Colori… da bere!

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Colori… da bere!

di Annalisa Antodicola auraweb.it

Contrariamente a quanto credono in molti, la cromoterapia (ossia l’uso dei colori per ottenere la
guarigione) non è una recente invenzione fra i tanti nuovi metodi di cura New Age. Piuttosto, si
tratta di un modo dolce, sottile e particolarmente efficace di curare il corpo e le emozioni, di
ripristinare l’equilibrio nel campo vibrazionale umano (o aura) di cui ci si serve fin
dall’antichità, in varie forme.

Una delle più semplici, prive di effetti collaterali ma efficaci è la cromoterapia con l’acqua che,
servendosi dell’energia solare per “caricare” di colore un liquido da bere, è particolarmente adatta
da sperimentare durante l’estate.

I BENEFICI DELLA CROMOTERAPIA… IN ACQUA

La luce, ci dice la fisica, è una forma di radiazione elettromagnetica (o energia vibratoria), come
lo sono il suono, le onde radio, il calore, ma anche tutto ciò che ci appare come la realtà fisica,
materiale. Ogni colore è una manifestazione delle radiazioni luminose, caratterizzata da una
frequenza e da una lunghezza d’onda ben precise e costanti. Quando entrano in contatto con la nostra
energia vibratoria, queste particolari radiazioni cominciano ad interagire con essa e a modificarla,
per cui, usate con consapevolezza e attenzione, sono in grado di ripristinare equilibri compromessi.

Ogni colore ha degli effetti particolari ed unici sugli organismi viventi. Secondo Theo Gimbel, una
delle figure più importanti nel campo della cromoterapia moderna, il colore, avendo una vibrazione
assai più rapida rispetto al suono, esercita un’influenza molto più potente e profonda
sull’organismo umano di quella delle onde sonore. In effetti, è stato dimostrato che, in presenza
del colore, si verificano mutamenti biochimici all’interno delle cellule di tutto il corpo, dovuti
all’azione degli ormoni che si riversano nel sangue, la cui produzione è influenzata dalla
percezione dei colori.

Il metodo di cromoterapia con l’acqua consiste dunque nell'”impregnare” la struttura molecolare o
vibrazionale dell’acqua (o di un altro liquido) delle specifiche vibrazioni di luce di un colore, in
modo da poterle quindi assimilare pienamente sia bevendole, sia applicandole sul corpo. La luce
solare diretta funge da potente attivatore, trasferendo le vibrazioni del colore all’acqua in un
processo che viene definito “solarizzazione” o magnetizzazione.

E’ una delle tecniche cromoterapiche di origine più antica, usata da tempo immemore in India, ed è
anche una delle più semplici, delicate e sicure. Ecco come metterla in pratica.

CONSIGLI PRATICI

Usate innanzitutto acqua depurata o di fonte. Mettetela in una bottiglia o altro contenitore di
vetro trasparente, ricopritela con un panno o foglio di carta del colore scelto, quindi esponetela
ai raggi del sole diretti. D’estate, può bastare un’ora di esposizione alla luce del mezzogiorno (o
due o tre al sole del primo mattino), mentre d’inverno sarà necessario lasciarla per qualche ora.
Lasciatela quindi raffreddare e bevetela durante la giornata. Se la riponete in frigorifero,
mantiene i suoi effetti per almeno tre giorni.

Va ricordato che l’acqua solarizzata con colori all’estremo rosso dello spettro solare (rosso,
arancione, giallo) non deve essere assunta la sera prima di andare a letto, perché provoca insonnia,
al contrario di quella impregnata di blu o viola, che va bevuta prima di coricarsi per risolvere
questo disturbo. Quest’ultima, inoltre, modifica leggermente il gusto, facendovi percepire i cibi
più dolci, mentre l’acqua rossa dà ai cibi un gusto un po’ amaro.

E’ anche possibile usare il miele, al posto dell’acqua. In questo caso, bisogna lasciarlo esposto
alla luce (solare e lunare) per tre giorni e tre notti. Il miele trattiene le proprietà dei colori
molto più a lungo dell’acqua, se si ha però l’accortezza di riporlo sempre in un luogo fresco e
buio. Basta assumerne un cucchiaino al giorno.

Inoltre, è possibile solarizzare vari altri tipi di alimenti solidi e liquidi, nonché usare questo
metodo per caricare l’acqua utilizzata per innaffiare le piante o per gli animali, che otterranno
grandi benefici da questa terapia.

CROMOTERAPIA E FIORI DI BACH

Infine, è possibile associare a questa tecnica cromoterapica l’uso dei rimedi floreali secondo il
metodo di Bach. Sembra anzi che questi due metodi siano molto “in sintonia”, e che producano effetti
ancor più duraturi e profondi quando vengono associati.

Per curare uno squilibrio, dunque, usate il colore più adeguato per magnetizzare 1 litro d’acqua,
quindi aggiungete 10-12 gocce della vostra miscela di essenze floreali e bevete il tutto con
regolarità durante la giornata.

Se volete avere indicazioni precise sulla correlazione tra i fiori di Bach e i colori, vi consiglio
il libro “Le qualità dell’anima” (Tecniche Nuove), del dottor Ermanno Paolelli, docente
universitario e direttore didattico del Bach Centre italiano, che offre, con l’ausilio di 39 schede
cromatiche, una “guida all’utilizzo attivo dei fiori di Bach attraverso l’uso dei colori e delle
affermazioni positive”.

In esso trovano posto, oltre alle teorie di Edward Bach, anche quelle di Roberto Assaggioli sulle
parole simbolo e le affermazioni positive, nonché della cromoterapia, per creare un insieme
“sinergico” che coadiuva il trattamento con le essenze floreali.

I cartoncini colorati con la parola simbolo e l’affermazione positiva sono oggetti piacevoli e
ispiranti, efficaci già di per sé, per il loro forte impatto visivo, e ve li consigliamo anche se
non state seguendo una terapia con i fiori di Bach.

Copyright © 2001 Annalisa Antodicola

L’AUTRICE

Annalisa Antodicola

Giornalista, scrittrice e traduttrice, si occupa soprattutto di spiritualità, ma anche di cucina
senza carni e di terapie naturali, argomenti sui quali ha scritto, in qualità di esperta, numerosi
articoli per le maggiori testate italiane, specializzate e non.

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