Il Fine Sconosciuto

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Il Fine Sconosciuto

Sri Krishna dice che dovrebbe essere Lui lo scopo della nostra vita
e non la soluzione dei cosiddetti problemi temporanei

di SDG A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore-Acarya dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

New York — 4 Dicembre 1966

gatir bharta prabhuh saksi
nivasah saranam suhrit
prabhavah pralayah sthanam
nidhanam bijam avyayam

“Sono la meta, il sostegno, il maestro, la dimora, il rifugio e l’amico più caro. Sono la creazione
e la dissoluzione, il fondamento di tutto ciò che esiste, sono il luogo di riposo e il seme eterno.”
–Bhagavad-gita 9.18

Il Signore è gati, la nostra meta o il nostro scopo finale. A causa della nostra ignoranza, del
fatto che veniamo sopraffatti dall’energia illusoria, non conosciamo quale sia la meta finale della
vita. Lo scopo della vita è ristabilire la nostra perduta relazione con il Signore Supremo.
Sfortunatamente le persone non lo sanno e si limitano a pensare che lo scopo della vita sia
sviluppare al massimo la gratificazione dei sensi. Questa è illusione. Poiché siamo assorbiti dalla
materia e il concetto di vita materialistica è centrato sui nostri sensi, per mezzo di essi
cerchiamo di ottenere ogni tipo di piacere possibile.

Le persone non hanno altre informazioni. Guadagnano, lavorano duramente e il loro fine supremo è la
gratificazione dei sensi. Il vero fine supremo è Krishna, il Signore Supremo. Dove andate? In che
modo state avanzando? “Oh, questo non lo possiamo dire. Progrediamo nella gratificazione dei sensi.
Il nostro scopo è realizzare il massimo del piacere.” No, lo scopo è Dio, Visnu, il Signore Supremo,
di cui siamo parti integranti. Avendo dimenticato la nostra relazione con Dio, lottiamo. Nella
Bhagavad-gita Sri Krishna (15.7) afferma:

mamaivamso jiva-loke
jiva-bhutah sanatanah
manah sasthanindriyani
prakriti-sthani karsati

Gli esseri viventi, in questo mondo di condizioni, sono miei frammenti eterni, ma essendo
condizionati, lottano duramente con i sei sensi tra cui la mente.”

“ Prakriti-sthani: “in questa natura materiale.” Questi frammenti del Signore Supremo, gli esseri
viventi, lottano intrappolati dai sensi e dalla mente. Non è questo però il vero scopo. Nella
Bhagavad-gita il Signore dice che è Lui lo scopo. Questa natura materiale è la natura esterna del
Signore Supremo. Poiché siamo stati intrappolati in questa natura materiale, pensiamo che fare
avanzamento materiale sia la perfezione della vita. Ciò è detto durasaya. Duh significa molto
distante o molto difficile e asaya significa speranza. Questa speranza non verrà mai soddisfatta. Si
chiama illusione.

Progrediamo per rendere perfetta la vita con l’avanzamento materiale. Questa nostra speranza è
ingiustificata. Non verrà mai soddisfatta. E qual è l’attività? Adanta-gobhir visatam tamisram. Go
significa sensi. Adanta significa sfrenati, privi di controllo. Sensi privi di controllo – proprio
come un cavallo senza briglie. Voi siete su una carrozza e il vostro cavallo è senza controllo,
senza briglie, vi trascina con grande forza e vi getta nell’Oceano Atlantico. Voi non avete alcun
controllo. Visatam significa che entrate nella parte più scura delle tenebre a causa dei vostri
sensi sfrenati e privi di controllo. Le persone che non conoscono la meta cercano di scoprire con
l’esperienza ciò che è già stato scoperto. Vi darò un esempio pratico.

Il padre di uno dei nostri studenti è venuto e gli ha detto: “Oh, non mi piace questa compagnia che
ti sei trovato. Perché non ti occupi di donne? Mangia, bevi e cerca il piacere. Ti regalerò
un’automobile.” Vedete? Dov’è l’errore di questo povero studente? Sta cercando di evitare tutti gli
intossicanti, non mangia la carne e vive con purezza nutrendosi di vegetali. Controlla i sensi, non
ha relazioni sessuali illecite e frequenta le lezioni della mattina e della sera. Suo padre però
pensa che questo sia pericoloso. Egli ha già sperimentato la vita materiale. E’ stato sposato e ha
divorziato tre volte.

Ha avuto una pessima esperienza della vita, ma cerca di indurre suo figlio a fare le stesse cose.
Non ha altre idee. Questo si chiama punah punas carvita carvananam: “masticare il masticato.” Prendo
della canna da zucchero, la mastico estraendone tutto il succo e poi la getto per la strada.
Qualcuno viene e la mastica. Che cosa c’è per lui? Io ne ho già estratto tutto il succo. Questa
esperienza di vita materiale – andare a caccia di donne, bere e gratificarsi i sensi, spendere senza
freno e molte altre cose – l’abbiamo fatta, ma non ne abbiamo tratto nessuna vera felicità.
Tuttavia, cerco d’indurre mio figlio, che dipende da me, a vivere nello stesso modo.

Le persone sciocche non pensano: “Ho già sperimentato tutte queste cose. Quale vantaggio, quale
felicità ne ho tratto? La mia vita è stata una delusione. Allora perché dovrei indurre mio figlio a
fare le stesse cose? Se amo davvero mio figlio perché spingerlo a questo? Che sperimenti la
coscienza di Krishna.” No. A causa dei loro sensi fuori controllo non riescono a pensare così. C’è
una storia molto carina. Le scimmie sono sempre molto indaffarate. Lo sapete? Ma il loro scopo è
semplicemente distruggere. Nel villaggio c’era un falegname che stava tagliando un grosso tronco con
una sega. Alla fine della sua giornata di lavoro era riuscito a segare metà del tronco, allora mise
un fermo tra le due parti e se ne andò.

Venne una scimmia, tolse il fermo e le due metà del tronco si chiusero una sull’altra tagliandole la
coda. Allora la scimmia andò dai suoi compagni e disse: “Tagliarsi la coda è l’ultima moda.” Nella
mia infanzia ho visto una storia simile al cinema. Un uomo era seduto su una panchina e alcuni
ragazzi dispettosi inchiodarono la coda del suo frac alla panchina. Quando si alzò, metà della coda
non c’era più. Al ballo, mentre danzava tutti guardavano la sua parte posteriore: “Che cos’è
successo? La sua coda è tagliata via.” Egli si guardò allo specchio. “La mia coda è tagliata.”

Allora cominciò a danzare con maggiore entusiasmo e a tutti quelli che gli chiedevano: “Che cos’è
…?” “Oh, è l’ultima moda.” E tutti gli uomini cominciarono a tagliarsi le code del frac. Vedete? La
vita continua: “Io sono stato ingannato, quindi non voglio che mio figlio sia intelligente. Che
anch’egli venga ingannato.” Questo significa continuare a masticare il masticato, ma dalla
Bhagavad-gita apprendiamo che il nostro scopo supremo nella vita è raggiungere Krishna, il Signore
Supremo, gatih.

Krishna, il Mantenitore

La parola successiva del verso di oggi è bharta: “mantenitore”. Krishna mantiene tutti. Questo è un
fatto. Ci sono 8.400.000 specie di vita tra cui 400.000 umane. Le altre specie non hanno problemi di
sostentamento, per loro non esiste una cosa come morire di fame. Esse mangiano, dormono, si
accoppiano e si difendono ognuna a modo suo, non hanno problemi, solo gli uomini civilizzati ne
hanno. Questi ultimi non credono che Dio protegge tutti. Sviluppando la loro civiltà hanno appreso
un’arte: rifiutare Dio. Vogliono risolvere i loro problemi di sostentamento da soli.

Dio dà loro cereali, frutta, vegetali, latte in misura sufficiente. No. Vogliono risolvere il loro
problema uccidendo i poveri animali. Non credono in Dio. Non pensano: “Sto uccidendo dei poveri
animali indifesi. Anch’essi sono figli di Dio come me. Dio mantiene questi poveri animali. Dio
mantiene me. Perché dovrei interferire con la vita degli altri?” Vedete? Non hanno questa
sensibilità perché non credono in Dio. Non hanno fede. Questo è ciò che accade. Ma nella
Bhagavad-gita il Signore dice. “No, Io sono il Supremo. Io sono il prabhava. Tutto, qualunque cosa
vedete, emana da Me.” Non abbiamo problemi di sostentamento. Dio mantiene tutti.

Le risorse produttive in tutto il mondo sono sufficienti al fabbisogno di tutta la popolazione del
globo. Questa è opera di Dio. Non c’è carestia, ma poiché ci siamo fatti tutte le nostre regole,
possiamo produrre molto di più di quello che ci è necessario e gettare l’eccesso nell’oceano.
Tuttavia, se qualche regione povera o qualche fratello povero si fa avanti ci rifiuteremo di
condividere con loro. Poiché non sappiamo che la nostra meta dovrebbe essere Dio, violiamo le regole
della natura, le leggi di Dio e ci intrappoliamo nella natura materiale. Questo è gatir bharta
prabhuh.

Prabhu significa padrone e saksi significa testimone. Dio risiede nel vostro cuore, pertanto è il
testimone. Qualunque cosa facciate, Egli ne è testimone. Vi dà la possibilità di fare qualsiasi cosa
vi piaccia, anche di dimenticare. Supponiamo che volessi fare qualcosa in questa vita, ma che non
riesca a completare la mia impresa. Nella prossima vita, quando avrò un altro corpo, Dio mi
ricorderà: “Bene, volevi fare questo. Perché non provi?” Nella Bhagavad-gita (15.15) Sri Krishna
afferma: sarvasya caham hridi sannivistah: “Sono nel cuore di ogni essere.” Mattah smritir jnanam
apohanam ca: “Da Me vengono il ricordo, la conoscenza e l’oblio.”

Perché Dio fa in modo che una persona dimentichi e ne incoraggia un’altra? Egli risponde ai loro
desideri. La maggior parte delle persone non desidera ravvivare la relazione con il Signore Supremo.
Ogni volta che parlo di Dio, qualcuno manifesterà il proprio dubbio: “Oh, che cosa è Dio? Swamiji,
perché parli di Dio?” Non vogliono Dio e allora Dio risponde: “DimenticateMi. Sì, dimenticateMi e
soffrite.” Altri desiderano Dio, come lo studente che cerca di recuperare la sua relazione con
Krishna. Oh Krishna, dai anche a lui ciò che desidera: “Sì.”

Il compito di Dio è farvi dimenticare perché volete dimenticare. E quando sarete avanzati, se volete
conoscere, se volete recuperare la vostra relazione con Lui, Egli vi incoraggerà. Il testimone vi
concede una piena indipendenza. Qualunque cosa desideriate potete farla, ma nello stesso tempo Egli
vi istruisce: “Queste cose non ti soddisferanno, mio caro ragazzo. Smetti di fare sciocchezze. Vieni
da Me. Io ti proteggerò sempre.” Noi però non vogliamo essere protetti. Che cosa può fare Dio? Può
fare tutto, ma non interferisce con i vostri affari.

Se volete dimenticare, vi darà così tante opportunità per mezzo dell’energia illusoria che
dimenticherete, dimenticherete, dimenticherete. Ora avete questo meraviglioso corpo di un essere
umano civilizzato e potete ottenere corpi ancora più elevati, come quelli di Brahma o del sole o
della luna. E se dimenticate, discenderete tra i cani e i gatti, tra le formiche e i germi e in
molte altre forme – diventerete vermi negli escrementi. Egli vi darà tutte le possibilità. Questo si
chiama karma-cakra, il ciclo delle attività.

Ravvivare i Nostri Desideri Puri

Qualunque sia il vostro desiderio, Dio acconsente. Perciò dovremmo far rivivere i nostri desideri
puri. La Bhagavad-gita e le altre Scritture esistono per questo. Abbiamo dimenticato tutte queste
cose, quindi ci sono i libri e le Scritture. È la misericordia di Dio. Ogni giorno consultiamo libri
per fare qualcosa. Qual è la tariffa postale? Non lo so. Devo spedire un pacco e subito consulto un
libro. Ci sono le indicazioni, c’è la guida postale e faccio la cosa giusta. Nello stesso modo, se
dimentichiamo lo scopo della vita, dobbiamo consultare le Scritture per avere indicazioni. Il
Signore dice: gatir batha prabhuh saksi: “Sono la meta. Sono il vostro mantenitore. Sono il vostro
Signore. Sono il testimone di quello che fate.” Nivasa: “E voi vivete in Me. Non siete
indipendenti.”

Noi viviamo sulla Terra, sotto il cielo. E che cosa è il cielo? E che cosa è la Terra? Energie del
Signore Supremo. Nivasah saranam. “Voi cercate di vivere. In ogni momento adulate qualcuno più
importante di voi, ma perché non vi rivolgete a Me? Non potete vivere senza adulare il vostro capo.
Questa è la vostra posizione.” Saranam significa prendere rifugio in qualcuno. Specialmente oggi,
per quanto io possa essere istruito, con una domanda prendo rifugio in un uomo importante: “Per
favore, dammi un impiego.” Posso essere una persona molto intelligente e diventare il governatore di
questa regione.

Oh, dovrò adulare le persone per la strada: “Per favore, votate per me. Per favore, votate per me.
Per favore rieleggetemi.” Dunque sto prendendo saranam. Sto adulando. Prendo rifugio continuamente.
Allora perché non prendere rifugio in Dio? “Oh, ma che cosa dici? Perché parli di Dio, Swamiji?”
Prenderanno rifugio in un cane anziché in Dio. Vedete? Questo è ciò che accade. Saranam suhrit.
Suhrit significa benefattore. Chi può diventare più benefattore di Dio? Io posso essere un amico, un
benefattore, per una cerchia limitata di persone, ma Dio è l’amico e il benefattore di tutti gli
esseri viventi. Posso prendermi cura dei membri della mia famiglia, vedere che siano felici, che
mangino, ma Dio si prende cura degli innumerevoli esseri viventi. Vedete?

Io non mi prendo cura delle formiche della mia stanza per essere sicuro che mangino. Non mi prendo
cura delle cimici nel mio letto. Dio si prende cura di loro. Egli è suhrit. Desidera che “viviate,
che vi sia data la libertà, tutto ciò che volete. Ma se volete essere felici, smettetela con tutte
queste sciocchezze. Venite a Me. Prendete rifugio in Me. Io vi proteggerò sempre.” Prabhavah:
sviluppo. Voi cercate lo sviluppo economico, ma come potreste ottenerlo se non ci fosse il materiale
fornito da Dio? Potete costruire un grande grattacielo senza che i materiali vi vengano forniti da
Dio? Potete fare opere in legno? Potete fare opere in pietra? Potete fare opere con la calce? Potete
fare opere in ferro? Non potete costruire senza materiali. Potete lavorare, faticare.

I materiali sono forniti da Dio e con il vostro lavoro, la vostra intelligenza, potete trasformare
una cosa in un’altra. Gli esperti di economia dicono: l’uomo non può produrre niente, può solo
trasformare una cosa in un’altra. Non potete fabbricare l’acciaio. Potete trasformare dei minerali
grezzi in una grande fabbrica d’acciaio. Questo potete farlo sprecando il vostro tempo prezioso.
Avete energia, ma non potete fabbricare l’acciaio. Potete produrre il vetro per vivere in un
edificio molto comodo con vetri da tutte le parti, ma che cosa è il vetro? Il vetro è una pietra
mescolata con alcuni elementi chimici. La pietra è fornita da Dio e gli elementi chimici anche.

L’intelligenza con cui lavorate vi è data da Dio. Il vostro corpo vi è dato da Dio. Voi siete di
Dio. Perciò tutto è di Dio. Prabhavah: “Io sono l’origine da cui tutto proviene.” Pralayah. Se Dio
vuole, in un secondo la vostra città di New York verrà gettata nell’Oceano Atlantico. Sthanam: Egli
è il rifugio. Nidhanam bijam. Bijam significa seme. Avyayyam: imperituro. Allora che cosa sono gli
esseri viventi? Sono frammenti del Signore Supremo. Noi siamo esseri viventi. Usiamo la nostra
energia per costruire tutte queste cose, ma questi materiali non hanno alcun valore se non ci siamo
noi. Questa terra, l’America era vuota prima che dall’Europa venissero qui persone civilizzate. Per
mezzo dell’energia di questi esseri viventi, la materia qui si è sviluppata.

La materia non è importante. Non date troppa importanza alla materia. L’elemento importante è
l’essere vivente. E che cosa è l’essere vivente? L’essere vivente è parte integrante dell’Essere
Supremo. Perciò Egli è l’origine dei semi degli esseri viventi. Il verso successivo comincia con
tapamy aham: “Sono la fonte del calore.” Il sole dà calore. Non potete costruire un sole, ma il
Signore può. Dunque Egli ci riscalda. Aham varsam: “Sono la pioggia.” Non potete controllare la
pioggia. Questo è nelle mani di Dio o sotto la direzione di Dio. Se non c’è la pioggia, voi non
potete fare la pioggia o se ce n’è troppa, non potete fermarla. Nigrihnamy utsrjami: “E se voglio,
posso sconvolgere l’intera popolazione del mondo. Se voglio posso distruggere tutti in un momento.
Io posso farlo.”

Amritam: “Se voglio, posso darvi la vita eterna.” Se ci avviciniamo a Dio, la vita eterna è
garantita. Se non lo facciamo, proseguiamo nel ciclo delle nascite e delle morti. Amritam caiva
mrityus ca sad asac caham arjuna. Sat indica l’energia spirituale e asat quella materiale. “Poiché
entrambe queste energie sono energie di Dio, anch’esse sono Dio, Arjuna.” Questa descrizione della
Sua posizione personale, la posizione di Dio, viene data da Sri Krishna ad Arjuna. Dobbiamo imparare
dalla Bhagavad-gita, enunciata direttamente dal Signore Supremo, accettarla ed agire di conseguenza.
Questa è la coscienza di Krishna. Pensiamo a Krishna. Egli è tutto. Perciò sottomettiamoci e
proseguiamo con questo metodo del servizio di devozione. Questa è la via della felicità. Questa è la
via della perfezione.

Vi ringrazio moltissimo.

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