“UNIVERSI BOLLA” E VIAGGI NEL TEMPO

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“UNIVERSI BOLLA” E VIAGGI NEL TEMPO

di Antonio Bruno
per Edicolaweb

In un complesso sistema in cui il nostro universo (o anche svariati universi) è solamente il
prodotto di una grande costruzione di tipo “olografico”, credo che esso stesso sia un po’ come una
“bolla”: tutto e chiunque si trova all’interno di quella “bolla” non potrà mai interferire con una
delle energie base che la costituiscono, ovvero il parametro tempo.

Ed è vero, pertanto, che sarà sempre impossibile viaggiare nel tempo, ma… all’interno della
“bolla”.

Ipotizziamo, però, che gli universi, con i loro spazio-tempi, le loro fisiche e le “loro leggi
locali”, siano stati creati e continuamente controllati, monitorati, studiati, da esseri
infinitamente intelligenti, al di là delle “bolle”, in realtà e dimensioni per noi inconcepibili.
Ipotizziamo, se preferite, che noi tutti e gli universi di cui potremmo far parte siamo, in
definitiva, il pensiero manifesto di queste intelligenze di portata infinita; che siamo il loro
“respiro mentale”, un qualcosa che possono, a differenza nostra, controllare razionalmente e
verificare mentre il nostro tempo scorre. Così, in questo scenario ipotetico, la loro stessa
coscienza forse riassumibile, alla fine, in un’unica grande Coscienza Suprema che potremmo chiamare
Dio, si evolve nel tempo-spazio creato per gli universi evolutivi necessari a tale processo di
immensa autoesperienza.

Se le cose stessero così, il postulato un po’ teorico ed un po’ filosofico, che noi non siamo che il
sogno di Dio, potrebbe essere plausibile. Ma si tratterebbe di un sogno-esistenza per questo Dio
che, altrimenti, “non sarebbe”. E nemmeno noi “saremmo”; nessun universo “sarebbe”.
Viaggiare nel tempo, nella grande illusione degli “universi-bolla”, richiederebbe solamente di stare
al di là della cupola, oltre la “bolla” e non sarebbe un’esperienza accessibile a tutti. O, meglio,
non lo sarebbe fintanto che si sta al di qua della “bolla”. Quando quella scintilla che siamo di
un’unica intelligenza passerà nella “cabina di proiezione”, allora le cose cambieranno: potremo
riavvolgere il film, di tanto in tanto, se ci servirà rivederne una scena perché, ormai, da attori
dentro la pellicola saremo diventati tecnici proiezionisti…

La teoria degli “Universi Bolla”, se mi passate questa definizione indicativa, potrebbe anche dare
un senso alle più diffuse credenze trascendentali sul “dopo morte” che troviamo un po’ in tutti i
tempi e le culture.
Prendiamo, ad esempio, la Metempsicosi e la teoria della Reincarnazione: la base su cui poggiano,
detta in modo semplicistico, è il principio dell’evoluzione che si genera sulla struttura della
cosiddetta “Legge del Karma”. Essere, fare, evolversi consequenzialmente.
Ora, se gli universi possibili non sono che la “proiezione olografica” (o d’altro genere ancora più
sofisticato) di menti superiori, potremmo ardire fare dei parallelismi con la nostra informatica. I
file possono passare da un software all’altro e questo man mano che i software si perfezionano,
progrediscono. Nel parallelismo con la nostra “essenza animica pensante”, man mano che la coscienza
acquisisce esperienze, supera prove, consegue consapevolezza, si potrebbe rendere necessario un
nuovo “software”, che comprenda sia un nuovo corpo fisico che le svariate condizioni in cui esso si
troverà a vivere.

Gli “Universi Bolla” potrebbero essere dei complicati e per noi ancora incomprensibili sistemi di
proiezione olografica articolati su una sorta di struttura informatica enormemente progredita ed il
tutto essere finalizzato all’autocoscienza dell’Ente che potremmo chiamare Dio, la cui origine ci è
assolutamente sconosciuta. Costui, o costoro, a seconda dei frazionamenti coscienziali in cui si è
scisso, stando “al di fuori” degli “Universi Bolla”, dovrebbero sicuramente essere in grado di
“entrare nel sistema”, all’occorrenza, e, per farlo, sicuramente dovrebbero by-passare le varie
leggi locali degli universi stessi, compreso, chiaramente, il “Tempo”. Ma vorrei dire, anche, che
secondo me non esisteranno mai sistemi perfetti, forse nemmeno… in casa di Dio. Potrebbero esserci
delle “sfasature accidentali”, delle brevissime, inevitabili “interferenze” nel momento in cui
qualcosa, qualcuno, che sta “al di fuori”, volesse prendere visione, controllare, forse correggere
qualche evento o dettaglio della “trasmissione olografica”. Questo “qualcuno” potrebbe essere
benissimo in grado di sintonizzarsi perfettamente con il pensiero di tutti noi, all’occorrenza, e di
interagire con esso così come potrebbe interagire con tutto ciò che esiste e che si trova “nelle
bolle”.

Nei cosiddetti “viaggi nel tempo”, dunque, non sarebbe possibile la realizzazione dei vari paradossi
che spesso vengono teorizzati (nonna uccisa dal nipote, suicidi prima della nascita, ecc…) perché,
come dicevo più sopra, questo potrà farlo solo chi sarà giunto “oltre la cupola”.
Il mio linguaggio figurato è chiaramente carente di ogni base scientifica, me ne rendo conto. Mia
intenzione è solamente fornire spunti speculativi su alcune delle domande che da sempre l’uomo si
pone. E’ chiaro, però, che un file non potrà mai autoregolarsi da solo o, meglio, lo potrebbe fare
ad un determinato livello, altissimo, di sviluppo tecnologico.
La teoria della Reincarnazione, tra l’altro, dice che ad un certo punto non saremo più soggetti al
ciclo delle rinascite e che… rientreremo in Dio (o nell’Infinito, a seconda delle correnti di
pensiero). Cosa potrebbe voler dire, questo? Tale traguardo è sempre stato visto come una sorta di
Nirvana talmente al di là della portata dell’uomo comune che è inutile arrovellarsi la mente per
immaginarlo. Tuttavia, se seguiamo la linea della mia teorizzazione, potrebbe significare che si
passa ad un livello di reintegrazione tale con la “Mente Creatrice” da cambiare stato coscienziale
di ognuno di noi fino a rendergli possibili, a quel punto, cose impossibili finché si sta negli
“Universi Bolla”.

Forse, a quel livello, diventeremo anche noi viaggiatori nel tempo, ma sarà un viaggio in tempi già
scritti e soggetti a leggi locali con cui non si potrà interferire. Il futuro, allora, non esisterà
più perché saremo in una dimensione di eterno presente coscienziale che continuerà la sua evoluzione
a livelli di pura esperienza-pensiero per reintegrarsi sempre di più nell’unica Sorgente in attesa,
forse, di una nuova “espansione”.
Noi siamo creatori di noi stessi, allora, perché noi siamo Dio ed Egli, allo stesso tempo, resta al
di fuori di noi un po’ come il nostro cervello ed il nostro pensiero ordinario, in questa vita
terrena, restano distinti dalle nostre mani, dai nostri orecchi, nasi, ecc…
Se le cose stanno così, se tutto ciò che ci sembra tanto ordinario, reale, tangibile, è solo
un’illusione finalizzata, non ci resta che aspettare il ritorno alla vera consapevolezza. Ma non
passivamente. Io direi, “esperienzialmente”, con la possibilità, anzi il “dovere” di ampliarci
sempre di più. In tal modo, molti degli strani segni che appaiono nei nostri cieli da sempre
potrebbero essere riconosciuti, nel nostro profondo, come l’affacciarsi fugace della nostra futura
patria.

assgraal@katamail.com

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