Naloxone, il farmaco per contrastare l’effetto del sovradosaggio

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Naloxone, il farmaco per contrastare l’effetto del sovradosaggio

Il naloxone è un farmaco salvavita. Può essere applicato per via nasale o per iniezione. Grazie a
questo medicinale, gli effetti di un sovradosaggio da oppioidi vengono immediatamente invertiti.

Il naloxone non può mancare in un ospedale e molte persone lo tengono a portata di mano in caso di
emergenza. Viene utilizzato in caso di sovradosaggio da oppioidi, come morfina, eroina, ecc.
Attualmente viene persino distribuito come kit di emergenza ai consumatori abituali e con esso si
riduce il numero di decessi.

Il rapporto mondiale sulla droga del 2020 indica che il consumo è aumentato. Negli ultimi dieci anni
il tasso di tossicodipendenza è aumentato del 30%. Allo stesso modo, gli esperti ci dicono che in
contesti di crisi economica questa realtà non fa che peggiorare.

Servono nuove formule, migliori meccanismi di prevenzione, è evidente. In uno scenario in cui lo
svantaggio socioeconomico spinge molti giovani al consumo di droghe, nuovi approcci e una migliore
assistenza sono più che mai cruciali.

Il naloxone è oggi la prima opzione in presenza di crisi da oppioidi in qualsiasi paese.

Cos’è il naloxone?

Il naloxone è commercializzato con i nomi di Narcan, Nalone, Narcanti, Prenoxad, Nyxoid, ecc. Questo
farmaco agisce come antagonista dei recettori degli oppioidi ed è usato per trattare
l’intossicazione acuta da oppioidi, come eroina, fentanil, codeina, morfina, ossicodone, idrocodone,
etc.

I meccanismi d’azione di questo farmaco sono immediati, da qui i benefici. Inibisce l’effetto dei
narcotici e dei processi inversi come problemi respiratori, ipotensione arteriosa sistemica, spasmi,
ecc, raggiungendo il flusso sanguigno fino al midollo allungato.

Qui interagisce con i recettori degli oppioidi nel cervello, ripristinando la respirazione in breve
tempo. È interessante sapere che il naloxone paralizza anche l’azione delle endorfine analgesiche
che l’organismo produce naturalmente. Ciò significherebbe, ad esempio, che se ci venisse
somministrato questo farmaco nel modo sbagliato durante un intervento o un parto, il dolore si
intensificherebbe.

D’altra parte, conviene tenere conto di un aspetto ben preciso: questo farmaco non è usato per
curare la dipendenza da oppioidi, è una risorsa per fermare gli effetti negativi del loro consumo.

In poche parole, il naloxone salva vite ogni giorno. È anche importante sottolineare che non è
efficace per altre droghe come la cocaina o le metanfetamine.

Possibili effetti collaterali del naloxone?

Il naloxone blocca e inverte il sovradosaggio da oppioidi. Ciò richiede tra i 30 e i 90 minuti.
Tuttavia, quando il sovradosaggio è molto alto, può essere necessaria un’ulteriore dose. L’industria
farmaceutica assicura che è un farmaco altamente efficace oltre che sicuro, anche se deve essere
applicato più volte.

Tra gli effetti collaterali descritti – per lo più non comuni – spicca qualche alterazione nelle
persone con malattie cardiovascolari. In questi casi possono comparire aritmie, ipertensione, edema
polmonare, nausea o vomito.

Uso e chi può amministrarlo

Il naloxone prevede due diverse applicazioni. La prima e più efficace è la via intramuscolare, ma
può essere applicato anche come spray intranasale. L’aspetto più interessante è che può essere
somministrato da medici, paramedici, ma anche persone al di fuori del campo sanitario. Proprio in
ciò risiede il suo vero vantaggio.

Il naloxone è stato pensato come una risorsa di emergenza in grado di salvare vite in qualsiasi
situazione. Ciò implica che coloro che sono dipendenti da oppioidi possono avere il proprio kit di
somministrazione. Possono avervi accesso anche i familiari o chiunque frequenti contesti in cui è
comune riscontrare gravi casi di sovradosaggio.

In alcuni paesi questo farmaco è prescritto dai medici. In altri, è possibile acquistarlo anche
senza prescrizione medica in farmacia. Va notato, che diversi esperti avvertono che l’uso da parte
di personale non sanitario può essere rischioso.

Tuttavia, il numero di morti per overdose da eroina o altri oppioidi è inaccettabile, motivo per cui
si rende necessario facilitare l’accesso al naloxone. Uno studio condotto in Norvegia, uno dei paesi
con il più alto tasso di mortalità per questo tipo di droga, ha dimostrato l’efficacia di questo
medicinale. Il numero dei decessi risulta notevolmente diminuito grazie a esso.

Riconoscere un sovradosaggio da oppiodi e ricorrere al naloxone

Ognuno di noi, adolescenti compresi, dovrebbe riconoscere i segnali di un’overdose da oppioidi. È
importante conoscere i sintomi e le caratteristiche che ci avvertono di queste situazioni estreme.
Sono i seguenti:

Perdita di conoscenza. La persona non risponde quando viene chiamata o spostata.

Battito cardiaco irregolare.

Difficoltà a respirare, è debole e superficiale.

Carnagione bluastra, in particolare labbra e polpastrelli/unghie.

Lingua bianca.

Pupille estremamente piccole, a volte piccole come la punta di uno spillo.

In queste situazioni è necessario reagire in fretta. Chiamare il pronto soccorso è sempre la prima
opzione, ma a volte il ritardo dello stesso può tradursi nel decesso della persona. È in questo caso
che il naloxone svolge la sua funzione principale ed è per questo che chiunque dovrebbe accesso a
questo farmaco.

Bibliografia

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onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/add.14425

it.wikipedia.org/wiki/Bulbo_(encefalo)

bit.ly/3LBNNNB

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