Differenze tra uomini e donne, realta’ o mito?

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Differenze tra uomini e donne, realta’ o mito?

Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, qual è la verità alla base di questa affermazione?
Cosa dice la scienza sulle differenze tra uomo e donne?

Le differenze tra uomini e donne sul piano anatomico più che evidenti. Cosa c’è oltre il livello
fisico? Cosa succede se entriamo in altri scenari come quello relativo alle neuroscienze o alla
psicologia comportamentale?

Culturalmente, siamo stati abituati a stabilire non solo una chiara differenza tra i sessi per
decenni e persino secoli, ma anche a porre la mascolinità su un chiaro asse di superiorità.

Aspetti come la forza, l’ingegno o l’intelletto sono sempre state virtù associate al sesso maschile.
D’altra parte, dimensioni come l’affetto, l’emozione, l’intuizione o la cura sono state legate al
mondo femminile.

Per fortuna, i progressi nell’uguaglianza di genere hanno in parte abbattuto queste idee; oggi
alcune donne occupano posizioni di potere nella sfera pubblica, mentre alcuni uomini si dedicano
alla famiglia.

Potremmo dire, pertanto, che la nota affermazione che gli uomini provengono da Marte e le donne da
Venere presenta importanti sfumature.

È innegabile l’esistenza di differenze tra uomini e donne in diversi aspetti (più di quanto
pensiamo), ma entrambi i sessi godono delle medesime capacità.

Vediamo, però, cosa dice la scienza sulle differenze tra uomini e donne.

“Non pensi che essere curiosi sia molto più importante dell’essere simili? Poiché siamo diversi,
possiamo godere della possibilità di scambiare mondi, amori ed entusiasmi”.

-Riccardo Bach-

Differenze tra uomini e donne

Neuroscienze, genetica, biologia evoluzionistica e recenti studi sulla transessualità indicano
chiare differenze psicologiche tra uomini e donne.

Al di là di quelli già ovvi legati al sesso e al campo della biologia, vi è uno scenario spesso
controverso, ma interessante.

Va notato che le differenze tra uomini e donne sono oggetto di studio già da diversi secoli. Fu
infatti Charles Darwin, con libri come L’origine dell’uomo e la selezione sessuale (1871), che
affrontò per la prima volta questo argomento con un approccio scientifico. Scopriamo di seguito
quali sono le differenze più evidenti tra i generi.

Differenze tra uomini e donne a livello cerebrale

Al fine di rilevare differenze tra il cervello femminile e maschile, gli scienziati si concentrano
su quattro aree: elaborazione, chimica, struttura e attività. Lo studio svolto dal Dr. Dardo Tomasi,
dell’Università di Firenze, mostra quanto segue.

Sostanza grigia e sostanza bianca

Il cervello maschile utilizza quasi sette volte più materia grigia rispetto a quello femminile. Da
parte sua, il cervello femminile, utilizza quasi dieci volte più materia bianca.

Il motivo? La materia grigia aiuta a concentrarsi su un compito specifico in modo mirato. La materia
bianca permette di essere attenti a molti più stimoli. Questi dati dimostrano perché le donne sono,
in media, più abili nel multitasking.

Ippocampo ed elaborazione delle informazioni

Le donne tendono ad avere un ippocampo più grande, il che consente loro elaborare e ricordare meglio
i dati relativi alle emozioni.

Allo stesso modo, il cervello femminile tende ad avere centri verbali in entrambi gli emisferi
cerebrali, mentre gli uomini ne hanno un numero maggiore solo nell’emisfero sinistro. Ciò significa
che a volte hanno maggiori limiti nell’instaurare una comunicazione più emotiva.

Cervello più grande con maggiore tolleranza al dolore

Il cervello degli uomini è più grande di quello delle donne, perché presentano dimensioni corporee
maggiori.

Allo stesso modo, e come fatto curioso, va notato che gli uomini tollerano il dolore meglio delle
donne. I centri neurali legati a questa dimensione presentano una maggiore resistenza.

Differenze tra uomini e donne nella condotta

Le differenze tra uomini e donne sono evidenti anche in campo comportamentale. In qualche modo,
l’esperienza ci dice che a volte agiamo, decidiamo e reagiamo in modo molto diverso e ciò attira la
nostra attenzione.

Comunichiamo in modo diverso

Il cervello femminile ha una maggiore capacità di elaborare le emozioni. Questo le rende, in media,
più abili a comunicare le loro emozioni.

Esperti in materia come la linguista Deborah Tannen sottolineano che le donne sono abili a infondere
vicinanza e fiducia.

Gli uomini, invece, sono più determinati a mantenere la propria autonomia e rafforzare la propria
posizione sociale.

Gli uomini sono più abili a prendere decisioni rischiose

In uno studio sul processo decisionale differenziato per genere della dott.ssa Judith E. Larkin
(2003) è stato dimostrato che gli uomini sono più propensi a prendere decisioni rischiose. Sono in
media più impulsivi.

Le donne sono più sensibili allo stress

Un altro studio pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry dimostra che le donne hanno il doppio
delle probabilità di sperimentare lo stress rispetto agli uomini.

La dottoressa e neuroscienziata Rita Valentino ha spiegato in questo studio che il cervello
femminile è più sensibile all’ormone corticotropina (CRF). Gli uomini, invece, resistono (in media)
molto meglio alla pressione.

Conclusioni

Le differenze tra uomini e donne sono molteplici. Tuttavia, questo non ci rende migliori o peggiori,
non esiste genere migliore di un altro.

Siamo tutti meravigliosi e capaci di raggiungere gli obiettivi prefissati. La biologia non determina
i potenziali, dà solo l’opportunità di sviluppare noi stessi e raggiungere le mete stabilite.

Bibliografia

Feingold, A. (1994). “Gender differences in personality: a meta-analysis”. Psychological Bulletin.
116 (3): 429–456. doi:10.1037/0033-2909.116.3.429

Schmitt, David P.; Realo, Anu; Voracek, Martin; Allik, Jüri (2008). “Why can’t a man be more like a
woman? Sex differences in Big Five personality traits across 55 cultures”. Journal of Personality
and Social Psychology. 94 (1): 168–82. doi:10.1037/0022-

Tomasi, D., y Volkow, ND (2012). Diferencias de género en la densidad de conectividad funcional del
cerebro. Mapeo del cerebro humano , 33 (4), 849-860. doi.org/10.1002/hbm.21252

link.springer.com/article/10.1023/A:1024689605569

onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/hbm.21252

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