Yanny o Laurel? L’illusione che fa impazzire il web

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Yanny o Laurel? L’illusione che fa impazzire il web

La scienza dietro all’audio di quattro secondi che sembra pronunciare parole diverse in base a chi lo ascolta. Siete già entrati nel loop?

16 MAGGIO 2018 | ELISABETTA INTINI

In principio era il vestito (oro o blu), oggi è un nome di donna. Yanny o Laurel – riuscite a
stabilirlo? L’illusione sonora, comparsa inizialmente su Reddit, ha nelle ultime ore ridotto la
produttività degli uffici di mezzo mondo, con gli impiegati organizzati su tre fazioni: quelli che
percepiscono, senza ombra di dubbio, Yanny, quelli sicuri al 100% su Laurel e chi oscilla tra le due versioni, cambiando partito da una volta all’altra.

NON SEI TU, È FATTO APPOSTA… Secondo David Alais, professore di Psicologia dell’Università di
Sydney interpellato dal Guardian, la breve clip audio è un esempio di ambiguità percettiva come
quella suscitata dal Vaso di Rubin (questo) o dal Cubo di Necker: si tratta di stimoli che possono
essere percepiti in due modi, tra cui il cervello non sa decidere in modo definitivo. Il risultato è
che si barcamena tra le due interpretazioni. Chi invece è sicuro di udirne una soltanto è forse influenzato da altri fattori.

ALTI E BASSI. Uno di questi è la frequenza del suono: l’informazione sonora che ci fa percepire
“Yanny” è su una frequenza più alta di quella che ci fa udire “Laurel”. Parte della variazione
potrebbe provenire dal sistema audio con il quale state ascoltando – da computer o da cellulare? In
cuffia, o senza? Il resto dipende dal vostro udito: invecchiando, si inizia a perdere sensibilità
alle frequenze più alte, il che potrebbe spiegare perché chi è più anziano tende a sentire “Laurel”, mentre i bambini sono più convinti su “Yanny”.

Potete riprodurre l’effetto al pc, come ha già fatto qualche utente su Twitter: se togliete tutte le frequenze alte sentirete “Laurel”, rimuovendo quelle basse, “Yanny”.

RITMICA UGUALE. Secondo Alais – che comunque percepisce Yanny al 100%, come chi scrive (e al
contrario di chi sta editando il testo in redazione, che sente senza alcun dubbio Laurel!, ndr) –
l’ambiguità deriva dal fatto che le due parole hanno un ritmo, e un’enfasi nella pronuncia, molto
simili. Inoltre, sia la L, sia la R sono il risultato di più frequenze sonore sovrapposte, che in
questo caso, potrebbero essere state volutamente alterate per risultare confondibili.

A completare l’effetto c’è quello che il vostro cervello si aspetta di udire: la storia personale,
la pronuncia (per gli inglesi madrelingua), e i nomi che appaiono nel file audio potrebbero influenzare il risultato finale.

L’ORIGINALE. Ok, ma che cosa si voleva dire nella registrazione iniziale, affidata a una voce
elettronica? Come ha spiegato al National Geographic Brad Story, esperto di acustica e fisiologia
del linguaggio dell’Università dell’Arizona, la registrazione originale diceva probabilmente
“Laurel” (per una questione di frequenze sonore); tuttavia, quando ha provato a pronunciare entrambe
le parole per ricostruirne le frequenze, lo scienziato si è accorto di molte sovrapposizioni, che possono alimentare l’illusione.

da focus.it/comportamento/psicologia

https://www.reddit.com/r/blackmagicfuckery/comments/8ixrwi/what_do_you_guys_hear/?st=JH73DGQT&sh=a51 eda8e

https://www.theguardian.com/technology/2018/may/16/yanny-or-laurel-sound-illusion-sets-off-ear-split ting-arguments

https://www.illusionsindex.org/i/rubin-s-vase

https://www.illusionsindex.org/ir/necker-cube

https://news.nationalgeographic.com/2018/05/yanny-laurel-hear-sound-audio-explained-science/?beta=tr ue

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