I fondamenti della dieta alcalina: perche’ e’ importante

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I fondamenti della dieta alcalina: perche’ e’ importante

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I fondamenti della dieta alcalina: scopriamo perché è importante mantenere nel corpo un ambiente alcalino

Redazione Scienza e Conoscenza – 20/04/2020

Gli organi e i tessuti del corpo danno il meglio di sé quando si trovano in un ambiente più alcalino che acido. Il livello di acidità e alcalinità (o basicità) di un ambiente è misurato dal pH, con valori oscillanti tra 1 e 14, dove 1 indica il massimo dell’acidità, il 7 una situazione di neutralità e il 14 il massimo dell’alcalinità.

L’acido contenuto nelle batterie è un esempio di acido forte, mentre la soda caustica (idrossido di sodio) è un esempio di base forte (ovvero una sostanza fortemente alcalina). L’acqua, in particolare quella distillata, è neutra.

I sistemi biologici, come l’organismo umano, sono in equilibrio in un’area intermedia della scala, quando cioè hanno un pH compreso tra 4 e 9,5. Quasi tutti i sistemi, fatta eccezione per alcune parti dell’apparato digerente, operano al meglio in un ambiente lievemente alcalino. La saliva, per esempio, dovrebbe avere un pH compreso tra 6,5 e 7,5 e l’urina intorno al 7. (In qualunque farmacia si possono acquistare cartine indicatrici, come quelle tornasole, con cui eseguire una valutazione pratica).

La dieta occidentale

La dieta occidentale tipo è costituita in grandissima parte da alimenti che nel processo di degradazione digestiva e metabolica fanno aumentare l’acidità dell’organismo.

Quelli che lasciano i più consistenti residui acidi sono:

la carne,

il pollame,

il formaggio e i latticini in genere,

i cibi fritti, tutti i tipi di zucchero,

i prodotti a base di farine raffinate (per esempio pasta e pane bianchi),

le bibite, il caffè, il tè, la birra, il vino, i superalcolici,

certi frutti e tutto il cibo spazzatura.

Gli alimenti alcalini

Gli alimenti che aiutano a alcalinazzare il corpo sono:

gli ortaggi

i succhi di verdura

gli oli “buoni” come quelli di oliva e di cocco

alcuni semi oleosi e quasi tutti i legumi.

Se la maggior parte del cibo che mangiamo viene trasformato dal metabolismo in ceneri alcaline, allora ci nutre, ci riempie di energia e rende più forte l’organismo. Per contro, se ci nutriamo soprattutto di alimenti che nel processo metabolico lasciano residui acidi, gli effetti che ne derivano sono l’intossicazione e il logorio degli organi e dei tessuti.

Ci sono anche altri fattori che contribuiscono ad accrescere l’acidità, come gli inquinanti chimici e ambientali, i radicali liberi e i campi elettromagnetici, ma anche i pensieri negativi e le emozioni come paura, preoccupazione, rabbia e ansia.

I pericoli dell’eccesso di acidità

Se a causa delle nostre scelte di vita malsane le cellule, i tessuti e gli organi vengono alimentati da fluidi acidi, probabilmente si infiammeranno dando luogo a patologie quali obesità, cardiopatie e cancro.

Il sangue è particolarmente sensibile alle variazioni di pH: deve mantenersi sempre leggermente alcalino, con valori oscillanti tra 7,35 e 7,45. È esattamente come per la temperatura corporea: se è troppo alta o troppo bassa possiamo morire, ma se si abbassa o si innalza lievemente stiamo semplicemente male. Analogamente, se il sangue è un po’ più acido o più basico ci sentiamo male, ma se il pH cambia molto rischiamo la vita.

Per ristabilire l’equilibrio del pH e ridurre l’acidità (ovvero lo squilibrio più frequente), l’organismo cerca di neutralizzare gli acidi in eccesso riversando nel flusso sanguigno dei tamponi alcalini. I principali minerali che provvedono a questa funzione sono l’ortofosfato di calcio e il carbonato di calcio che, se non sono assunti regolarmente con l’alimentazione, il sistema preleva direttamente dalle ossa. È questo uno dei motivi per cui tante donne, e talvolta gli uomini in età molto avanzata, soffrono di osteopenia o di osteoporosi.

Se consumiamo troppi cibi acidificanti, lo scheletro diventa debole e poroso. Inoltre, se il nostro terreno è acido, soffriremo facilmente di artrite o dolori articolari, se non addirittura di usura delle cartilagini, come avviene nell’artrite cronica e nella coxartrosi.

Organi e tessuti soffrono sia per l’infiammazione derivante dall’acidità sia per la carenza dei minerali necessari a neutralizzarla.

Un organismo troppo acido

Un organismo troppo acido è un organismo intossicato, dove prosperano microrganismi come batteri, virus, funghi e lieviti – ma anche cellule tumorali – che invece non riescono a svilupparsi in un ambiente moderatamente alcalino.

L’eccesso di acidità favorisce anche l’aumento di peso e ostacola il dimagrimento. Il corpo tende infatti a immagazzinare le scorie acide nelle cellule adipose e si affida al grasso per impedire che l’acidità danneggi altri distretti corporei. Non è raro che, quando una persona ritrova un corretto equilibrio acido-base, cominci anche a dimagrire quasi senza accorgersene.

Il modo ideale per mantenere un pH adeguato è bilanciare la dieta con il 50-75% di succhi e alimenti alcalini, acqua pura (meglio ancora se acqua alcalina), esercizio fisico, emozioni e pensieri positivi. A quel punto potremo ancora goderci alcuni tra i nostri cibi preferiti, anche se acidificanti, purché non rappresentino più del 25-30% del totale di ciò che mangiamo.

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