Endohuasca

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Endohuasca

La ghiandola pineale sintetizza varie beta-carboline e peptidi, che contengono enzimi che producono
sostanze psicoattive, come la 5-metossi-dimetiltriptamina (5MeODMT). “I due precursori che hanno più
probabilità di essere coinvolti nella sintesi di tali composti sono la serotonina
(5-idrossitriptamina, 5HT) e la triptamina” (Strassman, 1990). Questi composti hanno effetti ad
ampio raggio in tutto il nostro cervello e nel corpo, incluse le gonadi, le ghiandole surrenali, il
pancreas, la tiroide e il sistema endocrino.

Di particolare interesse sono i neuromodulatori chiamati beta-carboline che sono inibitori MAO che
impediscono la ripartizione della serotonina. Ciò si traduce in un accumulo di ammine
fisiologicamente attive all’interno delle sinapsi neuronali che possono condurre ad allucinazioni,
depressione o mania a seconda delle ammine che vengono coinvolte (Strassman, 1990).

Beta-carboline si trovano anche nella retina degli occhi, nelle ghiandole surrenali e
nell’intestino.

La ghiandola pineale contiene la maggior concentrazione di serotonina nel cervello, e questo è
accentuato in coloro che soffrono di psicosi.

La ghiandola pineale contiene anche enzimi che inibiscono la sintesi di questi composti, il che
suggerisce un meccanismo di regolazione all’interno di questa ghiandola.

Vi sono prove che suggericscono che è l’azione delle beta-carboline pineali, in particolare
6-Metossitetraidrobetacarbolina (6MeOTHBC, chiamata pinolina) sulla serotonina ad innescare
l’attività onirica (Callaway, 1988).

La pinolina sembrerebbe essere il composto neurochimico che attiva questo particolare stato di
coscienza.

Queste beta-carboline hanno inoltre una struttura chimica molto simile a quella di un gruppo di
sostanze chimiche naturali chiamate alcaloidi dell’armala, che si trovano per esempio in una pianta,
la Banisteriopsis caapi, utilizzata dalle tribù amazzoniche per scopi religiosi (Roney-Dougal, 1986
e 1989).

In Amazzonia si trovano una grande varietà di piante psicotrope, ma le tribù che utilizzano
Banisteriopsis caapi la miscelano con Psychotria viridis, che contiene dimetilltriptamina (DMT)
(Ott, 1993 & 1994), per la guarigione, per ottenere esperienze fuori dal corpo, chiaroveggenza e
precognizione.

In altre parole realizzano una miscela di alcaloidi dell’armala e DMT, che imita la miscela
triptamina-pinolina attribuita all’attività notturna della ghiandola pineale.

La produzione neurochimica di sogni attraverso la produzione endogena di beta-carboline e DMT è
stata anche definita endohuasca.

Negli anni ’60 uno psicoterapeuta cileno, Claudio Naranjo, utilizzando una varietà di allucinogeni,
tra cui l’armalina (uno degli alcaloidi dell’armala) in sessioni psicoterapeutiche, giunse alla
conclusione che: “L’armalina può essere considerata più allucinogena della mescalina… sia in
termini di numero di immagini riportate che per la loro qualità realistica. Alcuni soggetti
ritengono che certe scene fossero realmente accadute e che fossero stati testimoni disincarnati di
loro stessi in diversi tempi e spazi. Ciò corrisponde alle esperienze degli sciamani sudamericani”
(Naranjo, 1967).

Ott (1993) ritiene che gli alcaloidi dell’armala non siano effettivamente allucinogeni in sé, ma che
consentano al DMT nella miscela di ayahuasca di essere assorbito nel flusso sanguigno in modo da
esplicare gli effetti enteogenici.

Nel confronto tra l’azione degli alcaloidi dell’armala e la pinolina si deve ovviamente ricordare
che un cambiamento nella posizione di un gruppo metossi può provocare un profondo cambiamento anche
nella tipologia di effetti.

Lo yoga e gli insegnamenti occulti considerano la ghiandola pineale il centro psichico e la sede
dell’anima.

fonte : The psychic chakra: pinoline

ewphysics.blogspot.com/2006/12/psychic-chakra-pinoline.html

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