La Memoria dell’Acqua e le sue basi scientifiche

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La Memoria dell’Acqua e le sue basi scientifiche

Memoria dell’Acqua

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«È vicino all’acqua che ho meglio compreso che il fantasticare è un universo in espansione, un soffio di odori che fuoriesce dalle cose per mezzo di una persona che sogna. Se voglio studiare la vita delle immagini dell’acqua, mi occorre quindi riconoscere il loro ruolo dominante nel fiume e nelle fonti del mio paese. Io sono nato in un paese di ruscelli e di fiumi, in un angolo della Champagne vallonea, nella Vallage, così chiamata a causa del gran numero dei suoi avvallamenti. La più bella delle dimore sarebbe per me nel fosso di una vallata, al bordo di un’acqua viva, nell’ombra corta dei salici e dei vimini» – Gaston Bachelard (filosofo, 1884-1962)

Redazione – Scienza e Conoscenza – 03/09/2022

L’articolo è tratto da Scienza e Conoscenza n. 34.

Acqua che ci sostanzia, che ci nutre, ci disseta, ci culla.

Acqua che scorre e che ristagna, che scava, modella, plasma.

Acqua dolce e acqua salata. Acqua che ci da la vita.


Quella tra l’uomo e l’acqua è una storia di indissolubile amore le cui radici non sono rintracciabili.

E mentre fino a poco fa si pensava che l’acqua fosse giunta sulla Terra portata da meteoriti, ora nuovi e recenti studi portano alla luce l’evidenza della sua presenza sul Pianeta sin dalla sua costituzione: c’è sempre stata, c’è stata da subito.

Acqua come grembo materno della nostra specie e di ognuno di noi.
Il miracolo delle acqua uterine si rinnova ad ogni gravidanza: ognuno di noi proviene da quelle acque, da quel liquido amniotico benefico e protettivo. Il feto lo assorbe attraverso la pelle nelle prime 14 settimane di gestazione, poi lo beve e lo filtra attraverso i reni: il liquido si rinnova ogni tre ore, in un continuo scorrere, come un torrente di montagna. Il feto informa di sé il liquido amniotico che lo sostiene e contiene: vi sono disperse cellule fetali e microrganismi.

Le acque uterine proteggono gli organi della madre dai movimenti del bambino: in una danza acquatica armonica tra due esseri che si stanno reciprocamente conoscendo.


Acqua che da forma. Acqua che conosce e che ci fa conoscere.

Acqua che informa. Acqua che può essere informata.


L’acqua trattiene in sé la memoria delle informazioni con cui viene in contatto: segnali elettromagnetici deboli e debolissimi che l’acqua riesce a captare, a catturare e trasferire.


Acqua alchemica, sulla cui natura chimico fisica rimangono ad oggi aperte le grandi domande della scienza.


Acqua coerente: le cui molecole vibrano e risuonano all’unisono.


Acqua che cura: che porta il farmaco senza il farmaco, che guarisce con la forza dei minerali, senza i minerali.



Acqua in cui sembra non ci sia nulla e in cui invece c’è tutto.


Presenza densa di indecifrabili assenze.

Acqua in cui tutti ha avuto inizio: principio primo di tutte le cose.

A come acqua.

L’articolo è tratto da Scienza e Conoscenza n. 34 scopri la rivista in formato digitale o cartaceo

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Lo sapevate che l’acqua – che transita e rinnova continuamente il nostro corpo – contiene delle “informazioni”, le quali influiscono sulla qualità della nostra vita e sulla nostra salute?

“Le molecole dell’acqua registrano e trattengono la memoria dei segnali e dei messaggi che ricevono e che vi restano impressi come uno scritto su un foglio di carta”: questa la scoperta coraggiosa dell’autore, lo scienziato Jacques Benveniste che con passione, coraggio e perseveranza ha dato il via a una vera e propria rivoluzione scientifica, nel nome della quale si ritrovò subito sotto inchiesta, fino all’esclusione dalla comunità scientifica.

Con la ricerca su “la Memoria dell’Acqua” e la sua testimonianza che osserva come “l’Acqua sia portatrice di informazioni”, Jacques Benveniste apre una strada pionieristica nella storia della biochimica, che sarà ripercorsa, con analoghe difficoltà, da scienziati come Masaru Emoto e Massimo Citro, il Premio Nobel per la Medicina Luc Montagnier, e tanti altri.

“La Mia Verità sulla Memoria dell’Acqua” continua a essere un punto di riferimento stabile nelle ricerche della biochimica attuale e ci fornisce la conferma che l’Omeopatia, le cure con i Fiori di Bach, i medicinali a basso dosaggio e tante altre ricerche e pratiche in innumerevoli settori e discipline sono scientificamente dimostrabili e funzionano.

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Jacques Benveniste

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Nel numero 75 di Scienza e Conoscenza facciamo un viaggio alla scoperta della semplicità e complessità di AQUA, usandone l’accezione latina per colpire lo sguardo del lettore e invitarlo ad approfondire un argomento ancora poco conosciuto in Italia: la memoria, la coerenza e l’informazione dell’Acqua.

Per quanto poco conosciamo le molecole d’acqua esse compongono il 99% nostro corpo e questa molecola verrà raccontata nelle sue caratteristiche più intrinseche: acqua biologica, analisi Biofisica, acqua coerente e quarta fase dell’acqua.

Ci inoltreremo nel mondo della complessità dell’acqua, grazie al punto di vista della Medicina Ayurvedica e parleremo anche del simbolismo antico legato all’epistemiologia ayurveda sull’acqua.

Arriveremo ad analizzarne le proprietà chimico-fisiche che ci guideranno per capire meglio i rimedi omeopatici, il loro funzionamento e la loro efficacia anche contro il Covid-19.

Dopo questo importante focus approfondito sull’Acqua e sulla sua intrinseca capacità di veicolare informazioni, parliamo anche di Musica a 432 Hz e dei suoi effetti benefici sull’organismo, nonché di Medicina Non Convenzionale e di come affrontare al meglio dal punto di vista psicologico il difficile momento della Pandemia. Ma non è tutto qui…

Scienza e Conoscenza n. 75 – Gennaio – Marzo 2021 — Rivista >> bit.ly/3iWBmyp

Nuove scienze, Medicina Integrata

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