Una voce a cinque sensi – Sonorità e Benessere

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Una voce a cinque sensi – Sonorità e Benessere

di Fabio Burigana, Cristina Cuomo, Patrick Véret

da www.scienzaeconoscenza.it

Quando si pensa a una comunicazione ottimale, l’orientamento va sulla scelta di certi termini
piuttosto che altri, sull’utilizzo o meno di sintassi e forme atte a stabilire con maggior successo
un rapporto. Meno si è consci della postura che accompagna il tono o il suono, e della sonorità
vocale. Eppure quest’ultima è lo specchio sincero della nostra condizione psicofisica e del nostro
stato di presenza, definitivamente quella che influenza la qualità del nostro esporci in una
relazione, e di creare. Sì, letteralmente, creare realtà di vita che sono sinfonie o un insieme di
rumori senza accordo alcuno.

Comunicare, scambiare informazioni, è un’attività basilare di cui nessuna forma di vita può essere
privata. La comunicazione è sinonimo di arricchimento, di trasformazione, di crescita. Non si può
non comunicare, isolarsi e fare astrazione dell’interazione costante tra esseri viventi e ambiente,
che rappresenta probabilmente la finalità della vita stessa.

Durante la vita intrauterina la comunicazione tra feto e madre è precocissima e costituisce uno tra
i bisogni biochimici essenziali dello sviluppo fetale. Alla nascita, il movimento e la voce, offrono
ai neonati stimoli evolutivi essenziali, indispensabili all’apprendimento della comunicazione,
gestuale e verbale. Durante tutta la vita, la comunicazione regola lo sviluppo dell’organismo e
della psiche ed è uno dei presupposti della salute psichica e quindi fisica.
Naturalmente la comunicazione non è unicamente gestuale o verbale, ma assume forme diverse, in
funzione del tipo d’informazione e del recettore stimolato: può essere gustativa, uditiva,
olfattiva, visiva o tattile. Fra queste diverse modalità comunicative, quella sonora costituisce un
pilastro fondamentale della dinamica umana, un’informazione che forgia sofisticate strutture
cerebrali e interviene attivamente nell’equilibrio delle correnti vitali dell’organismo.

Da qualche anno, in veste di operatori della salute, ci siamo interessati alle sonorità e alla
modulazione della voce costatando gli effetti nefasti dello stress e delle vicissitudini della vita
sulle sue qualità espressive. Infatti, in molti casi basta un’emozione intensa, un avvenimento
stressante o semplicemente un viaggio intercontinentale (con relativi disagi del fuso orario), per
mettere in difficoltà la nostra dinamica sonora.

Dopo svariate ricerche, condotte attraverso modelli diversi (neuroscienze, psicologia, biochimica,
medicina orientale…) sulla vitalità cellulare, le dinamiche comportamentali e l’equilibrio
psicofisico, possiamo affermare che la qualità della comunicazione, quella che già la Grecia Antica
definiva come “arte della comunicazione”, è lo specchio del paesaggio interno di ognuno, di quella
dinamica comportamentale frutto del matrimonio tra il proprio vissuto, registrato nella memoria
cellulare, e la capacità di gestire il presente per proiettarsi nel futuro.

Nelle relazioni umane, la voce, così come la postura del corpo, lo sguardo o la mimica del viso,
costituiscono degli strumenti comunicativi a sé stanti, ricchi di codici, che emettono costantemente
informazioni, spesso contrastanti con il messaggio verbale formulato. Esistono dunque dei parametri
fondamentali, considerati a torto secondari, che definiscono la qualità delle relazioni umane, e
sono riconosciuti dal corpo-strumento come veri e propri codici, come informazioni che raccontano
molto più delle parole, traducendo il nostro paesaggio interno, esprimendo i nostri sentimenti, le
nostre intenzioni e quant’altro.
La “morfologia sonora” individuale esprime dei codici ben precisi, che ognuno (a cominciare dai
lattanti) interpreta empaticamente e che condizionano la qualità della relazione, come spiegano i
ricercatori italiani che hanno recentemente scoperto i meccanismi dei neuroni specchio. Così, come
l’aspetto di un individuo è il risultato dell’interazione delle sue forme, la sua morfologia sonora,
può essere piacevole o meno, in funzione del tipo di “risonanza” che genera nella persona che
ascolta.

In funzione del nostro umore dunque, una voce può incantare o irritare e il suo “temperamento
sonoro”, come una nuvola invisibile, ci avvolge condizionando in qualche modo la nostra risposta,
determinando la qualità della relazione che stabiliamo con l’altro. In effetti, il corpo è capace di
analizzare, automaticamente e in tempo reale, moltissime informazioni, tra le quali il tipo di
“dinamica sonora” dell’interlocutore, che per noi rappresenta un’informazione fondamentale, un
parametro centrale sul quale il corpo-strumento si sintonizza e dal quale scaturiscono molte
risonanze, molte reazioni interne inconsce, che si ripercuotono (e sono misurabili) a livello delle
correnti vitali, sulla circolazione dei meridiani d’agopuntura.
La dinamica sonora individuale costituisce dunque un codice centrale che determina la qualità delle
relazioni umane e del benessere psicofisico. Questa dinamica è un “fono comportamento” che traduce
sia il livello di maturazione sonora acquisito alla pubertà, che lo stato interiore, emozionale del
momento. Tutti questi parametri determinano sia il tipo di relazione che viviamo con noi stessi, in
quanto uomo o donna, che quella che instauriamo con l’altro, in quanto individuo di sesso maschile o
femminile.

Il fono comportamento individuale è dunque legato al livello di maturazione sonora che si manifesta,
nei due sessi, con la muta della voce. Questo lungo processo di maturazione, che inizia durante la
vita intrauterina, continua dopo la nascita con il rodaggio sonoro dell’apparato vocale,
l’apprendimento del linguaggio verbale e termina con la metamorfosi sonora dell’adolescente,
coinvolge numerose strutture dell’organismo, la cui interazione è coordinata dalle correnti vitali.

(Continua sul N°29 di Scienza e Conoscenza rivista)

Fabio Burigana, medico gastroenterologo e Presidente dell’AMeC (associazione medicina e
complessità), Cristina Cuomo, giornalista e ricercatrice di nutripuntura, Patrik Véret, medico e
massimo esperto europeo di nutripuntura
Per approfondire: Manuale di Nutripuntura di Yvonne Parquer e Patrick Véret, Edizioni Tecniche
Nuove.
La voix pluridimensionnelle di Cristina Cuomo e Patrick Véret, Edizioni Desiris.

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