Ridere? Sì grazie

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Ridere? Sì grazie

A – Ho smarrito il mio cane e non so come fare…
B – Metti un annuncio sul giornale!
A – Ci avevo già pensato, ma lui non sa leggere…

La risata è una delle caratteristiche che ha sempre contraddistinto l’uomo e i suoi cugini primati:
gli scimpanzé, i gorilla e le altre scimmie. Molti scienziati e studiosi stanno approfondendo questo
comportamento sottolineando il valore sociale ed avvalendosi delle neuroscienze.
E’ ormai certo che si tratta di un istinto primordiale ereditato dai nostri antenati, i quali
impararono a ridere prima ancora di imparare a parlare.
Infatti, come sappiamo, la natura non compie sforzi inutili anzi con il tempo tende ad eliminare ciò
che è superfluo. Così l’impulso alla risata, ha sicuramente contribuito in qualche modo alla
sopravvivenza della nostra specie.

Molti ricercatori pensano che svolga un ruolo fondamentale nei rapporti interpersonali ed
addirittura è una primissima forma di comunicazione che unisce tutti gli esseri umani.
Robert Provine dell’Università del Maryland sostiene che a provarlo è la struttura del nostro
cervello, dove i centri del linguaggio sono posti nelle strutture della corteccia sviluppatesi in
tempi relativamente recenti, mentre gli impulsi che stimolano la risata risiedono in una delle zone
più antiche che controlla anche la paura e la gioia. Per questo motivo è difficile controllare una
risata consciamente ed anche se ci provassimo, risulterebbero chiari gli sforzi.
Ridere favorisce sicuramente i rapporti diminuendo le ostilità, sciogliendo le eventuali tensioni,
accentuando la complicità e la coesione tra gli individui.

Il senso dell’umorismo non è situato in un’area ben precisa del cervello. Il neuroscienziato Itzhak
Fried dell’Università UCLA di Los Angeles sostiene che la risata è influenzata da tre componenti:
una psichica, una cognitiva e una emozionale. Questo meccanismo complesso permette di cogliere
discrepanze e paradossi che ci portano alla risata, compiendo una specie di viaggio creativo,
durante il quale s’impara a buttarsi alle spalle ogni aspettativa e previsione.
Molto importanti sono gli studi condotti da Vinod Goel dell’Università di Toronto e Raymond Dolan i
quali si avvalsero di esperimenti con le tecniche di brain imaging.
Partendo dal concetto che l’humour nasce dalla costruzione di una situazione nella quale il contesto
sembri portare ad una direzione ben precisa, ma che all’improvviso si viri bruscamente verso una
soluzione del tutto differente, scrissero delle battute spiritose e disegnarono delle vignette
comiche.

Queste furono lette da alcuni volontari e si constatò che il carico maggiore per l’elaborazione del
linguaggio avviene nel lobo sinistro del nostro cervello.
La cosa molto interessante corrispondeva alla fase di comprensione del senso della battuta.
Osservarono così un fatto insolito, ovvero con la fMRI si andava ad illuminare (indicando un forte
lavoro) la corrispondente parte destra dell’emisfero cerebrale. Questo significava che per avere una
comprensione delle battute, il nostro cervello deve utilizzare entrambe gli emisferi cerebrali.
Infatti la parte destra è legata in qualche modo alla elasticità mentale e rende possibile
elaborazioni di idee poco familiari così da rendersi indispensabile per la comprensione di un finale
diverso da quello aspettato.

Ma i due studiosi fecero notare un’altra cosa, ovvero che comprendere una battuta ed essere
divertiti da essa, sono due cose distinte.
Durante la risata è presente una componente emotiva che fa attivare un’altra area cerebrale: la
corteccia prefrontale ventromediale.
E’ interessante notare che la stessa zona viene attivata anche quando riceviamo una ricompensa o
gratificazione. Ad esempio questa area sarà attiva dopo un rapporto sessuale oppure dopo avere
gustato un buon piatto o ascoltato una musica molto amata… e naturalmente dopo una bella risata!
Un altro aspetto curioso riguarda le differenze di genere tra uomo e donna.
Così uno dei tratti della personalità maggiormente ricercato dalle donne nel partner, è uno spiccato
senso dello humour. L’uomo a sua volta si offre sempre come persona divertente mentre non è uno dei
tratti di carattere maggiormente ricercato nell’altro sesso.

Dove Approfondire:

B.A. Strange, R.N.A. Henson, K.J. Friston, and R.J. Dolan Anterior Prefrontal Cortex Mediates Rule
Learning in Humans
Cereb Cortex, November 1, 2001; 11 (11): 1040 – 1046.

B. D. Acuna, J. C. Eliassen, J. P. Donoghue, and J. N. Sanes
Frontal and Parietal Lobe Activation during Transitive Inference in Humans
Cereb Cortex, December 1, 2002; 12 (12): 1312 – 1321.

Fry William F.
Una dolce follia. L’umorismo e i sui paradossi
Raffaello Cortina Editore – 2001

© Copyleft

da altopotenziale.it

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