Tecnica per le Meditazione Trascendentale: “Gli stadi meditativi” – di Anonimo – parte quinta

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Tecnica per le Meditazione Trascendentale:” Gli stadi
meditativi” – di Anonimo – parte quinta

IL SENTIERO DEL SILENZIO
compendio sulla meditazione
edizioni fuori commercio

(di Anonimo)

– Parte quinta –

La meditazione riflessiva e la volontà

Il rapporto fra meditazione e volontà è duplice o, più esattamente, esso esiste in due direzioni.
Prima: la meditazione richiede l’uso della volontà; seconda: la meditazione è necessaria al fine di
comprendere e sviluppare la volontà, e per il suo retto uso.

I. L’uso della volontà

Occorre anzitutto la volontà di meditare. Questa è una libera iniziativa della personalità, la
quale, avendo riconosciuto il valore e la necessità della meditazione, decide di praticarla. Per
porre in atto tale decisione, è necessaria una costante applicazione della volontà. La sua prima
funzione è quella di eliminare gli ostacoli alla meditazione ciò può essere detto “far posto” alla
meditazione nel tempo e nella coscienza.

“Far posto nel tempo” significa consacrare regolarmente un certo tempo alla meditazione,
proteggendolo da tutte le attrazioni e le pretese che sempre cercano di volgerci verso le attività
esterne. “Far posto nella coscienza” significa espellere dal campo di essa, per così dire, tutto ciò
che normalmente la occupa, o che sempre tende ad invaderla: sensazioni, emozioni, immagini,
pensieri, ricordi, previsioni ecc.Inoltre l’uso della volontà è necessario per attuare efficacemente
le diverse fasi dell’attività meditativa.

Molta volontà è necessaria per concentrarsi sul soggetto, o tema della meditazione. Nella
meditazione riflessiva la volontà dirigente deve mantenere saldamente la mente, impedendole di
vagare o di sconfinare in altri campi. Ciò può essere compiuto perché esiste un diretto rapporto fra
il piano mentale e il piano atmico, il piano della volontà

Nella meditazione ricettiva, funzione della volontà è di mantenere la coscienza in uno stato di
calma positiva, di vigilanza, conservando la mente “in silenzio” ed al medesimo tempo evitando uno
stato sognante passivo. Lo stesso è vero riguardo alla contemplazione. Qui entra in gioco funzione
specifica della volontà: “Il retto uso della volontà è lo sforzo costante di stare saldi nell’Essere
spirituale” (Yoga Sutra 1. 13 – vedi “La luce dell’anima”).

L’Invocazione per essere efficace, deve essere diretta verso l’alto da una forte, dinamica volontà.

L’Irradiazione richiede una combinazione delle energie del Secondo e del Primo Raggio, cioè Amore e
Volontà.Infine la manifestazione esterna, mediante lo scrivere od altre forme di espressione
creativa, richiede molto uso di volontà affinché possa venire prodotta un’adeguata “forma” sul piano
fisico.

II. Meditazione sulla Volontà

E’ difficile comprendere la natura della volontà; essa ha varie fasi, differenti mete ed obiettivi e
molte manifestazioni. La sua vera essenza è misteriosa, poiché, essa risiede in piani superiori che
trascendono la coscienza umana -normale”. Soltanto per mezzo della meditazione possiamo gradualmente
giungere a qualche comprensione della volontà e percepire in qualche misura la sua “qualità”.

Con la meditazione riflessiva su gli insegnamenti, sulla volontà contenuta nei vari libri
dell’Istruttore Tibetano, possiamo giungere a conoscere i vari aspetti della volontà Mediante
l’invocazione e la meditazione ricettiva possiamo sperare di attirare qualche “luce” sulla vera
natura ( l’ essenza della volontà). Mediante la preghiera e la consacrazione possiamo armonizzare la
nostra volontà personale con la volontà dell’anima e poi entrambe col, Volere di Dio.

Quando abbiamo sviluppato un certo grado di volontà, la sua retta applicazione richiede attenta
considerazione e discriminazione, al fine di poterla usare,con saggezza, innocuità ed in modo
costruttivo. Per far questo, è necessaria molta meditazione riflessiva. Ciò implica il problema
delle rette scelte. e decisioni che sono aspetti della volontà. Di solito è sufficiente il buon uso
della mente, ma quando ci troviamo di fronte a problemi difficili, o in caso di situazioni o
contingenze gravi, può essere, necessario invocare l’azione della volontà dell’anima.

“Si può veramente meditare quando si comincia a usare la mente, come riflesso dell’aspetto volontà,
impiegandola nei suoi tre aspetti per: iniziare l’ingresso nel mondo delle anime; condizionare la
vita personale; attuare il proposito dell’anima e infine realizzarne la piena manifestazione”
(Astrologia Esoterica)

La meditazione ricettiva

La Meditazione ricettiva è un’attività mentale cosciente e controllata molto importante, sia per la
penetrazione interiore che per le realizzazioni spirituali, nonché come guida nella vita
personale.La ricettività alla impressione è un risultato spontaneo del nostro allineamento
interiore, dei nostri rapporti e dei contatti con il Sé. Si richiede chiarezza di pensiero ed
abilità nell’azione. Vi sono tre stadi di attività interiore:

Consapevolezza

Dominio

Saggia utilizzazione

La qualità mentale permette di discriminare in modo corretto tra i vari tipi di impressioni ricevute
e di interpretarle nella maniera più giusta. Per eliminare ogni eventuale rischio nella meditazione
ricettiva e per mantenere ben salda la coscienza sul livello mentale, la meditazione dovrebbe essere
iniziata solo dopo aver portato a termine la necessaria preparazione mentale (concentrazione),
disidentificando il Sé dal corpo fisico e dalla vita emotiva ed elevando il centro di coscienza fino
a raggiungere l’atteggiamento interiore dell’osservatore.

In tal modo si giunge alla condizione di consapevolezza positiva e vigile.E’ opportuno considerare
la nostra mente come un occhio interno rivolto in senso orizzontale nella meditazione riflessiva e
rivolto verso l’Alto in quella ricettiva, per discernere ciò che sta su un livello superiore della
nostra consapevolezza.

Nella Meditazione ricettiva cerchiamo di afferrare qualche messaggio proveniente dall’alto,
tenendoci ad un livello superiore a quello abituale.

Il successivo stadio è il silenzio: cioè, mantenere una stabilità interiore positiva in cui si
elimina, per quanto possibile, ogni attività spontanea della mente per un periodo determinato.
Questa fase del silenzio è la condizione necessaria per ricevere le influenze superiori. Raggiungere
e mantenere il silenzio interiore non è sempre facile, poiché richiede persistenza e ferma
determinazione.

Il silenzio, oltre ad essere la condizione necessaria per la meditazione ricettiva, ha un suo
proprio valore spirituale, poiché porta ad una condizione di armonia, di pace, di calma gioiosa e
produce un senso di espansione di coscienza.Quando la condizione è raggiunta, possiamo restar
tranquillamente in un silenzio almeno relativo ed essere pronti per la fase successiva della
ricezione.

La fonte da cui dobbiamo attendere di ricevere è l’Anima; perciò, la nostra attenzione deve essere
rivolta verso di essa. La ricezione può consistere di una impressione spirituale, che si rivela alla
nostra consapevolezza in vari modi, come visione, udito, contatto, spinta all’azione, ecc.Poiché la
mente è, simbolicamente un occhio interiore, il simbolismo più frequente è quello della visione. Si
tratta di visione interiore, di illuminazione. di rendersi conto del significato di fatti ed eventi,
del vedere la soluzione di un problema, di avere un’idea luminosa.

Una forma superiore di visione spirituale è l’intuizione.

Un secondo modo di ricevere impressioni è quello dell’udito interiore. Qualche volta ha luogo un
dialogo tra la personalità cosciente e il sé, cioè la mente in meditazione rivolge domande e riceve
risposte interiori, rapide, chiare che sembra si formino nella coscienza.

La terza forma di ricettività può essere chiamata contatto, cioè un rapporto, un collegamento, un
allineamento con il Sé, che ci consente di essere ricettivi della sua influenza e di identificarci
gradualmente coli quella Realtà Spirituale. Quando questo contatto diviene un certo senso
permanente, si ha la Personalità infusa d’Anima.

Il quarto modo è la spinta ad agire, cioè sentire un vago bisogno di fare una cosa, di intraprendere
qualche attività, di compiere un servizio.Un altro aspetto è la ricezione delle impressioni in
ritardo, e che hanno riferimento alla meditazione dei giorni precedenti. Questi può avvenire tanto
durante la meditazione che in momenti di silenzio; può avvenire anche in modo diverso, come il
prendere per caso un libro ed aprirlo proprio alla pagina in cui c’è la risposta attesa.

Dopo la meditazione dovremmo mantenere ancora un atteggiamento interiore di vigile attesa, di
attenzione che potremmo chiamare atteggiamento meditativo, in cui le idee possono affiorare. Si
richiama la particolare attenzione su due pericoli, onde poterli controbilanciare: la passività e la
negatività, da un lato, e l’eccesso di stimolazione dall’altro.La passività fa si che nel campo
della consapevolezza possa introdursi qualche elemento proveniente dall’inconscio, anche se
apparentemente allettante o innocuo, oppure la consapevolezza può essere invasa da influenze che
hanno origine all’infuori dell’inconscio individuale, ma nell’inconscio collettivo.

La principale salvaguardia è una costante sorveglianza positiva. Per quanto riguarda una eccessiva
stimolazione, dovuta anche a influenze spirituali di notevole elevatezza, a cui il nostro apparato
noli può resistere, si consiglia di sospendere la meditazione.La meditazione, fatta con costante
sorveglianza e seguita da discriminazione e saggia interpretazione dei risultati, può proteggere
efficacemente da influenze e suggestioni provenienti dal mondo esterno e da quello interiore.

La coscienza accentrata sul livello mentale può esercitare un controllo intelligente sul mondo delle
emozioni e sui fenomeni psichici e, al tempo stesso, può ricevere luce, ispirazione e potere
dall’Alto.

Benedizione

“Possano i Santi Esseri, di cui aspiriamo a divenire i discepoli, mostrarci la Luce che cerchiamo,
darci il potente aiuto della Loro Saggezza e della Loro Compassione. Vi è una pace che sorpassa ogni
intendimento, essa dimora nel Cuore di Coloro che vivono nell’eternità. Vi è un Potere che rende
nuove tutte le cose, esso vive e si muove in coloro che riconoscono che il Sé è Uno. Possa questa
Pace aleggiare su di noi e questo Potere sostenerci fino a che non saremo dove il Grande Iniziatore
viene invocato, finché non vedremo brillare su di noi la Stia Stella. Possa la Pace e la Benedizione
dei Grandi Esseri fluire abbondantemente sul Mondo. Pace, Pace, Pace”.

La meditazione creativa

Fra i vari modi di meditare vi è quello della “meditazione creativa -, che ha diversi gradi e tipi.
Ma prima di usare l’uno o l’altro di essi è opportuno fare una duplice preparazione, la quale
facilita e rende maggiormente efficace questa attività, questo servizio svolto nei “mondi”interni

La prima preparazione consiste nel suscitare in se stessi lo spirito della gioia, perché la gioia
sarà la nota fondamentale della Nuova Era : Una delle caratteristiche del nuovo servitore è la
letizia. In alcuni libri della serie Agni Yoga ispirati ad un Istruttore orientale è detto: “La
manifestazione della gioia si accompagna alla intensificazione dell’attività dei centri (del corpo
eterico). Molte realizzazioni sono dovute alla manifestazione della fiamma della gioia .

Il secondo genere di preparazione consiste nel liberare la propria mente da tutte le opinioni ed
idee preconcette e da tutte le reazioni personali (ciò dovrebbe seguire ad un distacco dai propri
attaccamenti emozionali). Il servizio della costruzione di forme-pensiero nella Nuova Era richiede
l’eliminazione dalla propria mente di tutte le forme-pensiero imposte dal proprio passato, dalle
tradizioni, dal proprio gruppo sociale ; questo deve essere decisamente acquisito prima di poter
divenire padroni della Scienza della costruzione di forme-pensiero.Il primo tipo di meditazione
creativa, spesso fatta inconsciamente, è un’attività personale.

E’ la “riflessione mentale” o pensiero concentrato. Col tempo produce l’integrazione e
l’affermazione della personalità nei tre mondi ed a sua volta conduce alla riflessione controllata
ed al pensiero scientifico concentrato. A questo tipo di pensiero dobbiamo tutte le meraviglie
create della civiltà moderna ed esso culmina nella concentrazione raggiunta -ella meditazione
occulta. Infine questa meditazione attua il riorientamento della personalità e la sua fusione con
l’Anima .

Il secondo tipo di meditazione creativa è, stato chiamato “Meditazione diretta”. E’ una disposizione
mentale focalizzata e concentrata, una riflessione fissa; è creativa perché crea il “nuovo uomo in
Cristo” ‘ ossia la personalità permeata dall’Anima; questa personalità procede allora a ricreare il
proprio ambiente ed a cooperare coscientemente al lavoro creativo della Gerarchia.

L’uomo spirituale, che è capace di farlo, ha imparato, per mezzo della meditazione, a stabilire il
contatto con l’Anima, e gradatamente si è identificato con Essa; egli diviene effettivamente l’Anima
e può creare nel mondo del pensiero quèlle forme viventi che arrecano luce, soccorso e verità ad
altri; in tal modo egli serve.Il terzo ” metodo, di natura decisamente occulta, è un procedimento
realmente magico e può essere usato, senza pericolo e proficuamente, soltanto da discepoli avanzati
e da iniziati.

Il primo ed il secondo metodo di meditazione creativa, se usati correttamente sono del tutto
adeguati e ci portano a divenire ricettivi alle forme-pensiero delle Leggi e dei Principi, già
create dalla Gerarchia, e a svilupparle poi con il nostro pensiero, aumentarne,la vitalità con la
nostra volontà ed il nostro amore; irradiarle, manifestarle, infine, in noi ed attraverso di noi.

Le norme e le tecniche della meditazione creativa: sono descritte nel Trattato sul Fuoco Cosmico, e,
anche più dettagliatamente, nel Trattato di Magia Bianca.

Nel primo volume viene descritta la costruzione effettiva delle forme-pensiero, il secondo tratta
soprattutto della auto-creazione del discepolo e dell’Iniziato. Forse non ci rendiamo conto
sufficientemente che, in un certo senso molto esoterico, ognuno di noi è una forma pensiero, sebbene
costituita da molte forme pensiero minori.Lo stadio ultimo del nostro lavoro nei piani sottili è la
irradiazione, cioè a dire la emanazione di forme-pensiero viventi e luminose delle Leggi e dei
Principi nel mondo del pensiero, ove esse possono penetrare nelle menti di tutti coloro che sono
ricettivi ad esse, sia pure entro certi limiti.

Questo è il modello della “impressione” telepatica che costituisce la tecnica principale e la più
efficace per il Servizio; che viene usata dagli Iniziati, dai Maestri, dai Nirmanakayas e da Esseri
anche più elevati. Nella misura della nostra capacità di usare tale metodo diventiamo Loro
collaboratori e possiamo entrare a far parte della grande confraternita di servitori e salvatori
esoterici.Regno di Dio

Oltre a fare regolarmente la meditazione, dovremmo sviluppare una capacità sempre crescente di
mantenere per tutto il giorno un certo grado di stato meditativo; essendo questa la caratteristica
iniziale della vita duplice del discepolo.

Da un altro punto di vista, la meditazione è crescente consapevolezza di essere non solamente una
personalità che cerca di conformarsi alle richieste dell’Anima e di attuarle, ma di essere un’Anima
con consapevolezza di Gruppo, che usa il suo veicolo – la personalità – per scopi di gruppo e
planetari.

Il compito nostro è di cooperare, usando la meditazione creativa, all’attuazione delle Leggi e dei
Principi del Regno di Dio.

Questo richiede, tra l’altro, una concezione ben chiara del Regno di Dio ed uno stretto rapporto con
esso. In questo campo, abbiamo una prova della nostra frequente incapacità ad attuare vitalmente
quelle realtà nelle quali pur crediamo in teoria. Diciamo che il Regno di Dio non è lontano né
completamente separato dal Regno umano; ma quante volte e fino a quale punto ci rendiamo conto che
esso è veramente in mezzo a noi e dentro di noi; che esso compenetra in realtà il mondo degli umani,
anzi – per meglio dire che in certi limiti, noi siamo già in esso?

Ogniqualvolta e nella misura in cui “dimentichiamo le cose che stanno dietro”, e dirigiamo il nostro
interesse maggiore e l’attenzione verso il mondo delle Anime, il regno dei valori e delle attività
spirituali, noi tutti funzioniamo come membri o cittadini del Regno di Dio.

Usando la nostra immaginazione creativa, cerchiamo di visualizzare un mondo in cui gli esseri umani
funzionino normalmente e permanentemente a quel livello a cui noi e coloro che partecipano a queste
attività di Gruppo riusciamo ad elevare la nostra consapevolezza e mantenerla ferma ed attiva, sia
pure per brevi attimi (anche se ripetuti in momenti diversi).

In un mondo simile, sarebbe già in manifestazione il primo stadio del Regno di Dio. E sarebbe
sufficiente questo ben limitato grado di raggiungimento per trasformare la vita dell’umanità, per
eliminare le principali cause di ogni miseria morale e materiale, per far crollare le barriere ed
aprire la via a sempre maggiori conquiste.

tratto da lista Sadhana > it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana

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