I cinque tattva

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I cinque tattva

I Sutra trattano dei cinque tattva, i principi eterni, che sono:

1] Isvara, Dio,
2] Jiva, l’anima
3] Prakriti, la materia,
4] Kala, il tempo,
5] Karma, l’azione

Tra questi tattva, la coscienza di Isvara è infinita, quella della jiva parziale. Tuttavia entrambi
sono eterni, hanno conoscenza e sono capaci di connotarsi nei termini di “Io”. La coscienza non può
essere separata dall’auto-coscienza, come la luminosità non può far altro che rivelare ciò che è;
per cui non ci sono conflitti nella proposizione che Dio è pura coscienza e allo stesso tempo
cosciente di Sé.

BREVE DESCRIZIONE DEI TATTVA

1) Isvara crea l’universo, entra nella materia e la controlla; Egli decreta la sofferenza e la
liberazione dell’anima che vi abita, perché la Sua forma essenziale è fatta di indipendenza e
onnipotenza. Sebbene sia uno, Egli ha molti aspetti; sebbene sia indivisibile, egli diventa oggetto
di conoscenza per il saggio, che Lo vede come possessore di sostanza e attributi, con una forma e di
natura interna spirituale. E sebbene Egli sia immanifesto, si manifesta ai suoi ricercatori
attraverso la devozione pura. E sebbene Egli sia uno in essenza, dentro e fuori, distribuisce la
felicità suprema nella sua forma essenziale alle jiva.

2) Le Jivatma sono molte e si trovano in condizioni variabili. Esse sono in prigionia, che consiste
nella fuga da Isvara. Quando la jiva torna a indirizzarsi verso di Lui, la prigionia cessa e
realizza la forma e gli attributi divini. La prigionia è di due tipi: quella che nasconde la natura
essenziale di Dio, e quella che nasconde i Suoi attributi. I due tipi di ignoranza cadono quando
torna a rivolgersi verso Dio. Allora c’è diretta visione del Supremo.

3) Prakriti è l’equilibrio dei tre stati nei quali la materia esiste, cioè Sattva o ritmo, Rajas,
attività e Tamas, inerzia. Altri nomi di Prakriti sono Tamas e Maya. Fertilizzata dallo sguardo di
Isvara, diviene la madre dell’universo in tutta la sua varietà.

4) Kala, il tempo, consiste di tre stati – presente, passato e futuro. Parole come
“simultaneamente”, “veloce”, “lento” ecc. sono usate per indicare il tempo. Si misura in secondi,
minuti, ore, giorni, anni, cicli, Yuga fino al Parardha. E’ in mozione costante come una ruota ed è
la causa della creazione e della distruzione. E’ una sostanza non intelligente, un jada.

Questi quattro elementi appena elencati sono eterni. A questo proposito la Svetasvatara Upanisad
(4.13) dice:

nityo nityanam cetanascetananam eko bahunam
yo vidadhati kaman tat karakham
samsyayogadhigamyam hatva devam mucyate sarvapasaih
“Egli è l’eterno tra gli eterni, il pensatore fra i pensatori. Sebbene sia uno, Egli soddisfa il
desiderio di molti. Colui che ha conosciuto la causa conoscibile attraverso il Sankhya (la
filosofia) e attraverso lo Yoga (le discipline religiose) è libero da tutti i vincoli.”

Così dice anche la Chulika Upanisad (versetto 5):

gauranadavat sa tu janitri bhutabhavini
arsata sitarakta ca sarvakama dugha vibhoh
“Prakriti è come una mucca ma priva di voce, la creatrice di tutti gli esseri. Il nero, il bianco e
il rosso sono i suoi colori e lei è la mucca del desiderio, che appartiene al Signore.”

All’inizio c’era soltanto l’Essere (il sat). Troviamo ciò nella Chhandogya Upanisad (4.2.1)

sadeva sobhyedamagra asit (ecc.)
“Mio caro, all’inizio c’era l’Essere…”

Sebbene sia uno degli eterni, il Signore è il governatore e il controllore degli altri elementi
sopracitati. Ciò è confermato nella Svetasvatara Upanisad (6.16)

(devanagari incomprensibile)

“Egli fa tutto, Egli conosce tutto. Egli ha causato se stesso, è il conoscitore, l’autore del Tempo,
che assume tutte le qualità e conosce tutto, il padrone della natura e dell’uomo, il Signore delle
tre qualità (guna), la causa della prigionia, l’esistenza e la liberazione del mondo.”

5) Karma non è intelligente e i suoi sinonimi sono adrista, destino, e altri. E’ senza inizio, ma
non è perenne perché soggetto a distruzione.

Gli ultimi quattro, cioè Jiva, Prakriti, il Tempo e il Destino, posseggono tutti energia che però
assumono da Brahman. Il potere che funziona al loro interno è il potere del Signore.

Perciò, Brahman è il solo possessore indipendente di poteri. In questo modo i testi vedici che
affermano che Brahman solo esiste si armonizzano. In altre parole, il significato di questa
affermazione è che non c’è altra forza che non appartenga ultimamente a Brahman o Dio.

www.iskcon.it/prabhupadadesh/jiva.htm

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