Tesla: L’incredibile viaggio tra le energie nascoste – parte 1

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“TESLA: IL LIBRO DENUNCIA” – parte 1

L’incredibile viaggio tra le energie nascoste

TITOLO DEL LIBRO USCITO NEL 1997 “COUCOU C’EST TESLA – L’ENERGIE LIBRE (non è ancora tradotto in
italiano)

AUTORE: AUTORI COLLETTIVI INTERNAZIONALI

EDITORE: FELIX (FRANCIA)

(Libro-denuncia contro la cattiva utilizzazione delle invenzioni di Nikola Tesla e delle loro
conseguenze)

– parte 1

Nikola Tesla, genio, inventore, autodidatta nasce a Smiljan (Croazia) il 10 Luglio 1856. Suo padre è
un Pope della Chiesa Ortodossa; sua madre è una donna di genio, di grande inventiva e dalla memoria
prodigiosa. Le origini sono umili. A 17 anni, Nikola comincia a vedere delle immagini
d’apparecchiature come se fossero proiettate davanti a lui su uno schermo; lui conosce questi
apparecchi. Sa anche che un giorno si potrà proiettare il pensiero su uno schermo. Comincia a
mettere a punto queste apparecchiature senza disegni, schemi e calcoli ma per semplice memoria
visiva e riesce sempre a farli funzionare. Ha il potere di memorizzare all’istante tutto quello che
vede, anche una pagina intera di qualunque libro, senza leggerla, solo con un colpo d’occhio perché
è stata memorizzata(potere ereditato da sua madre). Scopre l’energia libera, che è presente in tutto
l’Universo e mette a punto apparecchi, più che fantascientifici, per ogni genere di bisogno che
funzionano senza energia artificiale e che dunque non necessitano di energia prodotta da centrali e
distribuita da tralicci, fili con conseguente inquinamento elettromagnetico.

Egli può manipolare l’energia libera a suo piacimento come se fra loro esistesse una complicità e
lei sembra svelargli i suoi misteri e si lascia utilizzare in tutti i modi, senza mai offenderlo.
Egli dice “Tra non molto le nostre macchine saranno alimentate da un’energia disponibile in tutto
l’universo…” (conferenza del 20/05/1891 all’AMERICAN INSTITUTE OF ELECTRICAL ENGINEERS di New
York). L’editore del libro dice: “QUESTE INVENZIONI POSSONO TRASFORMARE IL NOSTRO MONDO IN PARADISO;
POSSONO ANCHE PRECIPITARLO NELLA SUA CADUTA…”. Alla morte di Tesla, avvenuta il 1 Gennaio 1943 a
New York, i documenti inerenti alle sue invenzioni non brevettate sono spariti ed “è probabile che
siano finiti nelle mani dell’US AIR FORCE, della Russia e di alcuni commercianti di armi…”, dicono
gli autori del libro. Da qui inizia l’utilizzo di queste conoscenze per fini di condizionamento,
distruzione e sconvolgimenti di ogni genere.

NOTE DELL’EDITORE

“…esistono delle tecnologie che senza generare effetti secondari possono alimentare tutta
l’umanità in energia…Ci manca ancora la maturità della coscienza, un grado di guardia
supplementare per permettere l’applicazione di queste tecnologie. Riderne o non prendere la cosa sul
serio è prova di ingenuità e di ignoranza. Possiamo lavarcene le mani gettando la pietra contro gli
uomini politici e tutti i predatori del liberalismo, i quali sarebbero responsabili dello stato
delle cose. Ma i potenti non sono che lo specchio della società dalla quale sono usciti. Se non
vivessimo in una competizione senza fine, la nostra società genererebbe altra cosa che persone
sprovviste di sentimenti, ignoranti e cupide. L’ignoranza che riguarda l’energia libera è
flagrante…la tecnologia moderna è l’arma più pericolosa per il controllo del pensiero. Apparecchi
reputati di divertimento hanno in realtà come funzione fondamentale quella di controllare il
pensiero.

Chiunque sottostimi il bombardamento subliminale della televisione, pensando che questo mezzo
d’informazione non può fargli alcun male è già una vittima di questa manipolazione. Il nostro
cosciente reagisce in modo incosciente a dei segnali e a degli impulsi che possono scatenare
eventuali malattie. È il caso anche dei disegni animati e delle trasmissioni dette “serie”. Dobbiamo
smettere di mentire a noi stessi. I pannelli pubblicitari e le trasmissioni TV ci toccano in modo
subliminale a una frequenza che ci impedisce di riflettere e di agire da noi stessi in modo
spontaneo. Il messaggio ci rende passivi, amorfi. È per questo che ci teniamo tanto a conservare
questo genere di società che ha per slogan “Sopravvivi!” “Fai carriera!” “Sii in orario!” “Taci e
vai a lavorare!”. In ritorno riceviamo dei pezzi di carta chiamati danari che finiscono per
ritornare rapidamente nelle mani di chi ce li ha dati sotto forma di tasse…

Le Edizioni FELIX hanno avuto la gioia di vedere, toccare e sperimentare 15 apparecchi che
funzionano a energia libera, il 15/05/1997. Uno di questi e capace di produrre 5 k Watt senza
apparentemente consumare energia. Siamo in contatto con l’inventore, il quale era stato sequestrato
e sottoposto a elettrochoc da personaggi che assomigliavano molto ad agenti speciali…Ora vive
isolato ai bordi di una foresta e lontano dall’Europa…

Testo estratto e tradotto dal libro: “COUCOU, C’EST TESLA – L’ENERGIE LIBRE”.

LE ARMI BIOLOGICHE E CHIMICHE

La prima esplosione atomica nel Nuovo Messico nel 1944 ha stravolto completamente tutte le strategie
di guerra moderna. Gli uomini che hanno costruito questa bomba hanno capito che nulla sarà mai più
come prima. La guerra convenzionale è diventata un detonatore pericoloso. La popolazione della Terra
è il bersaglio di questa guerra. È per questo che l’avvento delle armi nucleari ha reso necessario
lo sviluppo di un’altra forma di guerra: LA GUERRA INVISIBILE. L’unico modo sicuro di fare una
guerra è di farla in modo silenzioso. Alla fine della seconda guerra mondiale sono iniziate le
ricerche. Oggi queste ARMI INVISIBILI rappresentano una minaccia molto più seria per la nostra
sopravvivenza dell’olocausto nucleare.

Queste sono state sviluppate nel più grande segreto, non possono essere scoperte nemmeno dalle
vittime che sono eliminate o trasformate in robots. È tempo di togliere il velo e di informare
l’umanità sulla realtà di questo nuovo genere di armi. I Governi mettono a punto esperimenti sulle
loro stesse popolazioni. In Russia le vittime non parlano mai, nella nostra società “libera” possono
intentare dei processi se prendono coscienza di quello che gli è successo. Fra il 1949 e il 1969, un
gruppo di cittadini americani è stato infettato volontariamente da degli agenti della CIA.
Equipaggiati da diverse protezioni questi agenti dell’Operazione “BIG CITY” hanno fatto di alcune
zone delle Hawaii, in Alaska, a New York, in Florida e in California il loro campo di ricerche in
armi biologiche. A bordo di un’autovettura hanno percorso qualche grande arteria newyorchese
lasciando fuoriuscire delle nubi tossiche cariche di batteri e di virus. Poco dopo hanno iniziato
delle epidemie di meningite e di pertosse.

30 anni dopo un’altra operazione simile, lanciata da un’imbarcazione della Marina nella Baia di San
Francisco, le vittime hanno cominciato a intentare dei processi contro il Governo Americano. Altri
agenti hanno contaminato centinaia di vittime anonime col virus della sifilide. Sono stati
registrati dei casi simili in Russia e in Inghilterra. È l’accesso agli archivi di quest’epoca che
ha permesso di conoscere questi documenti, 30 anni dopo i fatti. Benché questa non sia che la punta
dell’iceberg, noi vediamo la minaccia rappresentata da questa tecnologia furtiva. Le armi biologiche
hanno appassionato i maestri di guerra fin dagli inizi della nostra storia, quando gli stregoni
cercavano di avvelenare il nemico. Hitler conosceva le stragi provocate da malattie intenzionali,
durante le crociate e le inquisizioni; è forse ciò che lo ha trattenuto dall’utilizzare l’arsenale
batteriologico messo a punto dagli scienziati nazisti.

I giapponesi non hanno avuto questi scrupoli e dopo la seconda guerra mondiale sono stati oggetto di
condanne per aver utilizzato delle armi batteriologiche. Questi processi che erano ancora più
sensazionali del processo di Norimberga, sono stati occultati dai giornali dell’epoca. In Corea e in
Vietnam, questo tipo di armi è stato utilizzato usualmente. A Semipalatinsk, una città proibita
dell’URSS, dei germi sono stati accidentalmente liberati nell’atmosfera causando la morte di
centinaia di civili. Attualmente si sviluppano delle armi composte a base di ADN ricombinato,
destinate a diventare delle armi biologiche mutanti; una prospettiva spaventosa. Malgrado tutti i
trattati internazionali, i Governi occultano la verità sulle armi biologiche.

A Denver, in Colorado, gli abitanti hanno creduto, per qualche tempo, che la loro città sarebbe
diventata la Semipalatinsk americana, quando sono state scoperte delle fughe di gas asfissiante
Weteye dell’esercito americano. Il problema di stoccaggio di queste bombe e stato all’origine di una
controversia nell’Utah e nel Colorado. Il Governo voleva depositare le bombe in qualche parte
dell’Utah, poiché sembrava impossibile neutralizzarle. Gli abitanti hanno cominciato a protestare
energicamente quando hanno saputo che il trasporto si sarebbe fatto per via aerea. Oggi i bidoni
sono stoccati vicino all’aeroporto di Stapelton. Le emanazioni del veleno non sono terminate, le
autorità locali continuano a battersi contro il Pentagono per sapere cosa si farà di questo gas
mortale.

Anche le armi chimiche hanno una lunga storia; dalla prima guerra mondiale nelle trincee fino al
“diserbante” Arancio che ha avvelenato migliaia di Gl’s nel Vietnam. Questi soldati soffrono ancora
le conseguenze di questi avvelenamenti. Lo Zio Sam non fa nulla per aiutarli, perché ufficialmente
non riconosce il pericolo di questo prodotto.

Burlandosi di tutti i trattati internazionali, i Sovietici hanno utilizzato i gas asfissianti contro
i ribelli afghani. Secondo il generale Nikolai Chernov, i sovietici hanno equipaggiato tutte le loro
divisioni di camino TMS-65, capaci di decontaminare le armi atomiche, biologiche e chimiche. Le
truppe del Patto di Varsavia, hanno regolarmente fatto degli esercizi con dei gas tossici.

Gli americani dispongono di 3.000 pezzi di artiglieria equipaggiati di gas Sarin e di migliaia di
mine caricate a gas asfissiante. I gas asfissianti compongono i due terzi delle 150.000 tonnellate
di armi chimiche rinchiuse nei loro arsenali. Anche la CIA ha sperimentato delle armi chimiche sulle
popolazioni americane. Malgrado tutti i processi e le rivelazioni sull’utilizzo di queste armi, un
gruppo potentissimo esige l’abolizione dei trattati internazionali che vietano l’impiego di armi
batteriologiche e chimiche. Lo sviluppo di queste armi, accoppiato al progresso sulla genetica,
rappresenta un pericolo molto più grande dell’olocausto nucleare annunciato, a causa del suo lato
invisibile.

IL CONTROLLO DEL PENSIERO
La connessione fra la CIA e i Nazisti

Gli “stregoni” della guerra fredda fanno delle ricerche nel più grande segreto, da 40 anni, per
mettere a punto una tecnologia capace di influenzare il pensiero umano. Alla fine della seconda
guerra mondiale, i responsabili dei servizi segreti nazisti e americani si sono incontrati per
mettere a punto una rete segreta alleata.

Reinhard Gehlen, capo dei servizi nazisti, William Donovan, dell’Office of Strategic Service” (OSS,
antenato della CIA) e J. Edgar Hoover dell’FBI, hanno costituito dei gruppi di ricerca di medici
psichiatri con la missione di sviluppare delle tecnologie capaci di trasformare gli individui in
robot. I nazisti hanno lavorato in questo campo al “Kaiser Wilhelm Institut” fin dagli anni 1920.

I ricercatori americani hanno fatto degli esperimenti sui soldati durante la seconda guerra
mondiale. Si tratta del progetto “PAPERCLIP”, reso pubblico qualche tempo fa, che ha rivelato
l’utilizzo delle ricerche dei nazisti da parte della CIA. “PAPERCLIP” utilizzava dei nomi di codice
come “BLUEBIRD” o “MIDNIGHT CLIMAX”, per identificare i civili che gli servivano da cavie. I più
rispettati psichiatri americani hanno collaborato alla messa a punto di questa tecnologia,
utilizzando dei cittadini americani innocenti che non sospettavano niente.

Il controllo del pensiero è l’arma per eccellenza che tutti i capi militari, dai tempi della
leggendaria Sun-Tzu, cercano di dominare. I metodi sono stati affinati da secoli. La manipolazione
attraverso il sesso, l’ipnosi, l’utilizzazione di ogni genere di droghe e altri mezzi, permette di
provocare determinati comportamenti che annientano la libertà individuale. La CIA, malgrado le
smentite, ha utilizzato per molto tempo le tecniche di lavaggio del cervello.

L’Istituto di “Psichiatria Giuridica Serbski” di Mosca è uno strumento temibile per il controllo dei
cittadini sovietici. Queste strategie del controllo delle popolazioni hanno rimpiazzato il sistema
penale. Determinati procedimenti psichiatrici sono riusciti a trasformare la popolazione, che in
altri tempi si era ribellata contro le condizioni di vita insopportabile, in automi apatici e
rassegnati. Questa tecnica è anche stata utilizzata contro i dissidenti.

Negli Stati Uniti, come mostra il rapporto del “Judiciary Committee” del Senato del Novembre 1974,
“I DIRITTI DEGLI INDIVIDUI E IL RUOLO DEL GOVERNO NELLA MODIFICA DEI COMPORTAMENTI” è in discussione
l’istituzione dei metodi ispirati dai Sovietici, cioè rimpiazzare il sistema giudiziario con un
metodo di controllo dei comportamenti. Joe Holsinger, collaboratore del Congresso Americano, che ha
fatto un rapporto sugli avvenimenti di Jonestown nella Guyana, dove più di mille membri della setta
di Jim Jones si sono suicidati, fa questa domanda:

“C’è forse stata una manipolazione nel massacro di Jonestown? Il 98% della popolazione è sensibile
alle manipolazioni della CIA. Perché non pensare che con un tasso di riuscita così elevata, sarebbe
possibile trasformare gli americani in una Nazione di zombie suicidi e obbedienti, come hanno
dimostrato quelli che sono morti a Jonestown?”

IL SEGNALE DI MOSCA

I Sovietici hanno bombardato per più di 20 anni l’America con dei segnali microelettrici invisibili,
che hanno scatenato ogni genere di malattie: cancri, problemi cardiaci e malattie psichiche.

Il celebre episodio del bombardamento elettrico intensivo dell’Ambasciata Americana a Mosca da parte
dei servizi sovietici potrebbe ben essere stato il segnale di inizio della guerra invisibile delle
armi elettromagnetiche.

Nel 1962, quando gli americani cercavano dei “microfoni” dietro le mura dell’Ambasciata, hanno
scoperto un raggio d’onde microelettriche diretto sull’Ambasciata. Logicamente il Pentagono e la CIA
si sono preoccupati di conoscere gli effetti di questi raggi sui membri dell’Ambasciata, sul loro
comportamento e il loro stato neurologico. Per 12 anni questi fatti sono rimasti segreti, anche per
il personale coinvolto.

Parallelamente la CIA ha sviluppato “PANDORA”, il progetto che doveva permettere di conoscere le
ragioni e gli scopi di questi attacchi elettronici. Gli agenti che facevano parte del progetto
“PANDORA” hanno scoperto che i sovietici avevano fatto molte ricerche sulle microonde, soprattutto
sugli effetti che queste potevano produrre sulla mente e sull’emotività.

Nel 1965, “L’Institute of Defense Analysis”, un istituto finanziato dal Pentagono, ha ricostruito a
grandezza naturale quello che è successo a Mosca, per analizzare il problema.

L’Agenzia per i progetti di ricerche avanzata sulla questione della Difesa, sperimentò sulle scimmie
Rhesus, gli effetti delle microonde al “Walter Reed Army Research Institute”. I risultati,
classificati “segreto – Difesa”, confermano che le microonde hanno degli effetti che colpiscono
profondamente il sistema nervoso e che modificano il comportamento di queste scimmie.

Nel corso di un incontro al vertice a Glassboro, nel New Jersey, nel Luglio 1967, il Presidente
Lyndon Johnson esigette da Alexei Kossygine, Primo Ministro Sovietico, che si mettesse fine a quello
che si chiamava “il Segnale di Mosca”.

Nel 1969, i principali ricercatori nel campo delle microonde, si riunirono in simposio a Richmond,
in Virginia, per studiare gli effetti biologici e le implicazioni sulla salute di queste microonde.
Il Dott. Karel Marha, un’autorità venuta dalla Cecoslovacchia, spiegò che gli effetti di queste onde
generano mal di testa, debolezza generale, fatica, nausea, irritabilità, angoscia, depressione e
inibizione delle capacità intellettuali.

Sarà solo nel 1972 che, con le rivelazioni di Jack Anderson, l’opinione pubblica conoscerà la verità
sul “Segnale di Mosca”. Qualche tempo dopo sono stati i russi ad accusare gli americani di
utilizzare degli apparecchi elettromagnetici contro il giocatore di scacchi Boris Spassky che aveva
appena perso contro Bobby Fischer, nel campionato del mondo.

Il “Los Angeles Times” del 7 Febbraio 1976 riporta il pensiero di W.Stoessel, l’ambasciatore
americano a Mosca, secondo il quale egli avrebbe informato i suoi collaboratori degli effetti nocivi
delle microonde. Egli stesso soffriva di una malattia misteriosa che sembrava una leucemia, che gli
provocava il sanguinamento degli occhi e disturbi cronici. Secondo Z. Brzezinsky, il personale
dell’Ambasciata americana di Mosca detiene il tasso più elevato di cancri nel mondo. Malgrado
qualche interruzione, questo “bombardamento” continua. I servizi segreti americani non hanno mai
svelato nulla in merito. È ora, mentre il progetto “PANDORA” viene reso pubblico, che l’opinione è
informata sugli effetti di queste microonde.

Nessuno è al riparo da questi raggi. Le microonde che si utilizzano come le onde corte per scopi
terapeutici, sono, in alcune concentrazioni, molto nocive per la salute. Degli scienziati americani
hanno stabilito un legame fra le frequenze degli infarti e l’esposizione a questo genere di raggi.

IL SEGNALE DI EUGENE

“In numerosi quartieri della città di Eugene, nello Stato dell’Oregon negli Stati Uniti, e a
un’altezza di 9.000 metri alla verticale, è stato registrato un segnale radio molto potente”, si può
leggere nei giornali locali del 26 Marzo 1978. “L’origine di questo segnale è sconosciuta”. Ecco il
primo messaggio conosciuto che annuncia la presenza di onde elettromagnetiche nelle zone abitate.
Nei giornali si può leggere la testimonianza di un uomo, Thomas Deposkey che soffre di una malattia
misteriosa. Nella sua casa percepisce delle strane vibrazioni. Sente delle voci e soffre d’insonnia.
Uno specialista d’igiene industriale, il prof. Marshall Van Hart, venuto a fare un inchiesta sul
posto, soffre degli stessi sintomi dopo aver soggiornato qualche tempo nella casa. Egli decide di
fare un esame più spinto del fenomeno con l’aiuto di un équipe scientifica. Fa delle misurazioni
molto precise che egli rivela alla stampa.

Il “Segnale di Eugene” è un segnale radio di un impulso di 4,75 Hz a 1100 periodi al secondo,
misurato in più posti della città. Si stima la potenza del segnale a 500.000 Watts, che è dieci
volte superiore alla potenza legale autorizzata. Questo segnale è anche stato misurato a Corvallis,
piccola località vicina. Il Governatore Bob Straub e il Senatore Marck Hatfield, fanno un’inchiesta
sotto la pressione pubblica al Ministero della Protezione della Natura (EPA). L’analisi dei dati
conduce ad una relazione “possibile” fra le irradiazioni e i sintomi rilevati.

Clifford Shrock, specialista americano dei segnali radio, collaboratore del “Textronic Inc.” si
mostra sconcertato: “NON HO MAI VISTO NULLA DI SIMILE”. Da ogni parte arrivano reazioni. La gente
chiama per descrivere dei fenomeni identici. È così che gli abitanti di Eugene e di altre città
hanno fatto conoscenza delle armi elettromagnetiche, questi raggi ultra segreti. La colpa è infine
stata attribuita, da un responsabile della “Federal Communications Commissior” (l’organismo
governativo incaricato delle comunicazioni) a un trasmettitore della Marina americana posta a Dixon,
in California; si parlerà della “Frottola di Dixon”.

La marina smentisce. Gli inquisitori ufficiali finiscono per accantonare l’affare. Gli abitanti di
Eugene continuano a soffrire a causa di questo segnale che resta un enigma. Marshall Van Hart è
convinto di essere stato vittima di un irraggiamento, indice di questa guerra invisibile.
Disgraziatamente gli abitanti di Eugene non sono le uniche vittime di questi raggi elettromagnetici.

tratto da www.alfa.it/collabor/velodimaya/

continua…

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