Ansia e Desiderio di Osho

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Ansia & Desiderio; ma, anche Desiderio & Ansia

di Osho

Tratto da: “Dall’Assoluto all’Amore”
Edito da: Edizioni del Cigno

Non è vero che sia il desiderio, come normalmente si crede, a creare
l’ansia. È l’ansia che crea il desiderio. L’uomo è ansia. Proprio l’altro
giorno, vi dicevo che gli animali non conoscono l’ansia, perché non devono
divenire… sono già. Un cane è un cane, e una tigre è una tigre; questo è
tutto! La tigre non cerca di diventare una tigre. Lo è, lo è già! Non vi è
coinvolto nessun divenire.

Nel mondo degli animali non esiste l’ansia. Né la si incontra nel mondo dei
Buddha: essi sono arrivati, sono realizzati. Sono siddha: sono degli esseri.
Non esiste più alcun obiettivo da raggiungere, non c’è più alcun movimento.
Il viaggio è terminato. Sono arrivati a casa. Tra l’animale e il Buddha, si
trova l’uomo: metà animale e metà Buddha. Qui esiste l’ansia. L’ansia è
questa tensione.

Una parte di te vuole ritornare animale… cerca di trattenerti a sé, ti
blandisce, ripetendoti: “Torna! Era così stupendo… dove stai andando?”
L’altra parte è proiettata nel futuro. In qualche modo indiretto, sai
perfettamente che essere un Buddha è il tuo destino: il seme è lì! E il seme
continua a dirti: “Trova il terreno, il terreno adatto, e diverrai un
Buddha. Non tornare indietro! Và avanti… “

Questo tiro alla fune costituisce l’ansia. ‘Ansia’ è uno dei termini più
importanti da comprendere, perché non solo è una parola: è la situazione
caratterizzante l’uomo. Essere, o non essere? Essere questo, o essere
quello? Dove andare? L’uomo è fermo a un bivio: di fronte a sé vede aprirsi
tutte le possibilità. Ma se ne sceglie una, dovrà scartare le altre… da
qui la paura.

Potrebbe sbagliare a scegliere. Se sceglie di andare a destra – chi lo sa? –
il sentiero giusto potrebbe essere quello che conduce a sinistra… Questo è
l’ansia: dove andare? Cosa fare? Ma qualsiasi cosa fai, l’ansia rimarrà. Se
diventi un animale, la parte buddhica continuerà a ribellarsi contro
l’animale. Se fai qualcosa che la tua parte animale ritiene giusto fare, la
tua parte buddhica creerà in te un senso di colpa…

Se segui una parte, l’altra ti fa sentire in colpa. E viceversa. Questo è
l’ansia. E quest’ansia è prettamente esistenziale. Non è che qualcuno ne
soffra e qualcuno non ne soffra… niente affatto. È esistenziale: tutti
sono nati in essa. L’umanità è nata in essa. L’ansia, per gli esseri umani,
è innata. È il loro campo di battaglia. È il problema da risolvere… è il
problema che devono trascendere.

Ci sono due modi di trascenderlo. Uno è quello del mondo: lo puoi chiamare
desiderio. Il desiderio è il modo per nascondere quest’ansia. Ti butti a
capofitto in una frenetica corsa al denaro. Sei tutto assorbito nel
guadagnare sempre più denaro, così che dimentichi tutta l’ansia
esistenziale. I veri problemi non hanno più importanza; non hai più tempo
per pensare a loro. Li metti da parte e ti getti nella ricerca di come fare
sempre più soldi.

E man mano che ne guadagni, sorgono sempre più desideri. Questa smania di
denaro, o di potere politico, non è che una scappatoia alla tua ansia… Il
desiderio è un modo per evitare l’ansia, ma solo per evitarla. Non la puoi
distruggere per mezzo suo. E il desiderio ti dà piccole ansie; ricorda,
piccolissime ansie, che non sono esistenziali.

È naturale che quando sei impegnato a guadagnare denaro, sarai preda di
svariate ansietà: il mercato e le quotazioni in borsa, e cose di questo
genere, e i prezzi… E hai investito così tanto denaro… ci guadagnerai, o
ci perderai? Queste sono piccole ansie. Non sono nulla in confronto alla
vera ansia: sono solo espedienti per evitare la realtà fondamentale.

Il desiderio è un camuffamento dell’ansia. È un espediente, una strategia
per nasconderla. E la meditazione serve, invece, a rivelarla… La vera
meditazione non è una tecnica. La vera meditazione non è che un
rilassamento, uno star seduti in silenzio, lasciando che accada… di
qualsiasi cosa si tratti. Permettere che tutta l’ansia emerga alla
superficie. E osservarla. E non fare niente per trasformarla.

La testimonianza è la vera meditazione. Testimoniando, la tua buddhità
diverrà sempre più ricca. La testimonianza è il nutrimento della tua
buddhità. E più la tua buddhità è ricca, meno ansia esiste. Il giorno in cui
la tua buddhità sarà totale, tutta l’ansia sarà sparita.

Approfondimento sul sito www.sublimen.com

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