Cosi parla Sivananda – Pensieri e massime di Swami Sivananda

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Così parla Sivananda – Pensieri e massime

Assisi 1992

INTRODUZIONE

Figli dell’Immortalità!

Pensate al Signore. Non pensate che a Lui. Non pensate ad altro che al vostro Ishta Devata (Divinità
d’elezione). Amate Dio.

Non amate altro che Lui. Non vivete che per Lui. ServiteLo. AdorateLo sotto tutti i Suoi nomi, in
tutte le Sue forme. Ricordatevi costantemente di Lui e cantate la Sua gloria. Non perdete di vista
la vostra meta. Non fallite il vostro ideale. Non lasciatevi trascinare, né dal travolgimento dei
sensi né da quello della mente. Colui che dimora in voi vi guiderà. I saggi, i santi, i profeti ed i
veggenti vi benediranno tutti. Otterrete la Grazia

Questo libro vi ispirerà e vi darà una forza supplementare per progredire sulla via dello yoga.

Quando vi sentirete tristi o depressi, leggete qualche pagina di questo libro, ne riceverete uno
zelo accresciuto, coraggio, gaiezza ed entusiasmo, fede e speranza per rimanere sul sentiero della
vita spirituale ed emergerne vittoriosamente. Dio che è la misericordia stessa, abita nel più
profondo del vostro cuore. È vicinissimo a voi. Voi l’avete dimenticato. Sbarazzatevi delle false
responsabilità che vi inventate e rilassatevi.

Abbiate in Lui una fede perfetta. Abbandonatevi totalmente, senza alcuna riserva. ApriteGli il
vostro cuore, in tutta libertà, come un bambino. Il vostro sconforto scomparirà. DiteGli in tutta
sincerità, fosse anche una sola volta: «Signore, io sono Tuo. Tutto è Tuo. Che sia fatta la Tua
volontà. Tu fai ogni cosa per il mio bene più grande». Allora diventerete uno con il Signore.

Sentite che l’intero Universo è il vostro proprio corpo, la vostra propria dimora. Abolite o
distruggete le barriere che separano un uomo dall’altro. Ogni idea di superiorità è ignoranza o
errore. Sviluppate in voi Visva-Prem: l’amore che abbraccia ogni cosa, che accoglie tutto. Siate
uniti a tutto. L’Unità è la vita eterna. La Separazione è la morte. Considerate il vostro corpo come
il tempio itinerante di Dio.

Ovunque voi siate, a casa, in ufficio, alla stazione o al teatro, sappiate che siete in un tempio.
Sentite che tutti gli esseri sono immagini di Dio.

Trasformate ogni lavoro in Yoga o in offerta al Signore. Se studiate il Vedanta, coltivate Akarta
(l’atteggiamento di non preoccuparsi per colui che agisce) e Sakshi Bhava (l’atteggiamento del
testimone). Se camminate sulla via della Bhakti, abbiate Nimitta-Bhava (il sentimento che non siete
che uno strumento di Dio). Sentite che è Dio che lavora con le vostre mani e che un’unica energia
lavora per mezzo di tutte le mani. Diventerete allora totalmente diversi. Il vostro punto di vista
cambierà e gioirete di una pace e di una felicità tra le più elevate.

Cambiate il punto di vista, guardate le cose sotto un nuovo angolo. Armatevi di discriminazione,
gaiezza, discernimento, vivacità e di spirito di comprensione. Potete operare dei miracoli. Potete
trasformare delle circostanze avverse nelle migliori possibili. Potete fare delle meraviglie.
Affermate. Riconoscete. Reclamate ora, subito, il vostro diritto di nascita.

TU SEI IL SE IMMORTALE

Comprendete le leggi dell’Universo. Evolvete in questo mondo con tatto. Apprendete i segreti della
natura. Cercate quali sono i modi migliori per controllare la mente e fatelo. Essere padrone della
propria mente significa essere padrone della natura e del mondo. Questa padronanza vi permetterà di
risalire alla sorgente dell’energia spirituale e così di realizzare che:

IO SONO IL SÉ IMMORTALE

Non mormorate, né brontolate quando noia e dispiacervi vi assalgono. Ogni difficoltà è per voi una
occasione per sviluppare la vostra volontà e divenire forti. Accoglietele. Le difficoltà fortificano
la vostra volontà, aumentano la vostra resistenza e orientano la vostra mente verso Dio.
Affrontatele con il sorriso. Nella vostra debolezza esiste una forza genuina. Voi siete invincibili.
Nulla può farvi del male. Aspirate ed attirate (la Grazia). Crescete. Apritevi. Sviluppate tutte le
virtù: audacia, pazienza, coraggio che dormono in voi. Marciate sul sentiero della spiritualità e
realizzate che:

IO SONO IL SÉ IMMORTALE

Ehi Saumya! Sé amato ed immortale. Sii audace, sii allegro anche se non hai nulla da mangiare, anche
se sei vestito di stracci. La tua natura essenziale è Sat-Chit-Ananda (Esistenza-
Conoscenza-Beatitudine). L’abito che ci ricopre, questa guaina mortale, non è che un’illusione
prodotta da Maya. Sorridi. Ridi. Salta. Danza di gioia e d’estasi. Canta « OM, OM, OM – RAM, RAM,
RAM » e liberati di questa gabbia di carne. Tu non sei questo corpo deperibile. Tu sei il Sé
immortale, l’Atman senza sesso, l’Atman onnipervadente che risiede nel più profondo del tuo cuore. È
così che devi vedere le cose. Rivendica ora, in questo istante il tuo diritto di nascita. Affermalo,
riconoscilo. Realizzalo non a partire da domani o da dopodomani, ma immediatamente, ora. TAT TVAM
ASI (Tu sei quello) O Niranjan, TU SEI IL SE’ IMMORTALE! Questo Brahman che risplende di sé stesso,
vi possa guidare in tutte le vostre attività! Vi auguro Gioia, Felicità ed Immortalità!

PREGHIERA UNIVERSALE

O adorabile Signore di Misericordia e Amore Salutazioni e prostrazioni a Te Tu sei Onnipresente,
Onnipotente e Onnisciente, Tu sei Satchidananda Tu sei Colui che dimora in tutti gli esseri
Concedici un cuore comprensivo, eguale visione, mente equilibrata, fede, devozione e saggezza.
Concedici forza spirituale interiore per resistere alle tentazioni e controllare la mente. Liberaci
da egoismo, lussuria, cupidigia, ira, odio e gelosia. Riempi i nostri cuori di divine virtù.
Concedici di osservarTi in tutti questi nomi e forme. Concedici di servirTi in tutti questi nomi e
forme. Concedici di ricordarTi sempre. Concedici di cantare sempre le Tue glorie. Fa che il Tuo nome
sia sempre sulle nostre labbra. Concedici di dimorare in Te per l’eternità.

NON VIOLENZA

Non c’è ascesi uguale alla pratica dell’Ahimsa (la non violenza). Non c’è voto paragonabile a quello
di dire la Verità. Non c’è disciplina superiore alla disciplina dei sensi e della mente.

Praticare l’Ahimsa sviluppa l’amore. Ahimsa è una altra parola per dire « Verità », un’altra parola
per dire « Amore », praticatela incessantemente.

La non violenza è un grande ideale molto stimolante. La rinuncia interiore è la condizione prima ed
essenziale della pratica della non violenza. Colui che ha rinunciato al desiderio di essere ricco,
di farsi un nome o di diventare celebre, quest’uomo può praticare la non violenza.

La non violenza non è fatta per gli esseri deboli. È una qualità del comportamento dei forti. È
un’arma riservata ai forti.

Quando un uomo vi colpisce con un bastone voi non dovreste reagire, né avere alcun pensiero di
vendetta, alcun sentimento malevolo verso di lui. Vedete fino a che punto è difficile da praticare
Ahimsa!

Perdonate colui che vi ha ferito. Restituite amore per odio. Superate il male con il bene. Voi
raggiungerete presto il Divino.

Colui che si esercita alla non violenza deve necessariamente essere umile.

La non violenza è una virtù degli esseri forti e coraggiosi. Ma presso gli uomini moralmente deboli
e codardi, è un difetto.

LA VERITÀ

Non c’è religione più elevata della Verità. Non c’è né virtù, né Dharma, né tesoro più grande della
Verità. La Verità è Dio. Dio è la Verità.

La Verità è una, i Saggi la designano con differenti nomi. « Ekam sat vipra bahudha vadanti ».

Là dove c’è la Verità, c’è anche la non violenza. Là dove c’è la perfetta non violenza, là anche c’è
la Verità. Verità e non violenza sono i due aspetti dell’Unica Realtà.

La Verità è dovere, la Verità è ascesi, la Verità è yoga, la Verità è l’Assoluto, la Verità è il
supremo rifugio. Prosternatevi con grande rispetto davanti alla Verità.

Non c’è che una sola Verità, una sola Realtà. Questa Verità è te stesso. Attaccati a questa Verità.
Sii vero. Realizza questa Verità e sii libero.

Colui che in questo mondo dice la Verità anche se la sua vita è in gioco, è veramente un grand’uomo.
Egli è, per tutti gli esseri, un esempio da seguire. Egli riesce a superare tutte le difficoltà.

La forza d’animo, la compassione, la magnanimità, la resistenza, l’imparzialità, la padronanza di
sé, la rinuncia, la meditazione, la non violenza e la giustizia, sono altrettante forme di Verità.

Le Verità parla in noi senza il rumore delle parole. È il linguaggio del silenzio. È la voce sottile
di Dio. Una coscienza pura genera gioia. Non c’è irritabilità.

PADRONANZA DI SÉ

Il voto della padronanza di sé è il migliore di tutti. La dolcezza nella parola, la benevolenza,
l’assenza di perfidia, di collera e di odio, il perdono, la pazienza, la tolleranza, la non
violenza, la modestia, la cortesia, la sopportazione, la franchezza, la lealtà e la fermezza: è
questa la padronanza di sé, è l’associazione di tutti questi elementi.

Di tutte le regole di una condotta virtuosa, la padronanza di sé è la più alta. Essa conduce alla
beatitudine più elevata. È il dovere permanente di colui che aspira alla verità o di chi la ricerca.

La padronanza di sé, lo spirito di sacrificio, l’abnegazione sono assolutamente essenziali per
vivere la vita divina e raggiungere una perfetta libertà.

La padronanza di sé aumenta la propria energia. L’uomo padrone di sé diventa senza peccato e senza
paura e acquisisce grandi meriti.

Un uomo che si controlla bene è libero da ogni sentimento di vendetta e di furberia. La sua condotta
è giusta. Egli non è influenzato né dalla lode, né dalla critica; è dotato di forza d’animo. È
perfettamente padrone delle sue passioni.

Né sofferenza, né dispiacere, né dolore soverchieranno colui che ha dominato la sua collera, che ha
rinunciato all’orgoglio, che non è più attaccato ad alcunché e che non considera nulla come
appartenente a sé stesso.

Raga-Devesha (attaccamento e avversione) si trovano dappertutto. Ovunque voi siate ci sarà sempre
qualcuno per farvi arrabbiare. Rimanete padroni di voi stessi. Voi potete essere felici ovunque.

IL SERVIZIO

Servire con disinteresse vi può rivelare l’unità del l’umanità, può allargare il vostro cuore e
condurvi alle porte dell’intuizione. In conseguenza, rendete servizio incessantemente, senza egoismo
e purificate così il vostro cuore.

Che la vostra vita abbia uno scopo preciso. Vivete con uno scopo ben definito. Comprendete che la
vita è fatta per il servizio e non per servire l’ego.

Non avere né lavoro, né occupazione, non è il riposo. Cambiare l’attività riposa. Una mente oziosa è
sempre infelice, è l’officina del diavolo.

La vita di colui che aspira alla vita spirituale è una lunga serie di rinunce e di sacrifici
quotidiani. Egli vive per servire gli altri e per renderli felici. Si dimentica di sé stesso, non ha
né egoismo, né interessi propri.

Il Signore Krishna, il Governatore dei tre mondi, ha assegnato a sé stesso il compito di lavare i
piedi degli invitati al sacrificio dei Rajasuya e, effettivamente, Egli porta a termine questo
compito. Oh voi che aspirate alla vita spirituale, seguite l’esempio del Signore. Oh fieri vedantini
a parole, pieni d’orgoglio! Aprite d’ora in poi i vostri occhi. Cominciate a servire e purificate i
vostri cuori.

Costruite la vostra via sul grande ideale del servizio disinteressato. Con esso, si manifesteranno
tutte le altre forme di ideali.

Siate puri e compassionevoli, rinunciate a voi stessi, e ciò in maniera attiva. Conservate senza
interruzione la disciplina del vostro corpo e della vostra mente allo scopo di servire con ardore.
Questa disciplina di corpo e di mente è il primo stadio di uno yoga pratico.

In ogni creatura vivente ed in voi stessi, vedete Dio. Sentite la Sua presenza in ogni luogo.
Allora conoscerete una felicità, una forza e una gioia indescrivibili.

Nishkama Seva è la chiave del Karma Yoga. Coltivate l’umiltà, l’amore, la sincerità in pensieri,
parole e azioni. Abbandonate meschinità, vedute limitate, egoismi, gelosie ed ira.

LA DEVOZIONE

La Bhakti o devozione, è il ricordo costante di Dio: un solo pensiero, un solo ideale che scorre
come un filo ininterrotto d’olio che si versa da un vaso in un altro.

La devozione è un metodo molto efficace per giungere alla realizzazione del Sé. Sviluppate quindi la
devozione con il Japa, la preghiera, i Kirtans, lo studio del Ramayana, della Bhagavad-Gita e
servendo i devoti.

La Bhakti domina tutti gli impulsi e le passioni inferiori, elimina tutti gli ostacoli.

La devozione a Dio è il mezzo più grande che conduce alla liberazione. Intensificate quindi la
vostra devozione.

Quando, per una rara e felice sorte, un uomo arriva al termine delle sue nascite e rinascite sulla
terra, egli incontra un Santo che, con la sua compagnia, lo incita a coltivare la devozione al
Signore. Fate del vostro cuore un campo; seminateci il grano della devozione, innaffiatelo col Nome
del Signore: raccoglierete una larga messe di felicità eterna.

Potete approfondire la vostra devozione sublimando le vostre agitazioni e tendenze istintive. Una
trasformazione divina dei vostri sentimenti e delle vostre emozioni si dovrebbe produrre con il
Japa, i Kirtans, l’Aradhana (l’adorazione) e la Meditazione.

Non c’è conoscenza senza devozione. La devozione è il fiore. La conoscenza è il frutto. Jnana (la
conoscenza) è la fioritura della devozione.

Non c’è fede senza conoscenza. Senza fede non c’è attaccamento al Signore. Senza atta«amento al
Signore la Bhakti non può essere durevole.

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