Comprendere l’irrealtà della materia (Paramahansa Yogananda) – 1

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Comprendere l’irrealtà della materia

(Paramahansa Yogananda)

Parte 1 di 3

Circa 1926

Le Scritture indù sottolineano il fatto che il credere nella non-esistenza della materia e nell’essenza universale dello Spirito non deve basarsi su teorie dogmatiche, illogiche, inintelligibili o inesplicabili, ma su una ricerca scientifica interiore e una precisa comprensione.
Generalmente la gente si identifica con il corpo, il quale è sostenuto dal cibo, e non rende conto che la sorgente fondamentale dell’esistenza corporea è il prana (energia vitale).1 Nessun alimento e nessun aiuto esterno possono far rivivere un uomo da cui la corrente cosmica si sia ritirata.

L’anello di congiunzione tra il corpo materiale dell’uomo e la sua mente immateriale è il prana. Gli antichi saggi indù scoprirono l’esistenza del prana e formularono la scienza del pranayama: il controllo dell’energia vitale.2
Il Signore Gesù digiunò quaranta giorni nel deserto. Egli disse: “L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio”.3

La “parola” è vibrazione cosmica; la “bocca di Dio” è il midollo allungato, situato nella parte posteriore del cervello, ed allungantesi nel midollo spinale. Questo punto, il più vitale in tutto il corpo umano, è la divina porta di entrata (“bocca di Dio”) della “Parola”, I’Om,4 l’energia cosmica vibratoria che sostiene l’uomo.
Le persone che non digiunano mai non sanno per esperienza che l’uomo può vivere, come fece il Cristo per quaranta giorni, solamente della “parola” di Dio.

Negli stadi di un digiuno di una settimana si sente fame, poi, man mano che i giorni passano, si avverte di meno la fame e si prova distintamente un senso di libertà. Perché? Perché negando al corpo il cibo materiale, lo si costringe a dipendere dal cibo immateriale: la corrente vitale.

La volontà dell’uomo è il grande generatore di energia. Con la volontà e il giusto atteggiamento è possibile attingere rapidamente all’infinita riserva della forza interiore. Una persona che compie malvolentieri i propri doveri quotidiani soffrirà di una mancanza di energia. Un uomo che invece lavora sodo ma con buona volontà, è sostenuto fisicamente e moralmente dalla corrente cosmica.
Una persona che impari e pratichi i metodi metafisici per vivere in virtù della forza di volontà e attingere consciamente all’inesauribile fonte di energia vitale, è liberata dalle molte limitazioni del corpo.

I saggi e gli yoghi indù asseriscono che la materia è sostanza mentale materializzata, e alcuni di essi, come Gesù, hanno provato questa verità dando la dimostrazione del loro potere di materializzare e smaterializzare il proprio corpo e altri oggetti fisici.

1 “Vitatroni”, le energie più sottili degli atomi che sostengono la vita di tutte le cose nell’universo. Ci sono due generi di prana: l’energia cosmica, l’onnipresente fonte di vita e vitalità che permea e circonda tutti gli esseri viventi; e lo specifico prana, l’energia che pervade ogni corpo umano.
2 Mediante il pranayama, l’adepto è in grado di controllare l’energia vitale nei nervi sensori e motori e di liberare così la mente dalla coscienza del corpo durante la meditazione. Egli può anche usare questa energia vitale per guarire o vitalizzare il proprio corpo a volontà.
3 Matteo, 4, .
4 La densa materia emana dalla vibrazione cosmica intelligente di Dio, ed è sostenuta da questa, che è il sottile materiale di costruzione dell’universo. Le proprietà primordiali di questa vibrazione sono luce e suono. Om è il suono della vibrazione creativa di Dio, cui le Scritture cristiane si riferiscono come Amen, lo Spirito Santo e il Verbo
5 Genesi, 1, 3.

(continua)

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