E.Learning ed i percorsi delle memoria

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L’E.Learning ed i percorsi delle memoria

Paolo Manzelli
LE@blu.chim1.unifi.it

Il Laboratorio di Ricerca Educativa /LRE/EGO-CreaNET della Universita’ di Firenze , dal 1997 ha
cercanto di capire le potenzialita’ creative dei sistemi di educazione interrattiva (e.Learning). E’
facilmente comprensibile che la trasformazione del sistema educativo tradizionale in un sistema piu’
adeguato allo sviluppo economico e sociale contemporaneo, quale e’ l’ e.learning, non si risolva con
una semplice dotazione alle scuole di computers e software specializzato per realizzare ipertesti, e
neppure nel corrispettivo cambiamento dei programmi e dei metodi tradizionali di insegnamento, ma
soltanto come conseguenza di un cambiamento molto più radicale e profondo dei contenuti e della
organizzazione integrata di argomenti trans-disciplinari dell’insegnamento, che sara’ il frutto di
una complessa rielaborazione scientifica e culturale della societa’ della conoscenza condivisa, la
quale e’ in divenire, e favorira’ l’ impegno intellettuale per lo sviluppo della produzione
cognitiva in rete telematica interattiva, al fine di modificare i modi tradizionali di pensare e
quindi le modalita’ di fruizione della formazione, cosi’ come la struttura tradizionale della
divisione sociale del lavoro (1)

Di conseguenza il sistema di “e.learning” di condivisione interattiva delle conoscenze nell’
apprendimento, rappresenta il settore focale ad elevato valore per la trasformazione socio-economica
nella quale si modifica il modo di comunicare nell’ esercizio di costruzione delle conoscenze e di
conseguenza nel rinnovamento dei metodi della produzione e del commercio.

L’ e.learning non rappresenta infatti, solo e soltanto un diverso accesso di tipo remoto (ovvero a
distanza) al sistema cognitivo tradizionale (2), ma piu’ propriamente ha la potenzialita’ per
divenire un sistema creativo, nel quale si realizzano modalita’ interattive di trattare la
conoscenza , capaci di produrre grandi cambiamenti economici e sociali.

Marvin Minsky, Seymour Papert, ricercatori del Laboratorio dei Media nelle Arti e nelle Scienze del
Massachusset Informational Tecnology (MIT) in USA , hanno sviluppato per primi esperimenti e
riflessioni su l’ e.learning nello sviluppo delle “societa’ della mente interattiva” . (3)

La presa di coscienza di tale importanza degli sviluppi possibili dell’ e.learning, rende necessaria
una riflessione attenta sulla modificazioni dei procedimenti di codificazione mnemonica dell’
apprendimento in rete, proprio in quanto la costruzione della conoscenza interferisce con la
selezione dei ricordi attuata dai vari percorsi mnemonici, che predispongono la lettura mentale
delle relazioni con il mondo esterno. In particolare Papert ha studiato il rapporto del bambino con
la “realtà virtuale”, dove acquisisce minor importanza la formalizzazione della conoscenza in
relazione alla oggettivita’ corporea, ed ha messo in evidenza un grande cambiamento nel modo in cui
i bambini imparano l’ utilizzazione di tipo logico-formale, nell’ ambito di un “micro mondo” di
giochi di simulazione.

Tali iniziali ricerche e sperimentazioni, indicano come sia necessario essere coscienti che
esistono, con l’ e. learning, varie possibilita’ di applicare nuove strategie di progettazione dell’
insegnamento, correlabili a efficaci modificazioni delle modalità di evocazione della memoria, le
quali, nel raffronto interattivo tra informazione condivisa e processi mnemonici, danno luogo a
nuove modalita’ di comprensione, immaginazione e motivazione, capaci di stimolare una nuova forma di
“intelligenza connettiva” compartecipata in internet, quest’ ultima intesa come un potenziamento
della interazione tra intelligenza individuale e collettiva. (4)

In seguito agli studi Roger W. Sperry, Premio Nobel della Medicina 1981, per le sue scoperte sulla
specializzazione funzionale dei due emisferi cerebrali, le origini della intelligenza creativa dell’
uomo vengono sostanzialmente attribuite al divario che esiste tra la realtà esterna di cui
percepiamo una rappresentazione limitata (5) e la sua rappresentazione razionale, progressivamente
piu’ complessa e completa nello sviluppo storico del sapere. Tale confronto viene attuato
preferenzialmente dal relazionarsi interemisferico, sinistro e destro, del cervello umano. Sappiamo
infatti che non esiste evento o esperienza che possano essere rappresentati come tali, senza venire
interpretati in quanto sottoposti al confronto tra funzionalita’ cerebrali differenziate di
acquisizione della informazione e quindi presentati al vaglio dei ricordi acquisiti. Se infatti il
nostro cervello si limitasse a registare informazioni, depositate in memorie riproduttive, la
funzione cerebrale sarebbe meccanica, priva cioe’ di una processazione intelligente e creativa. Da
cio discende che le modalita di apprendimento agiscono su una continua ristrutturazione evocativa
delle memorie, nella costruzione di immagini mentali e della loro significazioni evolutive.

Pertanto considerando la creatività e l’ intelligenza, come come espressioni dell’attività
cerebrale, dovremo prendere in considerazione :

l’ evoluzione dei processi che avvengono tra cervello e la mente creativa , che innanzitutto e
causata dalla struttura differenziata delle funzioni dei due emisferi cerebrali, che nell’ emisfero
sinistro, e’ “spazilamente convergente e temporalmente sistematica”, in quanto normalmente dotata di
attivita’ di tipo logico-simboliche ( in particolare situate nell’ area associativa di Wernike), le
quali si riallacciano alle strutture e alle funzioni espressive del linguaggio ( la cui espressione
viene regolata dall’ Area di Broca) ; invece e’ tipico delle potenzialita’ ” spazialmente divergenti
e temporalmente sincroniche” dell’emisfero destro, l’ agire sulla informazione acquisita, in maniera
contrastante, meno analitica, affinando la capacità di cogliere diversi aspetti della realtà, anche
per i loro risvolti emozionali (6)

lo sviluppo dei processi mnemonici che conducono a comportamenti ed espressivita’ intelligenti
Quest’ultime possono essere attribuite all’ affinamento ed alla rapidita’ di esecuzione dei processi
di trasformazione consecutiva delle memorie, in una strategia adeguata a trasformare la memoria
episodica a breve termine, in percorsi strutturati della memoria a lungo termine che corrispondano
ad un passaggio tra il pensiero concreto, correlato all’ esperienza fisica, ed il pensiero
concettuale, dotato di di elevate capacita di astrazione e predittivita’.

Sulla base di tale modello scientifico del funzionamento cerebrale, l’apprendimento e’ visto come un
sistema dinamico che correla le potenzialita’ orizzontali della differenziazione di funzionamento
dei due emisferi cerebrali, ai processi che si sviluppano in verticale, per attuare di evocazione
cerebrale selettiva delle memorie.

Differenti strategie di memorizzazione hanno infatti una strutturazione di tipo verticale in quanto
vengono modellate da diverse strutture cerebrali e catalizzate da sistemi in cui sono attivi
differenti neurotrasmettitori di massa, cosi come abbiamo ereditati dalla evoluzione degli esseri
viventi.

I percorsi della memoria

Sotto il profilo delle scienze neurologiche possiamo delineare i percorsi della memoria
sostanzialmente in relazione a tre profili di integrazione, i quali vengono attivati per il
confronto tra le attivita’ sensoriali e percettive degli eventi, con i vari processi mnemonici
corrispondenti alla strutturazione verticale dei livelli di funzionamento cerebrale, che traversano
il cervello a partire dal basso dell’ innesto della colonna vertebrale, passando per il centro del
cervello costituito dalle zone talamiche, che sono la sede principale di integrazione delle
percezioni sensoriali, per giungere agli emisferi cerebrali superiori. (7) Tali conoscenze di
neurobiologia cerebrale ci permettono di riflettere su base scientifica in merito alla formazione ed
adattamento delle funzioni cerebrali che correlano conoscenze e processi di memoria ad una
dimensione multimodale di elaborazione della informazione, vista in relazione alla dinamica di
ricostruzione delle architetture di integrazione delle funzioni celebrali implicate in differenti
forme di e modalita’ apprendimento.

Recenti studi neuro-biologici della evocazione della memoria, basati sulle tecniche di
visualizzazione del funzionamento del cervello in tempo reale (8), hanno confermato, che i processi
mnemonici di apprendimento, che danno ordinamento alle esperienze ed alla costruzione mentale della
realta’, avvengono sostanzialmente mediante tre principali sistemi di interazione delle differenti
aree cerebrali che schematizziamo come segue:

“Memoria Emotiva” : questa tipologia mnemonica, a) inizia il proprio circuito di integrazione con il
recupero delle “interferenze neuronali della percezione” (visiva, auditiva, olfativa , del gusto e
tattile), b) attiva il ” rilevamento delle interferenze emotive” nella zona talamica ( talamo
.ipotalamo, amigdala), c) questi procedimenti vengono ad integrarsi nel centro delle memorie a lungo
termine sito nella zona centralissima del cervello, denominata Ippocampo, d) infine viene attivata
preferenzialmente la corteccia “prefrontale” inferiore, probabilmente, per un controllo selettivo
delle sequenze di pensiero, e) per poi, nel caso che la rievocazione dei dati mnemonici faccia
seguito ad espressione vocale, il recupero della informazione memorizzata viene trasferito al
sistema di attuazione della parola, conosciuto come Area di Broca , che e’ normalmente collocato
nella corteccia cerebrale superiore-anteriore dell’ Emisfero Sinistro.

“Memoria Semantica” : a) come la precedente tale tipologia di evocazione delle memorie inizia con il
recupero delle “interferenze neuronali della percezione” b) a differenza della precedente, tale
processo tende a sviluppare ” ricostruzione cognitiva” attivando la area associativa della corteccia
cerebrale superiore dell’emisfero sinistro (detta area di Wernike), che e’ a sua volta interfacciata
con il ” rilevamento delle interferenze emotive”, c) come in precedenza questi procedimenti di
attivazione delle varie aree funzionali del cervello vengono ad integrarsi nell’Ippocampo, d) mentre
a differenza della tipologia di ricostruzione integrativa della evocazione mnemonica, vengono
attivati i sistemi di controllo e selezione preferenziamente situati nella corteccia “frontale”
superiore, posizionata in corrispondenza di un livello piu’ alto della fronte , e) per poi, come
prima, trasferire all’ area di Broca’ i segnali selezionati per attivare volontariamente la
espressione vocale.

“Memoria Procedurale”: essa controlla le attività corpo/mente quali, camminare, nuotare, ecc..

Presenta gli stessi procedura iniziale a) di “interferenze neuronali della percezione”, ma poi
agisce su un percorso di integrazione abbreviato b)c), ed infine implica l’attivita’ del
“cervelletto” posto alla base occipitale del cervello, e attraverso la spina dorsale provvede a
segnalare indicazioni di equilibrio e di direzione al corpo in movimento.

In sostanza i due procedimenti di evocazione mnemonica denominati “Emotivo e Semantico” differiscono
per la maggiore implicazione delle zone responsabili della neurobiologia delle emozioni che viene
copartecipata maggiormente nello sviluppo del primo percorso di integrazione di aree neuronali
deputate a produrre sensazioni (memoria emozionale), mentre il secondo e’ piu’ intimamente correlato
ai processi di riconoscimento logico-cognitivo (memoria razionale) proprio del sistema di
processamento evocativo delle associazioni cognitive.

Il terzo percorso di integrazione neuronale che definisce la “Memoria Procedurale” , interessa meno
le funzioni cerebrali superiori della neocorteccia, trasferendo rapidamente la sintesi delle
informazioni sensorialmente acquisire al cervelletto, al fine prevalente di equilibrare il sistema
di codificazione corpo/mente.

La maturazione in eta’ evolutiva delle varie tipologie di percorso di integrazione cerebrale delle
memorie , avviene normalmente con un passaggio graduale di coinvolgimento, che produce una
trasformazione della attenzione cognitiva da una focalizzazione della percezione sull’ ambiente
esterno e la sua traduzione in comportamenti e sensazioni, verso una riflessione interiorizzata
caratteristica del pensiero concettuale. Tale sviluppo della funzionalita’ graduata delle memorie
viene organizzato dando successiva prevalenza delle differenti strutture di integrazione mnemoniche,
le quali presentano pertanto una stratificazione che corrispondono a livelli verticalmente
differenziati nella evoluzione cerebrale degli esseri viventi. Pertanto i processi di memorizzazione
iniziano con l’ esercizio dei livelli di memorizzazione procedurale, per poi integrarsi con i
percorsi di livello emozionale ed infine attivare la memoria semantica.

Tale sistema evolutivo si associa con la maturazione neurofisiologica e l’espressione della
organizzazione simbolica delle capacita di pensiero che va’ dal concreto all’astratto. (9)

Certamente una piu’ dettagliata conoscenza delle funzioni cerebrali associate alle mappe delle
connettivita’ inter-neuronali e’ essenzìale per capire piu’ puntualmente l’ ampio spettro delle
funzioni cerebrali implicate nell’apprendimento. Comunque pur sapendo come sia difficile attuare
schematismi a riguardo della complessita’ del sistema cerebrale, proprio in quanto esso utilizza
integrandole di tutte le possibilita’ di memorizzazione sopra descritte, in modo diverso per
ciascuno di noi ed inoltre in modo originale a seconda delle esigenze di raffronto tra nuove
esperienze e processi mnemonici; comunque tali nozioni sui circuiti cerebrali della memoria, che
vengono attivati nei processi di apprendimento, permangono essere significative ed importanti,
infatti ad es, oggi si interpreta l’ autismo in termini di sindrome causata dalla disconnessione
delle attivita’ prefrontali; infatti in tal caso, mediante le tecniche di visualizzazione dei flussi
sanguigni, si visualizza abbastanza bene come venga cortocircuitato il sistema prefrontale, quello
che come abbiamo visto, completa la dimensione del circuito della memoria emotiva. (10)

Strategie di E. LEARNING ON LINE

Il connessionismo delle conoscenze in rete telematica interattiva si attuera’ in un contesto sociale
ed educativo profondamente innovativo, che tende, come e’ dimostrato fin dalle sue origini, a
modificare la istruzione di personalita’ individuali, che e’ stata tradizionalmente orientata verso
la formazione di identita’ di carattere separato e personale, essendosi sviluppata nel quadro
storico della organizzazione scolastica disciplinare propria dell’ epoca industriale.

La estesa comunicabilita’ delle tecnologie elettroniche, pertanto contrasta nettamente con la
localizzazione dell’ insegnamento (scuola-classe-disciplina) e cio’ comporta la necessita, di fare
attenzione alle contraddizioni culturali, che si oppongono in base ad un atteggiamento conservatore,
all’ utilizzazione di sistemi innovativi di costruzione condivisa delle conoscenze datosi che questi
ultimo comportano una ricostruzione educativa delle modalita’ di integrazione della obsoleta
suddivisione disciplinare dell’ insegnamento, mediante il confronto su tematiche innovative dell’
apprendimento e problematiche creative di integrazione delle scienze.

Comunque le tradizioni culturali non potranno deprimere le potenzialita’ connesse alla estensione
internazionale, che e’ intrisecamente sviluppabile mediante la comunicazione interattiva in
internet, di progettazioni di e.learning finalizzate per riorganizzazione concettuale della societa’
a livello globale, in quanto essa procede in un ambiente delocalizzato e pertanto risulta
praticamente esente da ogni possibile imposizione e controllo culturalmente antiquato e socialmente
perdente.

E’ opportuno rammentare che le teorie evoluzionistiche del cervello, definite come “teoria del
darwinismo neuronale”, inizialmente proposte da G.M.Edelman (premio Nobel della medicina 1972),
portano a concludere : “Riusciamo a
capire meglio quanto piu’ riusciamo a scordare”; quanto sopra la dice lunga sui criteri di
evoluzione nei riguardi delle tradizioni cognitive.

Internet e’ per ora associato piu’ al tempo libero piuttosto che all’area del lavoro produttivo, ma
il futuro quanto mai prossimo, vedra’ certamente una espansione dei sistemi di condivisione della
conoscenza, svolgersi nell’ ambito dei settori dello sviluppo produttivo e commerciale, settori
pertanto decisivi; essendo la scuola organizzata in funzione delle esigenze sociali e produttive, le
istituzioni che dovessero trovarsi arretrate, dovranno necessariamente adeguarsi, per non divenire
un inutile fardello a bassa redditivita’ nei confronti dello sviluppo socio-economico.

Piu’ importante e’ quindi cercar di favorire una riflessione scientifica, cosciente sulle
prospettive di crescita innovativa dei sistemi di “e.learning” interattivi, sapendo bene che: se
tutto e’ facilmente comunicabile, non tutto sara’ mai fisiologicamente condivisibile, proprio in
quanto la creativita’ dell’ “ego” individuale e’ capace ovunque di svilupparsi in modo
differenziato, quanto piu’ elevate ed aperte sono le possibilta ‘di confronto.

Tramite il confronto cognitivo esteso in ambienti condivisi in uno spazio elettronico “virtuale”, si
predilige di fatto una maggior attenzione verso le capacita comunicative linguistiche e visive
scritte, parlate e simulate in termini multimediali, che come abbiamo visto attivano le funzioni
superiori del cervello, nonche’ i percorsi piu’ elevati dei processi di memorizzazione.

La accelerazione dello sviluppo della transizione tra i differenti percorsi gerarchici della memoria
dal sistema di pensiero concreto a quello astratto, rappresenta pertanto un indubbio vantaggio dal
punto di vista evolutivo della mente umana . Non va comunque sottovalutato il pericolo che
l’attenzione e la motivazione dell’apprendimento, possa risultare univocamente rivolto verso l’
elaborazione interiorizzata del pensiero, ed che quindi, al limite, conduca a prescindere nettamente
dalla percezione sensoriale, basandosi unicamente sui concetti acquisiti, ovvero in altri termini
sulle tracce mnesiche gia’ presenti nella memoria, riducendo in tal guisa al minimo il ricorso
all’esperienza; tale pericolo e’ da evitare con la massima attenzione possibile, proprio in quanto
l’ esperienza diretta e’ indispensabile elemento di ingresso per effettuare una comprensione utile
del pensiero costruita a piu’ elevati livelli di significazione nell’ ambito della elaborazione
cognitiva della realta’ percepita. (11)

Diviene opportuno quindi programmare l’ e.learning, in modo che, nell’ ambito di una estesa
comunicazione interattiva, possano confrontarsi ampiamente esperienze e significazioni culturalmente
differenziate, correlate comunque da un fine programmatico ben orientato e congeniale allo sviluppo
completo di tutte le sue funzionalita cerebrali. Infatti dal momento che il pensiero logico-formale
procede per concetti, il distacco dalla realtà sensibile, senza una mediazione finalistica ben
focalizzata e coerente con le conoscenze piu’ avanzate dello sviluppo cerebrale, potrebbe far
crescere la possibilità di disaccordo, che al contrario della presunta condivisione cognitiva,
facilmente emergerebbe, qualora il confronto interattivo non fosse opportunamente finalizzato nell’
ambito di una progettazione educativa, che non sia casuale ed inaffidabile, ma cosciente di agire
per la trasformazione sociale ed evolutiva correlabile agli sviluppi creativi della societa’ della
conoscenza condivisa.

Il pensiero creativo nasce infatti facendo iniziale affidamento sui dati sensoriali,
successivamente, le informazioni vengono continuamente re-interpretate dalle varie procedure dei
percorsi mnemonici e quindi modificate in seguito allo sviluppo delle conoscenze acquisite, cio’ in
quanto la struttura superiore della mente esegue potenti sintesi in grado di trattare
contemporaneamente intere classi di concetti di elevata astrazione. Resta il fatto che, le categorie
concettuali, che costruiscono l’ immaginario della mente, pur essendo capaci di fornire elementi di
previsione anticipativa della esperienza, sono fortemente arbitrarie, proprio in quanto fondate
sulla struttura convenzionale dei linguaggi; pertanto si ha la costante necessita’ di riattivare
continuamente un ciclo di confronti tra esperienze e significazioni, che nelle sue modalita di base
non e’ alterabile, anche se esso puo essere ridimensionato in estensione e accelerato nel tempo del
suo intrinseco sviluppo evolutivo.

Pertanto l’ evolversi di un ampio confronto interattivo della interpretazione dell’ esperienza,
qualora venga organizzato coscienziosamente, secondo fini, sia dello di sviluppo individuale che
della evoluzione sociale, comporta una riduzione delle probabilita’ di assunzione di memorizzazioni
fallaci ed errate, cosi’ che la formazione mentale, condivisa connettivamente, può modificare in
positivo il contenuto della memoria stessa, per compiere elaborazioni di maggior livello evolutivo
sulle primitive tracce mnesiche, le quali possono essere state acquisite da troppo semplice
significazione della osservazione percettiva, ovvero da indeterminazione emergente da esperienze
contraddittorie.

In conclusione, dal momento che si attuano nuove strategie di apprendimento in Internet (e.learning)
, la presente relazione ha voluto introdurre una prospettiva di riflessione scientifica su quanto si
conosce per mezzo della visualizzazione dei “parttners” di interconnessione neuronale attivi nel
nostro cervello, al fine di poter attuare forme intelligenti e creative di pensiero connettivo.

La universalità del mezzo di comunicazione in internet e l’ introduzione di sistemi multimediali
avanzati, su cui si fondano i programmi e progetti innovativi di “e.learning”, anche per mezzo della
acquisizione delle piu’ recenti conoscenze sullo sviluppo cerebrale dell’ uomo, diviene piu’
facilmente comprensibile. Infatti si puo’ capire come, la condivisione di conoscenza, ponga le basi
per una trasformazione antropologica e sociale, che ha il suo perno proprio nelle modificazioni ed
esperimenti innovativi dei concetti di istruzione, apprendimento, trasmissione e costruzione
interattiva delle conoscenze.

Pertanto in questa conclusione si e’ fatto un accenno su quali siano i piu’ ovvi problemi la
trasformazione cognitiva in atto, mentre resta del tutto evidente che tale problematica relativa
all’ “e.learning”, sollevi ancora una mole di problemi tuttora insoluti per attuare una rinnovata
programmazione educativa, sperimentando e riflettendo ponderatamente sull’ evoluzione di una
nascente “intelligenza e creativita’ connettiva”, destinata a rivoluzionare i fondamenti e le
tecniche tradizionali di insegnamento/apprendimento nonche’ quelle della costruzione stessa del
sapere.

BIBLIONLINE

P.Manzelli: progetto DILODE: www.egocreanet-campania.org/progetti/manzelli_1.htm
P.Manzelli: vedi Cervello-online-Publications : www.edscuola.com/lre.html
EGO-CreaNET vedi anche:
www.internetwork.it/egocreanet
www.geocities.com/ResearchTriangle/Thinktank/4363/
www.geocities.com/jovencrea/;
www.creanetwork.it/
www.see.it/icn/index.html;
www.bdp.it/rete/im/index.htm
Principles of E-Learning : www.knowledgemastery.com/elearn.html
Marvin Minsky : www.ai.mit.edu/people/minsky/minsky.html
Seymour Papert : papert.www.media.mit.edu/people/papert/
S.Papert : Apprendimento unificato : www.znort.it/nexus/papert_i.html
Derrick De Kerckhove : intelligenza connettiva:
www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/d/dekerc04.htm
www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/d/dekerc05.htm
P.Manzelli – Limiti Percezione : www.click.vi.it/sistemieculture/pagina8.html
P.Manzelli – Informazione e Cervello:
www.tracciati.net/tracciati/storico/tracciati1/informa.htm
P. Manzelli – Cervello e Linguaggio: www.comune.po.it/scuole/gramsci-keynes/htm/mnz-cel.htm
A. Oliverio – Cervello/creativita’: www.uniroma1.it/psicobiologia/Alberto/Arte/creativita.htm

S.Canali -Cervello:
www.sims.it/oppioidi/alterego.htm
www.versilia.net/~simsnr/alterego.htm
Visualizzazioni attivita’ cerebrali:
The whole Brain Atlas:http://www.med.harvard.edu/AANLIB/
Virtual Hospital: the Human Brain
www.vh.org/Providers/Textbooks/BrainAnatomy/BrainAnatomy.html
F. Simeti:Pensiero Corporeo//Simbolico: www.immaginario.org/Penscorp.htm
Autism science : www.skoyles.greatxscape.net/autsc4.html
Domenico Parisi : www.fub.it/telema/TELEMA12/Parisi12.html
Edelman, Gerald Maurice userwww.sfsu.edu/%7Ersauzier/Edelman.html

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  1. rama
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