Il Sentiero del Silenzio – 1

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IL SENTIERO DEL SILENZIO – 1

autore sconosciuto

compendio sulla meditazione

edizioni fuori commercio

Sommario:

Introduzione alla meditazione

Suggerimenti

Elevare il fuoco della mente

Visualizzazione

Sensibilità spirituale

La meditazione occulta

La suprema scienza del contatto

La meditazione riflessiva e volontà

La meditazione ricettiva

La meditazione creativa

La meditazione del cuore

La meditazione in un gruppo esoterico

La purificazione

Esercizio di disidentificazione di sé

Il potere di trasmutazione della preghiera

Introduzione alla meditazione

Esiste in noi un misterioso impulso che ci sospinge sulla lunga via evolutiva. Questa spinta ci ha
sicuramente portati dalle primordiali foreste di tanti millenni passati alla nostra presente vetta
della tecnologia e continua, senza tregua, a indirizzarci verso l’esplorazione della coscienza,
verso nuove dimensioni.

E’ questo eterno propulsore, questo Principio Divino, che ci muove, ci spinge a meditare, che rende
possibile il nostro progresso e che, alla fine porrà nelle nostre mani nuovi domini, nuove
conquiste.

Chi si affaccia alla meditazione non deve lasciarsi confondere se trova che essa significa cose
diverse per persone diverse. Molti sono i nodi che possono essere seguiti e ciascuno trova il
proprio quando è giunto a giusto punto di preparazione, in base ai requisiti fondamentali.L’intero
campo della meditazione si è esteso attraverso i secoli e le civiltà della storia umana e comprende
accostamenti specializzati, ognuno dei quali richiede una o più vite per la sua completa
esplorazione, e soprattutto pone in evidenza il mondo della realtà e dà una indicazione generale di
direzione del sentiero segreto che ci conduce da mondo a mondo, e che è simile ad una scorciatoia
che attende di essere trovata. Questa via, che da noi stessi dobbiamo scoprire, può talvolta
apparire solitaria e richiede una disciplina che può sembrare in utile; ma non è così.Ogni volta che
tentiamo di trascendere l’immediato con intelligenza, ci protendiamo verso il nostro alto potenziale
e questa è la nostra fonte di gioia. Così quando cominciamo a meditare ci lanciamo in una grande
avventura, in cui non siamo soli, come potrebbe sembrare. Sul silente sentiero abbiamo innumerevoli
amici ed apparteniamo ad una onorata schiera, questa via è stata calcata non soltanto dai Grandi fra
Coloro che hanno vissuto sulla Terra, ma sappiamo anche che il Budda, riguardo ad essa, ha detto:

E’ meglio vivere un sol giorno nella ricerca della comprensione e della meditazione, anziché vivere
cento anni nell’ignoranza e nella dissolutezza.

Il luogo segreto

Noi non udiamo sorgere il sole, ha scritto Paolo Brunton, così pure il più grande momento della vita
di un uomo giunge quietamente. In questa sola quiete nasce la conoscenza del Super-Ego.

Il sentiero della meditazione Può essere ben paragonato alla lunga quiete che precede l’alba. Spesso
niente la contrassegna se non un tranquillo chiarore crescente. li graduale albeggiare di un nuovo
mondo nella nostra coscienza avviene tacitamente. E’ un segreto fatto interiore che non possiamo mai
condividere con gli altri, è un sentiero silente.

Ciò necessariamente è così, anche se lo cerchiamo in compagnia di altri, poiché esso implica certi
assestamenti che dobbiamo compiere in noi stessi, esso conduce a riconoscimenti cui giungiamo
soltanto mediante i nostri propri sforzi e, col tempo, arreca conoscenza, realizzazione che possiamo
raggiungere solo con l’esperienza personale.

Noi costruiamo con la nostra coscienza il nostro sentiero, un sentiero interiore, silenzioso e
segreto.

Vi sono, tuttavia, diverse specie di silenzio e la meditazione può essere effettuata in mezzo al
suono. Infatti oggi siamo costretti ad inserirla in qualsiasi momento semi quieto che ci sia
possibile di trovare, mentre la vita fragorosa pulsa intorno a noi. Chiostri ed eremi stanno
sparendo dalla moderna società e la difficoltà di trovare un posto quieto è causata dal progresso
della civiltà, mentre i nostri crescenti poteri ci pongono più richieste.Il campo di battaglia del
nostro attuale stadio è quello di percorrere la nostra via in mezzo a difficoltà, prima di
accostarci ai luoghi interiori. Questa è evoluzione, e ci indica che la meditazione non è
semplicemente una evasione nei sogni di veglia, quando la fantasia ci muove, ma bensì un uso
specifico delle nostre facoltà per compiere una interiore penetrazione. Un uso quieto, si, ma
tuttavia un determinato, deliberato e controllato uso che esige intenzione e sforzo.

Importanza della meditazione

I cardini principali sui quali è impostato il lavoro occulto possiamo ravvisarli nello studio, nel
servizio e nella meditazione. Ciascuno di questi è un particolare aspetto del lavoro, e mentre la
meditazione è la più importante, gli altri due sono complementari.

Lo studio. – La letteratura esoterica è ricca di insegnamenti il cui scopo precipuo è quello di
sviluppare la coscienza affinché l’uomo arrivi alla comprensione della sua vera natura divina e di
non essere perciò una creatura separata, ma parte di un grande tutto, parte dell’Unico Sé.

L’ingiunzione delfica “Conosci Te Stesso” va intesa non soltanto come conoscenza della personalità,
ma soprattutto come conoscenzadell’anima, perciò conoscenza dell’uomo nella sua costituzione
visibile e invisibile, da dove esso viene e dove va.

Con la conoscenza di sé l’uomo si, rende conto della parte che il Karma gli h a assegnato di
rappresentare nell’economia della vita. Tale conoscenza impone l’obbligo di servire sempre meglio,
sempre più nobilmente.

Servizio. – Servire chi? Servire il Piano divino di evoluzione, perciò il servizio possiamo
considerarlo la chiave della vita.

Ogni regno di natura serve il regno superiore ed a sua volta è servito da quello inferiore nella
misura che la,sua coscienza glielo consente: infatti il minerale è il cibo per il vegetale; il
vegetale nutre l’animale; l’animale serve l’uomo; l’uomo offre all’anima la sua esperienza e tutti i
regni vengono costruiti nello spirito.

L’uomo lavorando i minerali, coltivando i vegetali, addomesticando gli animali ne eleva la
coscienza.

L’Ego serve l’uomo elevandone la coscienza, così pure la Monade serve l’Ego elevandolo. Sono tutti
in relazione l’uno con l’altro sulla scala di evoluzione e questa non è che servizio del Piano
Divino.

Il primo servizio che dobbiamo compiere è la purificazione del tempio che ospita la Divina Presenza
in Noi:

a) Purificazione del corpo fisico mediante l’armonioso contatto con gli elementi naturali affinché
il corpo, in buona salute possa mantenere il ritmo degli atomi che lo compongono.

b) Purificazione del corpo emotivo, mantenendone la stabilità affinché possa servire l’anima quale
canale di forza. Tale purificazione consiste nel riorientamento e nella elevazione dei desideri
coscienti, nel trasferimento delle brame del cuore dalle cose terrene e umane a quelle spirituali e
divine.

c) Purificazione del corpo mentale mediante il costante sforzo di pensare in modo impersonale ed
universale, . di coltivare pensieri elevati in modo da orientare la propria attività verso il
servizio altruistico, liberandoci dalle illusioni della mente inferiore che sono limitazioni che
ostacolano il nostro progresso.

La personalità così purificata è in grado di servire l’anima, che ha per scopo lo sviluppo e la
espansione della coscienza per renderla sempre più atta a rispondere alle vibrazioni dei livelli più
alti cioè sviluppare il potere di risonanza alla vibrazione spirituale. A ciò si perviene a mezzo
della pratica costante della meditazione occulta.

Meditazione. – La meditazione possiamo definirla una silenziosa preghiera senza parole, e come dice
Platone ” L’ardente volgersi dell’anima verso il divino”.

Con la meditazione noi mettiamo in moto energie che producono trasformazioni, suscitano ed evocano
forze latenti sopite, distruggono negatività costruiscono qualità positive. Questo avviene perché
ogni atomo di sostanza contiene in sé ciò che può rispondere alla stimolazione dell’energia. Noi
supponiamo che tutte le energie hanno un preciso effetto sulla vita in tutte le forme, in tutti i
regni di natura, perciò la meta dell’evoluzione per l’umanità è quella di divenire consapevole
coscientemente della natura di queste energie, da ciò la necessità di conoscerle e usarle.Con la
pratica della meditazione noi facciamo un lavoro di irradiazione di energie, dirigendole verso la
meta, con un proposito, per un determinato effetto.L’effetto della meditazione è quello di cambiare
le condizioni, di invocare il potere spirituale. lavorando con la concentrazione sia Verticale che
orizzontale, sia nel mondo degli uomini che nel Regno di Dio. Dobbiamo divenire come lenti
biconvesse che concentrano e irradiano l’energia.

Gli Stadi della Meditazione

L’eterna legge della vita è che ciò che si pensa e si sente prende forma e poiché l’uomo non è che
coscienza, dove è il pensiero là è l’uomo. E’ detto anche che “l’energia segue il pensiero” quale
risultato del desiderio e ciò perché l’attività senziente della vita è il punto più vulnerabile
della umana coscienza, per cui i pensieri vengono sospinti nella sostanza atomica in guisa che
diventino cose. Da ciò la necessità di dominare la mente ed educarla mediante la pratica della
concentrazione e della meditazione.E’ in virtù della meditazione che la mente e il cervello vengono
portati gradatamente sotto il magico dominio dell’Anima la quale così viene a plasmare la
personalità e ad integrarla di sensibilità, facendo fluire la sua luce nei densi livelli della
personalità, affinché questa possa divenire sempre più ricettiva alle impressioni spirituali. Però
la meditazione per avere efficienza deve essere costantemente praticata, deve entrare nel ritmo
della nostra vita giornaliera come il pulsare del cuore.

Tuttavia questo non è tutto: occorre curare anche lo studio e il servizio e soprattutto occorre
coltivare pensieri elevati, pensare in modo impersonale ed universale, purezza di vita, essere
vigili affinché la personalità non faccia prevalere in un qualsiasi momento le sue basse vibrazioni,
che possano distruggere quanto realizzato nella meditazione. Con la meditazione noi ,Sviluppiamo la
facoltà di creare delle forme pensiero e di costruire il filo di collegamento tra la mente concreta
e quella astratta (superiore), cioè tra il mondo inferiore della personalità e la sacra dimora
dell’Anima. Soltanto quando il collegamento è avvenuto, potendoci allora identificare con l’anima,
questa può imprimere i suoi desideri e creare nel mondo del pensiero quelle forme viventi che
porteranno aiuto, luce e verità agli altri (attività creatrice).Il nostro compito, quindi, non è
tanto di creare nuove forme pensiero, ma di divenire ricettivi a quelle forme delle Leggi e dei
Principi già creati dalla Bianca Gerarchia e di arricchirle col nostro pensiero, incrementare la
loro vitalità col nostro volere e col nostro amore ed irradiarle nel mondo. Occorre però distinguere
la finalità dalla tecnica della meditazione.La meditazione comprende sei stadi preceduti
dall’Allineamento e cioè:

Aspirazione, Concentrazione, Meditazione vera e propria, Contemplazione, Illuminazione, Ispirazione.

Allineamento

Sedersi in Posizione comoda con la spina dorsale eretta; tenere le mani sulle ginocchia, ì piedi
incrociati, bocca appena aperta per evitare tensione al mento, il respiro fluente e ritmico, occhi
chiusi. Distensione dei muscoli, rilasciamento di tutto il corpo fisico portandolo in uno stato di
tranquillità, qualche respirazione profonda aiuterà a conseguire lo scopo. Si passa alla stabilità
emotiva, mettendo da ‘ parte ogni ansia, ogni desiderio e sentimento, in modo che il corpo astrale
diventi calmo, simile ad uno specchio di acqua limpida atto a riflettere le più lievi impressioni e
le immagini proiettate dall’alto. Indi si fa uno sforzo di volontà per mettere da parte i pensieri
relativi all’attività della vita ricorrente, onde arrivare al silenzio interiore e coordinare fra
loto i tre corpi della personalità (fisico-eterico, astrale, mentale). Visualizzare i tre corpi
raccolti. Questo è l’allineamento inferiore, esso crea nella personalità una integrazione che,
seppure momentaneamente, apre un canale per l’afflusso eventuale delle energie
dell’Anima.Aspirazione

L’Aspirazione è il sincero desiderio dell’uomo di raggiungere l’illuminazione. L’aspirazione pone i
corpi in calice,, cioè li appronta a vibrare e quindi a poter ricevere il pensiero. de mondi
superiori; se manca l’aspirazione non vi è meditazione, pertanto è bene che in ogni momento
l’aspirazione faccia parte di noi. In tal modo nei nostri veicoli superiori avviene una
trasformazione da farci aprire spontaneamente appena ci mettiamo in meditazione e divenire atti a
ricevere l’ispirazione in relazione al grado di ricettività raggiunto dalla coscienza. Il continuo
allenamento meditativo è il metodo più sicuro per lo sviluppo della coscienza superiore.

Concentrazione

La concentrazione costituisce più di metà del procedimento della meditazione; dalla capacità di
raggruppare le forze dipende il successo: appena l’allineamento è raggiunto, occorre concentrare la
coscienza fra le sopracciglia (glandola pituitaria), continuando a tenere gli occhi chiusi e
mantenendo la bocca appena aperta, senza forzare la mascella. In questo stadio l’Ego assume il
controllo della mente soggiogandone le fluttuazioni ed eliminando qualsiasi pensiero fino ad
ottenere il silenzio interiore e di concentrare l’attenzione sopra un determinato soggetto sia esso
di natura occulta, devozionale, filosofico, religioso, scientifico, letterario, oppure su
un’immagine come un albero un fiore ecc. Nessun altro pensiero deve essere accolto nella mente.La
mente concentrata si comporta come un riflettore, essa riesce a penetrare nelle parti più occulte di
un soggetto in esame e ad ottenere una profonda coscienza dell’oggetto stesso. Durante la
concentrazione l’immagine viene formata nel corpo mentale, cioè visualizzata e a mano a mano vengono
ad aggiungersi i dettagli e così la nostra coscienza viene a contatto a poco a poco con l’oggetto e
le persone.La concentrazione costituisce perciò un mezzo e non un fine: essa forma l’organo per la
meditazione.

Meditazione

E’ la concentrazione prolungata fissando gli occhi della mente sopra un singolo oggetto o pensiero,
ampliandolo, approfondendolo. Appena la concentrazione è al suo punto giusto con la focalizzazione
del terzo occhio situato fra le sopracciglia, elevare il pensiero verso il centro della sommità
della testa e aspirare, per poter ricevere una vibrazione di ritorno. Occorre far uso
dell’immaginazione per visualizzare il pensiero o l’immagine in esame.

La pratica costante della meditazione, con il rivolgere tutta l’attenzione al mondo interiore,
costituisce una catarsi verso la sorgente divina, sorretta dal desiderio di venire in contatto con
l’Io superiore, con la Presenza Magica in noi dimorante. Però le realizzazioni durante la
meditazione dipendono da ciò che noi siamo capaci di fare durante la vita ordinaria, per cui occorre
molta rettitudine, purificazione e dedizione.La manifestazione è l’alimento per la vita dello
spirito in quanto l’Io superiore istruisce la nostra personalità, imprimendo nella coscienza
cerebrale gli obbiettivi verso cui tendere, aprendoci a mano a mano la via della percezione
intuitiva e permettendoci di mantenere con forza di volontà un’attitudine di profonda serenità di
fronte ad ogni evento, allo stesso modo che l’uccello, apparentemente passivo e immobile, si
appoggia sul vento per mezzo di un continuo sforzo d’ali.

Contemplazione

E’ la fase del procedimento nella quale colui che medita osserva senza alcuna attività mentale ciò
che egli stesso ha creato.

Ciò significa vedere come in uno specchio con calma e ferma visione il frutto della precedente forza
di pensiero meditativo.

Prima di poter passare dalla meditazione alla contemplazione bisogna aver completamente abbandonato
ogni desiderio in quanto il desiderio è un seme da cui può nascere collera, falsità, impurità
risentimento, ignoranza, scontento. Allora l’attenzione non essendo più distrattapermette alla mente
di muoversi come un tutto omogeneo. A questo stadio i limiti della personalità sono caduti e, come è
detto nella Voce del Silenzio, “tu sei diventato la luce, il suono,’ il Maestro, Tu sei l’oggetto
stesso della tua ricerca”. Per giungere alla contemplazione la strada è lunga, molto lunga, per ora
contentiamoci della concentrazione e della meditazione.

Illuminazione

L’aspirante che è arrivato alla contemplazione, ha anche raggiunto l’illuminazione. Egli vedrà la
realtà in ogni cosa.

Al principio e alla fine della meditazione, mentre la coscienza è concentrata nella testa, è d’uso
intonare la parola sacra: AUM.

La parola sacra nella sua vibrazione vivifica direttamente la sostanza eterica e stimola il flusso
dell’energia vitale attraverso il centro splenico e influenza quindi i corpi fisico, astrale e
mentale. Essa dovrebbe essere pronunciata solo quando l’Io ha acquistato il dominio sulla
personalità alità, e deve avere quella determinata lunghezza d’onda e frequenza per mettere in
risonanza i piani ove dovrebbe giungere.

La durata della meditazione varia da 10 a 15 minuti (5-7 per la concentrazione, 5 per la
meditazione), le ore più propizie sono le prime del mattino poiché allora l’oceano di prana inonda
la terra, ed anche perché dopo il sonno le emozioni e i desideri ci lasciano tranquilli. I giorni
più efficaci sono quelli di luna crescente, mentre i maggiori risultati si ottengono nei giorni di
Plenilunio. Si raccomanda di raccogliersi sempre nello stesso posto. Non è consigliabile meditare
dopo i pasti e quando il corpo è stanco o ammalato.Il conclusione la meditazione non deve essere
soltanto la pratica di una tecnica per la nostra evoluzione, ma un’arte della vita interiore, un
rituale di consacrazione al servizio disinteressato della vita soggettiva dell’Umanità.

Uno Schema di Meditazione

Impegno: “Io Ego immortale, principio manifesto di una scintilla monadica della Luce onnipervadente,
scelgo di percorrere il Sentiero che conduce a quegli Uomini Divini, miei Fratelli Maggiori che
vivono eternamente per diffondere la luce, amando e servendo coloro che brancolano nelle tenebre. A
tale scopo voglio purificare e dominare i miei corpi mentale, emotivo e fisico e fare ciò che è
necessario per renderli canali per l’afflusso della Divina Luce e della Illuminazione. Mi impegno di
entrare nel Silenzio ogni qualvolta mi sia possibile per ascoltare gli ordini del Padre Celeste. Nel
nome di Coloro di cui cerco la guida e con l’aiuto della Luce interiore”.

Allineamento: “Ogni muscolo si rilascia… si rilascia. . . ogni nervo si riposa. . . si riposa. . .
Ogni tensione fisica sparisce… un senso di sollievo, di pace mi pervade … il corpo fisico è
rilasciato”. Qualche respiro profondo…” Le energie eteriche fluiscono liberamente…ogni emozione
cessa, ogni sentimento si acquieta”. Il corpo emotivo ora è completamente calmo. “Come il corpo,
così la mente si acquieta… ogni pensiero cessa… una gran calma, una serenità è in me…i miei
corpi fisico-eterico, emotivo e mentale sono raccolti e allineati al centro della mia aura. Io resto
Vigile e calmo con la coscienza raccolta al centro del mio essere… AUM”.

Aspirazione: “Dirigo la mia attenzione, l’interesse, l’aspirazione verso l’alto con purezza e
impersonalità”.Concentrazione: “Concentro la mia coscienza fra le sopracciglia, e la elevo verso il
Piano della Realtà, verso il mondo di Luce, di Pace, di Gioia, di Amore, dove dimora la mia
Anima.Meditazione: ” Io sono un’anima e non il mio corpo . . . io sono una scintilla della Fiamma
Divina, partecipo alla Divina Potenzialità; … quale anima realizzo la mia intima comunione con le
anime di tutti i miei fratelli in umanità, particelle di una unica vita. In nome di questa
essenziale unità di vita invoco per tutti gli esseri: Luce, Pace e Bene. AUM”.

La meditazione può anche essere fatta su altro pensiero seme: “Che l’uomo si renda deliberatamente
conto che egli è un figlio di Dio sulla via del ritorno alla Casa del Padre. Che egli stesso è un
Dio che cerca di ritrovare la coscienza di Dio che è la sua stessa coscienza. Che egli è un
creatore che cerca di creare. Che egli è l’aspetto inferiore della divinità che cerca di allinearsi
con l’aspetto superiore”.(da lettere sulla Meditazione Occulta di A.A. Bailey)

Suggerimenti

Nell’intraprendere la pratica della meditazione occorre ricordare che c’è una serie graduale di
meditazioni disposte in modo da produrre certi effetti specifici di cui i due più importanti sono:

1) Allineamento con l’Ego o Sé superiore.

2) Portare la conoscenza dell’Ego e dei suoi fini nella coscienza del cervello fisico. durante la
vita quotidiana.

Questo lavoro di soggiogamento della natura inferiore, di attingere energie superiori per il tramite
del filo o Sutratma, dei centri e del cervello, è un lungo e difficile processo. Per molto tempo non
si vedono risultati, tuttavia il vero studioso di occultismo continua ad andare avanti con costanza
e perseveranza. Però egli vedrà svilupparsi in lui maggior efficienza nel servire, nel giovare agli
altri, vedrà la sua vita divenire sempre più organica ed utile, acquisterà maggior dominio emotivo e
mentale.

Seguendo tale pratica meditativa si aiuta il fiorire del loto egoico, si stimolano i centri di
energia nei corpi più sottili affinché possano divenire migliori trasmettitori dell’energia egoica.

Fin quando non si sia salito un gradino, l’ulteriore rimane nascosto: fintanto la teoria di uno
stadio non sia divenuta pratica vissuta, lo stadio seguente non viene rivelato; fino a che un
suggerimento non sia pienamente seguito, l’insegnamento più profondo viene tenuto nascosto, fintanto
che la luce che ci è stata concessa non sia utilizzata, non si ottiene una maggiore illuminazione.

Se sentite una certa avversione a meditare su di uno schema prestabilito, sappiate che la
meditazione su quello schema ha per scopo precipuo di condurvi al dominio della mente e di mettervi
in grado di usarla come sesto senso, come strumento per acquisire conoscenza.

Avreste forse preferito una meditazione che fosse più sulla linea devozionale, poiché questa vi
avrebbe dato maggior senso della vostra bontà e quindi maggior soddisfazione, ma in questo momento
della vostra evoluzione dovete lavorare per divenire utili nel mondo; dovete prepararvi a divenire
un Conoscitore. Il metodo del misticismo ci mette in grado dì conoscere noi stessi, il metodo
dell’occultismo ci porta a conoscere anche il fratello e aiutarlo. Ambedue i metodi sono necessari.

Dal Libro “Lettere sulla Meditazione Occulta” di A. Bailey rileviamo i seguenti suggerimenti:

l. – Ricordatevi che una mente torpida, inerte ed un atteggiamento passivo sono poco desiderabili. I
poteri inibitori debbono rimanere attivi, la mente deve essere quieta, ma vigile e ricettiva e
completamente sotto controllo, in modo che l’Ego possa usarla per trasmettere informazioni al
cervello fisico.

2. – Imparate a considerare il cervello fisico, durante la meditazione, come il ricevitore delle
informazioni provenienti dall’Ego, per il tramite della mente. Molti usano il cervello pochi usano
la mente. Imparate dunque a differenziare fra il Pensatore, il Pensiero, e l’organo pensante che
registra le impressioni di pensiero (cervello fisico).

3. – Lo schema di meditazione che viene dato in questo allenamento deve essere usato come aiuto per
conservare il pensiero su di una determinata linea e per abituarlo a non sbandare.

I pensieri che possono sorgere durante il processo della meditazione sono liberi: ognuno di noi ha
una sua propria, maniera di accostarsi alla Verità, qualche suo particolare metodo di. pensiero, e
ha idee che lo interessano più di altre. Ognuno può seguire queste sue particolari ten(lenze entro i
limiti dello schema di meditazione dato.

4. – Sia la vostra meditazione breve e concisa, dedicando un determinato numero di minuti ad ogni
parte. Non vi abbandonate a nebulose e oziose fantasticherie. Seguite il Vostro schema con la mente
ben sveglia senza divagare per sentieri secondari, anche se interessanti.

5. – Non cercate per ora di contemplare: la contemplazione è uno stadio molto avanzato. Per molti la
meditazione si limita alla concentrazione, per ora, se non potete raggiungere altro che questa, non
ve ne crucciate, questo è il primo passo e l’ulteriore non tarderà a verificarsi anche per voi, se
persevererete.

6. – Siate regolari nella vostra meditazione, dedicando ad essa 15 minuti ogni mattina. Questo è un
impegno che si può sempre mantenere, a meno che non si sia pigri e ammalati.

7. – Meditate in posizione comoda, e con la spina dorsale eretta, evitando, ‘però, ogni tensione.
Rilasciate ogni muscolo, nulla di contratto deve esservi in tutto il corpo.

Sedendo su di una seggiola, tenete però le gambe incrociate. Se però fate la meditazione in gruppo,
sedete, e tenete le mani appoggiate alle ginocchia e noi-, incrociate i piedi, teneteli invece
posati sul pavimento in posizione parallela. In tal modo l’energia si trasmette per l’uso collettivo
del gruppo; mentre quando meditate da soli, le gambe incrociate impediscono la dispersione
dell’energia.

8. – Cercate di meditare sempre nel medesimo posto. L’atmosfera di quel particolare luogo s’impregna
delle forme­pensiero della meditazione sì da costruire automaticamente un piccolo tempio di natura
mentale, nel quale vi potrete ritirare con facilità sempre crescente. Naturalmente il vostro vero
Tempio è dentro di voi ed è lì che dovete imparare a ritirarvi e ad entrare il più sovente
possibile, esso ha un grande vantaggio, ed è che potete averlo sempre a vostra disposizione, ovunque
andiate e ovunque vi troviate.

9. – Badate al principio della meditazione che la vostra respirazione sia ampia e profonda, poi,
quando avete stabilito un ritmo costante ed equilibrato, non ci pensate più per tutto il tempo della
meditazione.

da lista Sadhana >> it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana

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