Il fuoco di kundalini. Un’esperienza occulta 6

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Il fuoco di kundalini. Un’esperienza occulta 6

di George Sydney Arundale

– Sesta parte

Capitolo VI

Kundalini-sole e Kundalini-terra

Il cuore della Terra è un polo di Kundali-ni, il Sole ne è l’altro. Il
risveglio di Kundalini equivale a rendere il Sé una Verga tra i due poli.
In certo qual modo il Sé è sempre una Verga, ma questa non è sempre in
vita, sempre desta, vegliante. È addormentata o latente, e il Fuoco se ne
sta appisolato. Risvegliare Kundalini è soffiare sul Fuoco e farlo divenire
Fiamma ardente, viva, che consuma, purifica e dona energia in un contatto
cosciente con il Fuoco Universale.

Che meravigliosa differenza provoca il risveglio di Kundalini, rispetto
alla sensibilità, sia nella ricezione, sia nell’emanazione di un centro
riattivato. Lo si può constatare, per esempio, durante una funzione sacra
in una chiesa. L’essere in città dà la sensazione che ogni parte vitale sia
morta, come se si trattasse di fiori appassiti per mancanza d’aria. Accanto
a un’influenza stimolante, come nelle vicinanze di un centro spirituale,
vicino a dei templi o delle chiese, o nella partecipazione alle funzioni di
culto, i centri sembra no spiegarsi come petali al Sole, e Kundalini
s’accende attraverso il corpo. Questo spiegamento e questa luminosità
mettono in contatto il corpo inferiore e quello superiore, portando
all’inferiore l’influenza di quello superiore. All’inizio dello sviluppo di
Kundalini vi è contemporaneamente un senso di sofferenza e di gloria nel
contatto con tali stimoli spirituali; dolore perchè Kundalini non ha ancora
superato gli ostacoli nella sua riattivazione, gloria perche il Fuoco della
Vita Eterna scorre attraverso ogni canale, e in quel momento si vive nella
coscienza più vasta. A volte ci potrà essere un’immediata intensificazione
di Kundalini alla base della spina dorsale e un meraviglioso calore che
serve ad intensificare l’identificazione, sia con questo senso di risucchio
provocato sia con la discesa di una benedizione attraverso questo canale.

Sembra che ci siano due fonti di Kundalini, o meglio sarebbe più esatto
dire che Kundalini si sviluppa tra due poli, uno positivo il Sole, l’altro
negativo la Tbrra, per tutti gli eventi concernenti la nostra evoluzione
particolare. Il Bastone del Comando, ben noto agli studiosi di cose
occulte, sembra simbolizzare ed esprimere questo fatto. Il globo terrestre
negativo a una estremità, il globo solare positivo a un’altra, e il Fuoco
in ciascuno e tra entrambi. Tenere il Bastone del Comando è come stringere
il Potere divino. Pochi possono farlo. È una messa a fuoco di istanti nello
splendido sgorgare dell’Energia.

Il cuore della Terra è un polo di Kundalini, il cuore del Sole ne è
l’altro. Ora il risveglio di Kundalini è equivalente al modellare l’ombra
di questa Verga (Bastone) tra i due globi, La Verga è sempre verga, ma non
è ancora desta. È addormentata o sta sognando, e il Fuoco stesso è
appisolato. Risvegliare Kundalini, è come soffiare sul Fuoco sino a farlo
diventare Fiamma che consuma, ardente, purificante, dispensatrice
d’energia, mentre si stabilisce un contatto cosciente con il Fuoco
universale.

Risvegliare Kundalini è attirare il Fuoco “dal profondo della Terra” e
“dall’alto del Cielo”, così che i corpi, compreso quello fisico, diventino
una specie di canale d’unione tra i due grandi centri. L’individuo fa, per
così dire, il suo ingresso cosciente nello spazio tra i poli e viene
investito da questo reciproco scambio d’energia.

Proviamo ora a visualizzare questo processo. Ho parlato prima della
concentrazione alla base della spina dorsale. In effetti la base della
spina è soltanto una stazione ricevente, un centro di smistamento. Dal
centro della Terra e dal Sole noi riceviamo l’energia Kundalini. La
facciamo concentrare al centro della base della spina dorsale e l’inviamo
verso l’alto nel suo cammino rivitalizzante attraverso i grandi centri
dell’individuo. Kundalini sgorga dalla Terra e attraverso i piedi e le
estremità giunge nella sfera alla base della spina dorsale, che rappresenta
e che unisce il Sole e la Terra. Kundalini fluisce dal Sole, mentre la sua
travolgente intensità si tempera nell’adattarsi alla creatura mortale non
ancora sviluppata. Un flusso di Fuoco sgorga verso l’alto, e un altro
fluisce verso il basso. Ambedue si incontrano alla base della spina dorsale
per saldarsi e fondersi per così dire in una freccia di Energia concentrata
diretta verso l’alto. L’immagine mi richiama il potente Jumna e il maestoso
Gange ad Allahabad, dove congiunti fluiscono assieme verso il mare, da cui
ebbero origine. Così Kundalini-Terra e Kundalini-Sole s’incontrano nella
sfera alla radice della spina dorsale, e da lì fluiscono come una rande
Energia nel Reale, mentre l’individuo viene trasportato sulla loro
superficie verso la Luce. La Terra negativa e il Sole positivo si combinano
e l’Energia spirituale è la realizzazione di entrambe.

Per certi versi ovviamente questa descrizione è insufficiente. Porse è più
vero dire che negativo e positivo giacciono latenti, finché non sono scossi
e risvegliati alla vita. Il negativo non è meno importante del positivo. E
ciascuno ha il suo ruolo, la sua funzione.

Così l’individuo, e non soltanto il suo corpo fisico, ma tutti i suoi corpi
(anzi più i suoi corpi non fisici) diventano una Verga tra le due sfere,
tra la Terra e il Sole. A questo punto il discepolo, immerso nella visione,
trova il triplice grande Fuoco simboleggiato nel Caduceo. Il Fuoco del
Caduceo e quello di Kundalini giacciono vicini, insieme, formando uno
splendido arcobaleno di colori. Essi tendono a un unico fine, anche se in
modo diverso.

Vi è una profonda relazione tra il Caduceo formato dal meridiano centrale
dell’energia col suo aspetto maschile intrecciato all’aspetto femminile,
col Fuoco Kundalini. Benché da un punto di vista le due correnti siano
distinte, da un altro esse sono complementari e si potrebbe dire quasi
identiche, riflesse nella sfaccettatura dell’Attività del Diamante di Fuoco.

Il Caduceo sembra potersi ridestare indipendentemente, cioè svegliarsi
all’uso cosciente da parte dell’individuo, ma la sua relazione con
Kundalini è molto profonda.

Lo studioso, le cui esperienze sono prese qui in esame, non fu in grado di
seguire più oltre i rapporti intricati e l’interazione rispettivamente del
Fuoco Caduceo e del Fuoco Kundalini. Questi sono esaminati negli scritti
teosofici. Slitto ciò che egli poteva vedere era un flusso di Fuoco, con
diverse sfumature, che fluiva dalla radice della spina dorsale sino al
capo, e delle sottili connessioni che mantenevano sempre aperti i canali
tra le forze del macrocosmo di cui esso è una corrente. Si poteva
facilmente confondere l’energia del Caduceo con l’energia di Kundalini,
perché c’è un’eterna alleanza tra di esse; e l’iniziato tende sempre a
individuare le cose analoghe prima di notare le differenze. Lo studioso in
questione ebbe la netta impressione che mentre il Fuoco del Caduceo offriva
una Via alla Liberazione, il Fuoco di Kunda-lini offriva una Via alla
Realizzazione.

Le frasi in questo campo non sono mai da prendersi molto alla lettera,
giacché non siamo di fronte a dei compartimenti stagni. Sembrava che (come
Sushumna nei suoi aspetti, Ida e Pingala) il Caduceo fosse una via alla
liberazione dalla prigionia entro i corpi inferiori, mentre il Fuoco
Kundalini è piuttosto una guida-testimone all’identità della coscienza
universale con quella individuale. La differenza può essere sottile, e da
un punto di vista funzionale quasi immaginaria. Ciononostante sembra
precisa e probabilmente ha il suo fondamento su fatti non ancora chiariti.
Non vi sono dubbi però sulla stretta relazione tra i due Fuochi.

La meditazione su questi due Fuochi era stimolante di immagini,
speculazioni, di cui si perdeva il controllo e, ovviamente, in quanto il
contatto era stato stabilito con il Potere Cosmico, vi era una temporanea
illuminazione dell’individualità con la Luce Cosmica. Immediatamente c’era
un senso di oscillazione tra la forza positiva e negativa di Fuoco-Luce-Vi
ta-Terra e Sole. Esistono forse dei centri positivi e negativi in ogni
individualità, umana, non umana, sovrumana e subumana? Potremmo dividere i
centri che conosciamo a seconda della loro natura Terra o della loro
natura Sole? La gola è un centro Terra e il cuore un centro Sole? Ma tali
speculazioni inducono lo studioso su una via di ricerca per il momento
inopportuna.

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