Quante strutture di DNA esistono?

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Quante strutture di DNA esistono?

LA MATRICE DARWINIANA – Una struttura elementare come l’Ameba contiene la matrice del DNA di ogni e
quasiasi altro organismo vivente complesso. La differenziazione di una specie animale o vegetale
avviene per 4 fattori di base. a) formazione di segmenti di DNA con sequenze cromosomiche coerenti
per pre-definire una specie b) attivazione di geni coerenti e immagazzinamento di geni silenti e
pseudo-geni c) apparizione di copie leggermente diverse di geni (alleli) per definire una specie d)
ricombinazione cromosomica e genetica con attivazioni di geni silenti ed esclusione di altri geni
attivi per l’evoluzione di ogni specie. e così via, processualmente e ciclicamente. Questa dovrebbe
essere la spiegazione scientifica, elementare, della teoria dell’evoluzione naturale delle specie,
proposta da Darwin e imposta come Legge della Natura da Altri. Ma sappiamo che non basta la comparsa
di alleli per definire una specie perché c’è la necessità di vere e proprie mutazioni genetiche che
S. J. Gould chiama “evoluzione per salti”. Sappiamo però che le mutazioni genetiche positive
spontanee sono praticamente impossibili. Quindi le mutazioni genetiche positive che hanno dato vita
e forma alla maggior parte delle creature, hanno una spiegazione diversa che non può far parte della
teoria dell’evoluzione naturale di Darwin. Gli stessi Crick e Watson che scoprirono la struttura del
DNA, su indiretto suggerimento di Erwin Schroedinger, alla fine ammisero che il DNA non spiegava
tutto. Allora cerchiamo di capire un po’ meglio che cosa può accadere alla Vita..

fonte : © Nachi Uni-Padova – scarica ottima presentazione in PowerPoint – kb 1.649 >
VEDI ANCHE: TRASCRIZIONE DEL DNA in Summa Gallicana: La trascrizione del DNA
digilander.libero.it/summagallicana/Volume2/B.III.06.2.htm

MATRIX

MATRIX CORPO – E’ molto probabile (ma non scontato) che la Vita abbia preso il Via da una sola
Matrice. E’ invece certo che l’intervento di virus (come il mitocondrio) hanno gestito il
cambiamento genetico delle forme di vita, non una volta bensì più volte.

MATRIX PSICHE – Anche se il corpo non è scindibile dalla psiche, NON significa che gli individui del
passato avessero la stessa struttura psichica che hanno le creature viventi di oggi. Anzi è quasi
certo che, le differenze ambientali di irradiazione elettromagnetica e le inversioni di polarità
terrestre esigessero dei sistemi psichici adatti, i quali, di conseguenza, portavano ad una diversa
percezione del mondo. Comunque, indubbiamente, ogni processo vitale risponde ad un Progetto
possibile della Matrice Originale ed è attivato da Pressioni che vengono volgarmente dette
“energie”.

ILYA PRIGOGINE E LE STRUTTURE DISSIPATIVE

Gli studi di bio-fisica hanno dimostrato che la materia vivente e’ senza dubbio molto distante
dall’equilibrio termodinamico. Un individuo adulto, ma anche un’ameba o un protozoo, hanno
un’organizzazione interna di gran lunga superiore a qualsiasi aggregato molecolare privo di vita.
Sia l’informe Ameba sia la complessa figura dell’Uomo sono frutto di un progetto (influenzato da
variabili esterne), che regola le quantità e le qualità degli attributi di una specie. Questo
progetto sviluppa un sistema ordinato e non caotico, che porta alla formazione di un’Ameba o di un
Uomo, invece che ad un ammasso indifferenziato di molecole. Un sistema ordinato, in quanto tale, ha
dei valori di entropia molto bassi (l’entropia misura il livello di disordine di un sistema), e
tende percio’ continuamente verso un’entropia maggiore (come una miscela di sostanze diverse che,
riscaldate, si mescolano in modo sempre piu’ caotico). Ilya Prigogine, premio Nobel per la chimica
1977, ha identificato la caratteristica della materia vivente, di essere una struttura dissipativa.
Le strutture dissipative sono sistemi aperti (cioe’ non isolati termodinamicamente) che mantengono
il loro stato di non-equilibrio termodinamico grazie ad una continua dissipazione di energia verso
l’esterno. L’ordine prodotto da questa dissipazione, genera nuovo ordine e nuova organizzazione
(strutture autocatalitiche), ma se il flusso di energia si interrompe o diminuisce, la struttura
puo’ collassare, e non ritornare piu’ allo stato iniziale (irreversibilita’).

L’uomo e’ un sistema dissipativo, in grado di mantenere uno stato di non-equilibrio termodinamico, a
spese di un flusso di energia continuo che nasce dal cibo ingerito (consumo di ordine che viene
“disorganizzato” ed espulso) e che deve essere continuamente dissipato. Il consumo di questa energia
avviene (oltre che per il movimento) anche per la regolazione interna dei processi vitali, che
mantengono l’individuo in uno stato di ordine lontanissimo dalla naturale tendenza all’entropia.
Alcune macromolecole organiche, (come il DNA) che presentano determinate caratteristiche, sono delle
eccellenti strutture dissipative, in grado cioe’ di dissipare energia sotto forma di vibrazioni
ordinate della medesima frequenza. La regolazione dei processi vitali avviene per mezzo di
vibrazioni “coerenti” di micro strutture dissipative presenti all’interno dell’organismo. In special
modo l’acqua e le macromolecole organiche. Ma che cosa è una “vibrazione coerente”?.

FROELICH E LE VIBRAZIONI COERENTI BIOLOGICHE

Froelich e’ un fisico noto soprattutto per i suoi studi sulla superconduttivita’. Ha pero’ costruito
un modello teorico riguardante le vibrazioni coerenti dei sistemi biologici, i cui sviluppi sono
estremamente importanti. Una molecola che presenti conformazione dipolare (cioe’ abbia una parte
della stessa dotata di carica elettrica), se eccitata da una fonte di calore, vibra in modo caotico,
cioe’ le vibrazioni nelle diverse direzioni tendono ad annullarsi. Se pero’ l’energia fornita (le
pressioni) e’ superiore a una certa soglia, e puo’ scaricarsi continuamente, i dipoli iniziano tutti
a vibrare con la stessa frequenza, in fase, in modo coerente. Come nelle strutture dissipative
previste da Prigogine, dunque, si genera uno stato ordinato, lontano dall’equilibrio termodinamico.
Froelich chiama questi moti “vibrazioni coerenti”, e ne identifica i sistemi biologici come
portatori. L’esistenza di queste vibrazioni specifiche e’ stata dimostrata da esperimenti di Webb
(1980) con gli spettri Raman e con le microonde (1975).

Il modello di Froelich prevede dunque vibrazioni coerenti, a patto che il sistema sia in grado di
dissipare tutta l’energia ricevuta. – Esempio di Vibrazione coerente: una biomolecola gigante (come
il DNA) riceve energia (insiemi di PressioniI) dall’esterno (cibo, respirazione, ATP), e si attiva
deformandosi (idratandosi) con l’eccitazione di una certa frequenza di vibrazione. Ad un certo punto
la frequenza raggiunta è uguale a quella di alcune molecole circostanti, che entrano in risonanza e
vibrano in modo coerente, attraendosi anche da grande distanza. In tal modo si apre un valido canale
di dissipazione. Le molecole affini dal punto di vista delle frequenze di vibrazione sono attratte
in prossimita’ del DNA e, polimerizzando, generano nuove molecole, che a loro volta innescano
ulteriori vibrazioni (Pressioni) e quindi reazioni chimiche, contribuendo alla regolazione
dell’attivita’ cellulare e dell’intero organismo.
L’ANALISI DEL DNA E’ L’ANALISI DEI GENI DEL DNA – – vedi la risposta di un esperto del CNR di marzo
2005 www.ontoro.it/index/creation_evolution/genetica_DNA_risposta.htm
Si sente tanto parlare di analisi del DNA mentre, in realtà, si tratta, di analisi dei “geni”
contenuti in alcuni tratti di DNA. Si tratta quindi di analisi Genetica e non di analisi del DNA.
Questa mala-informazione è fonte di gravissimi errori in tema di antropologia genetica

TEST DELLA PATERNITA’ – Fonte: www.laboratoriogenoma.it/indagini_paternita_come.asp
Estrazione del DNA dal campione biologico – La prima fase del test di paternità consiste
nell’estrazione del DNA dai campioni biologici prelevati per l’esame. Nel DNA risiede l’informazione
genetica che presiede alla sintesi delle proteine che organizzano le cellule. Il tratto di DNA che
contiene un’informazione genetica viene definito gene, e la sua localizzazione sui cromosomi viene
definita locus (plurale loci). Forme alternative dello stesso gene vengono definite alleli. Un gene
che mostra più alleli viene definito polimorfico. Per ogni locus, un individuo eredita un allele
dalla madre e un allele dal padre; se gli alleli ereditati sono uguali, l’individuo è omozigote, se
sono diversi, l’individuo è eterozigote. La derivazione del profilo genetico di un individuo implica
la determinazione degli alleli presenti in determinati loci altamente polimorfici.

Determinazione del profilo genetico – La determinazione del profilo genetico di un individuo
comporta la genotipizzazione di 9-15 regioni del DNA (loci) altamente polimorfiche in lunghezza,
variabili da individuo ad individuo, conosciute come regioni Microsatelliti o STR (Short Tandem
Repeat). L’analisi dei microsatelliti viene condotta mediante una reazione enzimatica di
amplificazione del DNA, conosciuta come Polymerase Chain Reaction (acronimo: PCR), che consente di
amplificare in vitro una specifica regione del DNA copiandola in varie fasi successive, fino ad
ottenerne milioni di copie. In pratica, considerando la molecola del DNA come un grosso libro e le
regioni Microsatelliti (STR) del DNA come una pagina di questo libro, con la metodica di PCR si
“fotocopia” milioni di volte questa pagina, fino ad ottenerne una quantità idonea per l’esecuzione
dell’esame. Dopo la reazione di amplificazione enzimatica il profilo genetico viene determinato
automaticamente mediante l’impiego di un sequenziatore automatico a tecnologia fluorescente. I
frammenti di DNA amplificati sono quindi separati per dimensione; il risultato che si ottiene
assomiglia a un codice a barre, in cui ogni allele è una barra e la differenza di dimensione fra
alleli diversi è rappresentata da una distanza variabile fra le barre.

vedi: L’alfabeto del DNA in Wikipedia it.wikipedia.org/wiki/DNA

LA STRUTTURA DEL DNA E’ COME UN ALFABETO COSTITUITO DA SOLE 4 LETTERE: A, C, G, T

Le basi azotate (adenina A, citosina C, guanina G, timina T), possono essere immaginate come le
quattro lettere dell’alfabeto delle informazioni genetiche della cellula. Utilizzando gruppi di tre
lettere si possono avere fino a 64 combinazioni diverse, che vanno a coprire i venti diversi
amminoacidi esistenti. Ad esempio l’adenina ripetuta in una serie di tre (“AAA”) rappresenta un
particolare amminoacido: la fenilalanina. Ma queste combinazioni, non si possono inserire a caso né
possono essere manomesse a caso. Infatti leggiamo che:.

La NATURA E L’INGEGNERIA GENETICA MODIFICANO IL DNA CON I BATTERI ma……….
fonte: www.ilpaniere.it/panierino/news/ogm2.htm – ALIMENTAZIONE E ALIMENTI TRANSGENICI

La maggior parte delle sequenze del DNA sono “silenti ovvero – Non /codificanti” e probabilmente
quelle che divengono “attive” perseguono un effetto conformazionale di particolari configurazioni
di “folding” della doppia elica. Gli scenari delle caratteristiche conformazionali del DNA, sono
anch’essi correlati alla struttura di legami ad idrogeno intra-molecolari, che probabilmente
agiscono come determinati della attivazione delle sequenze nucleotidiche (folding-code), non sono
ancora noti, in quanto dipendono dalla complessa interazione cellulare con le proteine prodotte.
Pertanto pur mancando i modelli interpretativi della decifrazione dei siti attivi del DNA , in
termini di campi configurazionali di interazione molecolare , si agisce con la metodologia del,
creando organismi modificati per mezzo di tecniche affidate a batteri, che sanno infettare il DNA,
inserendo in esso nuove sezioni genetiche. Tale inserimento di geni indubitabilmente non solo muta
la sequenza dei nucleotidi, ma inoltre determina profondi cambiamenti configurazionali che possono
modificare la struttura conformazionale della doppia elica (DNA) creando imprevedibili modificazioni
della tipologia dei siti attivi. Studi conformazionali che cercano di interpretare le attività in
termini di segnali bio-elettrici correlabili ad attivià musicali, sono recentissimi , ma già danno
un’idea della complessità e delle difficoltà interpretative del problema, dove, le conoscenze
attuali, sono fortemente intrise di modelli arbitrari, che hanno una bassa capacita di previsione e
quindi di affidamento cognitivo. (vedi anche : DNA- Sonification)

BIOETICA

fonte: www.istitutobioetica.org/ricerche/contributi/matassino_ogm.htm ISTITUTO DI BIOETICA

Affinché possano verificarsi tali eventi, è necessario che si realizzino determinate condizioni sia
a livello della cellula ricevente che della sequenza estranea; inoltre, una volta che il DNA esogeno
si è integrato nel genoma dell’ospite, non è detto che si attivi (il gene silente). Tuttavia, sulla
base di effetti epigenetici, la cui importanza verrà in seguito sottolineata quale causa
determinante del margine di imprevedibilità nell’uso delle biotecniche innovative, i geni ‘silenti’
potrebbero attivarsi. In particolare, per quanto attiene alla trasformazione, essa, oltre a
consentire lo scambio tra materiale genetico a basso grado di omologia, non prevede il contatto
fisico tra cellula ricevente e donatrice, permettendo alla cellula ricevente di incorporare anche
DNA extracellulare presente nell’ambiente. Tuttavia, la frequenza e l’efficienza di trasformazione
in natura è molto bassa per il fatto che il batterio ricevente, per poter accettare il DNA estraneo,
deve sviluppare la condizione fisiologica di ‘competenza’ e, in natura, solo il 10% dei batteri a
oggi noti presentano tale condizione. Inoltre, particolare importanza assume ai fini dell’efficienza
di trasformazione anche la dimensione del frammento di DNA estraneo. Ancora non è stato possibile
dimostrare lo sviluppo della competenza nel suolo.

EVOLUZIONE NATURALE E DEFORMAZIONI GENETICHE

fonte: Fred Hoyle, L’universo Intelligente. – Il compianto Fred Hoyle, astrofisico molto
interessato alla biologia, e sostenitore della teoria che la vita è arrivata dallo spazio,
(panspermia) nel suo libro: “L’Universo intelligente”, 1983, a pagina 119, ha scritto: “Se nuovo
materiale genetico arriva sulla terra in ogni momento, possiamo capire che, gran parte del DNA di
ogni pianta e di ogni animale, dovrà consistere di “pseudo-geni”. Questa non è una teoria ma è una
verità constatabile. Infatti, una notevole parte (95%) del DNA umano, è ridondante proprio in questo
senso e sembra che NON sia destinato ad alcuna funzione. Una percentuale ancora maggiore la possiamo
trovare in alcune piante e in animali inferiori. Per esempio, nel dipnoo, ognuna delle sue cellule
ha in dotazione 10 volte il DNA di un essere umano, per arrivare all’ameba che può averne fino a 500
volte. … (…..) .. .un gene che è utile in alcune specie, per esempio come un gene che produce il
sangue negli animali, viene trovato come pseudo-gene nelle piante. Altro esempio: i geni che
producono i magnifici colori setosi nelle ali delle farfalle, esistono silenti anche negli esseri
umani e potrebbero essere attivati, presentando così al mondo degli Uomini-Farfalla.” …… (omissis)
“….. è appurato che le mutazioni genetiche sono quasi tutte deformanti. Le mutazioni genetiche
positive sono praticamente inesistenti. Non è quindi possibile che una creatura complessa possa
evolversi naturalmente, con una indefinita serie di auto-mutazioni positive, solo per accontentare
Darwin.”

GENI ATTIVI E GENI SILENTI

Nelle sequenze di DNA ci sono i cromosomi e nei cromosomi ci sono i geni. In una sequenza di DNA
una piccola percentuale di geni attivi definisce la Specie e le sue caratteristiche fondamentali. Il
resto dei geni rimane silente (non attivato). Ciò che identifica una Specie non è il DNA bensì sono
il numero di cromosomi, il numero di geni e di “alleli” attivati. Gli alleli sono delle “aggiornate”
di geni, da spinte ambientali e da chissà che altro.

TRASCRIZIONE DEL DNA

Nel tempo (millenni) una parte della sequenza del DNA viene modificata da molteplici motivi ma se
viene modificata totalmente, e se ci troviamo di fronte ad un Individuo, per esempio un Uomo con una
DNA totalmente diverso, ma sempre Uomo, che diciamo Y, abbiamo a che fare con una caso ereditario ed
evolutivo impossibile. L’ereditarietà non permette un tale processo spontaneo. Quindi, gli individui
umani più recenti, (Y=Ya) non sono parenti. Gli individui Ya sono il prodotto di un “mantenimento”
di una forma umana che, al 99% delle probabilità, avrebbe dovuto estinguersi. Anche perché. su
strutture completamente diverse di DNA, l’attivazione di cromosomi e di geni necessari per definire
una Specie Umana, non è frutto di miracolo, non può essere il risultato di processi evolutivi
naturali, non può essere il risultato casuale di una contaminazione da batteri. La scoperta di
Civiltà umane (fossili) dotate di DNA diverso, ma pur sempre umani, come Figura, indicano che vi è
stato un intervento “esterno, intelligente e voluto”. Un altro tipo di trasformazioe e’ dovuta alle
variazioni elettromagnetiche ambientali e, sicuramente al fatto che, spesso la Tera e’ investita da
massicce onde di radiazioni cosmiche.

Il Dna è influenzato dai campi elettromagnetici – fonte: Articolo da “Rai.it” del 13 novembre 2004

La scoperta potrebbe mettere in dubbio la veridicità biologica della prova del Dna che, secondo le
ricerche, non è una struttura fissa nel tempo e avulsa da ogni condizionamento biologico e
biochimico Addio prova del Dna. O per lo meno c’è da mettere in dubbio la sua assoluta testimonianza
di veridicità biologica. E’ quanto afferma uno studio realizzato e condotto da tre ricercatori
dell’Accademia delle Scienze e delle Arti del Kosovo, che hanno portato a termine alcuni esperimenti
nell’ambito di un progetto di ricerca con il contributo dell’Ue, da cui ora emerge che il Dna non è
una struttura fissa nel tempo e avulsa da ogni condizionamento biologico e biochimico, per cui ne
andrebbe dell’assoluta fedeltà fino ad oggi attribuita all’analisi del Dna nella ricerca
dell’identità dei criminali, per esempio. Gli esperimenti sono stati condotti dagli studiosi e
accademici di Pristina, Ishmet Hasani (biologo), Rexhep Gjergj (fisico) e Rashit Maliqi (chimico),
sulla base di una ricerca scientifica-bibliografica comparata di fisica, biologia, elettrodinamica e
convalidata su base sperimentale. Da questa ricerca dell’Accademia del Kosovo, è risultato che la
struttura del Dna non è fissa ma può variare in base ad eventuali applicazioni elettromagnetiche che
produrrebbero trasformazioni mediante un processo biochimico “per induzione”. Se ne era già parlato
negli ambienti scientifici ma non se ne avevano prove. Nell’esperimento sono state usate parti di
organismo vivente (di topo) e una volta sottoposti ad analisi di laboratorio, si è visto come al
nanoscopio la struttura del Dna si trasformasse cambiando completamente l’ “identità” cromosomica
originaria. Lo studio segue le recenti ricerche condotte nello stesso ambito accademico e
programmatico, sugli effetti dell’elettromagnetismo in natura e quindi sull’ambiente, come gli
effetti mortali di particolari campi magnetici sugli insetti .

FOSSILI UMANI CON DNA SCONOSCIUTO

Dal ritrovamento di fossili, sappiamo che questo è accaduto in varie parti del Mondo, perché
esistono fossili dal DNA completamente diverso: – Italia: 10 milioni di anni fa: Oreopithecus
bambolii, un antropoide molto simile all’’Uomo pari o superiore alla Lucy di 7 milioni di anni più
recente. (DNA?) – Italia e Spagna: 900.000 anni, Uomo di Ceprano e Uomo di Atapercua (DNA?) – Italia
: 600.000 anni fa Uomo Aeserniensis (DNA?) > Fascia nord temperata europea e asiatica. 200.000 anni
fa (circa): Uomo di Neanderthal, molto diverso dal Cro-Magnon e molto diverso dal lontanissimo Uomo
di Mungo il quale ha una struttura assai simile a quella degli aborigeni attuali. (DNA diverso dagli
altri) > Australia: 60.000 anni fa: Uomo di Mungo (DNA diverso dagli altri) – Mediterraneo: 33.000
anni fa: Uomo di Cro-Magnon – L’uomo di Cro_Magnon o uomo moderno, ha un DNA (mitocondriale) che
risale ad un’Eva africana di oltre 100.000 anni fa. Ma lì, ci si ferma. Non c’è la possibilità di
trovare dei genitori genetici di questa Eva. E il Cro-Magnon non ha nulla del DNA del Neanderthal,
suo coabitante ancestrale e il suo logico predecessore. Inoltre, questo Uomo, è partito dall’Africa
con una struttura negroide ed è arrivato nel Mediterraneo con una struttura caucasica. (DNA diverso
dagli altri). Vi è, inoltre una scoperta che, assieme ad altre, porta indietro di centinaia di
milioni di anni la comparsa dell’Uomo sulla Terra. Oltre alla scoperta di varie impronte umane, a
fianco di impronte di dinosauro abbiamo in: – USA -Texsas: 225 milioni di anni fa: Uomo-Uccello,
dalla struttura umana ma con scheletro da volatile. Un tale individuo (ne sono stati trovati due)
non può avere un DNA come il nostro. (DNA?)

Di fronte a questi vuoti, l’Antropologia usa una forma letterale ambigua, detta: “provenienza
multi-regionale”. Tesi, peraltro, rifiutata dalla maggior parte degli antropologi. Esistono almeno 6
fossili umani con DNA diverso dal nostro. Uomini senza Padre genetico. Uomini sbucati dal nulla. Ma
se si legge bene Genesi, anche nella Bibbia sono evidenti delle pluri-generazioni dell’Uomo che, per
ovvi motivi dottrinali, non potevano essere passate come varie e diverse Creazioni.

da www.ontoro.it/index/creation_evolution/genetica_DNA_.htm

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