SEMPRE più a FONDO nell’ACQUA

pubblicato in: AltroBlog 0

SEMPRE più a FONDO nell’ACQUA

di Lynne McTaggart

Continuano gli esperimenti utilizzando la forza dell’intenzione portati avanti dalla giornalista e
autrice Lynne McTaggart in collaborazione con scienziati e ricercatori. Uno di questi esperimenti di
vasta portata ha a che fare con l’acqua, ovvero come anticipato sul n°23, verificare se il pensiero
intenzionale di gruppo può alterare il PH e la struttura dell’acqua inquinata. Un altro grande
esperimento è previsto a giugno, a riprova della realtà della memoria dell’acqua e dell’omeopatia

Siete tutti invitati a partecipare agli esperimenti a venire compilamdo il questionario su:
www.theintentionexperiment.com/waterexp.htm

Recentemente Masaru Emoto mi ha contattata per suggerire di fare futuri esperimenti con l’acqua, al
fine di verificare molte delle sue idee. Stiamo progettando quegli esperimenti, e abbiamo in
programma di condurne uno collettivo e di vasta portata in giugno, per commemorare la scoperta della
“memoria dell’acqua” ad opera del biologo francese Jacques Benveniste.

Stiamo anche progettando di discutere molti di questi futuri esperimenti con l’acqua insieme a
Rustum Roy, ricercatore e professore all’Università Statale dell’Arizona forse uno dei massimi
esperti nel campo dell’acqua al mondo. Roy è un chimico e autore di uno degli studi più citati sulle
soluzioni acquose della scienza dei materiali.

Il miracolo dell’acqua
Parlando della memoria dell’acqua, recentemente Roy ha chiesto rettifica al sedicente smascheratore
di ciarlatani nonché giornalista del UK Guardian, Ben Goldacre, che aveva attaccato ferocemente
l’omeopatia sostenendo che secondo le leggi scientifiche non poteva funzionare, ed era poco più di
un effetto placebo. (A Kind of Magic, The Guardian, November 16).

Goldacre è stato efficacemente confutato da Roy, che ha affermato che egli esibiva una forma di
“omeofobia”.

Roy ha citato Martin Chaplin della London’s South Bank University, uno dei principali esperti della
struttura dell’acqua, che ha affermato: “Troppo spesso l’argomento finale utilizzato contro la
memoria dell’acqua è semplicemente Non ci credo… questo tipo di retorica priva di fondamento
scientifico viene propalata da parte di scienziati altrimenti dotati di buon senso, con una visione
ristretta sul tema”.

“Si dà il caso”, dice Roy, che tutti quelli che hanno studiato l’acqua allo stato liquido,
concordino nel sostenere che, di fatto, sono i critici ad essere completamente nel torto”.

“Eugene Stanley della Boston University, il maggior esperto della fisica dell’acqua, ha catalogato
64 cambiamenti molto anomali delle proprietà dell’acqua pura” continua Roy.

Secondo la prima legge della scienza dei materiali, questo significa che le strutture dell’acqua
allo stato liquido devono essere altrettanto numerose – proprietà da lui denominata ‘polimorfismo’
dell’acqua”.

Come evidenziato da Chaplin, l’acqua è uno dei più leggeri gas conosciuti, e un solido molto più
leggero di quanto ci si potrebbe aspettare. Essa si comporta in maniera diversa dagli altri liquidi:
ad esempio, è molto più densa del previsto.

Non esiste ancora un modello della fisica adeguato alla “lettura” dell’elemento acqua. Le sue
proprietà uniche contribuiscono alla struttura di altre molecole e anche allo scambio di ioni che
avviene tra di loro. C’è poi anche il fatto che essa si comporta molto diversamente a seconda della
temperatura: l’acqua calda, ad esempio, ha proprietà opposte rispetto all’acqua fredda. E l’elenco
continua.

“Nella fisica, dice Chaplin, nessun singolo modello è mai riuscito a includere tutte le strane
proprietà dell’acqua.”

“La maggior parte dei critici dell’omeopatia presume erroneamente che una diluizione molto debole di
una sostanza debba essere identica alla sostanza stessa. Con questo non tengono alcun conto dei
cambiamenti strutturali provocati dall’acqua.”

“In parole povere, nella fisica questo è un argomento zoppicante. Per provare fino a che punto lo
sia, dice Roy, considerate semplicemente i diamanti e la grafite: potete convertire il diamante, uno
dei materiali più duri del pianeta, in grafite, uno dei più teneri, senza alterarne la composizione.
In questo caso, come per l’acqua, dominano altri aspetti energetici.

Il punto è che stiamo solo cominciando a scoprire molte straordinarie e uniche proprietà dell’acqua,
e a comprenderne lo scopo.

Chiunque respinga l’omeopatia sulla base di questi falsi fondamenti chiaramente non sta al passo con
la scienza d’avanguardia, e di sicuro non comprende l’acqua.

La misteriosa struttura a grappolo: Water cluster
Uno degli aspetti più sconcertanti dell’acqua è la presenza di diversi raggruppamenti a grappolo
all’interno dell’acqua allo stato liquido. All’inizio si pensava che questi implicassero un’entità
stabilita, come un cristallo, nella quale le stesse molecole erano presenti per quello che nei
termini della fisica è un tempo relativamente lungo (ovvero, per più di un secondo). Come ora fa
notare Chaplin, i fisici ormai sanno che le molecole si uniscono a questi raggruppamenti o se ne
distaccano in una disposizione dinamica in continua evoluzione, che dipende da fattori quali la
temperatura e anche la presenza di altre molecole.

Come dice Chaplin: “I raggruppamenti adesso sono concepiti come entità dinamiche che permettono uno
sguardo semplice in un ambiente complesso, discontinuo e in rapido cambiamento. Come tali essi
rivelano la natura sottostante dell’acqua”.

Si ritiene che siano questi raggruppamenti a poter spiegare la memoria dell’acqua.

Ecco perchè siamo così interessati a studiare l’acqua per gli esperimenti con l’intenzione. Essa
sembra essere una sostanza unica sul pianeta, con un ruolo centrale nel trattenere e trasmettere
informazioni. La vita potrebbe dipendere da queste proprietà anomale.

Salvando l’acqua, salviamo il pianeta
Per noi è evidente che la possibilità di influenzare la capacità dell’acqua di trasportare
informazioni ha un ruolo chiave per salvare il pianeta. Così nel 2008 continueremo a fare molti
esperimenti con l’acqua.

I nostri studi esamineranno, come dice Tina Turner, che cos’abbia a che fare l’amore con questo.

Cambiare il proprio copione
Riflettendo su un buon proposito per il tutto il 2008, ho stabilito che il miglior proposito è
quello di iniziare a inviare messaggi positivi alle persone intorno a voi, indipendentemente da
quello che esse inviano a voi.

Le prove dimostrano che l’effetto di dominio della mente sulla materia dei pensieri funziona in modo
simile, indipendentemente dall’obiettivo. In altre parole, i copioni che scriviamo sugli altri hanno
lo stesso potere di quelli che scriviamo su noi stessi.

Quando pensiamo nostro marito insensibile o i nostri figli scarsi in matematica, non stiamo forse
inconsciamente scrivendo il loro copione al posto loro? I nostri pensieri hanno sugli altri lo
stesso effetto che hanno su di noi?

Lo psicologo William Braud è uno dei pochi scienziati che hanno esaminato questa questione. Egli ha
riunito un gruppo di volontari ed ha chiesto loro di sottoporsi a biofeedback. Dopo aver accoppiato
le persone, ha collegato un membro di ogni coppia all’apparecchiatura per il biofeedback, chiedendo
però all’altro partner di rispondere alle indicazioni dei valori rilevati e di effettuare l’invio
delle istruzioni mentali.

Secondo le prove di Braud, i risultati sono stati equivalenti a quelli conseguiti quando il paziente
collegato all’apparecchiatura utilizzava il biofeedback su se stesso. In altre parole, l’effetto di
dominio della mente sulla materia dei pensieri ha prodotto lo stesso risultato fisico, che essi
fossero applicati sul corpo del pensatore stesso come su quello di qualcun altro.

Questo suggerisce che le intenzioni di un’altra persona nei vostri confronti, e addirittura i suoi
pensieri quotidiani su di voi, sulle vostre abitudini e capacità, possono diventare una profezia che
si auto-realizza, ed essere davvero potente quanto lo stessi ‘copione’ che avete scritto per voi
stessi.

Addirittura un nostro pensiero occasionale sugli altri, allo stesso modo del ‘copione’ che abbiamo
scritto su di loro, può diventare un’intenzione, e pertanto dovrebbe essere affrontato con
attenzione.

Nell’elaborazione del vostro copione e di quello degli altri, è importante concedersi il tempo per
studiare con calma e sufficientemente a lungo i vostri pensieri.

* Tenete un diario del copione della vostra vita, e iniziate ad annotare nuovi dati su di voi e
su ogni membro della vostra famiglia.
* Scrivete i giudizi che formulate su di voi o sui membri della vostra famiglia per quanto
riguarda il loro lavoro, i risultati scolastici, aspetto, pulizia, abitudini personali, modi di fare
e simili.
* E ora in un’altra colonna annotatevi quanti di questi giudizi sono diventati realtà. Annotate
anche quanti sono quelli che vorreste cambiare.
* Ora, cominciate a scrivere un nuovo copione. Vedete vostro marito e i vostri figli avere buoni
risultati sul lavoro e a scuola, e vedeteli più amorevoli, espansivi, e servizievoli in casa.
* Iniziate a inviare tutti i giorni intenzioni perché essi personifichino questo copione.
Visualizzate i vostri figli mentre vanno bene a scuola e collaborano ai lavori domestici.
* Cominciate a prendere nota di qualunque cambiamento, sia nelle vostre percezioni che nei
vostri cari.
* Adesso considerate il copione della vostra vita attuale: in che modo sta sabotando la vostra
felicità e quella dei vostri cari?
* E che dire del copione che avete preparato per le altre persone del vostro ambiente – per i
colleghi di lavoro, il vostro capo, gli amici, i parenti lontani? Esaminate la visione che ne avete,
e, se necessario, cambiate il copione.

Un altro proposito per il 2008 consiste nel tentare di trasformare la nostra rabbia e acredine in
benedizione.
L’imprenditore svizzero Pierre Pradervand ha scoperto il potere della benedizione e ne ha scritto
nel suo libro The Gentle Art of Blessing (La gentile arte della benedizione)(Llandeilo: Cygnus
Books, 2005). Dopo essere stato espulso dalla sua compagnia, egli si consumava di rabbia e odio
verso le persone che l’avevano allontanato dal suo gratificante lavoro, pur sapendo che angustiarsi
con questi pensieri negativi lo danneggiava soltanto. Fu quando si imbattè nella frase del Discorso
della Montagna che scoprì la tecnica che avrebbe trasformato la sua vita: “Benedici coloro che ti
maledicono”.

“Di colpo, tutto fu chiaro – scrive Pradervand – Era questo che dovevo fare: benedire quelli che
erano stati i miei ‘persecutori’. Immediatamente cominciai a benedirli in tutti i modi immaginabili:
nella loro salute e nella loro gioia. nelle loro finanze e nel loro lavoro, nelle loro relazioni
famigliari e nella loro pace, nella loro abbondanza e nella loro bontà.

“Con benedizione intendo augurare dal profondo del cuore, in totale sincerità, il meglio a questa
persona: la sua piena realizzazione e più profonda felicità. E’ la parte più importante della
benedizione: una sincerità che viene dal cuore. Questo è il potere che trasforma e guarisce, che
eleva e ristora”.

Benedire gli estranei
Poco dopo, Pradervand prese a benedire chiunque incontrava nel corso della giornata, dalle persone
sull’autobus a quelle nel supermercato, e notò subito i benefici immediati: la vita si riempiva di
gioia, e l’odio scompariva.

Ma scoprì anche degli altri, più sottili cambiamenti: ostacoli di vecchia data sembravano
dissolversi, e le persone irritate nei suoi confronti spesso dimostravano un immediato cambiamento
d’animo.

In occasione di un concerto di beneficenza in cui egli stava dando una mano nell’organizzazione, il
tecnico del suono in sala diede prova di un’inspiegabile antipatia nei suoi confronti rifiutando di
occuparsi dell’impianto di amplificazione e delle luci, e addirittura rimosse tutti i microfoni dal
palco due ore prima dell’inizio del concerto. Pradervand prevenì la rabbia che stava montando dentro
di lui e in silenzio iniziò a benedirlo, in tutti i modi che gli riuscì di immaginare.

Dopo due sole frasi di benedizione, Pradervand osservò stupito una completa trasformazione
nell’uomo. Laddove alcuni secondi prima si vedeva un’espressione piena di rabbia, all’improvviso
apparve uno splendido sorriso. Andò nel suo laboratorio, tornò con una pila di microfoni, segnalò i
migliori al mio amico, e ci augurò una meravigliosa serata.

Gente, provateci un po’ anche voi. . . .

Lynne Mc Taggart è una giornalista e autrice pluripremiata del best-seller The Field: >>> il campo
del punto zero. Il suo ultimo libro è The Intention Experiment – free press/S&S. In produzione la
pubblicazione italiana a cura di Macro Edizioni. Cura anche la pubblicazione di numerosi notiziari
di medicina alternativa e spiritualità. Per maggiori informazioni: www.livingthefield.com &
www.theintentionexperiment.com Per gentile concessione di Living the field e Lynn Mc Taggart

Traduzione di Valeria Valli

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *