Domande (e risposte) comuni su Sai Baba – di Giancarlo Rosati

pubblicato in: AltroBlog 0

DOMANDE COMUNI SU SAI BABA

Perche’ Sai Baba non e’ venuto prima e soprattutto perche’ non ha evitato all’umanita’, in qualità
di Avatar, tutte le sofferenze che conosciamo?

Perche’ Gesù e’ comparso soltanto nell’anno zero e poi non si e’ più fatto vedere lasciandoci in un
mare di guai? Perché Buddha e’ comparso 2500 anni fa e poi non si e’ nemmeno curato di darci un
qualche segno?

Perche’ l’energia elettrica e’ stata scoperta soltanto in quest’epoca e non prima?

Perche’ la penicillina e’ stata scoperta soltanto negli anni quaranta quando milioni di persone
potevano essere salvate nei millenni precedenti?

I grandi personaggi compaiono quando l’umanità e’ in crisi, quando l’uomo ha bisogno di una mano
perche’ da solo non riesce a saltarci fuori. Questo e’ uno di quei momenti.

Perché ci ha fatti nascere se dobbiamo soffrire? Non poteva darci una possibilità diversa
allontanando il male? Nella sua onniscienza doveva pur sapere che l’uomo sarebbe stato accompagnato
in questo viaggio terreno dal male e dal dolore!

Un figlio domando’ alla madre: «Perche’ mi hai procreato se avevi il dubbio che nascessi come sono
nato?». La madre rispose al figlio handicappato: «Per amore». Ma il figlio non soddisfatto,
replico’: «Perche’ non mi hai lasciato morire quando hai visto che ero così». E la madre rispose con
un grande sorriso: « Ancora per amore!».

Perche’ qualcuno guarisce dalle malattie e qualcun altro no? Se io sono ammalato e vado da lui mi
guarira’?

Quando viene da me un paziente e faccio diagnosi di infezione streptococcica, io gli consiglio la
penicillina. Qualche paziente mi domanda: «Lei mi garantisce che guariro’?» Rispondo: «La
penicillina e’ il farmaco d’elezione per curare le infezioni sostenute da questo germe, ma non e’
detto che tutti guariscano. Esistono dei germi che sono resistenti anche alla penicillina!».

– Sai Baba non potrebbe essere l’anticristo, o, comunque un falso profeta? –

Da che cosa si puo’ stabilire se si tratta di un falso profeta? Dal colore della pelle,
dall’altezza.,dagli abiti che indossa? Sai Baba insegna l’amore, difende i giusti, esalta la
generosita’; assume tutte le nostre responsabilita’ e risolve i nostri problemi quando la soluzione
non ci danneggia spiritualmente. Indica il cammino che porta a Dio e il nostro buon senso e
l’insegnamento che abbiamo ricevuto ci dicono che il Suo messaggio ha lo scopo di difendere la
verita’, l’amore, la rettitudine. I suoi comandamenti sono due: Adora il tuo Dio e ama gli altri
come vorresti essere amato tu. Se l’anticristo deve essere come Sai Baba, ebbene allora ben vengano
i falsi profeti. Il cristianesimo storico e’ fallito. Dopo duemila anni possiamo affermarlo senza
paura di essere smentiti. In duemila anni di cristianesimo ci ritroviamo soffocati dalla droga,
emarginati dall’ingiustizia, piagati dall’egoismo, devastati dalla violenza. Vogliamo continuare su
questo binario?

– E’ vero che Sai Baba si circonda soltanto di gente ricca? –

Qualcuno dei suoi devoti e’ molto ricco, qualcuno estremamente povero. Sono piu’ i poveri dei ricchi
soltanto perche’ percentualmente al mondo sono piu’ numerosi i non abbienti. La ricchezza non deve
essere interpretata come nell’anno zero, quando Gesu’ dichiarava: ” È piu’ facile per un cammello
passare attraverso la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno dei Cieli».

Se Gesu’ tornasse in vita oggi il suo insegnamento sarebbe quello di Sai Baba, ovviamente. Il
Maestro ha infatti la capacita’ di adattare l’insegnamento all’epoca in cui viene proposto e Gesu’
oggi direbbe semplicemente: ” Beati i ricchi che aiutano i poveri». Sai Baba afferma: «Utilizzate le
vostre ricchezze per elevare la vostra spiritualita’». L’uomo ricco sara’ cosi’ in grado di
risollevare le sorti di un gruppo di miserabili, di realizzare iniziative destinate ad aiutare gli
emarginati.

Il compito del capitalista e’ molto importante, se la ricchezza e’ stata conquistata onestamente e
se questa viene poi messa a disposizione della propria anima. D’altra parte accumulare ricchezza per
poi sprecarla di nuovo in cose mondane sarebbe veramente insensato. Utilizzare le proprie ricchezze
per migliorare la propria ricerca spirituale e facilitare la scoperta ed il raggiungimento di un
grande traguardo deve esser l’obiettivo di tutti coloro che possiedono piu’ degli altri.

Se soltanto i poveri fossero andati da Baba probabilmente non avremmo mai avuto l’opportunità di
conoscere Baba attraverso la pubblicazione di libri che richiede normalmente un certo capitale di
partenza. Se tutti gli occidentali fossero dei miserabili nessuno avrebbe avuto la possibilità di
comprarsi un biglietto d’aereo per raggiungere il Maestro. L’epoca nostra impiega dei mezzi adeguati
ai tempi presenti. Il Maestro utilizza questi strumenti pur restando nell’umilta’ e nella poverta’
per insegnare alle genti la sopportazione e la rinuncia. « La mia vita e’ il mio messaggio», dice
Baba.

Il Grande Santo scalzo, il Santo dei Santi non possiede nulla. Nulla gli appartiene. Cio’ che il
devoto vede appartiene a tutti i devoti.

Sai Baba non dorme, mangia quanto un gatto – o, forse, meno. Indossa una tunica arancione e soltanto
negli ultimi anni i devoti lo hanno convinto a dormire su un letto, o a viaggiare su una vettura
anziche’ su un asinello, come faceva quando se ne andava di villaggio in villaggio.

In questa senso Sai Baba e’ la figura ideale del Santo, del Messia, dell’Incarnazione di Dio. Cosi’
io ho immaginato il Cristo e i devoti che siedono sulla sabbia per il darshan di Baba sono i
discepoli che duemila anni fa ascoltavano il Buddha, o Gesu’, e venivano rapiti dalla figura sublime
dell’uomo che portava il grande messaggio dal cielo.

– Possiamo ipotizzare che Sai Baba sia Gesu’ ritornato tra noi? –

Noi non sappiamo che volto aveva Gesu’, non sappiamo se era chiaro di pelle o scuro, alto o basso,
nevrotico o tranquillo. La fantasia di ciascuno di noi puo’ galoppare creando ora questa, ora
quell’immagine. I cristiani pensano al ritorno di Gesu’ come alla comparsa della copia dello stesso
identico personaggio sul piano fisico. Chiaramente siamo di fronte ad un errore grossolano che deve
essere eliminato immediatamente dalle nostre menti. Il ritorno del Maestro deve essere inteso come
la comparsa di un personaggio altrettanto grande che trasporta con se’ i poteri del Divino ed il Suo
messaggio.

Gesu’ si e’ dichiarato Messia – che vuol dire inviato del Signore. Sai Baba dichiara di essere il
Signore stesso. Potremmo identificarlo con il Cristo, non con Gesù, anche se Baba afferma «Io e Gesù
siamo uno. E’ l’essenza che conta, non la forma».

La storia ci insegna che Gesù e’ nato uomo e che soltanto attraverso la meditazione e’ riuscito ad
elevare il proprio spirito fino a raggiungere le vette piu’ eccelse, passando da uomo a Messia, poi
a figlio di Dio, fondendosi infine con il Padre per raggiungere quello che nella filosofia orientale
e’ il Samhadi Nirvikalpa (Io e il Padre siamo Uno).

Gesu’ e’ il messia, un messaggero. Lui stesso lo ha affermato Il Gauthama Buddha e’ un messaggero
come Maometto. Sai Baba e’ un Avatar, cioe’ un’incarnazione di Dio. La differenza tra un messia ed
un avatar e’ abissale, anche se alla fin dei conti l’insegnamento che conduce alla liberazione e’ lo
stesso. II discepolo che ha seguito per filo e per segno l’insegnamento del Cristo, quello autentico
che ritroviamo nel Vangelo gnostico di Tommaso, ha sicuramente raggiunto il suo grande Traguardo,
così come i devoti di Baba che seguono le sue indicazioni raggiungeranno la realizzazione del Se’.

Cio’ che conta non e’ tanto il paragonare l’uno all’altro, ma quello che insegnano, l’utilita’ della
presenza dell’uno o dell’altro. Gesu’ è un personaggio che andava bene alla Palestina di duemila
anni fa. Sai Baba e’ il personaggio di questa epoca. Gesu’ ha fatto la storia dei precedenti duemila
anni in Occidente, Sai Baba fara’ la storia futura dell’umanita’ tutta.

Alcune Chiese tremano all’idea che Sai Baba sia effettivamente l’incarnazione di Dio e mettono in
guardia i loro fedeli additandolo come l’Anticristo. Visto che il suo insegnamento e’ lo stesso
insegnamento aggiornato di Gesu’, piu’ raffinato e piu’ chiaro, come e’ possibile identificare un
Maestro spirituale di quella levatura con l’anticristo?

In India dicono: «Mentre la verita’ si infila le scarpe, la bugia ha gia’ fatto il giro del mondo».

E la falsa notizia scaturita da alcuni sacerdoti sprovveduti ha messo in allarme i cristiani.

L’anticristo e’ una delle tante invenzioni della Chiesa romana.

I discepoli di Paolo e di Pietro sapevano benissimo che prima del Cristo c’erano stati illustri
maestri spirituali dotati di poteri soprannaturali e che altri maestri sarebbero venuti dopo di Lui.
La storia ce lo insegna e i due apostoli, in particolare Paolo che conosceva molto bene la filosofia
vedica, sapevano dell’esistenza degli avatar e dei grandi illuminati ,come Buddha o Zoroastro. Forse
non conoscevano quel contemporaneo di Gesu’ che operava un po’ più a nord, ma che si proponeva come
lo stesso Cristo. Mi riferisco ad Apollonio di Tiana, che faceva il maestro e basta senza
atteggiarsi a divino. Anche Gesu’, d’altra parte, non aveva nessuna intenzione di atteggiarsi a
divino o di fondare una religione.

Ogni epoca comunque avra’, come ha avuto in passato, un maestro illuminato destinato a fare superare
certe crisi all’umanita’. Si e’ cercato di monopolizzare la situazione e la chiesa romana si e’
arrogata il monopolio del messia. Ma Messia, lo abbiamo gia’ visto, significa messaggero e non
incarnazione di Dio. Questo significa che i discepoli cristiani, cosi’ solerti, hanno attribuito a
Gesu’ un ruolo che non gli compete e che Lui si e’ ben guardato dall’accollarsi.

Questo monopolio del Messia, quindi, e’ soltanto un volo mentale della chiesa cristiana e non si
basa su nessuna documentazione o dichiarazione fatta da Gesu’. E tutto cio’ che non e’ stato
dichiarato dal Maestro non ha alcun valore per il ricercatore. Gesu’ ha dichiarato di essere il
Messia e non ha mai detto che dopo di lui non sarebbe mai piu’ venuto alcun maestro illuminato, o un
avatar. Anzi, direi che ha annunciato la discesa di un’incarnazione di Dio. L’insegnamento
fondamentale di Gesu’ va sfrondato da quelle invenzioni immesse nei vangeli dai discepoli e per
fortuna ben identificabili. La maggior parte degli studiosi e’ infatti d’accordo nel ritenere che di
quanto viene attribuito a Gesu’ nei vangeli sinottici ci sia ben poco di vero. L’unico vangelo
attendibile e’ quello di Giovanni, a parte i Vangeli gnostici. Proprio in Giovanni, Cap. XIV, Gesù
dice: «Colui che verra’ vi insegnera’ le grandi verita’», e il riferimento alla discesa di un Avatar
e’ scontato.

– Che differenza c’e’ tra il concetto di Dio cosi’ come viene espresso da Sai Baba e il concetto
legato alla nostra cultura occidentale? –

Per l’occidentale Dio e’ trascendente. Secondo il concetto espresso da Baba Dio e’ immanente. Lo
possiamo identificare nell’energia primordiale creatrice del tutto, ma anche questo concetto e’
limitativo. Dio e’ il niente dal quale scaturisce il tutto. L’Occidente ha un concetto di Dio molto
infantile. Non sarebbe male cercare di interpretare meglio quello che ha detto Mose’ e ribadito
Gesu’. Le verità (i Misteri Maggiori) erano state velate affinche’ soltanto í ricercatori fossero in
grado di comprenderne i significati. Ora e’ giunto il tempo di sollevare i veli.

– Come si e’ espressa la Chiesa Cattolica nei confronti di Sai Baba? –

Un cardinale disse: «Io non posso dire se e’ un’incarnazione di Dio, ma certamente un uomo che fa
quello che fa Sai Baba e predica quello che lui predica non puo’ essere che un santo».

A Puttaparti vi capitera’ di vedere delle suore o dei sacerdoti cattolici che hanno affrontato il
viaggio per veder colui che si proclama Dio. Tutti i ricercatori spirituali genuini non possono
mancare all’appuntamento.

All’interno della Chiesa Cattolica, come ci sono i buoni pastori, ci sono anche i lupi. Quando
parlate con un teologo, o con un sacerdote, vi accorgete subito se siete di fronte ad un autentico
ricercatore spirituale, ad un arrivista o ad un ottuso. Tra i sacerdoti ci sono persone
meravigliose, maestri eccezionali, o dei santi. Cosi’ troviamo il buono e il cattivo, l’intelligente
e l’ottuso, l’arrivista e l’onesto, il santo ed il criminale.

Ma non e’ sull’opinione degli altri che si deve basare la propria ricerca. E’ sul nostro modo di
sentire e nel nostro desiderio di sapere che deve ruotare la ricerca, al di la’ di quello che vi
racconto io, o che vi narrano altri testimoni.

lo vorrei soltanto suscitare la curiosita’, come altri hanno fatto con me, fino a farmi scoprire
l’incredibile e l’impossibile. Cio’ che troverete a Puttaparti non lo troverete all’interno di certi
binari istituzionalizzati.

Al tempo del papato di Paolo VI, il dr Mucunda parlo’ di Baba a Monsignor Rossano, al quale fece
anche pervenire una copia de «L’uomo dei miracolì» di Murphet, in cui si narra l’esperienza di
questo ricercatore australiano che si e’ venuto a trovare misteriosamente ai piedi di Sai Baba.

Dopo quell’episodio circolo’ la voce che il papa avesse invitato Sai Baba a Roma. Baba invio’ un
telegramma in Vaticana concepito in questi termini: «Non e’ ancora giunto il momento. Verro’ più
avanti», e spiego’ che non era venuto ancora il momento di entrare in contatto con il papa. Le
indagini fatte da Mucunda all’interno del mondo cattolico per sapere dell’invito del papa e della
risposta di Baba non approdo’ a nulla, anche se il telegramma lo aveva spedito lui stesso dietro
l’invito del Maestro.

– Perché non risolve la miseria dell’ India e del mondo intero? –

Noi abbiamo uno strano concetto dell’India. Pensiamo all’India e vediamo davanti agli occhi un paese
di morti di fame. La realta’ e’ molto diversa.

Se e’ vero che nelle grandi citta’ come Calcutta e’ possibile notare un’alta percentuale di
diseredati, e’ anche vero che nei villaggi l’indiano vive decorosamente. Nelle altre citta’ come
Bangalore il tenore di vita e’ decisamente elevato. Le abitazioni dei villaggi indiani fanno spesso
invidia a quelle dei nostri montanari, soprattutto dei nostri montanari di trent’anni fa.

Se uno straniero arrivasse a stazione Termini e identificasse il nostro paese con i diseredati che
dormono nella stazione o sui marciapiedi, tornando a casa dipingerebbe l’Italia in maniera
drammatica. Questo e’ quello che hanno fatto alcuni viaggiatori, o missionari nel parlare
dell’India. È’ chiaro che la miseria esiste in India come in Italia, ma forse molti lettori ignorano
che anche nel nostro paese ci sono famiglie che non sanno come fare a sbarcare il lunario, a pagare
l’affitto di casa e persino a mangiare. Oggi, nell’era delle conquiste spaziali, esiste ancora
questa drammatica realta’. Parlate con i medici, con gli assistenti sociali, con i gruppi di
solidarieta’ e vi renderete conto che il terzo mondo ce lo abbiamo proprio in casa.

Perche’ allora non risolve la miseria nel mondo? Lo scopo della venuta dell’Avatar e’ quella di
risvegliare la divinita’ che e’ in ciascuno di noi. Alle spalle del problema c’e’ tutta una
filosofia che va presa in seria considerazione (La dottrina del Karma).

Anche la domanda «Perche’ deve seguire tutta una prassi quando potrebbe benissimo modificare
l’intero sistema con un semplice atto della volonta’?» trova la sua risposta nella dottrina del
Karma, che rappresenta il pilastro fondamentale di tutti gli insegnamenti dei grandi maestri
spirituali dalla creazione del mondo a oggi.

– Perche’ noi tutti sono chiamati ad andare in India per incontrare il Maestro del Mondo? –

Non ci sono privilegiati. E’ chiaro che il primo a correre in India sara’ il ricercatore spirituale,
cioe’ colui che e’ interessato a scoprire chi siamo e dove andiamo. I sostenitori del rock andranno
negli Stati Uniti, gli amanti della buona pittura verranno in Italia. A ciascuno il suo. Per il
ricercatore spirituale, per coloro che si pongono delle domande sull’esistenza, non c’e’ scappatoia.
Sai Baba e’ la risposta. Andare in India non e’ così drammatico o costoso. Ma Sai Baba afferma: «Non
fate dei sacrifici per venire da me. Quando mi chiamerete saro’ io che verro’ da voi attraverso un
sogno, una materializzazione, attraverso la risposta ai vostri stessi problemi. Io non vi abbandono,
anche quando non pensate a me, anche quando credete di essere lontano da me».

– Chi sono quelli destinati ad andare in India? –

E’ un’ipotesi che avanzo ed e’ soltanto un’ipotesi. Ritengo che il ricercatore spirituale abbia alle
spalle diverse incarnazioni di ricerca, una vita passata dura e laboriosa, destinata a scoprire la
divinità che e’ negli abissi del nostro lo. Coloro che in vite precedenti hanno contattato dei
maestri spirituali, o hanno fatto determinate ricerche, oggi si ritroveranno ai piedi di Baba, cosi’
come gli scienziati ed i ricercatori di Atlantide si ritrovano oggi, secondo la dottrina occulta,
nel mondo occidentale per dare una spinta significativa alle scoperte scientifiche.

Sono soltanto delle ipotesi, come quelle avanzate dalla dottrina misteriosofica. La verita’ la
conosce soltanto il Maestro. Quello che dobbiamo fare non e’ indagare, ma assorbire l’amore,
l’energia e l’insegnamento che ci vengono dati. Non si puo’ pretendere che tutti vadano in India e
tutti siano interessati alla ricerca spirituale.

Sarebbe troppo bello, saremmo già entrati nell’era dell’oro preconizzata da Sai Baba e da
Nostradamus. In questa vita, in ogni esistenza, ci sarà chi avrà la sua perla e chi soltanto una
pietruzza. La legge del Karma non perdona.

– Perché Dio si incarna? –

Perche’ l’uomo si senta piu’ vicino alla divinita’ e possa comunicare con lui direttamente in
maniera concreta e soprattutto comprensibile. Sai Baba dice: «Un topo potra’ immaginare Dio soltanto
come un topo gigantesco. L’uomo puo’ concepire Dio soltanto nella forma umana. Non ha altra
possibilità per la limitatezza del suo intelletto».

– L ‘attuale situazione mondiale e’ drammatica. Perche’ non interviene con i suoi poteri? –

Riportiamo cio’ che lo stesso Baba ha dichiarato in un’intervista: ” lo posso intervenire con una
soluzione rapida o a lungo termine. Ogni soluzione istantanea va contro le qualita’ fondamentali
della natura stessa e contro le leggi del Karma di causa ed effetto. Le genti sottostanno a questa
legge. Esse raccolgono il frutto delle loro azioni. Se io intervengo istantaneamente interrompo la
loro evoluzione e questo va contro le leggi dì natura. La soluzione alternativa piu’ efficace e’
quella a lungo termine, portando la gente ad un piu’ elevato livello di consapevolezza e a capire la
verita’ delle leggi spirituali”.

Nel mondo esistono religioni diverse. Tutte pretendono di essere i custodi della verità. La piu’
egemonica e’ sicuramente la Chiesa cattolica, anche se notiamo un filo di apertura. Che cosa dice
Sai Baba delle religioni?

Sai Baba dichiara di non essere venuto per creare conflitti o per distruggere una religione
piuttosto che un’altra o a confermarne una o a fondarne una nuova. Ognuno si deve confermare nella
propria religione, perche’ in ogni religione esiste un messaggio fondamentale di verita’ che la
unisce a tutte le altre grandi religioni. In tutte le religioni, in tutti i messaggi forniti dai
fondatori di queste religioni, la base e’ rappresentata dall’Amore. L’amore e’ il denominatore
comune. Il “la” delle grandi sinfonie e’ la Devozione, in qualunque modo essa sia attuata. Essa e’
la scintilla divina, il fattore unificante, integrante e cementante tra uomo e uomo. La devozione
puo’ essere attuata in mille modi e puo’ assumere mille forme, dalla ripetizione del nome del
Signore al lavoro onesto e costruttivo, all’aiuto fornito al bisognoso, al soccorso prestato al
derelitto. Devozione puo’ essere anche il battere una ciabatta tutti i giorni canticchiando un inno
alla vita.

– Se noi abbiamo alle spalle un karma che ci condiziona e regola la nostra attuale esistenza, come
possiamo modificare il nostro destino? –

Possiamo farlo attraverso la consapevolezza. Se conosciamo i principi attraverso i quali si
concretizza la vita, allora possiamo anche intervenire per modificare un disegno. Se noi vogliamo
dirottare le acque di un fiume dobbiamo soltanto costruire una diga ed un canale laterale. Possiamo
fare questo perche’ conosciamo dei principi dinamici. Cosi’, nel momento in cui scopriamo che
esistono delle leggi ben precise all’interno del mondo dell’invisibile, allora ecco che noi possiamo
intervenire per dirottare il fiume della nostra vita arginando il karma. Distruzione e rinascita,
dice il Maestro, dipendono esclusivamente dall’uomo stesso. Nell’esposizione della legge del karma
il concetto dovrebbe apparire abbastanza chiaro. Noi siamo gli artefici della nostra vita futura,
come ieri lo siamo stati per la nostra vita attuale. Noi costruiamo le nostre malattie e i nostri
guai, noi li possiamo distruggere. Costruiamo i nostri guai attraverso delle opere cattive, possiamo
modificarli attraverso delle opere buone. Per evitare di costruire un futuro pieno di guai,
piuttosto di far del male, conviene restare immobili.

” Se non puoi fare buone azioni, cerca almeno di non farne delle cattive. Perdona gli errori altrui,
ma sii severo con i tuoi. Invece di cercare l’errore negli altri, cerca i tuoi e correggili. Spegni
con l’amore l’ignoranza, la maldicenza, la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, l’invidia, la
gelosia, il rancore. Inizia il giorno con amore, trascorrilo con Amore, terminalo con Amore».

– E allora come possiamo vivere la nostra vita di tutti i giorni? Qualche volta, al di la’ di certi
sentimenti, non riusciamo a vivere la vita come dovrebbe essere vissuta. Cosa dobbiamo fare? –

La vita dovrebbe essere vissuta e non subita. Per non subirla, Sai Baba ci fornisce un prezioso
messaggio:

La vita e’ amore, gioiscine La vita e’ una sfida, affrontala. La vita e’ un sogno, realizzalo. La
vita e’ un gioco, giocalo. La vita e’ una canzone, cantala.

II direttore di questa orchestra cosmica e’ Dio stesso. Seguiamo i suoi segnali e suoneremo la piu’
bella sinfonia che i cieli e la terra abbiano mai ascoltato. E questi segnali sono soltanto due:
AMORE e VERITA’.

– Come possiamo avvicinarci .al traguardo della liberazione dalla ruota delle rinascite? –

Raggiungere la liberazione significa avere risvegliato la divinita’ che e’ in noi e riconoscerci in
Dio; fonderci con Lui, essere un tutt’uno con Lui. Essere un tutt’uno con ciò che ci circonda. Baba
afferma: la vita + desiderio = UOMO; la vita – desiderio = DIO.

L’operazione e’ molto semplice. Vivere con distacco. Amare con distacco. Avere le mani nel mondo,
come dice Baba, e la mente a Dio.

«Trasformate la vostra mente scimmiesca. I contadini usano catturare le scimmie ponendo un’esca
all’interno di un vaso con il collo stretto. La scimmia infila la mano, afferra la banana posta
all’interno come esca, ma stringendo il pugno non riesce piu’ a sfilare la mano e urla pensando che
qualcuno all’interno la trattenga. Si liberera’ soltanto lasciando la presa. Così l’uomo si
liberera’ soltanto quando imparera’ a svincolarsi da certi legami.

Visto che ormai centinaia di milioni di persone riconoscono Sai Baba come potenza divina che cosa
dice Egli di se’ stesso, come reagisce a questo successo?

“Non voglio che mi esaltiate”, dice Sai Baba, “Mi basta che vi affidiate a Me. Fate un passo verso
di Me e io ne faro’ dieci verso di voi, versate una lacrima per Me e io asciughero’ mille delle
vostre lacrime».

– Che cosa bisogna fare per farsi ricevere? –

Non esiste il carosello delle raccomandazioni. Tutti hanno pari dignita’ e cosi’ vi troverete seduti
vicino all’illustre primario di ospedale, o allo scienziato atomico, o al miserabile vagabondo del
sud. Tutti li’, in attesa di essere chiamati, di essere guardati e benedetti.

Quello che bisogna fare e’ entrare in una certa ottica, in una certa disciplina e chiedere con il
cuore in mano e l’anima in ginocchio. Tutto li’ . Sai Baba dice: “lo so che venite per vedermi e
parlare con Me e Io ricevo tutti al momento opportuno. Quello che dovete fare e’ arrendervi a
qualcosa che non riuscirete mai a comprendere. Io so di che cosa avete bisogno. Conosco il vostro
passato e il vostro futuro. Lasciate che sia lo a tirare i vostri fili”.

– Perché Sai Baba fa quello che fa? –

La domanda potrebbe essere rivolta al dr. Polenghi Francesco, che si e’ posto la stessa domanda la
prima volta che si trovo’ in presenza del maestro.

E Polenghi racconta: «Mi sono domandato: lo fa per soldi? Certamente no, perche’ dona oggetti
preziosi e raffinati e di sicuro valore commerciale a tutti coloro che ricevono un’intervista, e
questi sono veramente tanti in un anno. Lo fa allora per potere? Osservando i suoi poteri
soprannaturali ci si accorge che la domanda crolla da sola. Mi sono accorto che lo fa per amore,
soltanto per amore, esclusivamente per amore perche’ lui stesso e’ Amore». E’ difficile per noi,
soprattutto per noi occidentali, concepire un uomo che agisce soltanto per amore, che opera 24 ore
su 24 per gli altri senza nulla chiedere in cambio. Ma questa e’ la realta’ straordinaria che ogni
pellegrino scopre ai piedi di Sai Baba.

Sai Baba non possiede nulla. Tutto cio’ che lo circonda appartiene ai devoti di tutto il mondo che,
all’interno dell’ashram, sono a casa propria. Cammina scalzo, veste una tunica arancione, mangia
pochissimo; fino a qualche anno fa dormiva per terra, si faceva ancora la barba con la lametta,
finche’ un suo stretto collaboratore non gli regalo’ un letto e un rasoio elettrico.

Vive all’interno del tempio in una piccola stanzetta perche’ il resto del Mandir e’ a disposizione
del devoto. Accoglie tutti con dolcezza e con amore, non rimanda mai nessuno, a nessuno dice “no”.
La Sua mano e’ sempre tesa a benedire anche coloro che ne parlano male. Forse piu’ degli altri
questi hanno bisogno della Sua mano benevola che Egli non rifiuta mai.

La Sua vita e’ il suo messaggio: verita’, amore, umilta’, rettitudine. II Suo comportamento e’ umano
perche’ possa essere capito da tutti. Non fara’ mai sfoggio della Sua onniscienza. Con il chimico
parlerà di chimica, con lo scienziato atomico di energia nucleare, con il miserabile dei suoi
problemi, con il pastore delle sue pecore, con il contadino della sua terra. Soltanto in determinati
casi, e quando il livello di coscienza del devoto lo consente, Egli diventa Dio.

– E’ possibile scrivere una lettera a Sai Baba? Rispondera’? –

La cosa migliore da fare e’ quella di consegnare la lettera ad un centro Sai Baba.

C’e’ sempre qualcuno che parte per Puttaparti e consegnerà direttamente la lettera a Baba.

E’ possibile anche scrivere direttamente a questo indirizzo: Sri Sathya Sai Baba Prashanti Nilayam
Puttaparthi ? Anantapur district Andra Pradesh India

Non aspettatevi la solita risposta per posta. Sai Baba difficilmente scrive delle lettere se non
agli stretti collaboratori e forse, oggi, non lo fa piu’.

Le risposte arrivano per altre strade: un sogno, un segno, la soluzione del problema che ci ha
indotto a scrivergli, un incontro fortuito. Mille strade portano la risposta al devoto.

Qualcuno domanda se e’ possibile avere un oggetto materializzato da Baba. La cosa non e’
impossibile, ma improbabile. Sai Baba dona direttamente al devoto. Il rapporto esiste senza
intermediari. Nessuno potra’ fare da tramite. Il concetto cristiano di pregare un santo, o una
madonna, per intercedere presso Dio deve cadere. Dio non ha bisogno di intermediari.

Abbiamo tutti pari dignita’, eguali diritti. Tutti siamo avvolti dal Suo Amore e per tutti Egli
avra’ la medesima disponibilita’. Se avrete l’impressione che faccia delle differenze, guardatevi
bene dal lasciarvi andare a commenti. C’e’ chi ha più bisogno, oppure e’ uno strumento nelle mani
del Divino, ma non per questo in grado di intercedere per qualcuno.

Ciascuno di noi deve gestire la propria situazione, ciascuno di noi deve pilotare le proprie
richieste e la propria devozione. II rapporto e’ diretto. Uno degli insegnamenti di Sai Baba e’
proprio questo: «Chiedete direttamente. Io sono venuto per servirvi. Questo fa parte del mio amore
per voi e ogni volta che potro’ fare qualcosa per voi questo rispondera’ alla missione per la quale
Mi sono incarnato».

– Qualcuno afferma di avere sognato Baba nella sua forma precedente, quella di Shirdi Sai.. E’ vero?

Spesso Baba appare sotto la forma del vecchio Shirdi. Puo’ darsi che quel devoto ami più la figura
di Baba di Shirdi dell’attuale o che lo stesso Sai Baba voglia dare un messaggio particolare. E’
certo, e Lui lo ha confermato, che puo’ apparire nei sogni con la forma della sua precedente
incarnazione.

Non conosco il vero motivo per cui voglia apparire cosi’. Non e’ nemmeno da escludere che a qualcuno
sia gia’ apparso sotto la forma di Prema Sai e che poi, se si tratta di un devoto giovane, possa
avere la possibilità di vederlo di persona quando scendera’ sotto quella forma. Al dr. Hislop Baba
materializzò un’effigie della sua prossima incarnazione e cosi’ abbiamo gia’ il volto di Prema Sai e
sappiamo, non soltanto in quale anno si incarnera’ e in quale villaggio, ma anche chi sara’ suo
padre e chi la madre.

Un giorno Baba invio’ una famigliola al suo segretario e biografo ufficiale, Kasturi. Il biglietto
che aveva la famiglia era stato scritto da Baba e diceva: ” Il figlioletto di questa donna, che ha
ora tre anni, sara’ il tuo consorte nella tua prossima incarnazione e quindi il padre della mia
prossima incarnazione, sotto la forma di Prema Sai”. Tre anni prima Sai Baba aveva dichiarato
pubblicamente: ” Questo e’ un giorno importante perche’ e’ nato colui che sara’ il padre della mia
futura incarnazione». Kasturi, ovviamente, sara’ la madre!”

– Si afferma che Sai Baba è la personificazione dell’Amore e non accusa mai nessuno e pazientemente
aspetta il riscatto di ognuno di noi. È vero tutto questo? –

Sai Baba e’ infinitamente amabile. Ma attenzione! Quando avra’ indicato al devoto la strada che
deve seguire per raggiungere l’autorealizzazione aspettera’ qualche tempo per vedere se il devoto si
dara’ da fare per realizzare la sua strada e lo proteggera’ in tutti i sensi e in ogni momento della
sua vita. Ma se il devoto non mostrera’ la buona volonta’ di seguire l’indicazione che lui stesso ha
richiesto a Baba, allora arriveranno i guai. Lui stesso afferma che al momento opportuno Sara’
costretto ad intervenire per riportare il devoto sulla giusta strada.

Spesso, la lezione puo’ essere una malattia, una disgrazia o qualsiasi ammonimento basato sulla
sofferenza. La sofferenza, infatti, sembra essere la lezione piu’ efficace per l’uomo.

E’ anche vero che Baba e’ molto paziente e non accusa nessuno. Questo non vuol dire che non si
arrabbi. Un giorno a Whitefield un impresario edile presento’ a Baba una grossa busta perche’ la
benedicesse. Baba lo sgridò urlando a tal punto che tutti i devoti si spaventarono. Mucunda, che era
presente, dichiara che non aveva mai sentito Sai Baba gridare tanto.

Che cosa era successo? L’impresario era venuto al darshan di Baba e voleva fare benedire un
progetto per realizzare un quartiere speculando sulla pelle dei cittadini. Non solo. Mentre il padre
dell’uomo stava morendo in ospedale, egli si preoccupava soltanto di accumulare ricchezze in maniera
disonesta. Il devoto venne letteralmente cacciato dall’asrham. Tre giorni dopo l’impresario torno’ e
Baba lo accolse con gli occhi pieni di amore. L’uomo aveva capito il suo errore.

Era tornato a casa, era andato in ospedale a trovare il padre e lo aveva assistito fino alla morte.
Aveva anche capito che non poteva costruire la sua ricchezza danneggiando gli altri. Nel momento in
cui aveva capito tutto questo, Sai Baba lo aveva accolto a braccia aperte e gli dava la Sua
benedizione.

– Perché il canto dei bajan e’ così importante? –

E’ importante per alcuni individui in rapporto al loro livello di coscienza.

«Dove due persone canteranno il mio nome, lo saro’ li con loro», la dichiarazione di Baba induce i
devoti a riunirsi a cantare il Suo nome perche’ Egli ha garantito la sua presenza. Baba sostiene
che oggi non e’ necessario fare delle capriole per ottenere la liberazione. La ripetizione del nome
di Dio e’ un mezzo piu’ che sufficiente per raggiungere la divinità. E i bajan cantano e ripetono il
nome di Dio. Alcuni mantra vengono introdotti durante il canto dei bajan.

Oltre ad avvicinare sempre di piu’ all’Inconoscibile, le vibrazioni dei mantra andranno a bruciare
il nostro stesso karma o a risvegliare qualche settore silente del nostro cervello. Il bajan e’ meno
importante del servizio sociale.

E’ sufficiente mezz’ora di bajan da farsi almeno una volta alla settimana o al mese. Il resto
dell’incontro dovra’ essere utilizzato per l’insegnamento e la lettura di brani riguardanti Baba.
Queste sono le disposizioni di Baba.

Sai Baba e’ venuto a demolire tutto quello che e’ stato detto in precedenza dai maestri religiosi?

Sai Baba afferma di esser venuto non per fondare un nuova religione, ma per rinverdire la
spiritualita’ nell’uomo. Sai Baba non ha una religione, ma e’ l’essenza di tutte le religioni.
Inviterà il devoto a rifugiarsi nel messaggio essenziale della sua religione, al di la’ dei dogmi e
di tutte le costruzioni folli che gli uomini ignoranti hanno realizzato attorno al messaggio di un
Maestro.

– Perché la Chiesa non ne parla, quando ci accorgiamo che si tratta di un personaggio unico, nella
storia dell’umanita’? –

– C’e’ forse qualcosa sotto che impedisce alla chiesa di Roma di avvicinarsi alla verità? –

Difficile dirlo. Gli uomini dotati di buona volonta’ sanno dove cercare la verita’ e noi vediamo
sacerdoti cattolici piegare le ginocchia di fronte all’onniscienza e all’amore di Baba.

La chiesa romana non e’ certamente l’istituzione che detiene la verita’, per cui non deve
assolutamente meravigliare il fatto che si regga sulla santita’ di quei pochi che, all’interno della
chiesa, hanno salvato fino ad oggi quell’istituzione. Senza di loro la chiesa di Roma sarebbe da
tempo miseramente crollata.

– Come ha potuto permettere il massacro di milioni di ebrei? –

Per rispondere, ma soprattutto per capire, bisogna addentrarsi nei meandri della legge del karma.
Quando si capira’ la legge del karma si avra’ la risposta a domande del genere. Ma perche’
incolpiamo sempre Dio e non pensiamo che ciascuno di noi ha contribuito all’edificazione di questa
società portando una sua pietra personale?

– Perche’ Sai Baba non e’ ancora conosciuto in tutto il mondo? –

Ogni uomo che vive su questo pianeta conoscera’ Sai Baba. Date tempo al tempo. Negli ultimi tempi le
cose si sono mosse ad un ritmo veramente incredibile e per la legge delle progressioni nel giro di
qualche anno si concretizzera’ la profezia di Maometto che vuole che due terzi del mondo credera’ in
Sai Baba entro il 2002. Saranno anni magici per chi avra’ la fortuna di assistervi.

– Lei dichiara che Dio e’ immanente e non trascendente. Poi afferma che Sai Baba è il Dio unico. Non
le pare che ci sia una contraddizione in questa affermazione? –

Vi porto un esempio. Se io prendo una bottiglia di acqua dal rubinetto di casa mia e la porto
nell’oceano e verso quell’acqua nella massa oceanica, che cosa succede? Che l’acqua del mio
rubinetto si e’ fusa totalmente, completamente e in maniera non piu’ scindibile con l’oceano.
Ebbene, noi siamo tante gocce d’acqua emerse o evaporate dall’Oceano divino. Nel momento in cui
riusciamo a raggiungere l’oceano ci possiamo confondere con la massa della divinita’. L’essenza
della nostra goccia era quella dell’acqua; non sono state necessarie elaborazioni particolari per
fonderci con l’oceano: e’ stato sufficiente entrare nell’oceano per ottenere la fusione, e’ bastato
raggiungerlo. Noi abbiamo l’essenza divina, ma ne siamo separati. Abbiamo le stesse qualita’, ma non
possiamo esplicarle fino al momento in cui non ci ricongiungiamo con la fonte, con l’oceano, con
Dio. Tutto lì.

– Come possiamo credere nella reìncarnazione? –

E’ un salto di qualita’, ma nessuna prova scientifica potra’ mai essere avanzata per dimostrare la
realta’ di questa dottrina. Possiamo soltanto dire che anche noi cristiani per 500 anni abbiamo
creduto e sostenuto la dottrina del karma e della reincarnazione e che per un errore storico i
‘custodi della verità’ si sono trovati a trasformare la reincarnazione in resurrezione.

Ora ditemi voi se e’ più ragionevole pensare che il nostro io interiore fatto di energia possa
trasferirsi da un veicolo all’altro; oppure, ritenere che questo corpo, disgregato dal tempo, possa
ricomporsi alla fine dei tempi per risorgere nell’aldilà?

Personalmente ritengo che sia piu’ scientifico (oggi va di moda assumere questo atteggiamento)
pensare che un quid energetico indistruttibile possa ritrovarsi all’interno di un altro corpo,
piuttosto che pensare che un corpo ormai inesistente possa ricomporsi. Mentre l’emigrazione di
questa particella energetica riesce a soddisfare le mie richieste scientifiche, non riesco ad
immaginare o a concepire, nonostante tutti gli sforzi della mia immaginazione, la ricostituzione di
un corpo devastato e disgregato.

– La Chiesa Cattolica riconoscera’ un giorno Sai Baba? –

Un giorno, un carissimo amico sacerdote, Don Mario Mazzoleni, disse: “Galileo cerco’ di convincere
la Chiesa che era la Terra che girava attorno al Sole e non viceversa. Ma nessuno volle dargli
ascolto e lo accusarono di eresia. Galileo invito’ i prelati che lo accusavano a guardare dentro al
suo cannocchiale, a valutare i suoi calcoli astronomici. Non ci fu verso di fermare l’attenzione
degli inquisitori sui risultati delle sue ricerche. Nessuno volle guardare dentro al cannocchiale.
Oggi il cannocchiale e’ ancora li’ e sarebbe opportuno che anche la Chiesa cominciasse ad
usarlo…”.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *