La Scienza del Benessere Spirituale: la Decisione – di Marcello Bonazzola – Parte undecima

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(di Marcello Bonazzola)

– Parte undecima –

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IL SETTIMO PRINCIPIO E’:

LA DECISIONE

Ovvero il controllo della procrastinazione, come sintomo di una delle paure fondamentali.

Un’indagine accurata su oltre 25.000 persone, tra uomini e donne che hanno provato il fallimento, ha
rilevato che la mancanza di decisione era quasi sempre in testa alla lista delle 30 principali cause
del fallimento.

Questa non è più una pura affermazione teorica: è un dato di fatto.

NON SIATE DI QUELLI CHE RIMANDANO SEMPRE

La procrastinazione, l’opposto della decisione, è un nemico comune che tutti debbono sconfiggere.

Lo studio di parecchie centinaia di persone che hanno accumulato fortune, ha rilevato che ciascuna
di esse aveva l’abitudine di arrivare prontamente ad una decisione, e di cambiarla lentamente, se
mai la cambiava.

Tutte le persone, senza eccezione, che non riescono ad avere successo, hanno l’abitudine di arrivare
alla decisione molto lentamente, ammesso che ci arrivino, mentre cambiano in fretta e spesso.

Un obiettivo ben definito permette di raggiungere decisioni immediate assai facilmente.

Napoleon Hill cita molti esempi, uno dei quali è quello di Henry Ford.

Una delle sue qualità di maggior rilievo era l’ abitudine di arrivare a delle decisioni rapidamente
e in modo ben preciso, e di cambiare queste decisioni molto lentamente.

Questa qualità era così pronunciata nel sig. Ford, che gli procurò la reputazione di ostinato; fu
questa qualità a suggerirgli di continuare a fabbricare il suo famoso modello “T”, ritenuta la
macchina più brutta del mondo, ma la più pratica per quell’epoca, anche quando tutti i suoi
consiglieri, e molti degli acquirenti, lo sollecitavano vivamente a cambiarla.

Forse ritardò troppo ad attuare il cambiamento, ma d’altro canto la fermezza della sua decisione gli
procurò un’enorme fortuna, prima che si rendesse necessario il cambio del modello.

Quando prendete una decisione, mantenetela !

CONSIGLI SU COME FORMARVI LE VOSTRE OPINIONI

La maggior parte delle persone che non raggiungono le proprie mete sono, generalmente, facilmente
influenzabili dalle opinioni altrui; lasciano che i giornali e le chiacchiere dei vicini di casa
pensino per loro.

Le opinioni sono la merce più a buon mercato che ci sia al mondo: ognuno ha una infinità di
opinioni, ed è pronto a regalarle a chiunque sia disposto ad accettarle.

Se siete influenzati dalle opinioni altrui nel raggiungere le vostre decisioni, non avrete successo
in alcuna cosa, e tanto meno in quella di tramutare il vostro desiderio nel suo equivalente fisico.

Lasciarsi influenzare dalle opinioni significa non avere un desiderio proprio.

Mantenete le vostre opinioni quando iniziate a mettere in pratica questi principi, prendendo le
vostre decisioni e perseguendole.

Non confidatevi con nessuno, all’infuori dei membri del vostro “Master Mind” e, nel selezionare tale
gruppo, assicuratevi di scegliere soltanto coloro che sono in completo accordo ed armonia con le
vostre idee.

Amici e parenti, anche se non intenzionalmente, scoraggiano spesso con le loro opinioni, talvolta
anche con il ridicolo.

Migliaia di uomini e di donne si portano appresso per tutta la vita complessi di inferiorità perché
una persona, ben intenzionata ma ignorante, aveva distrutto la loro fiducia con “opinioni” o con il
ridicolo.

Voi avete un cervello ed una mente tutta vostra, usatela per raggiungere le vostre decisioni.

Se aveste bisogno di informazioni, o di fatti, per poter prendere una decisione, come talvolta
capita, ottenete questi fatti od assicuratevi queste informazioni in sordina, senza mai scoprire le
vostre reali intenzioni.

E’ una caratteristica delle persone che hanno soltanto un’infarinatura di cultura quella di cercare
di dare l’impressione di averne invece molta.

Queste persone, generalmente, parlano troppo ed ascoltano troppo poco.

Voi, tenete gli occhi e le orecchie aperte e la bocca chiusa, se volete acquisire l’abitudine di
raggiungere prontamente le decisioni.

Coloro che parlano troppo fanno, di solito, molto poco.

Se parlate più di quanto ascoltate, non solo private voi stessi della possibilità di apprendere
delle cose utili, ma scoprite anche i vostri progetti ed intenzioni ad altre persone, che avranno
molta soddisfazione nel battervi perché, con tutta probabilità, vi invidiano.

Ricordatevi inoltre che, ogniqualvolta aprite la bocca in presenza di una persona istruita e
preparata, scoprite a questa persona l’esatta ammontare della vostra preparazione o la sua mancanza.

La vera saggezza è di solito evidente attraverso la modestia ed il silenzio.

Tenete anche presente che ogni persona con la quale entrate in contatto è spesso, come voi, in cerca
di un’opportunità: se parlate dei vostri progetti troppo avventatamente, non siate sorpresi quando
venite a sapere che qualche altra persona vi ha preceduto nel raggiungere il fine che vi eravate
prefissi, mettendo in azione, prima di voi, il piano del quale avevate così poco saggiamente
parlato.

Fate che una delle vostre prime decisioni sia quella di tenere la bocca chiusa e gli occhi e le
orecchie aperte.

Per ricordare meglio questo avvertimento, vi potrà essere di aiuto copiare il seguente epigramma in
lettere cubitali, e metterlo in qualche posto dove vi sia possibile vederlo ogni giorno:

FATE SAPERE AL MONDO QUELLO CHE INTENDETE FARE; MA, PRIMA, FATELO: QUELLO CHE CONTA NON SONO LE
PAROLE, MA I FATTI.

Sappiate quello che volete, perché di solito lo otterrete.

In tutto questo si può notare che il pensiero, unito ad un forte desiderio, ha la tendenza a
tramutare se stesso nel suo equivalente fisico.

Coloro che raggiungono una decisione ben precisa e con velocità, sanno cosa vogliono e, di solito,
lo ottengono.

I “Leaders”, in ogni campo, sono persone che decidono prontamente e fermamente.

Questa è la ragione principale per la quale sono dei “Leaders”.

Il mondo ha l’abitudine di fare posto all’uomo le cui parole ed azioni dimostrano che sa dove vuole
andare.

L’indecisione è un’abitudine che di solito ha inizio nella gioventù, questa abitudine diventa poi
permanente man mano che il giovane supera le elementari, le superiori ed anche l’università, senza
avere una meta precisa.

L’abitudine dell’indecisione segue lo studente nel lavoro che lui sceglie… se è poi lui a
scegliere!

Generalmente il giovane che termina la scuola cerca un lavoro qualunque.

Accetta il primo posto che trova perché è ormai caduto nell’abitudine all’indecisione.

Il 90% delle persone stipendiate si trovano tuttora nella posizione a suo tempo accettata perché non
hanno preso la decisione di cercare l’occupazione desiderata, o di scegliersi il datore di lavoro.

Prendere decisioni precise richiede sempre del coraggio, talvolta molto coraggio.

La persona che prende la ferma decisione di procurarsi un particolare tipo di lavoro, e far quindi
che la vita gli paghi il prezzo che lui chiede, non mette in palio la sua vita su quella decisione,
ma mette comunque a rischio la sua libertà economica.

L’indipendenza finanziaria, il benessere, posizioni professionali o commerciali desiderabili, non
sono alla portata di coloro che tralasciano o rifiutano di pretendere, programmare e domandare
queste cose.

(continua)

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