Vita Artificiale? Perché Non vita reale?

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Vita Artificiale? Perché Non vita reale?

Anche da un punto di vista scientifico che dire di quello spirituale nella vita cè più del DNA

di Caitanya Carana Dasa e Aja Govinda Dasa

Nel maggio del 2010 i titoli di testa dei giornali di tutto il mondo riportavano: Gli scienziati
creano la vita artificiale. J Craig Venter, pioniere del genoma, luomo dietro questa notizia
sensazionale, affermava: Si tratta di un progresso filosofico ed anche tecnico. Che cosa ha fatto esattamente Venter?

1. Ha determinato la sequenza del DNA in uno dei più semplici batteri del mondo.

2. Ha sintetizzato una copia di questo DNA usando componenti acquistati da una società di forniture biologiche.

3. Ha sostituito il DNA naturale di una cellula di un batterio vivente con questo DNA sintetico. [Vedi inserto “Che cosa è il DNA?”]

Venter, come molti scienziati moderni, crede nel riduzionismo, lidea per cui tutti gli aspetti di
un sistema complesso possono essere spiegati (ridotti) sulla base delle proprietà dei loro
componenti elementari. I biologi riduzionisti sostengono che un organismo vivente è come un
computer: proprio come le capacità di un computer possono essere spiegate sulla base delle capacità
dei suoi componenti, le caratteristiche, i tratti e i comportamenti degli esseri viventi possono
essere spiegati sulla base dei loro componenti, giù giù fino ai loro geni. Come il biologo Richard
Dawkins di Oxford aveva notato: Il codice in linguaggio macchina dei geni è stranamente simile a
quello del computer. Applicando lanalogia del computer allesperimento di Venter, possiamo dire
che Venter certamente non ha creato il computer perfetto. Quello che ha fatto introdurre una nuova
sequenza genetica in un organismo vivente esistente è come sostituire un chip con un altro chip in
un computer esistente. Perciò, anche da questo punto di vista riduzionista, non ha creato la vita.

Questa è la ragione per cui il biologo Caltech e il premio Nobel David Baltimore hanno chiarito che
Venter ha sopravvalutato limportanza dei suoi risultati, egli non ha creato la vita, lha solo
imitata. E se gli scienziati un giorno usassero componenti biochimici per creare unintera cellula?
Questo significherebbe creare la vita? No, perché sarebbe come realizzare un computer e non la
persona che lo usa. Sebbene gli scienziati riduzionisti vorrebbero farci credere che quella
persona non cè e che la vita è solo il prodotto di elementi biochimici, i sistemi viventi si
comportano in modi fondamentalmente e inesplicabilmente differenti degli oggetti non viventi. Gli
oggetti non viventi vengono creati, si deteriorano con il tempo e alla fine vengono distrutti. I
sistemi viventi manifestano tre ulteriori caratteristiche: il mantenimento, la crescita e la
riproduzione. Se un uomo si procura un taglio a una mano, il sangue si coagula e la mano guarisce da
sé; la mano artificiale più sofisticata se subisce un taglio non può guarire. I sistemi viventi più
primitivi possono riprodursi; nemmeno i robot più sofisticati possono farlo. Non ci si deve
meravigliare che il bioingegnere James Collins dellUniversità di Boston abbia ammesso candidamente: Gli scienziati non conoscono abbastanza la biologia per creare la vita.

Il Programma della Vita

Leminente biologo di Oxford Denis Noble, famoso per il suo contributo alla fisiologia, ha
analizzato quello che cè di sbagliato nella rappresentazione riduzionista della vita. Nel suo libro
The Music of Life, Noble mette in evidenza un importante problema relativo al concetto del DNA, cioè
il programma della vita o la sua fotocopia. Questa nozione che esalta il DNA come lagente
principale della vita è implicita nelle attuali affermazioni sulla creazione della vita artificiale.
Noble spiega che il DNA somiglia più a un database che a un programma; nella terminologia del
computer, un database fa riferimento a un deposito organizzato di dati, mentre un programma si
riferisce a un elenco di istruzioni eseguibili finalizzate a un risultato specifico. Il DNA contiene
solo i dati, ma questi dati sono inutili se non vengono letti dal meccanismo cellulare espressione dei geni che esegue il programma della vita per costruire le proteine.

Il ruolo di database del DNA risulta evidente dal fatto che la stessa sequenza di codici dei geni
del DNA può essere diretta verso proteine diverse a seconda delle necessità della particolare
cellula in cui si trova. Perciò, i geni non determinano tutte le funzioni della cellula, ma sono
solo semplici modelli dinterpretazione per proteine distinte e differenziate nel funzionamento a
seconda dellambiente e delle necessità della cellula. Dunque per completare lanalogia con il
computer: la cellula è un computer, il suo nucleo è il controllore (lunità di controllo che regola
loperazione della cellula), il DNA è il database che contiene i dati di memoria genetici, la
produzione delle proteine è il programma (le operazioni biologiche da completare per costruire le
proteine), il meccanismo despressione dei geni è il processore e le proteine sono il risultato.

La Musica della Vita

Noble illustra i limiti del punto di vista riduzionista con unaltra interessante analogia. Diciamo
che una persona si sta rilassando nella sua casa ascoltando la musica di un CD. Al suono della
musica questa persona piange. Osservando la scena scienziati alieni potrebbero attribuire la causa
delle lacrime allaltoparlante, al riproduttore del CD, al CD o al particolare brano che viene
eseguito. Con il loro metodo scientifico empirico, essi frettolosamente concludono che
linformazione digitale codificata nel brano del CD suonato sia la causa della musica e delle
conseguenti lacrime. Noi abbiamo una conoscenza migliore la musica non nasce dai dati digitali del
CD ma dai musicisti che lhanno registrata nel CD e a causare le emozioni e le lacrime conseguenti
sono fattori come i ricordi dellascoltatore relativi al brano musicale e non il brano stesso del
CD. La musica è indipendente dal CD, che è solo una delle varie forme di media che consentono alla
musica di essere immagazzinata e riprodotta. La DNA-mania (una definizione coniata dal filosofo
francese André Pichot) dei riduzionisti concentrati sui geni è simile al frettoloso ragionamento
degli alieni. Proprio come gli alieni saltano alla conclusione che è il CD la causa della musica e
delle lacrime, alcuni genetisti saltano alla conclusione che è il DNA la causa della nostra vita, delle nostre emozioni ecc.

Il CD invece è solo un media digitale per riprodurre i suoni. Nello stesso modo il DNA è soltanto un
media biologico per ricreare le proteine usate nelle cellule. Il CD non può essere considerato
musica e il DNA non può essere considerato vita. Entrambi sono media di immagazzinaggio, il primo
digitale e il secondo biologico. Come il CD è inutile senza il riproduttore di CD, così il DNA è
inutile senza il meccanismo cellulare che copia e trasforma il DNA in proteine. Sebbene alcuni
scienziati come Richard Dawkins ci vogliano far credere che è il DNA la causa della vita, altri come
Denis Noble hanno la comprensione più razionale che il DNA non è né la vita né la causa originale
della vita, come la traccia musicale sul CD non è la musica né la causa originale della musica. La
vita è dunque come la musica: non può essere ridotta a codici né biologici né digitali. La musica
non ha origine né dipende da un media digitale come il CD, e la vita non nasce né dipende dal media
biologico del DNA. Il DNA non è né la vita né la causa originale della vita, come la traccia musicale del CD non è la musica né la causa originale della musica.

Lorigine della Vita

Allora da dove nasce la vita? Come la musica può nascere solo da un musicista, la vita può nascere
solo da una persona vivente. Secondo i Veda questa persona vivente è lanima spirituale. La
Bhagavad-gita (2.17) spiega che lanima è unirriducibile eterna unità di coscienza. Quando lanima
entra in un mezzo biologico come il nostro corpo, esso acquista una vita apparente. Proprio come è
necessaria una persona vivente per far suonare il CD nel riproduttore di CD, così lanima è
necessaria affinché il meccanismo cellulare inerte e privo di vita legga il codice genetico del DNA
e attivi i processi biochimici che animano la cellula. E lanima la causa del mantenimento, della
crescita e della riproduzione, cioè delle caratteristiche dei sistemi viventi che sconfiggono le
argomentazioni riduzioniste. La Gita (2.25) spiega che lanima è invisibile ed inconcepibile il
che comporta che i nostri sensi e gli strumenti creati dai sensi non possono rivelare la sua
presenza. La Gita chiarisce inoltre che lanima resta distinta dal corpo che anima, come il sole è
distinto dallo spazio che illumina. Perciò quando una parte del corpo cambia, lanima non cambia,
proprio come quando viene cambiato il componente di un computer colui che lo usa non cambia.

Dunque nellesperimento di Venter lanima che anima il batterio resta immutata mentre il DNA
allinterno del batterio viene cambiato. I filosofi riduzionisti non accettano lesistenza di un
qualsiasi spirito non materiale che animi il corpo perché sostengono che lo spirito è
fondamentalmente diverso dalla materia e non può influenzare la materia. La Gita concorda sul fatto
che lanima spirituale non può influenzare direttamente la materia, ma afferma che lo Spirito
Supremo, che controlla sia la materia sia lo spirito, può farlo. La Gita (13.23) spiega che lo
spirito interagisce con la materia attraverso lazione dellAnima Suprema, unespansione di Dio che
pervade la materia. A questo proposito è opportuno far rilevare che Stephen Meyer, ricercatore
formatosi a Cambridge, nel suo libro Signature in the Cell riferisce che i tentativi degli
scienziati riduzionisti di spiegare la vita in termini biologici hanno paradossalmente avuto il
risultato di mostrare la necessità dellintelligenza come causa della vita. Per esempio, gli
algoritmi del computer con cui si è cercato di simulare linformazione genetica per mezzo di una
generazione di simboli casuali hanno ottenuto un modesto successo solo quando diretti in modo intelligente verso una sequenza di bersagli scelti.

Perciò, ben lontani dal provare lefficienza della casualità, essi hanno finito per provare la
necessità dellintelligenza nella generazione dellinformazione genetica. Lo stesso può applicarsi
al caso di Venter? Scienziati intelligenti che hanno lavorato per decenni con finanziamenti
milionari sono riusciti a sintetizzare solo uno fra i più semplici dei DNA. Questo che cosa dice
sullintelligenza richiesta per sintetizzare DNA complessi come il genoma umano? Lautore George Sim
Johnson sottolinea: Il DNA umano contiene un numero di informazioni organizzate maggiore di quello
dellEnciclopedia Britannica. Se lintero testo dellenciclopedia ci arrivasse in un linguaggio
computerizzato dallo spazio esterno, la maggior parte delle persone lo considererebbe una prova
dellesistenza di unintelligenza extraterrestre. È dunque ovvio che linformazione organizzata nel
DNA può essere considerata la prova di una meravigliosa intelligenza progettuale come Meyer ha in
modo convincente fissato nel suo libro. Questo richiama la Gita che nel verso 9.10 afferma che la natura materiale opera sotto la supervisione di Dio.

In Competizione con Dio

Nonostante il tentativo di competere con Dio creando la vita, Venter ha inconsapevolmente operato in
favore di Dio fornendo la prova della Sua esistenza e della Sua intelligenza. Nella storia i
tentativi di competere con Dio hanno più volte sortito leffetto contrario. Nei nuovi campi della
ricerca gli scienziati quasi senza eccezione promettono benefici futuri, spesso addirittura
sensazionali. I risultati di queste promesse portano però conseguenze controproducenti e perfino
devastanti. Nel campo dellingegneria genetica, i cibi geneticamente modificati (GM) sono stati
pubblicizzati come la soluzione alla fame nel mondo, ma hanno finito per provocare carestia e morte
per centinaia di agricoltori del Maharashtra in India. Questi agricoltori erano stati attratti da
promesse di semi resistenti agli insetti e abbondanti raccolti, ma quando gli insetti svilupparono
la capacità di attaccare i semi, i raccolti mancarono totalmente. Inoltre, poiché i semi GM sono
progettati per non dare semi, gli agricoltori non ebbero alcuna possibilità di raccolto neanche
nella stagione successiva. Colpiti dalla miseria, dalla fame e dalla disperazione un grandissimo numero di loro si suicidò.

Con riferimento ai rischi per la salute che accompagnano i cibi GM, lUnione Europea ne ha bandito
luso. Organizzazioni non governative cercano di eliminare i cibi GM in altre parti del mondo. Quali
sono i possibili pericoli della ricerca della vita artificiale? Una manipolazione del genoma del
tipo operato da Venter può portare allo sviluppo di varianti resistenti ai farmaci di microbi che
producono malattie, e potrebbero scatenare una pandemia. Il genoma che Venter ha sintetizzato è
stato copiato da un batterio naturale che infetta le capre. Egli dichiara che prima di copiare il
DNA ha eliminato quattordici geni probabilmente patogeni, in modo che il nuovo batterio, anche se
sfuggisse, non potrebbe nuocere alle capre. Queste misure però non potranno essere incorporate in
ricerche future dello stesso tipo sia non intenzionalmente che intenzionalmente. Vedremo allora
titoli di testa di morti artificiali, morti causate dai tentativi umani di creare una vita
artificiale? Anche se qualcuno può considerare questa prospettiva improbabile o perfino
eccessivamente pessimista, essa è sicuramente possibile. E forse guardando alla possibilità del peggiore dei casi è necessario impedire che diventi realtà.

Vita Reale

Come aspetto positivo, le notizie relative alla vita artificiale, riproponendo allattenzione
lantica domanda di che cosa sia veramente la vita, possono favorire una qualche forma di ricerca
sullanima al minimo in modo figurato e forse anche nel vero senso della parola. Sviluppando
ulteriormente lanalogia del computer, lo scienziato ISKCON, il defunto dottor Richard L. Thompson
(Sadaputa Dasa), nel suo libro Maya: The World as Virtual Reality dimostra che la nostra intera
esistenza presente è come una simulazione di computer, una realtà virtuale. Le notizie relative alla
vita artificiale, riproponendo allattenzione lantica domanda di che cosa sia veramente la vita,
possono favorire una qualche forma di ricerca sullanima. Dunque come esseri spirituali lesistenza
materiale che conduciamo attualmente è di per sé una vita artificiale. Da questo punto di vista il
tentativo di creare una vita artificiale allinterno di una vita artificiale è poco più di un artificio.

Lalternativa a questi artifici è la tecnologia spirituale descritta nella Gita che ci permette di
passare dalla nostra vita artificiale attuale alla nostra vita reale come esseri eterni. Se
lenergia usata per creare la vita artificiale fosse diretta a coltivare la conoscenza e la pratica
spirituale, lumanità potrebbe fare progressi ben definiti nella comprensione della vita. Gli
scienziati possono farlo o no, ma ognuno di noi può farlo individualmente. Allora non saremo più
presi dalle notizie eccessivamente pubblicizzate sulla vita artificiale, perché sperimenteremo
costantemente e gusteremo il significato della vera vita e vorremo condividerlo con tutti.

Aja Govinda Dasa, discepolo di Sua Santità Hanumatpresaka Swami, è un ricercatore laureato
allUniversità di Oxford dove studia per laurearsi in biologia. È autore e relatore delle conferenze
del Bhaktivedanta Institute Science and Spiritual Quest ed è un insegnante della sezione finlandese del Bhaktivedanta College.
Caitanya Carana Dasa è un discepolo di Sua Santità Radhanatha Swami. È laureato in ingegneria
elettronica e delle telecomunicazioni, fa servizio a tempo pieno allISKCON di Pune. La sua rivista
gratuita The Spiritual Scientist offre una presentazione scientifica della coscienza di Krishna.

Che Cosa è il DNA?

Il DNA (acido deossiribonucleico) è un bio-polimero, cioè una grande molecola composta di molecole
più piccole (strutture atomiche legate insieme) che viene prodotto dagli organismi viventi ed è
necessario per lo sviluppo e il funzionamento di ogni cellula vivente. La forma della molecola del
DNA è a doppia elica simile ad una scala a chiocciola. Nel nucleo di ogni cellula vivente ci sono
varie molecole filiformi di DNA conosciute come cromosomi. (Ogni distinto cromosoma del nucleo ha un
duplicato. Perciò, per esempio, le cellule umane, che hanno ventitré cromosomi distinti, ne
presentano un totale di quarantasei in ogni nucleo.) Ogni cromosoma è composto da sezioni chiamate
geni, che sono unità biologiche ereditarie trasmesse dai genitori ai figli. La sequenza completa del
DNA tutti i geni di tutti i cromosomi è conosciuto come genoma e contiene alcuni bilioni di basi
azotate (molecole che costituiscono le unità strutturali o i mattoni del DNA). I quattro tipi di
basi azotate del DNA (adenina, guanina, timina e citosina) agiscono come le lettere di un alfabeto e
si uniscono a coppie per formare particolari sequenze che contengono linformazione codificata per
costruire le proteine (composti chimici usati dalle cellule viventi). La vera produzione delle
proteine avviene per il meccanismo di espressione dei geni interna alla cellula che fa le copie
del DNA ed usa linformazione per organizzare gli aminoacidi (gli elementi base delle proteine)
nelle sequenze e nelle strutture richieste per la proteina in produzione. Ciascun gene genera una
proteina con struttura e forma propria e conseguentemente con una funzione propria nella cellula.

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