Meccanismo di Antikythera: nuova interpretazione dalla scienza delle onde gravitazionali

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Meccanismo di Antikythera: una nuova interpretazione dalla scienza delle onde gravitazionali

Analisi usate negli studi delle onde gravitazionali hanno portato a un ricalcolo dei buchi nella
macchina di Antikythera. E a un’ipotesi controversa.

9 luglio 2024 Elisabetta Intini

Meccanismo di Antikythera: una nuova interpretazione dalla scienza delle onde gravitazionali

Lungi dall’essere un reperto archeologico ormai statico e morto, il meccanismo di Antikythera si
arricchisce di una nuova, possibile interpretazione, che pesca niente meno che dagli studi sulle
onde gravitazionali.

Usando tecniche statistiche di norma sfruttate per analizzare le onde gravitazionali, increspature
nel tessuto dello spazio-tempo generate dall’interazione tra corpi celesti estremamente densi, due
scienziati hanno ricalcolato il numero di buchi presenti in una parte della macchina di Antikythera
che doveva servire da calendario.

Ritrovato all’inizio del ‘900 nel relitto di una nave romana vicino all’isola di Cerigotto
(Anticitera), tra il Peloponneso e Creta, il congegno di Antikythera è un antico calcolatore
costruito circa 2200 anni fa, che mostrava le posizioni del Sole e della Luna per un qualunque
giorno dell’anno, con le conseguenti eclissi, nonché i movimenti dei pianeti noti.

Il meccanismo di Antikythera era (anche) un calendario lunare

Secondo lo studio, pubblicato sull’Horological Journal, uno degli anelli del meccanismo, noto come
“calendar ring” (anello del calendario) non conterrebbe 365 buchi ma 354. Sembra uno scarto da poco
ma fa una differenza enorme: la differenza tra un calendario solare e un calendario lunare.

In base alla nuova interpretazione delle tacche presenti sull’anello, giunto a noi in forma di
frammento, questa parte della macchina di Antikythera teneva il conto di tutte le 12 lunazioni (il
periodo di tempo in cui la Luna, vista dalla Terra, attraversa ogni sua mutazione di aspetto fino a
ritornare alla configurazione di partenza, che dura 29 giorni, 12 ore, 44 minuti, 2,8 secondi).
Seguiva insomma l’anno lunare e non quello solare, come finora si era ritenuto.

Ma che cosa c’entrano le onde gravitazionali con la macchina di Antikythera?

Il nuovo studio sostiene che sia possibile inferire quanti buchi fossero presenti nell’anello
originale usando i metodi statistici impiegati nella scienza delle onde gravitazionali.

Graham Woan, astrofisico dell’Università di Glasgow, ha provato a svelare i segreti del meccanismo
di Antikythera sfruttando la statistica bayesiana, un approccio alla statistica che valuta la
probabilità delle diverse ipotesi anche in base alle conoscenze pregresse oltre che rispetto i dati
osservati.

Il suo collega Joseph Bayley, fisico e astronomo all’Università di Glasgow e ricercatore della
collaborazione LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), l’osservatorio
statunitense che nel 2015 permise la prima osservazione diretta di onde gravitazionali, ha applicato
all’enigma archeologico lo stesso tipo di statistica impiegata per rintracciare le deformazioni del
tessuto dello spazio-tempo.

Entrambi sono arrivati, in modo indipendente, alla conclusione che l’anello del calendario avesse in
origine 354 o 355 buchi.

Meccanismo di Antikythera: il parere degli archeologi

Mistero risolto? Non proprio. Se i due scienziati, che non sono esperti di archeologia e neppure del
congegno di Antikythera, avessero ragione, la loro teoria manderebbe all’aria i modelli più
accreditati di interpretazione della macchina e del suo utilizzo.

Non a caso, molti archeologi dissentono con le loro conclusioni.

Tony Freeth, esperto del meccanismo di Antikythera dell’University College London, ha fatto notare
in un’intervista al New York Times che l’antica e sorprendentemente avanzata macchina contiene già
un calendario lunare assai più preciso, basato sul ciclo metonico – dal nome dell’astronomo greco
Metone (V secolo avanti Cristo). Che senso avrebbe avuto inserirne un secondo, peraltro meno
accurato?

Per altri scienziati, anche se la nuova stima del numero di buchi fosse corretta, non sarebbe però
sufficiente a ipotizzare che indicassero un secondo – e ridondante – calendario lunare.

bhi.co.uk/wp-content/uploads/2024/06/07-HJJuly24-AOTM-2.pdf

www.nytimes.com/2024/07/05/science/antikythera-mechanism-gravitational-waves-lunar.html

da focus.it

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