Vivere di più e meglio respirando DI MENO

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Vivere di più e meglio respirando DI MENO

di Romina Alessandri

Il modo di respirare influisce su uninfinità di parametri e sistemi, riportandoli in equilibrio:
imparare a respirare veramente bene e in modo funzionale è quindi una delle misure più importanti
da adottare anche a scopo preventivo e per restare a lungo in piena forma giovanile!

Ripenso a quando ho letto questa frase allinterno dellintroduzione del libro attacco allasma di
Fiamma Ferraro e a quanto sono rimasta stupita, tanto da rileggerne il paragrafo che laccoglieva
diverse volte.. Ero talmente incredula che ho letto lintroduzione al libro in un baleno. Subito ho
pensato a quante volte ho sentito dire il contrario, a quanto ci viene inculcato che respirare
tanto, respirare a pieni polmoni significa ossigenarsi e lossigeno significa salute. Scopro invece,
grazie al libro, che lanidride carbonica non è una dannosa sostanza di scarto, che dobbiamo solo
preoccuparci di eliminare nella maggior misura possibile, ma è invece, nelle giuste quantità e
proporzioni fisiologiche, una sostanza di vitale importanza per tutti i processi dellorganismo e per la sua ossigenazione!

Quanti luoghi comuni vengono sfatati da questo libro, che analizza su tutti i fronti la corretta
respirazione, ispirandosi al metodo del dott. Buteyko che in Italia ha già molti istruttori e sta
maturando sempre più successo. Il Prof. K. P. Buteyko negli anni 60 ha esposto le sue deduzioni,
basate su note leggi fisiologiche e studi ai quali non era stata in passato prestata abbastanza
attenzione; (in riferimento a scienziati come Verigo, Bohr, Henderson, Lum, Magarian e altri); ha
collegato questi studi in un quadro dinsieme logico e coerente e ha presentato un primo programma
per ottimizzare il respiro, basato su alcuni esercizi e su una misurazione fondamentale. Da allora,
centinaia di istruttori in tutto il mondo hanno continuato a perfezionare gli esercizi in modo da
renderli sempre più efficaci e facili da apprendere. La Dott.ssa Fiamma Ferraro che da anni
propone questo metodo ai suoi pazienti, oltre a constatare lincredibile effetto benefico del
respirare in modo ottimale, ha potuto perfezionare le modalità di esecuzione degli esercizi,
escogitarne di nuovi, aggiungere testimonianze e approfondire le parti dedicate non solo allasma ma
anche ad altri problemi di salute. Il modo di respirare influisce su uninfinità di parametri e
sistemi, riportandoli in equilibrio: imparare a respirare veramente bene e in modo funzionale è
quindi una delle misure più importanti da adottare anche a scopo preventivo e per restare a lungo in piena forma giovanile!

Le sperimentazioni

Nei primi decenni del 1900 si stavano iniziando a delineare alcune scoperte molto interessanti
quanto allinfluenza sulla salute dellossigeno, dellanidride carbonica e del modo di respirare.
Numerosi scienziati, i cui lavori sono stati ripresi, sintetizzati e approfonditi dal Dott. K. P.
Buteyko, avevano effettuato delle osservazioni importanti in questo campo. Lavvento dellera degli
antibiotici e lidea che contro ogni malattia vi sia o si debba trovare un preparato farmaceutico ha
purtroppo fatto quasi svanire questo filone di ricerca. Urge riprenderlo, e il punto di partenza
migliore per questa ripresa è costituito dal lavoro del Dott. K. P. Buteyko, che nei paesi dellex
Unione Sovietica ha consentito nei decenni scorsi la guarigione di migliaia di persone, e dal 1985 è
stato raccomandato dal sistema sanitario pubblico dellURSS. Su questo trattamento, sono state
effettuate anche nellEuropa occidentale, in Australia e in altri Paesi, delle sperimentazioni
cliniche in doppio cieco, che ne hanno provato la straordinaria efficacia per lasma.

Ecco le parole dello stesso Dott. Buteyko:

«Il 7 ottobre 1952 mi è accaduto di essere il primo scienziato al mondo a scoprire la causa più
importante di una serie di malattie dei sistemi respiratorio, ormonale, cardiovascolare e nervoso,
malattie che erano incurabili con la medicina moderna. Quarantacinque anni di ricerca scientifica e
di lavoro pratico con il mio metodo (conosciuto in occidente come il metodo Buteyko) mi consentono
di sostenere che questo metodo di trattamento privo di preparati farmacologici è del tutto innocuo
ed è incomparabilmente più efficace delle tradizionali terapie farmacologiche contro molte malattie
croniche, in particolare contro lasma. Le sperimentazioni cliniche fatte sul mio metodo per il
trattamento dellasma (in Russia nel 1968 e 1981 e in Australia nel 1994-95) hanno consentito di
ottenere risultati mai visti prima e hanno provato lesattezza delle osservazioni che avevo fatto
quarantacinque anni prima Spero che tra breve un istruttore Buteyko si troverà ovunque e che il mio trattamento sarà disponibile per tutti. Mosca, luglio 1997».

Quattordici anni dopo, nonostante le ulteriori sperimentazioni scientifiche fatte in Nuova Zelanda,
Gran Bretagna e Canada, che hanno confermato i risultati favorevoli visti in Australia nel 1994,
questo auspicio non si è ancora avverato, anche se negli ultimi anni il metodo Buteyko ha ottenuto
consistenti riconoscimenti in vari Paesi, dove viene anche rimborsato dalle assicurazioni mediche.
Cosa significa respirare? E come è composta l’aria?

Il primo fattore da esaminare consiste nella composizione dellaria che respiriamo, poiché già qui
iniziano i luoghi comuni e le carenze di ricerca e approfondimento. Laria atmosferica, che normalmente inspiriamo al livello del mare, è composta da:
O2 Ossigeno 158 mm Hg (20,9%)
CO2 Anidride carbonica 0,3 mm Hg (0,04%)
H2O Acqua 5, 7 mm Hg (0,75%)
N2 Azoto 596 mmHg (78,4%)
Tracce infinitesimali di altri gas

La stessa aria, misurata dopo che labbiamo espirata, ha invece in media la seguente composizione:
O2 Ossigeno 116 mm Hg il (15,3%)
CO2 Anidride carbonica 32 mm Hg (4,2%)
H2O Acqua 47 mm Hg (6,2%)
N2 Azoto 565 mmHg (74,3%)
Tracce infinitesimali di altri gas

La dottoressa Ferraro analizza così i risultati: Cosa vi colpisce, nella comparazione delle due
serie di dati sopra riportati? Forse il fatto che la quantità dossigeno contenuta nellaria che
espiriamo è ancora così elevata (sufficiente per rivitalizzare qualcuno con la respirazione bocca a
bocca)? Forse il fatto che lelemento contenuto nella quantità di gran lunga maggiore nellaria che
respiriamo non è lossigeno, come molti pensano, ma lazoto? E a che serve lazoto nel nostro
organismo? Se queste sono le domande che vi ponete, complimenti! Avete un acuto spirito
dosservazione. Innanzitutto, quando si chiede a un esperto quale sia il compito nellorganismo
dellazoto, elemento che costituisce quasi l80% dellaria che respiriamo, la risposta, perlomeno
fino a pochi anni fa, era che si tratta di un gas che, dopo essere stato inspirato, viene espirato
in quantità pressoché uguale e che non ha speciali compiti nellorganismo. Mi è sempre sembrato
strano il fatto che il maggior componente dellaria che respiriamo non svolga, a quanto si ritiene, alcun ruolo ed effetto sulla nostra salute.

Oltretutto una differenza, pur piccola, tra la quantità dazoto che inspiriamo e quella che
espiriamo sussiste; mi domandavo quindi come mai non si facessero maggiori ricerche per approfondire
il ruolo dellazoto trattenuto dentro di noi a ogni respiro. Negli ultimi anni sono tuttavia emerse
nuove importanti scoperte sul ruolo svolto proprio da composti dellazoto (tanto per cambiare, le
scoperte sono in gran parte collegate a preparati farmaceutici, come il Viagra, che agisce sul
livello di azoto) ma vi sarebbe a mio avviso ancora molto da ricercare sullargomento. Per quanto
riguarda lossigeno, anche se è vero che la sua percentuale nellaria atmosferica sta diminuendo (e
ovviamente vanno incoraggiate tutte le iniziative dirette a migliorare la qualità dellaria e a liberarla dagli agenti inquinanti, come il monossido di carbonio,
metano ecc.), come risulta dai dati sopra riportati, salvo sconvolgimenti, la quantità di ossigeno
contenuta nellaria è in genere più che abbondante rispetto alle nostre necessità; dopo averlo
introdotto nei polmoni, restituiamo infatti allaria esterna, con lesalazione, una buona parte dellossigeno che avevamo inspirato.

Il riflesso respiratorio. Lossigeno e lanidride carbonica

Noi non abbiamo bisogno di dare dei comandi coscienti per effettuare i nostri 15.000-30.000 atti
respiratori nellarco delle 24 ore, altrimenti non potremmo pensare ad altro e non potremmo dormire.
Limpulso a respirare funziona per fortuna da solo, senza un nostro comando. A differenza, tuttavia,
di quanto avviene per altri processifisiologici vitali del tutto automatici (come ad es. il battito del cuore, di
cui non possiamo certo cambiare la velocità con un semplice comando), il respiro può invece, entro
certi limiti, essere modificato dalla nostra volontà (possiamo trattenere il respiro, renderlo più rapido, più lungo
ecc.); e lesperienza ci dimostra purtroppo che in tutto quanto è influenzabile dalla nostra volontà
è possibile assimilare abitudini sbagliate! Ma qual è lo stimolo che quando non ci pensiamo scatena
continuamente limpulso automatico che ci fa effettuare uninspirazione? La maggioranza delle
persone risponderebbe che lorganismo percepisce automaticamente la mancanza di ossigeno e per
questo inspira: e invece, la carenza dossigeno è un fattore secondario, che viene percepito solo
quando, ad es. durante unintensa attività fisica, lorganismo ha una forte esigenza di maggiori
quantità di ossigeno. Normalmente, invece, limpulso automatico a inspirare è scatenato dal livello
di anidride carbonica presente nellorganismo. Il centro respiratorio situato nella medulla
oblongata percepisce che nellorganismo la presenza di CO2 ha superato determinati limiti e scatena
il riflesso respiratorio, per eliminare con lespirazione la quantità di CO2 percepita come
eccessiva. Il problema è tuttavia che a volte, come vedremo, la soglia di tolleranza
dellorganismo nei confronti della concentrazione di CO2 si abbassa e si scatena limpulso a
respirare anche se i valori sono tuttaltro che eccessivi, sono anzi ancora bassi.

Di conseguenza si respira troppo e si elimina una quantità eccessiva di CO2. Benissimo! direte
forse voi. Visto che lanidride carbonica è solo un dannoso gas di scarto, che male cè a eliminarne troppa? Meno
ne abbiamo dentro di noi, meglio è!. E con questo siamo arrivati a uno dei punti centrali di questo libro
e del discorso condotto dal prof. Buteyko, e prima di lui anche da altri scienziati nei primi
decenni del 1900: lanidride carbonica non è una dannosa sostanza di scarto, che dobbiamo solo
preoccuparci di eliminare nella maggior misura possibile, ma è invece, nelle giuste quantità e
proporzioni fisiologiche, una sostanza di vitale importanza per tutti i processi dellorganismo e
per la sua ossigenazione! E questo non lo dice solo il dr. Buteyko, o tantomeno solo la dottoressa
Ferraro, ma un gran numero di scienziati e studi medici (ved. bibliografia nel libro).

Un altro dato che forse ha colpito la vostra attenzione nellosservare la composizione dellaria che
respiriamo è la scarsissima presenza di anidride carbonica (meno dello 0,04%). Anche se tutti i
media parlano dell'”effetto serra” e del pericolo derivante dallaumento della CO2 nellatmosfera,
questo pericolo sussiste forse per il clima ma non certo per il nostro organismo, che ha bisogno al
suo interno, per funzionare bene (e questo è un dato che figura in tutti i testi di fisiologia
medica) di una presenza di CO2 pari al 6-6,5% circa. In realtà la CO2 di cui abbiamo bisogno non
viene introdotta nellorganismo con la respirazione ma viene formata nellorganismo stesso nel processo di produzione denergia.
In termini semplificati: in questo processo, in presenza di ossigeno, dagli elementi nutritivi
(essenzialmente glucosio) viene formato ATP (adenosintrifosfato, e cioè energia) e, come sottoprodotti,
acqua e anidride carbonica.

Interessante eh? Ovviamente non possiamo approfondire oltre per motivi di spazio, ma se vi ho
incuriosito e volete maggiori informazioni sul metodo Buteyko, vi invito a leggere (tutto dun fiato!) il libro della dott.ssa Fiamma Ferraro.

Il sito internet della Dottoressa Fiamma Ferraro: http://saluteglobale.com/index.html

Fiamma Ferraro
Attacco all’Asma…e non Solo
BIS Edizioni
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__attacco-asma-bis-edizioni.php?pn=1567

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