Cervello, i neuroni si formano anche a 90 anni

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Cervello, i neuroni si formano anche a 90 anni

Nuove speranze contro l’Alzheimer

di Germana Carillo – 26-03-2019

Il cervello non invecchia e la neurogenesi continua anche in tarda età: ancora a 90 anni, infatti,
nel nostro cervello si creano nuovi neuroni. Scoperti nel giro dentato dell’ippocampo, un’area del
cervello legata alla memoria, la loro identificazione potrebbe portare a nuove terapie contro il
morbo di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative.

È quanto viene fuori da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine e condotto dai
ricercatori spagnoli del Centro di biologia molecolare “Severo Ochoa” di Madrid, secondo cui nelle
persone sane si conserva fino a età avanzata una autentica capacità rigenerativa. Una capacità dei
neuroni di rigenerarsi che però appare ridotta nei malati di Alzheimer: è per questo che a sua volta
il suo blocco sarebbe alla base della perdita di memoria.

Lo studio

Coordinati dalla professoressa María Llorens-Martín, gli scienziati hanno analizzato il cervello di
58 persone decedute. 13 di esse, di età compresa tra i 43 e gli 87 anni, erano morte per varie cause
– come cancro e ictus – ma erano sane dal punto di vista neurologico, mentre le altre 45 (età
compresa tra i 52 e i 97 anni) erano morte per Alzheimer. Nel cervello del gruppo neurologicamente
sano è stata rilevata la presenza di migliaia di neuroni che esprimono doublecortina (DCX +), un
fattore che indica la presenza di neurogenesi. Nello specifico, i neuroni sono stati individuati nel
giro dentato dell’ippocampo, e il loro numero si riduceva di poco con l’avanzare dell’età. Quanto al
cervello dei pazienti con Alzheimer, il numero di questi neuroni immaturi era ridotto notevolmente,
e più era avanzato lo stadio della patologia, minore era il numero di cellule nervose rilevato.

“Questi dati supportano l’idea che il morbo di Alzheimer sia una condizione che differisce
dall’invecchiamento fisiologico e suggeriscono che, nonostante si evidenzi un declino fisiologico
correlato all’età nella popolazione delle cellule DCX +, i meccanismi neuropatologici indipendenti
contribuiscano a mietere la popolazione di neuroni immaturi nel morbo di Alzheimer”, scrivono i
ricercatori spagnoli.

Questi risultati riaccendono un lungo dibattito cominciato nel 1998, quando gli studiosi americani
del Salk Institute annunciarono che anche nel cervello dell’uomo si formano nuovi neuroni. Da allora
si sono susseguiti molti studi fino a una ricerca pubblicata su Nature nel marzo 2018 in cui i
ricercatori sembravano smentire la possibilità di rigenerazione negli adulti; un mese dopo, invece,
comparve sulla rivista Cell Stem Cell un altro studio che confermava l’ipotesi che il cervello non
invecchia e continua a creare neuroni. Si era stimato che i neuroni sostituiti ogni giorno fossero
circa 700 indipendentemente dall’età.

Un lungo dibattito, insomma, che porterà a definire il modo in cui stimolare la neurogenesi per
avere importanti implicazioni terapeutiche contro l’Alzheimer.

da greenme.it/vivere/salute-e-benessere

www.cbm.uam.es/joomla-rl/index.php/en/research/scientific-departments/molecular-neuropatholog
y?id=1751

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