“Sul Sentiero” 1

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“Sul Sentiero” 1

(di Anonimo) – parte prima

MANIFESTAZIONE E ORDINE IMPLICITO

Appare evidente, in questo nostro tempo, che la tecnologia, letica e la ricerca metafisica non sono procedute di pari passo nella storia dellumanità.

Tuttavia, luomo non è si è fermato nelle sue potenzialità spirituali. Vi è già, e si rileva
sempre più chiaramente, uninsoddisfazione crescente per la materialità, per il consumismo e la
ricerca di comfort, che si esprime anche nella ricerca di una spiritualità ampia e universale, lontana da dogmatismi e separativismi.

In altri tempi gli uomini raggiungevano lelevazione spirituale per lo più in modo emotivo,
mistico, devozionalistico e fideistico; oggi lumanità si avvia in massa al piano mentale, e sempre più richiede conferme scientifiche alla spiritualità.

I mistici sono sostituiti dagli occultisti e dagli esoteristi metodici e razionali. Essi prospettano
una visione del reale in cui tutti gli elementi delluniverso sono gerarchicamente ordinati, e ogni Essere guida il perfezionamento di mondi e sostanze.

In questa visione, lEnte supremo (o lEnte che regge questo particolare Uni- verso) ha emanato da
Sé la Manifestazione per meglio conoscersi, sperimentandosi attraverso la sua Creazione. Esso evolve
insieme alluniverso o agli universi, che ha emanato da Sé con un atto di pensiero volitivo. Gli
universi si succedono, manifestazione dopo manifestazione, intervallati da periodi di ritorno
allimmanifestato; per manifestazione si intende il ciclo visibile, limmersione nella materia dellEnergia universale, cui segue un ciclo immateriale.

In modo simile si avvicendano il giorno e la notte, la vita e la cosiddetta morte, che è il passaggio ad un altro stato di esistenza.

La condizione che precede la Manifestazione è pertanto il nucleo originario di Energia
immateriale; luniverso fisico è la Manifestazione di tale Grande Energia in cui tutto, anche il genere umano, esiste ed evolve:

Ogni creazione delluniverso è un passaggio dallUno alla molteplicità, dal non manifestato
al manifesto ed è allo stesso tempo il ritorno della molteplicità allUno, del manifesto allImmanifesto. (Rig Veda, X, 63.2)

Analogo concetto è espresso nella Cabbala: Tutto dallUno tutto allUno.

Chiedersi se lUniverso sia stato creato per luomo o se luomo sia conseguenza del creato, in
questa ottica non ha senso. Noi tutti siamo particelle dell Uomo celeste, cellule del suo corpo, ed
evolviamo con e dentro questo grande Essere, che è immanente e trascendente al tempo stesso.

Ne siamo la riproduzione in piccolo (macrocosmo e microcosmo), secondo la Legge di Analogia; nella Bibbia si dice che luomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio.

Anche per Giordano Bruno, grande iniziato e martire, siamo parti di uno stesso Essere:

“In tutte le cose cè una connessione ordinata, in modo che i corpi inferiori succedano a quelli mediani e questi ai superiori.

Allora i corpi composti si uniscono ai semplici e quelli semplici ai
più semplici, quelli materiali si accostano agli spirituali e quelli spirituali, a loro volta, a
quelli immateriali, sicchè uno solo è il corpo dellessere universale. (Giordano Bruno De umbris idearum, settima intenzione). ”

Abbiamo acquistato ragione e libero arbitrio più avanzati rispetto agli altri elementi del creato
mediante lesperienza di eoni di evoluzione, anche attraverso gli altri regni di natura, ma non
abbiamo sempre chiara la connessione alla Grande Energia alla quale apparteniamo:

(Noi vediamo, sentiamo, parliamo, pensiamo, ma non sappiamo quale energia ci fa vedere, sentire,
parlare, pensare. E quel che è peggio, non ce ne importa nulla. Eppure siamo noi quellenergia. Questa è lapoteosi dellignoranza delluomo. (Einstein) )

COSCIENZA E INTELLIGENZA

Come ormai anche la scienza ha accertato, tutta la materia e tutti i regni di natura hanno coscienza e intelligenza, a livelli naturalmente diversi:

– Il regno minerale manifesta coscienza e intelligenza nella forza di attrazione di alcuni
elementi, in alcune aggregazioni chimiche e, infine, nella manifestazione della radioattività, che costituisce la possibilità più alta per quel regno;

– Il mondo vegetale manifesta coscienza e intelligenza nella ricerca della luce; nella
sensibilità manifestata da alcune forme vegetali; nelle tecniche, spesso ingegnose, per difendersi
dallarsura; nella produzione di fiori e frutti, che sono la più elevata realizzazione per quel regno;

– Il mondo animale è il più vicino allindividuazione umana; gli animali hanno unanima
collettiva, o di gruppo, il che spiega perché gli uccelli emigrano a stormo, perché i delfini
risalgono insieme la corrente, perché le api sanno compiere incredibili lavori di gruppo. La
coscienza si esprime, in questo regno, come istinto e sensibilità; gli animali più avanzati per duttilità e capacità sono i più vicini allindividuazione umana;

– Il quarto regno, quello umano, possedendo ragione libero arbitrio è – per ora – lapice
dellevoluzione sul nostro Pianeta (che è, a sua volta, il corpo di un Essere maggiore, anchesso vivente);

– Il prossimo regno, il quinto, sarà quello sovraumano; la cosiddetta Era dellAcquario è
laurora di tale stato. In esso luomo diventerà sempre più faber (fabbro), demiurgo e padrone
della materia. Possiamo leggere nella storia del progresso umano i segnali di tale processo. Oggi
alcuni di tali segnali sono rappresentati dalla scoperta della potenza contenuta nellatomo, dalle
sempre più sorprendenti scoperte scientifiche, dalla sempre maggiore consapevolezza che luomo ha
del suo destino più alto, quello di artefice dellavanzamento proprio e dei regni inferiori.

Luomo arriverà, infine, a creare con il Pensiero e con il suono della Parola, attraverso i quali,
infatti, alcuni Uomini avanzati (come il Cristo) già guariscono e materializzano. LUniverso stesso
è stato creato con il suono (nella Bibbia si parla di un fiat emesso allinizio dei tempi).

Anche alcuni fisici moderni ritengono che la coscienza sia il fondamento del nostro mondo1; essi
hanno formulato lipotesi che anche organismi ed elementi semplici rispondano allambiente,
dimostrando in tal modo di avere, sia pure allo stato primordiale, una certa coscienza e una forma
di intelligenza (definita anche come la capacità di adattarsi allambiente). In questa ottica le
leggi della natura possono essere considerate lespressione di tale Coscienza – che
determinerebbe l ordine implicito delluniverso cui si riferisce il fisico Bhom2 – piuttosto che i processi ciechi presupposti dalla scienza riduzionista.

E pertanto lavanzamento della coscienza a determinare il progresso umano e lautosviluppo; così,
tutti gli esseri umani passano attraverso stadi di autoconsapevolezza sempre più avanzati che
rispecchiano ladozione di modelli psicologici, emozionali, comportamentali e sociali sempre più alti e illuminati:

1 cfr. Amit Goswami, The Self­Aware Universe e Ken Wilber, A Theory of Everithing 2 David Bohm Wholeness and the implicate order

Luomo è una creatura deiforme, dotato di una intelligenza capace di concepire
lAssoluto e di una volontà idonea a scegliere la via che lo riporta a Lui. (Ibn Arabi)

L UN I-VERSO

Luniverso (etimologicamente: verso luno) esiste nella diversità degli elementi che lo
compongono, in cui ogni cosa interagisce con il Tutto a formare limmenso disegno della Vita. Nella
creazione nulla è separabile e tutto ciò che esiste è connesso al suo contesto, al punto che
Einstein affermava Se solo le api sparissero alla terra resterebbero 4 giorni di vita.
Recentemente la scienza ha riconosciuto la realtà della rete energetica in cui si svolge la vita e
alla cui formazione noi tutti, cellule di un più grande Corpo, partecipiamo con il nostro pensiero.

Esiste ununità fondamentale tra luomo e lUniverso e una Coscienza- energia che agisce nel Tutto: luniverso è un intero in cui tutte le parti sono collegate tra di loro:3

“Il mondo è un tessuto i cui fili sono costituiti dalletere; noi vi siamo tessuti con tutte le
creature. Ogni cosa sensibile proviene dalletere, che contiene tutto; ogni cosa è etere
cristallizzato. Il mondo è un immenso tappeto; noi possediamo il mondo intero in ogni respiro poiché
respiriamo letere in cui ogni cosa è costituita, e poiché siamo letere. (Frithjof Schuon, Comprendere lIslam) ”

Già Einstein aveva elaborato la teoria del campo unificato di energia, nella quale afferma che una
sola energia è creatrice di tutte le forme della materia e che, pertanto, tutto ciò che esiste nella
differenziazione è la manifestazione di una sola energia creatrice originaria indifferenziata.

In tempi più recenti il concetto dellunità delluniverso viene sempre più confermato dalle teorie
dellolomovimento di David Bhom (1980), dalla teoria olografica del cervello di Karl Pribam (1971), dalla causalità morfogenetica di Rupert Shaldrake (1981).

Peter Russell, Il risveglio della mente globale

In particolare, il biologo inglese Shaldrake ha formulato la teoria del campo morfogenetico. Sulla
base delle ricerche di Douglas Mac Dougall delluniversità di Harvard, egli ha sostenuto lipotesi
di forze immateriali le quali sarebbero generatrici della forma in seno alla materia. Lipotesi
morfogenetica presuppone lesistenza di una memoria collettiva diffusa in tutto luniverso,
indipendente dal supporto cerebrale e tale, quindi, da sopravvivere alla morte. Per questa sua
natura il campo di risonanza morfica, portatore di memoria, è retto da leggi che si sottraggono allo spazio- tempo, ma richiamano quelle dellaffinità e delle corrispondenze.

E ormai riconosciuto lequivalenza tra energia e materia; ogni sostanza visibile è energia
condensata, ossia energia a stadi vibrazionali più bassi; solo a queste condizioni essa può
manifestarsi concretamente nello spazio e nel tempo e permettere lesistenza di forme di vita percettibili così come noi le conosciamo.

Lenergia è, pertanto, vita e la vita evolve attraverso la coscienza. La materia, che determina la
manifestazione dello spazio e del tempo, è energia allo stato vibrazionale più basso rispetto allo spirito; tra materia e spirito vi è solo una differenza di vibrazione.

Le più recenti scoperte della biologia sembrano convalidare lipotesi di un meccanismo per cui
energie ordinatrici ancora sconosciute operano sulla materia organica, organizzandola e
promuovendo gradualmente in essa la coscienza. La Coscienza è presente, a diversi livelli, in tutta
la sostanza delluniverso; essa si sviluppa gradualmente nel corso dellevoluzione, nei passaggi
attraverso il regno minerale, vegetale, animale; nelluomo, sintesi di tale lungo processo evolutivo, essa raggiunge, nel nostro Pianeta, il suo livello più avanzato.

LOPPORTUNITÀ

Lo stadio attuale della coscienza umana non è certamente, quello finale: altri più elevati
raggiungimenti evolutivi attendono luomo che proseguirà il suo perfezionamento, e di sicuro non
solo in forme fisiche. Man mano che diventeremo (in tanti!) puri e potenti, le nostre vibrazioni energetiche potranno con sempre maggior forza influenzare il campo.

Al contrario, risentiamo del campo , subendone passivamente le influenze, quanto più siamo dipendenti da sistemi ideologici, conformismi, settarismi di vario genere.

Lo sviluppo della Mente e del Cuore ci porta gradualmente ad uno stadio di sempre più ampia
Intelligenza amorevole. Ci distacchiamo allora dal campo ordinario di coscienza, inquinato da
materialismo, convenzionalismo e indifferenza; aspiriamo a diventare emissari di Luce e lavoriamo
per materializzare idee di Amore. LAmore, infatti, va concretizzato nella Prassi, cioè nella
volontà di ben operare, e verificato nella Coerenza, cioè nella corrispondenza tra vita e ideale.

Comincia così il Sentiero, il percorso del Ritorno, che intraprendiamo quando decidiamo, liberamente
e per amore, di servire il mondo. Riscopriamo allora il senso del sacri-ficio e della sacralità (da sacer, separato, nel senso di separato dalla profanità).

Se è vero, pertanto, che il campo morfico terrestre è intriso di vibrazioni disarmoniche, e che
possiamo esserne condizionati negativamente, è anche vero che questa influenza si riduce con lo svincolarsi progressivo dallordinarietà dellinconsapevolezza e del disamore.

In questo senso, Maestri illuminati doriente e doccidente hanno indicato la Via con il loro Amore, Volontà, Potere e Conoscenza.

Laspirante-ricercatore che ha meditato su tale processo guarderà alla realtà della propria piccola
vita come ad una grande opportunità per sostenere il processo evolutivo: sceglierà di percorrere
il Sentiero spirituale, che lo porterà a sempre nuove espansioni di coscienza, dette iniziazioni.
Comprende, col crescere delle sue conoscenze, che gli spetta il compito di contribuire sempre più
allevoluzione del Creato utilizzando e sviluppando la sua operosità e il suo ingegno.

Comprende di essere destinato a diventare creatore di nuove realtà; per lo stesso principio, gli
appare chiaro che il mondo in cui vive è leffetto dei pensieri e delle conseguenti azioni degli
uomini che lo hanno preceduto. Comprende che il suo compito è, pertanto, quello di informare
lintero creato con la sua intelligenza e il suo amore e di trasformare se stesso in qualcosa che
non appartiene al creato fisico (quinto regno, o sopramentale, secondo la terminologia di Aurobindo e Mère)

Comprende presto che il Sentiero è unico, al di là delle diverse denominazioni e particolarità inessenziali, e che va percorso con dedizione amorevole e gioiosa serietà.

Ha abbandonato le chiese e i gregarismi, poiché ne ha riscontrato gli aspetti profani di potere;
sa che lInsegnamento genuino non è mai offerto in cambio di denaro né promette la conquista di straordinari poteri.

Si guarda bene, pertanto, dal seguire improvvisati maestri e si riferisce solo ai Grandi Maestri
dellumanità (Cristo, Buddha) e alla voce dellanima. Invoca: Conducimi dallirreale al Reale, dalle tenebre alla Luce.

4 cfr. C. Jinaradajadasa Il Mistero della vita e della forma; C. W.Leadbeater Il lato nascosto delle cose; Satprem Sri Aurobindo, lavventura della coscienza.

LA DIVINA INQUIETUDINE

La forza evolutiva sospinge incessantemente ogni elemento della Creazione. Essa nei primi stadi
agisce in modo meccanico, apparendo spesso caotica e insensata e producendo effetti che possono
sembrare irrazionali a chi non li ricollega al mondo delle Cause; in un secondo tempo, quando luomo
è progredito e lIo, (o forza egoica), comincia a sottomettersi al Sé (o anima), lEvoluzione si
serve anche della collaborazione delle creature stesse. Queste ultime diventano sempre più avanzate
fino al punto da poter esse stesse creare, prima con le sostanze fisiche, poi con luso della
Mente; è a questo punto, quando luomo concepisce di poter creare con la mente, dominando e
indirizzando pensieri e sentimenti a fini evolutivi, che inizia quel percorso verso iniziazioni sempre maggiori che le tradizioni esoteriche definiscono Il Sentiero.

Per lungo tempo luomo si è fatto “trascinare” dalle forze evolutive, seguendo velleitarismi,
desideri di ogni tipo, e perdendosi in miriadi di esperienze mondane di ogni genere. Ad un certo
punto del suo cammino, egli sente più fortemente la voce dell’anima e, con un atto di volontà lucido e forte, decide di ascoltarla.

Del “Sentiero” parlano da sempre tradizioni spirituali ed esoteriche d’oriente e d’occidente;
iniziati come Ermete, Platone, Pitagora, Dante hanno indicato alcuni degli elementi che potessero illuminare e sostenere gli uomini che lo percorrono.

Afferma Aurobindo riguardo ai momenti iniziali della Ricerca:

“Non si può negare, e nessuna esperienza spirituale lo negherà, che questo è un mondo non ideale e
non soddisfacente, fortemente segnato dal marchio dellimperfezione, della sofferenza e del male. In
realtà, questa percezione è, in un certo modo, il punto di partenza della spinta spirituale
eccetto per quei pochi ai quali lesperienza spirituale viene spontaneamente, senza esservi forzati
dallacuto, schiacciante, doloroso e alienante senso dellOmbra che incombe sullintero campo di
questa esistenza manifestata.” (L’enigma di questo mondo, da Lettere sullo Yoga, vol. I, pag. 1/3).

In questa prima fase l’uomo è mosso da unindefinita inquietudine e dal confuso desiderio di dare
una svolta alla sua vita (in qualsiasi modo ciò possa essere inteso); vengono spesso meno anche i
consueti “punti di riferimento” affettivi, poichè non sempre coloro che lo circondano hanno
intrapreso un medesimo cammino di consapevolezza, e vengono pertanto percepiti come “non in
sintonia”. Laspirante tende allora a ricreare una “famiglia dell’anima”, collegandosi con chi, come
lui, attraversa fasi di dubbio e di ricerca di una spiritualità non dogmatica, in cui la sua ragione venga rispettata, e che dia senso alla sua vita.

Egli comincia, in sostanza, a porsi i quesiti esistenziali di tutti i Pensatori, che spesso
percepisce in modo doloroso e struggente: Perchè vivo? Perchè soffro? Quali leggi regolano lUniverso? Qual è il senso del mio passaggio sulla Terra?

In uno stadio più avanzato, quando sceglierà di porsi al servizio dell’umanità,
laspirante-ricercatore si domanderà: Qual è il mio Compito? Non sarà, naturalmente, compreso.

Molti troveranno queste aspirazioni e questi interrogativi “troppo seri” o “idealistici” o strani.

Altri non crederanno alla sua buona fede, ricercando motivazioni recondite alla sua ricerca.

Altri, per timore di essere tratti fuori dall’ Aula dei giochi e del disimpegno nella quale si
attardano, rideranno, o lo deridera nno, continuando la loro vita consueta, alla quale non intravedono alternative.

Altri sceglieranno di continuare a trastullarsi con disquisizioni filosofiche o con brillanti
conversazioni tra amici sulla spiritualità” o con gli infiniti modi per “strutturare il tempo”,
secondo l’espressione dello psicologo Erik Berne. Essi parlano anche, talvolta, del Sentiero, ma non lo percorrono.

Altri ancora sceglieranno la via dell’opposizione polemica e del pregiudizio, non intendendo ancora
introdursi nella via stretta della disciplina personale e del servizio allumanità.

Sono tutti comportamenti logici, del tutto naturali per l’Io che non ha ancora scelto di servire il Piano.

Laspirante-ricercatore giunge infine ad un punto del suo cammino terreno in cui sente che nulla ha più importanza del perseguire il senso del suo stare al mondo:

Questa ignoranza dello scopo della vita è la più grave malattia da cui siamo affetti ed è la ca usa della nostra schiavitù. (Kirpal Sing)

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