Lama Yeshe – discorso

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Da un discorso di Lama Thubten Yesce:

“Quando si studia il buddhismo, studiamo noi stessi: impariamo a conoscere la natura della nostra
mente.

Una tendenza istintiva della mente umana è la ricerca della felicità, e da questo punto di vista,
orientali e occidentali non sono diversi. Tuttavia, se il vostro stile di vita dà troppa importanza
al mondo sensoriale cui vi aggrappate emotivamente, ciò è molto pericoloso perché non avrete
controllo su voi stessi. Il controllo non è costume occidentale o una visione buddhista, tutti ne
abbiamo bisogno e specialmente coloro che vivono una vita materialista e sono anche psicologicamente
attaccati agli oggetti esterni. Nell’ottica della filosofia buddhista una mente di questo tipo non è
sana, ma ammalata.

Sapete già che i progressi tecnologici e scientifici esterni non possono soddisfare da soli i
desideri prodotti dall’attaccamento o risolvere i problemi emotivi. Così gli insegnamenti di Buddha
sono un metodo per mostrare la natura della mente e il vostro potenziale umano e svilupparlo
ulteriormente. Inoltre, questo metodo dà importanza alla comprensione dei processi metafisici e non
alla fede cieca. In ogni caso, che siate religiosi o no, credenti o non, la cosa importante è capire
la natura della propria mente perché, se non la capite, potreste pensare che la vostra salute e la
vostra attività quotidiana siano perfette, mentre, nella vostra mente la radice delle emozioni
perturbanti diventa sempre più profonda e salda. Con un elemento fondamentale di disturbo di questo
tipo, anche un lieve cambiamento delle condizioni può far precipitare nella malattia mentale. Questo
può infatti accadere mentre siete ancora completamente immersi nell’attaccamento cieco al mondo
sensoriale, senza ancora conoscere la natura della mente. Non potete negare questo: “Non ci credo”,
come non potete negare di avere un naso: “Non credo di avere un naso!”, perché che ci crediate o no
è là.

Molti occidentali dicono: “Non credo in niente” e sono davvero orgogliosi di essere non credenti:
controllate perché è molto importante che ve ne rendiate conto. In occidente ci sono molte
contraddizioni: gli scienziati si ritengono dei non credenti, i religiosi dei credenti; comunque,
che siate credenti o no dovete capire la natura della vostra mente.

Parlate sempre dell’attaccamento, ma non sapete come controllarlo. E’ facile pronunciare delle
parole, ma capire la natura dell’attaccamento è molto difficile. Un semplice esempio di questo è che
le automobili e gli aereoplani sono stati ideati per permettere all’uomo di fare le cose più
rapidamente e lasciargli a disposizione più tempo libero, ma il risultato è che la sua mente è più
agitata che mai. Non voglio essere polemico: osservate la vostra vita quotidiana. Quello che voglio
dire è che quando tutto un paese è assorto nel mondo dei sensi, sotto il controllo
dell’attaccamento, non vi è opportunità né tempo per potersi occupare della realtà della mente.
Ritengo che questo sia uno stile di vita difficile, non vi è modo di poter gioire veramente e
provare soddisfazione, perché la gioia nasce dalla mente, non dai fenomeni esterni.

I giovani moderni, intelligentemente scettici, sanno qualcosa di ciò che vale veramente nella vita e
sanno che la gioia non viene dagli oggetti temporali o, secondo la terminologia buddhista,
samsarici, così ricercano ciò che li soddisfa veramente. Quando il Buddha parlava tanto della
sofferenza, non si riferiva in modo particolare alle malattie o al dolore fisico, ma
all’insoddisfazione. L’insoddisfazione è la vera sofferenza! Per quanto si possieda, il desiderio
non diminuisce, si vuole sempre di più: questa è la sofferenza, è la frustrazione.

La psicologia buddhista elenca sei afflizioni fondamentali che producono frustrazione e disturbano
la pace della mente umana rendendola agitata: l’attaccamento, l’ira, l’ignoranza, l’orgoglio, il
dubbio e l’influenza delle opinioni distorte. Questi non sono fenomeni esterni, ma mentali.

Così, quando il Buddha insegnò alla gente come superare queste afflizioni non si limitò a dare un
credo o una fede ma sottolineò la necessità di comprendere la propria natura. Senza un’indagine
della propria mente e lo sviluppo della conoscenza-saggezza introspettiva, non è possibile
accrescere questa comprensione. Anche se parliamo molto di afflizioni, in realtà non ne sappiamo
nulla.

Queste afflizioni fondamentali derivano dall’ego. Per essere liberi non è necessario che
abbandoniate i vostri beni, li potete tenere, ma se agite con attaccamento sarete irrequieti, la
vostra vita sarà difficile e conserverete una mente annebbiata e contaminata. La mente oscurata è
per natura inquieta e ignorante e la luce della saggezza non può illuminarla.

La soluzione a questo problema è la meditazione.

Meditazione non significa sedersi in un angolo e restare fermi cercando di sviluppare la
concentrazione focalizzata su un solo punto. E’ un tipo di saggezza che è libera dalla pigrizia e la
cui funzione è la consapevolezza dello stato della mente. Ogni giorno della vostra vita dovreste
essere consci di tutto quello che fate, del perché e di come lo fate. Di solito facciamo tutto
inconsapevolmente: mangiamo inconsapevolmente, beviamo inconsapevolmente, parliamo
inconsapevolmente. Non abbiamo nessuna idea di quello che sta succedendo nella nostra mente anche se
diciamo che siamo consci. Non dico questo per giudicarvi o umiliarvi, vi chiedo di osservarvi. La
via del Buddha è confrontarsi con le proprie idee per esaminarle e sperimentarle. Non sto parlando
di qualche via su nel cielo, ma di cose molto semplici.

Se non conoscete la natura dell’attaccamento e il suo oggetto, vi sarà impossibile provare un amore
profondo verso i vostri amici, i vostri genitori o il vostro paese. Finché la vostra mente è
inconsapevole, nuocerete a tutti coloro che vi stanno vicini. Analogamente, una persona irata
dimentica se stessa, non sa assolutamente quello che succede nella sua mente, sapete com’è, e questi
sono solo esempi.

Molte volte danneggiamo le persone per la nostra mancanza di consapevolezza: non siamo coscienti del
nostro comportamento, dell’atteggiamento mentale che abbiamo e non abbiamo rispetto per gli altri.
In occidente ci sono delle persone specializzate in psicologia che fanno gli educatori, ma il Buddha
desidera che tutti diventiamo psicologi: ognuno di noi deve imparare a conoscere la propria mente.
Il signore Buddha crede che questo è possibile, che ogni essere umano ha la potenzialità di capire e
dunque controllare la propria mente. Quando si comprende la propria mente, il suo controllo avviene
spontaneamente. Non dovete pensare che l’indagine psicologica sia una mania himalayana, qualcosa
destinata solo a coloro che non possiedono beni materiali. Indagate ogniqualvolta siete emotivamente
coinvolti in qualcosa. Invece di reagire, rilassatevi.

Provate a essere consapevoli di quello che state facendo, chiedetevi: “Che cosa sto facendo? Come?
Che cosa me lo fa fare?” Sarà una cosa meravigliosa se riuscirete ad autoanalizzarvi in questo modo,
perché con la consapevolezza potrete eliminare i vostri problemi con molta facilità. Il nostro
problema è che manchiamo dell’intensa conoscenza-saggezza o consapevolezza o coscienza . . . . non
importa come la volete chiamate.

Perciò, per dimostrare un amore profondo nei confronti del prossimo, dovete conoscere la natura
dell’oggetto, altrimenti ricadrete in un’altra illusione dell’ego: “Io lo amo”, “Io la amo”.
Accertatevi del come e del perché: è così importante che diventiate i vostri psicologi. Allora
potrete usare la vostra saggezza verso voi stessi e godere dei vostri beni materiali con la mente
rilassata, senza l’inquietudine che rovina la vita.

Per diventare psicologi non avete bisogno di studiare qualche grande filosofia, tutto quello che
dovete fare è esaminare la vostra mente tutti i giorni. Proprio come ogni giorno esaminate molti
oggetti quali il cibo in cucina, perché non fate altrettanto con la vostra mente? La mente è di gran
lunga più importante. La vita in occidente è basata sulla mentalità: “Posso sempre acquistare la
soluzione ai miei problemi al supermercato”. Si pensa che sia sempre possibile andare in farmacia a
comprare qualche pillola magica e che ogni volta che si è frustrati si può avere qualche medicina
dal medico. Credete che simili rimedi siano utili? Naturalmente non lo sono. Anche se
momentaneamente può sembrare che siano di aiuto, sono transitori, non vi liberano neppure dai
sintomi delle emozioni frustrate, vi rendono solo maggiormente pigri e ottusi.

La vostra mentalità materialistica ritiene che piacere e felicità si possano acquistare, ma questo
non è possibile. Nelle profondità della vostra mente vi è l’idea di poter comprare una mente serena
al supermercato, ma è una certezza totalmente sbagliata.

Anche i religiosi dovrebbero cercare di capire la propria mente, anziché sforzarsi solo di credere
in qualcosa: è molto più pratico. Credere solamente non può risolvere i vostri problemi, solo la
comprensione della conscenza-saggezza può farlo. Anche il Buddha diceva che è pericoloso credere in
Buddha ed esortava invece a capire la propria natura. Quando si scopre qualcosa con la propria
mente, allora è giusto crederci. Credere basandosi su realizzazioni e chiare comprensioni mentali è
perfettamente accettabile, ma se non siete sicuri del perché credete in quello che fate, la vostra
fede può essere facilmente distrutta da altri. Molte persone con inclinazioni spirituali sono deboli
perché non comprendono la vera natura del loro spirito: la comprensione è una forma di energia
psichica, sostiene la vostra mente e la mantiene sana.

Quando comprenderete i punti di vista della vostra mentalità o il modo di percepire le cose, vi
renderete conto che tutto in voi è aggrappato al mondo sensoriale e a un immaginario idealistico
futuro che è solo una proiezione mentale, senza la minima realtà oggettiva e che siete del tutto
inconsapevoli del presente. Dovete convenire che questo è uno stato insano della mente.

E’ molto importante mantenere la consapevolezza durante tutto il giorno. La natura della saggezza e
della consapevolezza è gioia e serenità, tuttavia non dovete rimanere aggrappati alle esperienze di
felicità e a ogni altra cosa che vi capita, dovete semplicemente agire correttamente e con la giusta
comprensione. In tal modo il risultato della felicità sorgerà spontaneamente.

Non si deve pensare: “Se spendo la mia vita agendo in questo modo, nella prossima avrò buoni
risultati”. Non dovete essere ossessionati dall’ottenimento di realizzazioni o altro. Se agirete con
il massimo della comprensione possibile, otterrete rapidamente la realizzazione della pace perenne.

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