Vaccini: le ricerche del premio Nobel Montagnier

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Vaccini: le ricerche del premio Nobel Montagnier

Scritto da: Vincenzo Valenzi

Critica al sistema sanitario

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Vaccini: le ricerche del premio Nobel Montagnier

Nella sua intervista televisiva alla trasmissione parigina Vent PositiF Luc Montagnier tra gli altri
argomenti ha discusso della controversia rapporto su vaccini e autismo considerato come malattia
rara che tende a proliferare sempre di più di cui aveva già parlato a Bologna nell’ottobre del 2016 durante la lezione magistrale ai direttore ospedalieri.
Il premio Nobel per la Medicina, Luc Montagnier, rilancia la connessione tra vaccini e autismo. Ed è
subito polemica. Secondo il biologo francese, le vaccinazioni – se somministrate contemporaneamente
ad anti-infiammatori – potrebbero avere “effetti deleteri sul cervello” del lattante, scatenando “l’insorgenza dell’autismo”.
“Molti genitori non hanno più fiducia nelle vaccinazioni” perché “talvolta c’è una correlazione
temporale tra il vaccino e i sintomi legati all’autismo. Questo non significa una correlazione di
causa-effetto ma i vaccini, insieme ad altri elementi, possono essere fattori scatenanti di
situazioni pre-esistenti” legate all’autismo, ha spiegato Montagnier durante una lectio magistralis
tenuta a Bologna in occasione del 42esimo congresso dell’Associazione nazionale dei medici delle direzioni ospedalieri.

Dalle ricerche di Montagnier e colleghi emerge come nell’origine dell’autismo possa esserci una
componente batterica e una correlazione temporale, in alcuni casi, con le vaccinazioni. Concetti che
si possono ascoltare nell’intervista integrale dove il virologo francese suggerisce prudenza con
vaccinazioni che forse, oltre a prevenire ad aver salvato generazioni dalla poliomielite, e domani
alcuni casi gravi di patologie (tumore della cervice in HPV o encefalite nel caso del morbillo ad esempio) potrebbero contribuire a patologie emergenti come l’autismo.
Una posizione quella del Nobel francese per la scoperta del virus dell’AIDS, su cui, oltre le
polemiche sopra le righe, la comunità scientifica il mondo medico e il legislatore dovrebbero
riflettere, magari ricordando l’epidemia influenzale H1N1 che poi tanto epidemica e terribile fortunatamente non fu. Nella scienza tutto cambia, nella medicina ancor di più.

Ogni cinque anni mediamente le linee guida e i protocolli terapeutici delle società internazionali
vengono aggiornati, quello che oggi è la legge protocollare su cui i consigli di disciplina e i
tribunali sentenziano cambia continuamente. Non guasterebbe allora maggiore serenità e prudenza
nell’uso dei protocolli e della disciplina nella pratica medica che è una scienza giovane, in
evoluzione e spesso ispirata dalla statistica e ancora più spesso dall’esperienza e dalla pratica
con risultati come le tradizioni millenarie orientali ci dicono, nonostante le deboli basi scientifiche delle stesse.
La principessa della farmacologia, l’aspirina, da 150 anni viene usata, poco sapendo della sua
scienza, che emerge di anno in anno sempre più complessa, con nuove indicazioni (circolatorie) e controindicazioni.
Sarebbe utile abbassare i toni e le spade e alzare il livello di confronto etico e scientifico,
stimolando e finanziando ricerche controllate sui temi controversi come ad esempio quelli posti dal
Nobel francese sui vaccini, il paracetamolo e i campi elettromagnetici che oramai ci avvolgono a qualsiai età e qualsiasi luogo senza che ci si possa proteggere.

L’interesse fondamentale della salute, si protegge con la ricerca sui punti critici e sulle nuove (o
antichissime) opportunità, e confesso fa una certa impressione leggere dichiarazioni euforiche di
autorevoli colleghi quando un nostro collega, con un buon curriculum, viene proposto per la
radiazione, per aver pensato liberamente e aver cercato in scienza e coscienza di fare il meglio per
i suoi pazienti. Non bisogna dimenticare che oggi nonostante i colossali progressi della diagnosi e
della terapia solo negli Stati Uniti ci troviamo con 100.000 morti all’anno, 5 milioni di reazioni
avverse di cui la metà gravi dati JAMA, benchè i protocolli siano stati rispettati e i medici protetti dal rispetto degli stessi.
Un tema che dovrebbe preoccuparci, alla ricerca di quei meccanismi che possono aiutarci a ridurre le reazioni avverse a personalizzare la terapia, verso la terapia di precisione.

Una strada su cui tutti ci stiamo incamminando, che richiede modestia, prudenza e coraggio di
imparare e cambiare le nostre abitudini e convizioni sull’altare della verità e della missione
medica. In gioco oltre a qualche carriera e all’onore di famiglie di medici bruciate, la vita dei
malati che si affidano alle cure mediche troppo spesso con poche speranze (Demenze, SLA, tumori,
ecc) e che si aspettano dai medici tutto il possibile da Oriente a Occidente da Allopatico a Olistico con Scienza e Coscienza verso una Medicina Integrata .

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Danni Causati da Vaccini e Sieri
Versione nuova
Herbert M. Shelton
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