda Satsanga Society of India,
emettendo in suo onore un francobollo commemorativo il 7 marzo 1977,
venticinquesimo anniversario della morte.

Nel 1920 Paramahansa Yogananda si recò negli Stati Uniti d’America in
qualità di delegato all’international Congress of Religious Liberals.
Nel 1925 fondò a Los Angeles la Casa Madre Internazionale della
Self-Realization Fellowship, dove si cura la stampa e la divulgazione
in tutto il mondo delle Self-Realization Lessons sulla scienza della
meditazione Kriya Yoga e sull’arte di vivere secondo i princìpi
spirituali. L’aspetto principale di questi insegnamenti mette in
rilievo l’importanza dello sviluppo equilibrato del corpo, della mente
e dell’anima; il loro fine è la diretta e personale esperienza di Dio.
L’opera spirituale e umanitaria intrapresa da Paramahansa Yogananda
continua oggi sotto la guida di Sri Daya Mata, Presidente della
Self-Realization Fellowship. La vita e gli insegnamenti di Sri
Yogananda sono descritti nell’Autobiografia di uno Yogi.

NOTE AL TESTO:
(1) Maya, l’illusione cosmica, il potere mediante il quale l’Uno
Infinito appare suddiviso in molti.

(2) “Noi siamo onde di coscienza umana scaturite dall’oceano della Sua
coscienza. L’unico modo per distruggere le imperfezioni dell’uomo sta
nel fondere la coscienza umana, temporaneamente separata, con
l’onnipresente coscienza di Dio”. Paramahansa Yogananda
(Self-Realization Fellowship Lessons).

(3) “Dio è saggezza infinita e sentimento infinito. Quando Dio si
manifestò nella creazione fece assumere alla Sua saggezza la forma del
padre [uomo] e al Suo sentimento la forma della madre [donna]. Ciascun
essere, singolarmente preso, è imperfetto; è soltanto un aspetto della
natura di Dio, perché il padre è spinto ad agire dalla ragione e la
madre dal sentimento… L’uomo divino fa evolvere in se stesso le
qualità del padre e della madre”. Da L’eterna ricerca dell’uomo di
Paramahansa Yogananda, Casa Editrice Astrolabio, Roma.

(4) Casa Editrice Astrolabio. Roma.

(5) Gyanamata, ‘Madre di saggezza’, è stata una grande discepola
americana di Paramahansa Yogananda. Lo ha servito fedelmente per
ventisei anni, fino alla morte avvenuta nel 1951 all’età di ottantadue
anni. Le sue lettere indirizzate al Guru e ad altri devoti di
Paramahansa Yogananda sono state pubblicate nel volume God Alone: The
Life and Letters of a Saint (edito in inglese dalla Self-Realization
Fellowship).

(6) Il ristorante, che si trovava vicino al Tempio della SRF a
Hollywood, è stato chiuso nel 1969 perché si è preferito utilizzare
diversamente il personale e i locali per far fronte a nuove esigenze
della SRF in continua espansione.

(7) Il centro della coscienza spirituale che si trova fra le
sopracciglia, sede dell’onnisciente occhio singolo e della coscienza
Cristica universale. “Se perciò il tuo occhio sarà singolo, tutto il
tuo corpo sarà pieno di luce” (Matteo 6, 22). Durante gli stati della
profonda meditazione, nel centro della fronte appare l’occhio
spirituale, o occhio singolo. Le Scritture si riferiscono in vari modi
all’occhio onnisciente definendolo di volta in volta il terzo occhio,
l’occhio interiore, la stella d’Oriente, la colomba che discende dal
cielo, l’occhio di Siva, l’occhio dell’intuizione e così via.

(8) Famosa rubrica di corrispondenza americana. [N. d. C.].

(9) Lo Yoga insegna che nel cervello e nei plessi spinali dell’uomo ci
sono sette centri sottili di vita e di coscienza che vengono così
denominati: muladhara (coccigeo), svadhisthana (sacrale), manipura
(lombare), anahata (dorsale o centro del cuore), vishudda (cervicale),
ajna (midollare e centro Cristico fra le sopracciglia) e sahasrara
(loto dai mille petali nel cervello). Senza i poteri specifici insiti
nei centri sottili, il corpo sarebbe una massa inerte di argilla. Gli
istinti e gli impulsi materialisti dell’uomo hanno i loro
corrispondenti poteri nei tre centri sottili situati nella parte
inferiore della spina dorsale. I centri più alti sono la fonte del
sentimento e dell’ispirazione divini e della percezione spirituale. In
funzione dei nostri pensieri e dei nostri desideri, la coscienza di
ognuno di noi è attirata dal corrispondente centro di potere e di
attività in cui rimarrà concentrata.

(10) Casa Editrice Astrolabio, Roma

(11) Autobiografia di uno yogi.

fine

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