L’amore è… – Osho

pubblicato in: AltroBlog 0
L’amore è…

di Osho

L’amore è un nutrimento per l’anima. Quello che il cibo è per il
corpo, l’amore è per l’anima. Senza cibo il corpo diventa debole,
senza amore l’anima diventa debole. Gli stati, le chiese, gli
interessi costituiti non hanno mai voluto che la gente avesse anime
forti, perché una persona che ha energia spirituale è necessariamente
un ribelle.

L’amore ti rende ribelle, rivoluzionario. L’amore ti dà ali per volare
in alto. L’amore ti dà la capacità di vedere all’interno delle cose,
in modo che nessuno possa ingannarti, sfruttarti e opprimerti. I preti
e i politici sopravvivono solo grazie al tuo sangue – sopravvivono
solo grazie allo sfruttamento. Sono parassiti, tutti, preti e
politici.

Per farti diventare debole spiritualmente, hanno scoperto un metodo
sicuro, garantito al cento per cento, e cioè quello di insegnarti a
non amare te stesso – perché un una persona che non si ama non può
neanche amare qualcun altro. È un insegnamento di grande sottigliezza.
Dicono: Ama gli altri, ama l’umanità, ama dio, ama tua moglie o tuo
marito, i tuoi bambini e i tuoi genitori, ma non amare te stesso,
perché amare se stessi è, secondo loro, egoismo.

Condannano l’amore di sé più di qualsiasi altra cosa – e sono riusciti
a far sì che i loro insegnamenti appaiano del tutto logici. Dicono: Se
ti ami diventerai un egoista, se ti ami diventerai narcisista. Ma non
è affatto vero. Un uomo che si ama scopre di non avere un ego. È
nell’amare gli altri senza amare se stessi, nel tentativo di amare gli
altri, che l’ego nasce.

L’amore non conosce il dovere. Il dovere è un peso, una formalità.
L’amore è gioia, condivisione; l’amore è informale. L’amare sente di
non aver fatto mai abbastanza; l’amante sente sempre che avrebbe
potuto fare di più. Non pensa: “L’altro ora mi deve qualcosa”. Al
contrario, pensa: “Il mio amore è stato accettato, e ora io sono in
debito. Ho un debito con l’altro perché ha accettato il mio dono,
invece di rifiutarlo”. L’uomo legato al dovere pensa: “Sono
straordinario, spirituale, il più grande. Guarda come servo gli
altri!”.

Un uomo che ama se stesso avrà anche rispetto per se stesso, e un uomo
che si ama e si rispetta rispetterà anche gli altri perché sa: “Come
sono io, sono anche gli altri. Come io amo il rispetto, l’amore, la
dignità, così li amano anche gli altri”. Diventa cosciente del fatto
che non siamo diversi; per quanto riguarda le cose fondamentali della
vita, siamo una cosa sola. Siamo soggetti alla stessa legge: Es dhammo
sanantano

L’uomo che ama se stesso ricava tanta gioia da questo amore, diventa
così estatico che l’amore inizia a traboccare, e raggiunge anche gli
altri. Deve raggiungerli! Se vivi l’amore, devi condividerlo. Non puoi
continuare ad amare te stesso per sempre, perché una cosa ti diventerà
chiarissima: se amare una persona, te stesso, è una tale estasi, è
così bello, quanta più estasi sarà a disposizione per te se condividi
questo amore con tante altre persone!

A poco a poco le onde si allargano sempre di più. Ami altre persone;
poi ami gli animali, gli uccelli, gli alberi, le rocce. Puoi colmare
con il tuo amore tutto l’universo. Un’unica persona può colmare
d’amore l’universo, proprio come un sassolino può colmare tutto il
lago di increspature, un semplice ciottolo.

L’uomo deve diventare un dio. In caso contrario non ci sarà alcuna
realizzazione, alcun soddisfacimento. Ma come puoi diventare un dio? I
preti ti dicono che sei un peccatore. Ti dicono che sei condannato,
che andrai all’inferno. E fanno in modo che tu abbia paura di amare te
stesso.

Ecco perché la gente è così brava a trovare cosa c’è che non va.
Trovano cosa c’è che non va in loro, e poi come possono evitare di
trovare difetti negli altri? In effetti, non solo li troveranno ma li
renderanno anche più grandi, più grandi possibile. Questo sembra esser
l’unico modo di salvarsi; per salvare la faccia, devi farlo per forza.
Ecco perché si critica tanto e c’è così poco amore.

Questo è uno dei sutra più profondi di Buddha, e solo una persona
illuminata può darti una tale intuizione.

Una persona che ama se stessa può facilmente diventare meditativa,
perché la meditazione vuol dire proprio essere con se stessi.

Se ti odi – che è proprio ciò che fai tu, ciò che ti hanno detto di
fare, e che tu hai eseguito religiosamente – se ti odi, come puoi
stare insieme a te stesso? La meditazione non è altro che il godersi
la propria splendida solitudine e celebrare se stessi. È esattamente
questo. La meditazione non è un rapporto, l’altro non è affatto
necessario: basti a te stesso. Sei immerso nella tua gloria, nella tua
luce. Gioisci perché sei vivo, perché sei.

Il miracolo più grande del mondo è che tu sei e che io sono. Essere è
il miracolo più grande, e la meditazione apre le porte a questo grande
miracolo. Ma solo un uomo che ama se stesso è in grado di meditare;
altrimenti non fai altro che cercare di sfuggire a te stesso, di
evitarti. Chi è che vuole guardare una brutta faccia e chi vuole
penetrare in un essere così brutto? Chi è che vuole andare in
profondità nel proprio fango, nella propria oscurità? Chi vuole andare
nell’inferno che pensa di essere? Vuoi tenere tutto questo nascosto
con fiori bellissimi, e vuoi sempre sfuggire a te stesso.

È per questo che le persone cercano sempre compagnia. Non possono
rimanere con se stessi, vogliono stare con altri. La gente cerca
compagnia, di qualsiasi genere; pur di evitare se stessi va bene
qualsiasi cosa. Andranno a sedersi al cinema per tre ore per vedere
una cosa assolutamente idiota. O leggeranno un giallo per ore,
sprecando il loro tempo. Leggeranno più volte lo stesso giornale solo
per tenersi occupati. Giocheranno a carte o a scacchi per ammazzare il
tempo… come se ne avessero tanto!

L’amore inizia con te stesso, e poi si diffonde e si allarga, e lo fa
per suo conto, non hai bisogno di diffonderlo tu.

“Ama te stesso” dice Buddha. E poi aggiunge subito: “…e osserva”.
Questa è meditazione, questo è il nome che Buddha dà alla meditazione.
Ma il primo requisito è di amare te stesso, e solo dopo puoi
osservare. Se non ti ami e inizi a osservare, potrebbe venirti voglia
di suicidarti.

Molti buddhisti vorrebbero suicidarsi perché non fanno attenzione alla
prima parte del sutra e saltano subito alla seconda parte: osserva te
stesso. In effetti non ho mai visto nemmeno un commento al Dhammapada,
i sutra di Buddha, che abbia prestato attenzione alla prima parte: Ama
te stesso.

Socrate dice: Conosci te stesso, Buddha dice: Ama te stesso. E Buddha
è quello che ha più ragione perché se non ti ami, non potrai mai
conoscerti- conoscersi arriva dopo, quando l’amore ha preparato il
terreno. L’amore è una possibilità di conoscere se stessi, è il modo
giusto per conoscersi.

– Amati e osserva: oggi, domani e sempre –

Crea intorno a te un’energia di amore. Ama il tuo corpo e ama la tua
mente. Ama tutto il meccanismo, tutto l’organismo. Con amore si
intende: accettalo com’è, non cercare di reprimerlo. Reprimiamo solo
quando odiamo qualcosa, reprimiamo solo quando siamo contrari. Non
reprimere, perché se reprimi, come potrai osservare? Non possiamo
guardare il nemico negli occhi; possiamo solo guardare negli occhi
dell’amato. Se non sei l’amante di te stesso non potrai guardare nei
tuoi occhi, nel tuo volto, nella tua realtà.

Osservare è meditazione, è il nome di Buddha per la meditazione.
Osserva è la parola d’ordine di Buddha. Egli afferma: Sii consapevole,
vigile, non essere inconsapevole. Non comportarti come chi sta
dormendo. Non funzionare come una macchina, un robot. La gente
funziona proprio così.

Osserva, semplicemente osserva. Buddha non dice cosa devi osservare: è
tutto! Quando cammini, osserva il camminare. Quando mangi, osserva il
mangiare. Facendoti la doccia, osserva l’acqua, l’acqua fredda che
cade su di te, il brivido che ti percorre lungo la schiena, osserva
tutto… ‘oggi, domani e sempre’.

Alla fine arriva il momento in cui puoi osservare persino il tuo
sonno. Questo è il livello supremo dell’osservare. Il corpo si
addormenta ma l’osservatore è ancore sveglio e guarda silenziosamente
il corpo profondamente addormentato. Questo è il culmine
dell’osservare. Ora come ora è vero proprio l’opposto: il corpo è
sveglio ma tu dormi. Allora sarai sveglio e il tuo corpo dormirà. Il
corpo ha bisogno di riposo ma la tua consapevolezza non ha bisogno di
dormire. La tua consapevolezza è cosciente; è l’essenza stessa
dell’essere vigili, quella è la sua vera natura.

Quando la tua capacità di osservare cresce, è come se mettessi le ali,
e allora il cielo intero ti appartiene. L’uomo è l’incontro di terra e
cielo, di corpo e anima.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *