TOMATIS E LE LINGUE

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TOMATIS E LE LINGUE

UN NUOVO APPROCCIO ALLA COMPRENSIONE DELLE LINGUE

a cura di Monica Corsi

Imparare una lingua straniera significa soprattutto ascoltarla correttamente, riuscire a
riconoscerne i suoni ed il ritmo caratteristici, porre l’orecchio sulla stessa frequenza della
lingua che si desidera apprendere.

“Si parla con il proprio orecchio”: è quanto sostiene e dimostra il Prof. Alfred Tomatis,
l’otorinolaringoiatra francese che per quarant’anni si è dedicato allo studio dell’orecchio umano e
delle sue straordinarie potenzialità.

Considerando che l’orecchio umano può cogliere suoni compresi tra 16 e 20.000 hertz, ogni lingua
concentra i propri suoni principali in una zona di frequenze caratteristiche che la rende diversa da
ogni altra lingua.

Tenendo conto di questo fenomeno, Tomatis è giunto a formulare le teorie che sono alla base del
metodo omonimo e che sono il presupposto della tecnologia messa a punto per consentire l’apertura
dell’orecchio all’ascolto e, nel campo delle lingue, facilitarne l’apprendimento.

Sono subito evidenti, ad esempio le differenze tra la lingua inglese e quella italiana: la prima si
sviluppa a partire dai 3.000 hertz mentre la seconda concentra i propri suoni tra i 2.000 e i 4.000
hertz. Variano inoltre, sempre legati al suono altri parametri fondamentali come il ritmo,
l’intonazione e il tempo medio di emissione sillabica. Ciò comporta, ad esempio per un allievo
italiano la difficoltà di riconoscere e riprodurre correttamente i suoni nonostante i prolungati
sforzi per apprendere l’inglese. L’applicazione allo studio della sua struttura grammaticale è
sintattica, nonostante la motivazione all’apprendimento e l’interesse nei confronti della lingua,
spesso risulta insufficiente a garantire alla persona la padronanza della comunicazione; è quindi
necessario che vi sia una condizione fisiologica adeguata che consenta alla persona di impossessarsi
definitivamente del suono proprio della lingua straniera.

Il compito del training di ascolto ad “effetto Tomatis” è proprio quello di “aprire” l’orecchio ed
allenarlo a percepire e riconoscere i suoni che non sono ad esso familiari, sviluppando la capacità
di percezione della banda di frequenze della lingua che si vuole apprendere o perfezionare. La
spontaneità nell’espressione ne è poi la conseguenza diretta, poiché la voce di una persona
riproduce ciò che l’orecchio percepisce e riconosce.

Nell’applicazione, il metodo Tomatis si avvale di due fondamentali strumenti: il test di ascolto e
l’orecchio elettronico.

Il test di ascolto, sviluppato secondo i principi dell’audio-psico-fonologia, è lo strumento
diagnostico che consente di rilevare la capacità e la qualità della percezione acustica di una
persona per poter quindi impostare una programmazione individuale.

All’orecchio elettronico viene demandato il compito della stimolazione uditiva che si ottiene
facendo arrivare all’orecchio suoni filtrati ed arricchiti delle frequenze che risultano deboli o
mancanti al test d’ascolto (nel caso della lingua inglese, ad esempio, tramite l’orecchio
elettronico vengono selezionate e filtrate le frequenze tipiche della lingua, ossia quelle acute
superiori ai 4.000 hertz).

Un programma sotto “Orecchio Elettronico” è costituito da più tappe:

1) Alcune sedute saranno dedicate ad una sensibilizazione alla lingua straniera ottenuta attraverso
i suoni filtrati, i quali sono un vero e proprio bagno acustico per l’orecchio.

2) Successivamente verranno svolte delle sedute attive, attraverso la ripetizione di parole, di
testi o delle letture nella lingua che si desidera apprendere. Queste sedute permettono all’orecchio
di esercitarsi a controllare l’accento, la musica della lingua, il ritmo, l’intonazione.

A chi è rivolto il programma di apprendimento delle lingue?

I Bambini:

A che età dobbiamo iniziare l’apprendimento di una lingua? E’ questo un argomento di attualità
nell’ambiente scolastico per il quale sembra esserci un interessamento sempre maggiore ad iniziarne
lo studio a partire dalla scuola materna. Questa infatti è l’età ideale per “aprire l’orecchio”, il
bambino possiede infatti un orecchio capace di integrare tutti gli universi sonori, quello della sua
lingua materna come quello di una lingua straniera.

Gli Adolescenti:

Un alunno in difficoltà nell’apprendimento di una lingua straniera è nella stessa situazione di un
bambino che non riesce a scrivere, leggere o parlare la sua lingua materna. E’ “dislessico”, cioè ha
difficoltà ad ascoltare.

Grazie all’Orecchio Elettronico, noi aiutiamo gli adolescenti ad aprire le loro orecchie ai suoni
specifici della lingua da apprendere.

D’altra parte, visto lo straordinario sviluppo dei mezzi di comunicazione e degli scambi
internazionali, noi dobbiamo fare tutto il possibile per offrire ai nostri figli la possibilità di
comunicare in più lingue.

Gli Adulti:

Al giorno d’oggi la maggior parte dei professionisti si trovano nella necessità di imparare una
lingua straniera (generalmente è l’inglese la lingua della quale più spesso si necessita nel mondo
del lavoro); per gli adulti di solito è più problematico “staccarsi” dalla propria lingua:
l’orecchio di un adulto è più rigido, chiuso ed inoltre subentra un problema di timidezza a causa
della quale, anche quando si riesce a capire una lingua straniera, si ha paura a strutturare un
discorso, a parlarla. L’Orecchio Elettronico ha la capacità di sciogliere questo tipo di blocco
allenando l’orecchio e la voce a sintonizzarsi sulle frequenze proprie della lingua desiderata.

Il dono delle lingue è in realtà il dono dell’ascolto.

da www.metodotomatis.com/

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