VISUALIZZAZIONI E SALUTE

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VISUALIZZAZIONI E SALUTE

della Dott.ssa Elisa Albano – psicologiaspirituale.it

Parlare di visualizzazioni non vuol dire fare riferimento alle più comuni allucinazioni o visioni
bensì ad immagini mentali che si producono sia consapevolmente, con il supporto della nostra
volontà, oppure istintivamente a seguito di una stimolazione esterna.

Relativamente a queste ultime, ad esempio, se udiamo, al di fuori della nostra finestra e in
lontananza, uno stridio di freni e immediatamente dopo un suono ripetuto di clacson e dei clangori
metallici, istintivamente nella nostra mente si formerà una immagine di incidente stradale, e a
seconda delle esperienze che abbiamo la costruiremo in modo più o meno tragico e reagiremo ad essa
diversamente. Chi avrà sperimentato personalmente in passato episodi automobilistici di una certa
gravità, metterà in atto automaticamente una serie di disturbi psico-fisici come palpitazioni, senso
di costrizione al petto, sudorazione ecc. Al contrario chi non avrà mai subito un incidente stradale
né personalmente né per i propri cari, reagirà a quegli stimoli esterni, che gli hanno prodotto una
certa immagine mentale, con freddezza o magari curiosità ed eccitazione. Queste sono le immagini
mentali che vengono prodotte a seguito di uno stimolo esterno.

Quindi, l’immagine mentale è la mente che pensa per rappresentazioni visive. Ma le immagini mentali,
così come anche le intuizioni, molto spesso, come abbiamo avuto già modo di vedere, non si basano
sempre sulla logica bensì su quelle che sono le nostre esperienze personali o le caratteristiche di
base della nostra personalità, nonché sugli stati d’animo del momento. Potremmo dire che, le
immagini mentali, divengono il punto di contatto tra una stimolazione esterna e la nostra realtà
interiore. E la caratteristica più ragguardevole delle immagini mentali è che a queste possono
accompagnarsi dei mutamenti fisiologici reali, che a lungo andare potrebbero creare un disturbo
persistente o una patologia organica.

Chiarito questo, dobbiamo divenire coscienti che con la nostra mente noi siamo in grado di dare vita
a tutte le immagini che vogliamo, sia negative che positive, e a seconda di esse influire sia sul
nostro stato d’animo che sulla nostra salute.

E qui veniamo a tutte quelle visualizzazioni che possiamo produrre consapevolmente e con lo sforzo
della nostra volontà. Chiediamoci, perché non utilizzare un’attività immaginativa che si basi su
convinzioni positive dato che giocherebbe completamente in nostro favore?

E’ ormai largamente accettato e dimostrato, ad esempio, che vi è una connessione strettissima fra
emozioni e malattie e ricercatori di tutto il mondo concordano sul fatto che esista un legame fra
le emozioni negative e l’indebolimento delle nostre difese immunitarie. Analogamente, le convinzioni
positive provocano emozioni positive come serenità, buon umore, voglia di vivere, ecc. e le ricerche
hanno dimostrato l’esistenza di uno stretto rapporto tra questo tipo di emozioni e una efficiente
risposta immunitaria.

Un caso divenuto ormai famoso in tutto il mondo è quello presentato dal dottor Carl Simonton (1), un
radiologo dell’Università del Texas che nel 1971 si trovò a visitare un paziente di sessantun anni
affetto da un tumore alla gola, ormai in stadio avanzato. La prognosi era particolarmente
sfavorevole e il dottor Simonton non credeva probabile che l’uomo potesse rispondere positivamente
al ciclo di radiazioni generalmente prescritto in casi del genere. Quindi, suggerì al paziente di
provare anche con la tecnica delle visualizzazioni e di ripeterla parecchie volte al giorno. La
tecnica consisteva, inizialmente, nel visualizzare il cancro in un modo vivido, realistico e poi di
provare la stessa cosa relativamente al suo sistema immunitario. Il paziente, si costruì un immagine
mentale delle sue cellule immunitarie come se periodicamente si trasformassero in una tempesta di
particelle bianche, simili a fiocchi di neve, che investivano e sovrastavano un ammasso di roccia
scura identificato con il suo cancro. Nel giro di qualche settimana il tumore era realmente
regredito e dopo circa due mesi scomparso del tutto. Ma casi simili non sono rari e vengono ormai
documentati con sempre maggiore serenità anche dal mondo scientifico. E’ il potere della mente sul
corpo che oggi non va più trascurato.

Del resto, se ogni malattia, o sintomatologia più o meno grave e di qualunque natura sia, non fosse
assolutamente influenzabile dalla mente del soggetto che ne è affetto, allora ci troveremmo davanti
a dei percorsi standard senza alcuna variazione sul tema. Invece, è ormai ben chiaro e visibile a
tutti che ogni ammalato segue un proprio percorso, solo il finale può essere lo stesso e anche
relativamente a questo nemmeno la scienza medica riesce ora a dare risposte certe.

Naturalmente in guarigioni del tipo di cui abbiamo descritto, possono intervenire anche mille altri
fattori a modificarne il decorso ma di certo le visualizzazioni che il paziente ha adottato hanno
avuto la loro parte sostanziale.

Le immagini mentali, dunque, possono provocarci emozioni positive e servono a migliorare il nostro
stato fisico e psichico. Le visualizzazioni in tal modo ci permettono di divenire padroni e
guaritori di noi stessi, senza naturalmente escludere l’intervento del medico o del supporto
farmacologico, ma richiedendolo nella giusta misura e nelle opportune condizioni.

Ma vediamo in quali casi utilizzare le visualizzazioni e qual è il modo ottimale per realizzarle.

Le immagini mentali possono essere utili per una svariata gamma di patologie e sintomatologie. In
pratica, non ci sarebbero limiti alle modificazioni corporee che una visualizzazione può apportare e
tutti noi possediamo questa capacità e possiamo modificare e creare gli esercizi a nostro
piacimento; esistono solo tempi e modi personali che ciascuno deve imparare a riconoscere e
rispettare.

Prima condizione necessaria perché una visualizzazione possa realizzarsi in maniera ottimale e
apportare dei reali benefici è la tranquillità, sia esterna che interna all’individuo. Un ambiente
silenzioso e confortevole, dove potersi sedere o sdraiare comodamente e immergersi per una ventina
di minuti dentro noi stessi, rappresenta sicuramente un aiuto notevole al nostro lavoro di
introspezione. Ma non serve rifugiarsi in un’isola deserta o richiedere a tutti i costi un silenzio
assoluto. Alcuni rumori, se lontani e non assordanti, possono anche contribuire alla concentrazione,
in quanto divengono rassicuranti per il nostro stato d’animo. E’ il caso, ad esempio, del cinguettio
degli uccelli o del lieve picchiettio della pioggia contro i vetri.

L’aspetto interiore della tranquillità, invece, riguarda il rilassamento, inteso non come
rilassamento profondo, come ad esempio può ottenersi con l’ipnosi, bensì, cosciente e auto
controllato. Il rilassamento necessario per le visualizzazioni è quello che si ottiene eliminando le
tensioni muscolari, liberando la mente da preoccupazioni o pensieri ricorrenti e regolarizzando il
respiro.

A questo punto si può cominciare a dare spazio alle immagini tenendo presente che la visualizzazione
sarà tanto più efficace quanto più rispondente al vero e sentita come concretamente esistente.

Quindi, altra condizione necessaria, perché una visualizzazione influisca significativamente sul
nostro corpo è la conoscenza dettagliata del problema di cui soffriamo e della parte investita da
esso. Ad esempio, se abbiamo una forte emicrania e siamo consapevoli della sua origine ipertensiva,
possiamo più facilmente costruirci un’immagine o una sequenza di immagini che si oppongano in modo
efficace al nostro malessere. Il processo è appunto quello di usare il meccanismo opposto a quello
che ci ha ingenerato il disturbo. E tanto per tornare all’esempio dell’emicrania da ipertensione,
potrà risultare utile immaginare che sulla parte dolente scivolino rivoli di acqua gelida che fanno
defluire il sangue e allentare la pressione. Così come se si hanno disturbi di tipo “accelerato”,
quali stress, aumento della frequenza cardiaca, ecc., servirà utilizzare immagini che infondano
tranquillità per indurre un rallentamento.

Ma naturalmente, le nostre immagini mentali oltre che influenzare positivamente il decorso del
nostro organismo sgomberando la mente da pensieri negativi, preoccupazioni, ansie ecc., fungono da
prevenzione per eventuali futuri sviluppi di patologie. E non solo. Le visualizzazioni possono
influire positivamente o negativamente anche sulle nostre capacità personali di realizzazione del
sé, di simpatia o antipatia. In definitiva, un atteggiamento mentale improntato a positività può
aiutare anche nel raggiungimento di una qualunque meta.

Ad esempio, vedersi come si vorrebbe essere, immaginarsi in delle situazioni assertive che si
oppongono a quelle che generalmente subiamo può aiutarci a concretizzare le parti migliori di noi
stessi. La materializzazione quasi sempre seguirà la visualizzazione.

Non serve chiedersi se l’immagine che si sta usando sia quella giusta, quella che permetterà il
raggiungimento degli obiettivi o che ci farà affrontare e vincere il problema nel modo adeguato.
Dubitare farà già sì che il potere di incisività diminuisca. E’ necessario, invece avere fiducia
nella forza delle immagini. Quella che si presenterà o che la mente costruirà sarà quella adatta.
Ciò che conta principalmente è immedesimarsi totalmente in quell’immagine e far produrre ad essa
l’effetto necessario all’obiettivo che ci siamo posti.

Gli esercizi avranno maggiore efficacia se saranno praticati con costanza. I loro benefici si
manifesteranno in modo immediato e cumulativo apportando un nuovo equilibrio al disturbo o al
malessere che ci affligge nonché nuova voglia di vivere ed energia a tutto l’organismo.

dott.ssa Elisa Albano

(1) citato in: DEEPAK CHOPRA – Guarirsi da dentro. Ed. Sperling Paperback, Milano, 2002, p. 27, 28.

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