La Scienza del Benessere Spirituale: “Le 6 Paure” – di Marcello Bonazzola – Parte ventesima

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(di Marcello Bonazzola)

– Parte ventesima –

I SEI FANTASMI DELLA PAURA

Prima di mettere in pratica anche solo una parte di questo insegnamento, la vostra mente deve essere
pronta a riceverlo. La preparazione non è difficile: comincia con lo studio, la comprensione e
l’analisi dei tre nemici di cui dovete liberarvi, e cioè l’Indecisione, il Dubbio e la Paura.

Il sesto senso non funzionerà mai se questi nemici, o anche uno solo di essi, rimarrà nella vostra
mente.

I membri di questo antipatico trio sono strettamente correlati; dove ne trovate uno, anche gli altri
due sono a portata di mano.

L’indecisione è la radice della paura. L’indecisione ricerca il dubbio; i due si mescolano e
diventano paure. Il processo di fusione dei due, spesso, è lento, e questa è una delle ragioni per
cui i tre nemici sono così pericolosi; essi nascono, crescono e si sviluppano senza che la loro
presenza possa essere notata.

Fate un attento esame di voi stessi, e controllate se vi sia qualche traccia di paura sulla vostra
strada.

Lo scopo di questa introduzione è quello di focalizzare l’attenzione sulle cause e sulla cura delle
sei paure base; prima, però, dobbiamo conoscere a fondo il nemico, dobbiamo conoscere il suo nome,
le sue abitudini e sapere dove dimora.

Analizzatevi attentamente e riflettete se queste sei paure sono in voi. Non fatevi ingannare dalle
abitudini di questi sottili nemici: qualche volta essi rimangono nascosti nella mente subconscia
dove sono difficili da scovare ed ancor più da eliminare.

La paura è solo uno stato mentale.

Ci sono sei Paure base, ed ognuno di noi soffre di una qualche combinazione delle stesse.

Descritte nell’ordine in cui appaiono più comunemente esse sono:

1° La Paura della povertà; 2° La Paura della critica; 3° La Paura delle malattie; 4° La Paura di
perdere l’affetto di una persona cara; 5° La Paura della vecchiaia; 6° La Paura della morte.

Le prime tre sono quelle più angosciose.

Ne esistono, poi, molte altre di minore importanza, ma possono essere catalogate sotto quelle
principali.

La paura non è niente di più che uno stato mentale, e come tale è soggetto al controllo ed alla
direzione dell’uomo, che non può creare nulla se prima non l’ha concepito sotto forma di impulso di
pensiero; e da ciò deriva un altro concetto basilare, e, cioè, che gli impulsi di pensiero nell’uomo
possono essere immediatamente convertiti nel loro equivalente fisico, siano essi impulsi volontari,
od involontari (questi ultimi sono quelli raccolti per puro caso, quelli cioè che sono stati
realizzati da altre menti).

Possono essere determinanti per il destino delle persone, siano essi stati creati direttamente, con
proprie mete e desideri, od acquisiti da altri.

Noi stiamo qui gettando le fondamenta per acquisire un nuovo modo di pensare, e vogliamo capire
perché alcune persone sembrano essere fortunate; mentre altre, di uguale o maggior abilità,
addestramento, esperienza e capacità mentale, sembrano destinate all’eterna sfortuna.

La Natura ha dotato l’uomo del controllo di molte sue manifestazioni, ed una di queste è il
pensiero.

Se è vero che ogni pensiero ha la tendenza a convertirsi nel suo equivalente fisico, e questo è vero
aldilà di qualsiasi dubbio razionale, è anche vero che un pensiero di paura non può essere
trasformato in uno di coraggio; sono cose del tutto diverse, e contrarie tra loro.

Non ci può essere nessun compromesso tra povertà e ricchezza, le strade che vi ci conducono corrono
in direzione opposta.

La parola ricchezza è qui usata nell’accezione più ampia, intendendola, cioè, quale spirituale e
mentale.

Il punto di partenza del sentiero che conduce alla ricchezza è il desiderio.

Nel Capitolo su questo argomento avete già trovato le istruzioni per il suo uso appropriato.

In questo capitolo sulla paura troverete le istruzioni per preparare la vostra mente a farne un uso
corretto.

Questo è il momento giusto per programmare quanto gli eventi abbiano in serbo per voi.

Si sta tracciando una mappa della strada che dovrete percorrere: se la seguirete, essa vi terrà sul
percorso giusto, ma se rifiuterete di partire, o se vi fermerete prima di arrivare, dovrete
biasimare soltanto voi stessi.

Questa responsabilità è vostra; nessun alibi vi salverà. Dovrete accettare le vostre responsabilità,
anche se ora non vi sentite ancora pronti, perché l’accettazione non è altro che uno stato della
mente.

E voi ne possedete una.

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