Autorilassamento

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Autorilassamento

“Pratica l’autorilassamento”

di Amadio Bianchi

Senza ombra di dubbio, con il suo attuale atteggiamento, l’uomo ha
danneggiato e sciupa continuamente la sua capacità di rilassarsi. Ciò
accade poiché vive nello stato di attenzione e di veglia continuamente
sopraffatto dalle preoccupazioni che la vita moderna può infliggergli,
soprattutto se non sa gestire tali preoccupazioni attraverso il non
coinvolgimento. Le conseguenti tensioni si somatizzano nel corpo
trasformandosi in contrazioni, attive giorno e notte, che consumano in
breve tempo tutta l’energia.

COME BLOCCARE LE “EMORRAGIE” DI ENERGIA

Per capire cosa accade, provate a stringere la mano a pugno con forza
e mantenete la contrazione fino a quando vi è possibile. Il
conseguente consumo di energia vi farà sentire stanchi e desiderare di
interrompere l’esperimento. Questo è ciò che accade per ogni
contrazione, piccola o grande, della quale siate consapevoli o no,
presente nel vostro corpo. Persino il mantenere la fronte corrugata
rappresenta una lenta ma inesorabile emorragia di energia.

Il primo e più importante percorso che si deve compiere, quando si
decide di alzare o ripristinare la qualità del rilassamento, è un
percorso di consapevolezza. E’ grazie alla consapevolezza che
scopriamo dove le nostre tensioni si somatizzano, ed è grazie alla
consapevolezza che possiamo intervenire modificando abitudini e
atteggiamenti anche cronici che provocano ipertensione e disturbi
nervosi.

A molti soggetti capita, ad esempio, di mantenere le mascelle serrate
o altre parti del corpo contratte, anche mentre dormono o sognano.
Questi soggetti sono destinati ad un pessimo risveglio e abitualmente
cominciano la loro giornata stanchi ancora prima di lavorare. Tutto
ciò porta ad un accumulo di tensione che oggi va sotto il nome di
stress. Meglio dunque dedicare qualche minuto al giorno alla pratica
che qui di seguito vi consiglio, prima che sia troppo tardi.

UN ESERCIZIO PRATICO

Al termine della vostra giornata di lavoro, oppure ogni qualvolta ne
avete l’occasione, in ambiente adeguato, create le condizioni idonee
al rilassamento, stando attenti, per esempio, che rumori o altro non
possano disturbarvi durante la pratica. Sdraiatevi sul pavimento,
abbandonando totalmente il corpo.

La chiave del successo dell’esercizio sta proprio nel significato
della parola “abbandono”. Realizzare un abbandono totale è assai
difficile, poiché per farlo bisogna ripristinare quell’atteggiamento
di fiducia che l’uomo ha lasciato sul campo delle sue “battaglie
perdute” (che in realtà sono, invece, grandi momenti di crescita,
soprattutto interiore ).

Sdraiatevi dunque fiduciosi e divenite consapevoli di tutto il corpo.
Lasciate cadere le punte dei piedi verso l’esterno e girate il palmo
delle mani verso l’alto, per impedire al senso del tatto di mantenervi
vincolati al piano materiale. Avvicinate leggermente il mento allo
sterno diminuendo così la curva delle cervicali e distendete il viso,
rilassandolo in ogni sua parte. All’occhio di un esperto, il viso
appare come una carta geografica delle tensioni mentali.

Per qualche attimo tentate di rilassarvi nel miglior modo possibile
con i vostri mezzi, dicendo a voi stessi: “Io mi sto rilassando”.
Questo serve a trasferire la vostra attenzione in ciò che state
facendo. Passate in rassegna mentalmente tutto il corpo e sciogliete
ogni contrazione che individuate. Cercate di rimanere immobili fino al
termine della pratica.

VIVERE NEL PRESENTE

Ora, noterete che è davvero difficile distrarsi dal contenuto
ordinario della mente, composto di memorie, di quanto è accaduto
durante la giornata o addirittura nel passato. La via della
consapevolezza è invece fatta di “presente”. Del “Qui e ora”, come
affermano le scuole orientali, per le quali questa è l’unica cosa che
veramente conta. Quante persone, infatti, si rovinano la vita vivendo
immersi in passate esperienze spiacevoli, ormai insensibili ai
messaggi di gioia e piacere che la natura invia loro continuamente?

Vi dico questo perché sappiate cogliere il gradevole messaggio che la
tecnica di rilassamento qui proposta rappresenta. Essa è un momento
che appartiene al vostro presente, un momento di gioia, la gioia di
sentirsi piacevolmente pervadere dall’energia universale,
abbandonandosi ad essa. Quest’ultima entrerà in voi, non appena si
verificheranno le giuste circostanze: ossia quando il vostro corpo e
la vostra mente, finalmente privi di tensioni, si apriranno,
permettendo all’energia universale di permearli.

RILASSARSI COL RESPIRO

Il mezzo migliore per mantenere la mente nel presente con continuità è
la concentrazione sul respiro. Nello stesso tempo tale concentrazione
consente di tenere sotto controllo il piano emotivo. Regolando e
bilanciando il flusso dell’aria che entra nei polmoni attraverso le
narici, in modo che l’inspirazione e l’espirazione risultino uguali,
raggiungerete un proficuo stato di armonia ed equilibrio.

Contate mentalmente e fate durare 6 secondi sia l’inspirazione che
l’espirazione. Continuate così fino allo scadere del tempo che avete
destinato alla vostra pratica. Quindi uscite dall’esercizio in modo
assai graduale: pur rimanendo ancora immobili, riportate l’attenzione
sul corpo, sul piano fisico, e introducete l’idea che dovrete
muovervi.

Iniziate il risveglio muovendo le dita dei piedi, poi le dita delle
mani. Ruotate dolcemente il capo a destra e a sinistra, quindi
lasciatevi andare a movimenti progressivi, sempre più ampi, fino a
quando non vi verrà voglia di stirarvi, come se vi foste appena
svegliati.
Sempre con calma, rimettetevi seduti e, quando vi sentite pronti,
alzatevi in piedi. La vostra pratica è terminata.

L’AUTORE

Amadio Bianchi
Insegnante di cultura e filosofia indù a Milano, esercita la sua
professione di maestro di Yoga e pratica il massaggio Ayurvedico
secondo la tradizione dei maestri indiani.
Dopo aver pubblicato due quaderni di filosofia, prende contatto con il
pensiero ed il mondo orientale e, per trent’anni, dedica la sua
esperienza a questi studi, ottenendo stima e riconoscimenti dagli
indiani stessi.
Collabora con riviste, editori ed emittenti televisive in qualità di
consulente ed autore di testi. Tiene corsi e conferenze e partecipa a
congressi sia in Italia sia all’estero.

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