La frequenza dell’armonia…

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La frequenza dell’armonia…

di Flavia Vallega

L’attuale frequenza adottata per il LA è fissata tramite il diapason a 440Hz. Eppure un tempo il LA
vibrava alla frequenza minore di 432 Hz, più adatta a esprimere e a “conservare” l’equilibrio
naturale che si ritrova in ogni forma della Natura…

Opera a tutti gli ingegni perspicaci e curiosi necessaria Ove ciascun studioso di Philosophia:
Prospectiva: Pictura: Sculptura: Architectura: Musica: e altre Mathematice: sulvissima: sottile: e
admirabile doctrina consequira: e de lectarassi: cõvarie questione de secretissima scientia.
(L. Pacioli, De Divina Proportione,1498)

Nel 1884, Giuseppe Verdi ottenne dalla commissione musicale del Governo, un decreto legge che
normalizzava il diapason ad un LA di 432 oscillazioni al secondo. Il decreto è esposto al
Conservatorio G. Verdi di Milano. Verdi scrisse una lettera alla commissione, sostenendo:

“Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale (che allora si attestava a 435Hz), io
consigliai venisse seguito l’esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse
città d’Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista (diapason) e di uniformarsi
al normale francese. Se la Commissione musicale istituita dal nostro Governo crede, per esigenze
matematiche, di ridurre le 435 vibrazioni del corista francese in 432, la differenza è così piccola,
quasi impercettibile all’orecchio, ch’io aderisco di buon grado. Sarebbe grave, gravissimo errore,
adottare come viene da Roma proposto un diapason di 450 vibrazioni. Io pure sono d’opinione con lei
che l’abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell’esecuzione; ma dà al
contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di
un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo
musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome LA a Parigi o a Milano
dovrebbe diventare un Si bemolle a Roma?”

Il “diapason normale” (LA a 435Hz) a cui si riferisce Verdi è quello del Museo del Conservatorio
Nazionale di Parigi, mentre il “diapason scientifico”, menzionato nel decreto, fu approvato
all’unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881.

E’ importante sottolineare che la corsa all’acuto iniziò invece con l’adozione di un LA più alto
(440Hz) da parte delle bande militari russe ed austriache ai tempi di Wagner, e che tale diapason,
pur non avendo alcuna giustificazione scientifica o basata sulle leggi della voce umana, fu
accettato per convenzione nel 1939 a Londra. Verdi conosceva bene tali leggi; adottando il diapason
naturale a 432Hz contribuiva ad espandere e sviluppare le storiche “voci verdiane piene e maestose”,
in tale frequenza gli strumenti musicali, come la voce, acquisiscono ben 4 armoniche in più (12 al
posto delle 8 generate dal LA 440Hz), e cosa magnifica, il famoso passaggio di registro, nella voce
umana, viene così inibito. Quante lezioni gli insegnanti di canto impartiscono per superare tale
sofferto ed ispido “gradino”, mentre utilizzando l’accordatura a 432 ciò sarebbe automaticamente
risolto!

Possiamo notare come la disarmonia delle frequenze musicali sia generata dall’utilizzo del diapason
a 440Hz. Ciò comporta che i nostri campi di risonanza e le nostre povere coclee (situate nelle
orecchie) strutturate per trasformare le vibrazioni in segnali sonori al cervello e le cui
proporzioni sono in accordo con la Sezione Aurea (S.A.), siano esposti a sonorità dannose per ogni
equilibrio. Il tuning LA 432Hz e DO 256Hz appartengono ad un tipo di scienza positiva, preposta a
riequilibrare l’uomo e a riunirlo con la natura ed il cosmo.

La corrente scientifica connessa a Platone, S. Agostino, Leonardo Da Vinci, Luca Pacioli e Keplero,
hanno dimostrato che tutti i processi viventi sono caratterizzati da una geometrica “Divina
proporzione”, manifestata e riscontrata in natura ed anche nella legge strutturale del corpo umano.
La voce umana è lo strumento basilare che definisce le fondamenta per la sintonizzazione musicale ed
essendo un processo vivente, come la musica, deve essere coerente con la S. A.

Questa coerenza si sviluppò nella musica occidentale, dal Rinascimento italiano in poi, grazie a
Bach, Häendel, Mozart, Beethoven, Debussy, Stravinsky, Bartòk, Scriabin, Nono che risposero a questo
non indifferente problema relativo alla effettiva presenza di un “progetto aureo”, rilevabile nel
processo generativo-creativo di una struttura musicale. Il classico sistema ben temperato è esso
stesso basato sulla S. A. Ciò è evidente attraverso le due seguenti serie di toni, le cui
significanze musicali dovrebbero essere chiare ad ogni musicista: DO – REb – SOL – DO e DO – RE –
FA# – SOL. Nella prima serie, la differenza delle frequenze tra i toni successivi formano una serie
simile alla proporzione della S. A. Le differenze di frequenza della seconda serie diminuiscono,
anch’esse, secondo il rapporto della medesima sezione.

Non c’è niente di misterioso o di mistico circa l’introduzione della Sezione Aurea come “valore
assoluto” del processo vivente, anche il sistema solare ha le stesse caratteristiche morfologiche
degli organismi viventi. Keplero ha individuato il motivo di fondo per queste caratteristiche
morfologiche nel processo di generazione dell’Universo in sé.

Nel suo Mysterium Cosmographicum, Keplero, ha fornito la prova decisiva per il metodo di Pacioli e
di Leonardo. Ha dimostrato che la morfologia del sistema solare, comprese le proporzioni delle
orbite planetarie, è derivata dai cinque solidi basilari e dalla S.A. ed è conclamato dalle ricerche
sui quinti dei mirabili studi pitagorici.

Note
Elaborazione tratta dagli studi di Andrea Doria

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