Psicofarmaci ai bambini

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Psicofarmaci ai bambini

di Dr. Ronald Ricker e Dr. Venus Nicolino – The Huffington Post, scelto da Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus

Leccessiva prescrizione di psicofarmaci ai bambini: un flagello dei nostri tempi…

1 settembre 2010

Al giorno doggi la somministrazione di farmaci psicoattivi (psicofarmaci) ai bambini (6-17), è
troppo comune e cresce con una cadenza allarmante. Questi farmaci spesso causano leffetto opposto a
quanto si era inteso, e condannano il bambino ad una vita infelice e alla malattia. La loro
prescrizione servirebbe a trattare gli squilibri chimici che, si dice, siano la causa di ADHD
(Disturbo di Attenzione), depressione e disturbo bipolare, ma in realtà è proprio l’uso improprio di
questi farmaci a causare diversi squilibri chimici, che a loro volta provocano disturbi mentali, molti dei quali sono sia permanenti che debilitanti.

In aggiunta è ormai evidente che stiamo di fatto diagnosticando come disturbi mentali il normale
comportamento di bambini e adolescenti (ma i bambini non dovrebbero essere pieni di energia? e non è
normale per un adolescente essere lunatico e distaccato?). Questa diagnosi non si basa solo su
questa concezione di “squilibri chimici”, ma anche su unidea generale e pervasiva che ogni
comportamento non accettabile sia dovuto ad una malattia mentale. E per ultimo, ma certamente non
meno importante, la prescrizione di questi farmaci da parte dei medici è basata su informazione
fornita dalle autorità e dallindustria farmaceutica, informazione spesso sostenuta da studi
fraudolenti, il cui fine è solo quello di fare soldi sulle teste dei nostri figli.

In una recente conferenza, il rispettabile giornalista, scrittore e candidato al Premio Nobel,
Robert Whitaker (PBS, Boston, 15 giugno 2010) ha evidenziato non solo la non scientificità della
metodologia utilizzata nello sviluppo, prescrizione e uso di psicofarmaci nei bambini in età
scolare, ma anche come siano irrimediabilmente corrotti e fallimentari i sistemi che dovrebbero regolamentare la sicurezza dei medicinali in questo paese (USA).

Inevitabilmente, le aziende farmaceutiche esistono per creare profitto. Il loro successo non si basa
dunque sull’utilità di un farmaco o la sicurezza dei suoi prodotti. Il percorso per aumentare i
profitti è semplice: trovare nuovi impieghi per i loro vecchi farmaci, inventarne di nuovi e trovare
nuovi mercati per entrambi i farmaci, vecchi e nuovi. Purtroppo, i bambini sono il nuovo mercato di oggi.

Le autorità, per approvare un nuovo farmaco, richiedono uno studio che ne provi lefficacia e la non
pericolosità. “Studio” è spesso un termine improprio, dato che la parola implica una qualche
imparzialità e un risultato a priori sconosciuto. Questi “studi” spesso sono più simili ad un
procedere a tentativi: in uno di questi, corruzione e disonestà sono stati la regola. I bambini che
hanno risposto al placebo sono stati rimossi dai dati, considerandoli come se avessero risposto
negativamente al farmaco vero e proprio. Ciò significava che gli unici bambini che sono rimasti nel
gruppo di studio sono stati i cosiddetti “positivi alla reazione.” E, per di più, i ricercatori il
cui fondo di ricerca era finanziato dal produttore del farmaco, decidevano quali fossero i
soggetti che rispondevano positivamente al trattamento. Questo, naturalmente, è un enorme
conflitto di interessi in quanto ricercatori e industria farmaceutica hanno come unico obiettivo lapprovazione del farmaco da parte dellautorità.

In un articolo pubblicato nel 2004 Lancet, forse la più prestigiosa rivista medica britannica, ha
detto che gli studi utilizzati per fornire la prova dellutilità di molti farmaci anti-depressivi
nei bambini erano “niente altro che frodi.” In seguito a tale valutazione, l’uso su bambini di questi anti-depressivi è stato vietato in Gran Bretagna.

Il danno reale causato dall’uso di farmaci anti-depressivi conosciuti come SSRI (Inibitori selettivi
della ricaptazione della serotonina: Prozac, Zoloft, Seroxat ecc.) su bambini in età scolare si
trova solo in studi legittimi e più lunghi come quelli che continuano dai 17 mesi ai sei anni. In
uno di questi studi, il 25 per cento dei bambini bi-polari che erano stati trattati con SSRI per
tre anni, sono stati riesaminati e diagnosticati con un disturbo ben più grave della malattia
Bi-polare. Questo numero è aumentato a 50 per cento dopo sei anni di uso del farmaco SSRI. L’uso a
lungo termine di nuovi anti-psicotici può portare a problemi molto più gravi rispetto alla malattia
iniziale; diabete, obesità e morte prematura sono stati tutti legati all’uso di questi farmaci.

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani consiglia di informarsi attentamente sugli effetti dei
farmaci antidepressivi. Avvertenze su questi e altri psicofarmaci sia per adulti che per bambini è
possibile trovarli anche consultando il sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Fonte
The Huffington Post

Traduzione e diffusione
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani onlus
Tel 0236510685
Email: info@ccdu.org
www.ccdu.org

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