Come riuscire a percepire la Presenza dei Santi di Yoganandaji

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Come riuscire a percepire la Presenza dei Santi

Tratto da:

Il Divino Romanzo

(di Paramahansa Yogananda)

I santi non possono manifestarsi a coloro che non sono spiritualmente pronti

Non potete mettervi in sintonia con i grandi santi se non siete spiritualmente ricettivi. I santi
non possono manifestarsi se coloro che li invocano non sono spiritualmente pronti. Supponete di
invocare l’anima di Gesù, di Krsna o di Buddha. Questi esseri divini non potranno manifestarsi fino
a quando la vostra coscienza non si affinerà, per mezzo della meditazione, al punto da permettervi
di percepirli. La forza vibratoria della loro manifestazione è così intensa, che potrebbe bruciare
il corpo e il cervello di chi non è in sintonia. Io ho visto questi avatara e molti santi; potrete
vederli anche voi, quando la vostra vibrazione spirituale diventerà molto forte.

Tutte queste anime divine dimorano nell’etere, perché nessuna di esse viene distrutta dopo aver
lasciato il corpo fisico. Rispondono alle vostre preghiere e vi benedicono. Vivono nel mondo
astrale, a meno che non si siano reincarnate sulla terra, o su altri pianeti più alti, dove
l’evoluzione dell’uomo è molto avanzata.

Così voi dovreste evolvervi spiritualmente sempre di più. Fate di tutto per entrare in sintonia con
gli esseri divini, come Cristo, Krsna e i grandi Guru della Self-Realization Fellowship. Se nella
profonda sintonia interiore vedete una di queste grandi anime, dentro di voi cominceranno a
manifestarsi benefici cambiamenti grazie alle sue benedizioni. Non stiamo parlando di argomenti
semplici.

Non dovete mai essere passivi; ossia, dovete evitare di rimanere con la mente completamente vuota
per ‘aprirvi’ ai messaggi che provengono dall’aldilà. Tale abitudine rende gli esseri umani
ricettivi alle anime erranti che si aggirano nell’etere alla ricerca di un veicolo umano, attraverso
cui esprimersi e fare esperienze nel mondo fisico. Si tratta di anime inferiori, caratterizzate da
un forte attaccamento al mondo materiale, che impedisce il loro naturale inserimento nella vita più
elevata del mondo astrale. Invece di rimanere nel regno astrale, vagano tra il piano astrale e
quello fisico, e di quando in quando, riescono a impossessarsi di qualche essere umano mentalmente
debole e a un basso livello di coscienza. I ‘demoni’ scacciati da Gesù erano anime vagabonde.

Hickman, l’uomo che anni fa assassinò una bambina, era posseduto. Ho studiato a fondo il suo caso.
Era un buon ragazzo, ma un uso smodato e deviato del sesso ne indebolì il cervello, tanto che
un’anima errante si impossessò del suo corpo. Ecco perché egli uccise la bambina in un modo così
orrendo. Le anime prigioniere delle forme umane di cui si sono impossessate di solito distruggono il
cervello, o la personalità della persona posseduta. Ecco perché molti medium prendono una strada
sbagliata. Le anime buone non si impossesseranno mai di voi; non si manifestano se non sono
adeguatamente invitate, ossia se non ricevono l’invito da un livello di coscienza elevato.

Per attirare le anime buone, dovete concentrarvi profondamente ed elevare la vostra coscienza a un
piano puro e spirituale. Nello stato supercosciente potete orientare coscientemente le vostre
esperienze. Così, quando meditate, raggiungete un elevato piano di coscienza e le anime erranti,
ossia le anime negative o cattive che dimorano nei piani astrali inferiori, non possono mettersi in
contatto con voi.

L’essere umano molto progredito, che conosce perfettamente ogni livello di coscienza, può accedere a
tutti i regni del mondo astrale, alti e bassi, e può aiutare spiritualmente le anime che si trovano
su questi piani a bruciare parte del proprio karma. Per me, il mondo dell’aldilà è reale proprio
come il mondo materiale. A volte, quando dormo sul fianco sinistro, scorgo anime oscure di ogni
genere guizzarmi attorno. Le benedico, ed esse scompaiono. Vedo raramente queste anime quando dormo
sul fianco destro che costituisce la parte positiva del corpo. La corrente vitale divina è più forte
nella parte destra

dell’organismo, e la sua vibrazione spirituale forma uno schermo che blocca le forze negative. Ecco
perché durante la pratica della Tecnica Om della Self-Realization Fellowship, lo studente deve
concentrarsi sulla vibrazione cosmica nell’orecchio destro.

Quando pensate a Dio, meditate su Dio, o vi concentrate sul centro della Coscienza cristica nel
punto tra le sopracciglia, nessun essere astrale può insinuarsi nella vostra coscienza. Dio è
profondamente rispettato nell’altro mondo, anche dagli esseri astrali inferiori, che non possono
sopportare le vibrazioni spirituali più alte.

Come potete liberarvi dalle cattive abitudini

Tempio della Self-Realization Fellowship, San Diego, California, 1 giugno 1947

Durante la mia assenza dal tempio ho sentito la vostra mancanza, ma sono riuscito a scrivere molto.
E’ stata una grande gioia, perché con le mie opere posso dare a tutti voi ciò che Dio dà a me. La
solitudine è il prezzo che dobbiamo pagare per trovare il Signore. Talvolta vi sento più vicini in
Dio quando sono lontano di quanto non vi senta vicini nei momenti in cui sono accanto a voi. Durante
questo periodo di solitudine sono stato immerso nella meravigliosa e dinamica presenza di Dio. Tutta
la mia stanza risplendeva del suo Essere. Non sapete quanto sia esaltante la notte, quando siete
soli e vivete la Sua presenza. Dio è onnipresente e si muove nello spazio come la grande
luminescenza dell’aurora, la Luce da cui traggono origine tutte le cose. Dovete fare di tutto per
conoscerlo.

San Francesco insegnava la devozione; ma quando i suoi monaci si organizzarono meglio, pensarono che
per comunicare con Dio la devozione non fosse sufficiente, e che fosse anche necessario studiare la
teologia e conoscere le arti e le scienze dell’epoca. San Francesco li ammonì ripetutamente
ricordando che lo studio non li avrebbe avvicinati a Dio e che, piuttosto, avrebbero dovuto amarlo.

Non potrete mai trovare Dio con le astrazioni filosofiche. Se amate Dio, praticate il Kriya Yoga e
meditate profondamente, lo troverete. Non aspettate, perché l’attesa è pericolosa. L’attuale buona
salute può produrre nella vostra coscienza una felice soddisfazione, ma chi può essere certo che la
propria testa non poggi sul ceppo in attesa della morte? Krsna ha detto:

“Allontanatevi da quest’oceano di sofferenza e di infelicità”. Intendeva dire che dobbiamo andare
dove si trova la vera felicità. Possiamo riceverla solo dalle mani di Dio, ma le cattive abitudini
sono l’ostacolo maggiore sul nostro sentiero. L’abitudine può essere il nostro miglior amico o il
nostro peggior nemico. Questo è il tema del servizio di oggi.

La definizione delle abitudini

L’abitudine è una disposizione, o un’inclinazione a compiere una particolare azione e si acquisisce
ripetendola più volte. Le abitudini possono ridurre, contrastare, o agevolare la forza dell’azione.
Il meccanismo mentale che crea l’abitudine ci è stato dato per semplificare le nostre azioni. Senza
il suo aiuto dovremmo imparare ogni giorno le stesse cose. Ad esempio, lo scrittore lavora
quotidianamente alle sue opere finché non è in grado di esprimere i suoi pensieri in modo chiaro e
interessante. Se non si fosse formato quest’abitudine, dovrebbe imparare ogni volta le regole
fondamentali della lingua. Allo stesso modo, se non aveste il potere di acquisire le abitudini, per
tutta la vita dovreste continuare a imparare ogni giorno tutto ciò che fate, persino a pronunciare
il vostro nome. In altre parole, rimarreste dei bambini indifesi.

Le abitudini sono necessarie, ma noi facciamo un cattivo uso del loro potere.

In un certo senso rassomigliano a un pappagallo: se gli insegnate a cantare belle canzoncine e a
dire parole gentili, continuerà a ripeterle. Se gli insegnate a bestemmiare, lo farà, che lo
vogliate o no, e creerà imbarazzo a voi e agli altri. Allo stesso modo, le vostre cattive abitudini
mettono a disagio non soltanto voi, ma chiunque vi sia vicino, mentre le vostre buone abitudini
saranno una gioia per voi e per gli altri. Possiamo, quindi, sostenere che bisogna privilegiare le
buone abitudini e distruggere quelle cattive.

Le abitudini si formano gradualmente, compiendo ripetutamente la stessa azione. Si dice che
occorrano otto anni per acquisire stabilmente un’abitudine, ma questo periodo di tempo può essere
abbreviato, specialmente nell’infanzia, perché la mente è più duttile ed è perciò più facile
prendere buone abitudini. Tuttavia, nell’antica India, i nostri maestri che si erano specializzati
nell’educazione dei giovani, oltre a fornire loro la disciplina appropriata e l’ambiente idoneo,
sapevano quanto fosse importante comprendere le tendenze naturali dei fanciulli. Essi valutavano i
bambini secondo il buon karma e le abitudini contratte nelle passate incarnazioni. Probabilmente
avrete conosciuto alcuni bambini che fin dalla più tenera età non sono assolutamente disposti a
essere buoni. Ciò è dovuto al fatto che hanno coltivato abitudini cattive nelle vite precedenti.

Altri bambini, invece, sono naturalmente portati a comportarsi bene, perché hanno sviluppato buone
tendenze nelle incarnazioni precedenti.

Gli adulti manifestano l’influenza interiore delle abitudini formate in vite precedenti, proprio
come fanno i bambini. Quando coloro che hanno coltivato tendenze spirituali in passato intraprendono
il cammino spirituale, perseverano con giovanile entusiasmo fino alla fine. Altri, che hanno portato
con sé abitudini materialistiche, non seguiranno il sentiero spirituale nonostante ripetute
sollecitazioni, a meno che non si risveglino in questa vita e comincino a comprendere che Dio è
l’unica sorgente della felicità.

Guardatevi dalle cattive abitudini delle vite passate

Poiché non sapete quali abitudini, buone o cattive, avete contratto nelle esistenze precedenti,
dovreste stare attenti a ciò che fate in questa vita, per evitare che un minimo stimolo dia un nuovo
impulso a una vecchia, cattiva abitudine che vi ha inseguito di incarnazione in incarnazione. Questo
spiega la ragione per cui a qualcuno è sufficiente bere un unico bicchiere di vino perché la vecchia
abitudine, contratta nelle vite precedenti, si risvegli e si impadronisca nuovamente di lui; in
breve tempo diventerà un alcolizzato.

Perciò non si dovrebbero mai cercare le esperienze prodotte dall’alcol e dalla droga, che, non
soltanto sono inutili, ma anche potenzialmente dannose. Non trastullatevi con le abitudini sterili e
pericolose.

La parola ‘karma’ significa azione, ma anche effetto dell’azione. La natura dell’effetto indica se
avete maturato un karma buono o un karma cattivo.

Quando dite: “E’ il mio karma che ha provocato questo evento negativo”, non avete effettuato alcuna
distinzione fra il karma buono e il karma cattivo. Il karma buono porta risultati buoni e induce a
ripetere azioni buone. Il karma cattivo produce cattivi risultati e costituisce il terreno
favorevole allo sviluppo di altre azioni cattive. Se avete una particolare abitudine o inclinazione
karmica cattiva, non frequentate coloro che hanno la stessa abitudine negativa. Se siete golosi,
evitate la compagnia di persone golose. Se provate il desiderio di bere, state lontani dalle persone
dedite all’alcol. Coloro che incoraggiano le vostre cattive abitudini non sono veri amici e vi
faranno perdere la gioia dell’anima. Evitate la compagnia di chi si comporta in maniera errata e
frequentate buoni amici.

Educate i bambini a preferire le buone abitudini

Ai nostri giorni, tutti hanno bisogno di essere disciplinati, perché il cammino è disseminato di
tentazioni. I genitori dovrebbero educare i propri bambini a preferire le abitudini migliori. Date
maggiore importanza alla responsabilità di guidare i vostri figli. Purtroppo l’ambiente scolastico
impone ai ragazzi molte abitudini cattive! Influenzati dai coetanei, credono di non avere altra
scelta; chi non si adegua al gruppo e non vuole fumare e bere viene considerato una femminuccia. In
tal modo i giovani diventano succubi di ogni genere di cattive abitudini. Conosco un’infinità di
ragazzi e ragazze che hanno cominciato a fumare, bere e a fare anche di peggio.

Considero come miei figli i giovani che ho accettato nell’asram per seguirne la formazione, e il mio
cuore li segue quando vanno a scuola. Dico loro: “Non fatevi trattare come uno zerbino che chiunque
può calpestare. Abbiate il coraggio di essere diversi e di dire no quando gli altri cercano di
convincervi a comportarvi male”.

La scuola mista è un completo fallimento. Lo capirete prima, o poi. Sotto certi aspetti è più
accettabile per quanto riguarda gli studenti universitari. Una volta stavo per scrivere qualcosa su
questo argomento, ma poi ho pensato: “Perché dovrei? A chi mai potrebbe interessare?”.

Il tessuto stesso della vita familiare si sta disgregando per mancanza di educazione morale e
spirituale, sia a casa, sia a scuola. Dovete insegnare ai vostri figli a resistere al male.
L’America è una grande nazione, ma l’abuso della libertà è la strada che porta alla distruzione.
Quando ero bambino, in India, ci veniva impartita una rigida educazione morale e spirituale a casa.

La mamma mi diceva spesso: “Non desiderare mai la ricchezza”. Le domandavo perché, e lei rispondeva:
“Ti renderebbe schiavo”. Non potevamo nemmeno pronunciare la parola ‘vino’, perché bere era
considerato una cattiva abitudine. Parlate con i vostri figli. Ricordate loro che sviluppare le
abitudini cattive equivale ad avanzare faticosamente nella palude dell’errore.

Se si avviano su quella strada, potrebbe essere troppo tardi per uscirne. Perderebbero tutta la
gioia di vivere.

Due giovani sono venuti recentemente a chiedermi un consiglio; sono sposati da appena quattro
settimane e già si sentono infelici. Non è soltanto l’istruzione scolastica che rende felici. e’
l’arte di vivere – ossia una vita morale e armoniosa, una maggiore forza di volontà e una vera
comprensione spirituale – che renderà felici. Le donne in questo paese hanno una grande devozione e
una forte inclinazione spirituale, ma poche di loro sanno inculcare questi ideali nei propri figli.
I ragazzi americani sarebbero splendidi se si insegnasse loro a sviluppare la forza di ‘non volere’.

Quando dite no alla tentazione, deve essere no

Quando dite no alla tentazione, dovete intendere no. Non cedete. I deboli dicono sempre si. Ma le
grandi menti sono piene di no. Il debole si trasforma in uno zerbino, calpestato da tutti; merita
questo trattamento perché si è arreso alla propria debolezza. Ricordate, inizialmente la tentazione
offre qualche piacere, ma poi conduce all’irrequietezza, alla continua ricerca di qualcosa di nuovo,
di altre emozioni. Resistere alla tentazione non significa negare tutti i piaceri della vita, vuol
dire avere il massimo controllo su ciò che volete fare. Io vi indico la strada della libertà vera,
non il falso senso di libertà che di fatto vi costringe a seguire ciò che le vostre abitudini vi
inducono a fare.

Tratto dalla mailing list Sadhana

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