Telefonini, studio Usa: uso cellulare altera attività cerebrale

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Telefonini, studio Usa: uso cellulare altera attività cerebrale

mercoledì 23 febbraio 2011 10:38

CHICAGO (Reuters) – Passare 50 minuti con un telefono cellulare appiccicato all’orecchio è
sufficiente a modificare l’attività delle cellule cerebrali nella zona del cervello più vicina all’antenna.

Ma non è ancora chiaro se questa esposizione possa creare dei danni, secondo quanto detto oggi dagli
studiosi del National Institutes of Health, che hanno aggiunto che lo studio molto probabilmente non placherà i timori su un collegamento tra cellulari e cancro al cervello.

“Ciò che abbiamo dimostrato è un aumento nel metabolismo del glucosio (segnale dell’attività
cerebrale) nel cervello delle persone che sono state esposte a un cellulare, nella zona più vicina
all’antenna”, ha detto la dottoressa Nora Volkow dell’Nih, il cui studio è stato pubblicato sul Journal of the American Medical Association.

Lo studio puntava a esaminare come reagisce il cervello ai campi elettromagnetici provocati dai segnali del telefono wireless.

Volkow ha detto di essere sorpresa che la debole radiazione elettromagnetica dei cellulari possa
produrre attività cerebrale, ma ha anche detto che la scoperta non aggiunge nulla alle ricerche sulla possibilità che i cellulari causino il cancro.

“Questo studio non indica in nessun modo una cosa del genere. Ciò che fa lo studio è dimostrare che il cervello umano è sensibile alla radiazione elettromagnetica dei cellulari”.

L’uso dei cellulari è aumentato esponenzialmente da quando sono entrati in commercio alla metà degli anni Ottanta, con gli attuali 5 miliardi di cellulari in tutto il mondo.

L’USO DEI CELLULARI ALTERA L’ATTIVITA’ CEREBRALE

da agi.it

Chicago – Finora, malgrado i molteplici studi scientifici, era solo un’ipotesi, oggi e’ una
certezza: l’uso dei telefoni cellulari altera sensibilmente l’attivita’ cerebrale dopo 50 minuti al
telefono. Lo ha appurato uno studio del National Institutes of Health negli Stati Uniti, pubblicato
sul Journal of the American Medical Association. Questo piccolo studio, condotto su 47 persone, ha
monitorato l’effetto dei campi magnetici (RF-EMF) provenienti dall’antenna di un telefono cellulare.
I telefoni cellulari sono stati accostati ad entrambe le orecchie di ogni partecipante. Un telefono
era spento, l’altro era “muto” ma acceso, in modo che i soggetti dello studio non potessero
percepire differenze. I loro cervelli sono stati poi analizzati per rilevare i cambiamenti della
quantita’ di glucosio in circolo, indice di maggiore o minore attivita’ cerebrale, scoprendo un
aumento del 7% nelle zone del cervello piu’ vicine all’antenna del cellulare acceso.

I ricercatori concludono che “il cervello umano e’ sensibile agli effetti dei campi
elettromagnetici RF-EMF da esposizioni acute di cellulare. “Tuttavia – spiegano i ricercatori – i
risultati non mostrano alcuna correlazione tra l’uso del telefonino e potenziali effetti
cancerogeni, anche se non la escludono. Occorrono nuovi studi”. Finora il piu’ grande studio su
questa materia, condotto su 420.000 utilizzatori di cellulari in Danimarca, non aveva scoperto in
via definitiva un legame tra il rischio di cancro e l’uso (o l’abuso) del telefonino, ma non l’aveva
neanche escluso. I ricercatori americani hanno deciso di analizzare il problema a monte, partendo da
un indicatore valido dell’attivita’ cerebrale (il glucosio, appunto) e valutando come e dopo quanto
tempo l’uso del telefonino “accenda” aree del cervello in modo analogo in cui in natura avviene
quando si attivano funzioni specifiche come il pensiero. Resta da capire, ribadiscono gli
scienziati, se questo significa che c’e’ qualche rischio effettivo per la salute.

Luso dei cellulari altera lattività del cervello

da tg1.rai.it

Una telefonata lunga 50 minuti cambia il livello di attivazione di certe aree neurali in
corrispondenza dell’antenna del telefonino. A dimostrarlo uno studio Usa che non spiega se ci siano effetti sulla salute delluomo.

ROMA – Le telefonate lunghe col cellulare modificano l’attività del cervello nelle zone limitrofe
alla posizione dell’antenna del telefono (corteccia orbitofrontale e temporale), ma non è chiaro se
questo significativo cambiamento di attività abbia dei significati dal punto di vista della salute.
È quanto dimostra uno studio di Nora Volkow del National Institutes of Health di Bethesda: una
telefonata lunga 50 minuti cambia il livello di attivazione di certe aree neurali in corrispondenza
dell’antenna del telefono, come è riscontrabile misurando il metabolismo dello zucchero in quelle aree.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista dell’associazione nazionale dei medici americani Jama.
La possibilità che i telefonini facciano male alla salute e aumentino il rischio di cancro al
cervello è oggetto di indagine ormai da molti anni e vari studi hanno smentito o avvalorato a più
riprese tale ipotesi. Lo studio Usa è stato teso, invece, non a vedere gli effetti clinici del
cellulare ma piuttosto gli effetti sul cervello in sé gli esperti hanno chiesto a 47 volontari di
tenere per 50 minuti un cellulare acceso (ma senza suono) su un orecchio e uno spento sull’altro (il
test è stato ripetuto due volte invertendo l’orecchio su cui era poggiato il telefonino acceso); Poi hanno misurato con la pet (tomografia) il metabolismo del cervello.

Più precisamente gli esperti hanno usato come indicatore dell’attività cerebrale il metabolismo
dello zucchero (glucosio); più glucosio viene consumato più il cervello è attivo. È emerso che nella
corteccia orbito frontale e temporale sul lato del cervello su cui era poggiato il cellulare acceso
è Aumentato in misura significativa (circa del 7%) il metabolismo dello zucchero. Servono però nuovi
studi, concludono i ricercatori, per capire i potenziali effetti a lungo termine per la salute di queste alterazioni.

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