Le connessioni fra Energia, Materia ed Informazione

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Le connessioni fra Energia, Materia ed Informazione

Consapevolezza

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L’intima natura della materia sfugge ai classici criteri di indagine della scienza accademica
perché i suoi dettami di certezza e ripetibilità la ancorano a un piano manifesto della realtà e
questo radicamento la tiene lontana dalla vera comprensione del fenomeno vitale le cui radici
appartengono a un piano non manifesto.

Redazione – Scienza e Conoscenza – 08/04/2022

La vita è un mistero da vivere, non un problema da risolvere.

– Osho

Brano tratto dal libro Il fenomeno vitale tra scienza e coscienza

Essendo metodicamente orientato al solo aspetto oggettivo, dettato da prove certe e ripetibili, il
sapere accademico non è in grado di andare oltre il finito della propria impostazione obiettiva. Ma
quanti sono i medici dediti ad un ortodosso pensiero accademico che pregano per la propria anima pur
non potendola dimostrare scientificamente?

Di fatto, la comunità scientifica, specie nel campo della Medicina, pur sfornando nuove scoperte,
continua a rimanere alla periferia della vera conoscenza del fenomeno vitale perché oltre al
formale aspetto quantitativo non considera anche i parametri bioenergetici e bioinformazionali che
sostanziano l’aspetto qualitativo non solo dell’uomo ma in senso più lato, di ogni elemento del
creato.

Di questo passo si potrà anche conoscere l’intera famiglia delle Prostaglandine o delle
Interleuchine e un’infinità di altri mediatori chimici dai nomi più strani, ma non si sa perché
alcuni soggetti malati di tumore anche in fase terminale, guariscono “miracolosamente” senza
l’ausilio di farmaci, o perché moltissimi soggetti guariscono dai loro mali con terapie non
convenzionali come la Neuralterapia, la Nutripuntura, l’Omeopatia e via dicendo.

Un’altra stranezza è che ci sono pazienti che si ammalano di Raffreddore e di Influenza e a volte
anche più volte nello stesso periodo invernale, bene, ma allora perché mai si ammala solo una
certa fetta della popolazione pur in presenza degli stessi ceppi virali? Semplicemente perché ogni
organismo ha un suo specifico “terreno”.

l concetto di “terreno” per distinguere la complessità biologica dell’organismo dell’uomo fu
coniato più di un secolo fa dal professor Antonie Bechamp e venne abbracciato da altri famosi
biologi del tempo come Claude Bernard, ma non da Luis Pasteur ed è nota a tal proposito, la storica
confessione che in punto di morte lo stesso Pasteur fece ad un suo assistente: “Eh si,… Claude
Bernard aveva ragione, il terreno è tutto, il microbo è nulla!

“Sarebbe stato un bene per l’umanità se si fosse data più attenzione a questo indirizzo
vitalistico invece di abbandonarlo a favore di una impostazione prettamente chimica dalla quale,
guarda caso, è poi sorto l’impero del “Dio farmaco”, dei fertiliz- zanti, dei pesticidi e dei
diserbanti che certamente hanno aiutato il comparto agricolo decimando il “nemico” ma hanno anche
impoverito le naturali difese immunitarie dei vari terreni siano essi vegetali che umani.

A quel tempo e in tempi più antichi, si parlava di Corpo, Anima e Spirito, ora con un linguaggio
moderno questi termini sono stati sostituiti rispettivamente da Materia, Energia e Informazione,
ciò nonostante in campo medico si continuano ad escludere i già citati parametri bioenergetici e
bioinformazionali, per non parlare di quelli archetipali, trascurando la biodiversità che distingue
il “terreno” di un paziente dall’altro.

Da un punto di vista scientifico, l’aspetto trino che caratterizza l’essere vivente è stato
stupendamente scolpito nella storia da Albert Einstein con la famosa formula E = m c2.

Da questa mirabile sintesi trina si deduce che Energia, Materia ed Informazione, che sono la
traslitterazione analogica della formula di Einstein, sono principi strettamente interconnessi a tal
punto da essere considerati un unico principio all’interno del quale le tre espressioni di base si
tramutano una nell’altra, tanto che si può affermare che la Materia è Energia coa- gulata,
l’Informazione è Energia allo stato potenziale, proprio come l’Energia è Informazione in atto.
Tutto ciò fluttua con un proprio ritmo dando vita alla vasta fenomenologia vitale della Natura e
del Creato in toto.

In assoluto, c’è da intendere che ogni ente di Natura è essenzialmente unico e allo stesso tempo
trino nei suoi Principi costitutivi e la parte più sottile che lo anima, è insita nella “vacuità”
(termine di derivazione orientale che sottende uno stato potenziale senza Forma da cui origina ogni
Forma) stessa della materia, organica o inorganica che sia. Quindi, scientificamente parlando, lo
studio del fenomeno vitale che caratterizza tanto la materia quanto l’uomo, dovrebbe puntare anche
sulle forze di natura fisica che intervengono nell’organizzazione spaziale delle particelle
subatomiche piuttosto che accanirsi sull’analisi degli elementi chimici finiti.

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Scopri il legame tra salute e conoscenza di se stessi

Aldo Cehic

www.macrolibrarsi.it/libri/__il-fenomeno-vitale-tra-scienza-e-coscienza.php?pn=1567
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