Tachipirina® e Vigile Attesa: i rischi nascosti del paracetamolo secondo Stefano Montanari

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Tachipirina® e Vigile Attesa: i rischi nascosti del paracetamolo secondo Stefano Montanari

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Negli ultimi anni l’uso diffuso e spesso incontrollato di farmaci come la Tachipirina® è diventato
un tema di grande attualità e controversia. Stefano Montanari, noto ricercatore e autore, ci offre
una riflessione che mette in luce le criticità di una cultura farmacologica dominata da interessi
industriali e protocolli standardizzati. Nel libro Tachipirina® Paracetamolo: Si o No, scritto
insieme alla scienziata Antonietta Gatti, Montanari denuncia come l’abuso di questo farmaco, spesso
somministrato nel contesto della cosiddetta “vigile attesa”, possa oscurare segnali fondamentali
inviati dal corpo, compromettendo la salute soprattutto nelle fasce più vulnerabili come i bambini.
In questa intervista esclusiva si affrontano i pericoli di una medicina standardizzata e
l’importanza di una maggiore consapevolezza per diventare pazienti più informati e responsabili.

Francesca Lanza

Molti assumono farmaci senza realmente sapere cosa fanno. Perché secondo voi? Manca ancora una vera
cultura farmacologica, sia tra i cittadini sia tra i medici?

La farmacologia oggi viene spesso intesa semplicemente come produzione e vendita, a volte anche
forzata, di prodotti di sintesi i cui effetti a medio e lungo termine sono poco conosciuti,
soprattutto perché non vi è il tempo necessario per studiarli a fondo. Per portare avanti questo
enorme e rapido business si adotta una strategia precisa: da un lato si santificano i prodotti
industriali, dall’altro si demonizzano i rimedi naturali, di cui si ha esperienza da secoli o
millenni. I risultati sono sotto gli occhi di chi vuole vedere, mentre restano nascosti a molti,
compresi i professionisti della salute.

Durante la pandemia, “Tachipirina e vigile attesa” è diventata una sorta di mantra. Cosa rappresenta
questa formula e quali rischi comporta, secondo la vostra analisi?

Il paracetamolo è una molecola con effetti collaterali ben noti a chi studia farmacologia. Può
salvare la vita in alcune circostanze limitate, ma in moltissimi altri casi viene utilizzato in modo
sbrigativo per mascherare i sintomi, cioè quei segnali che il corpo manda per avvertire che qualcosa
non va. Questo modo di agire rischia di peggiorare la situazione perché non si interviene sulle
cause reali con le cure adeguate.

Nel libro Tachipirina si o no? fate un confronto netto tra medicina personalizzata e medicina
“taglia unica”. Quali pericoli comporta affidarsi esclusivamente ai protocolli standardizzati?

Seguire i protocolli significa ammettere di non riuscire o di non voler affrontare il caso specifico
del paziente. Questi protocolli, nati negli Stati Uniti per proteggere i medici da accuse di
imperizia, consentono di evitare responsabilità legali. È così che si è arrivati a una medicina
difensiva, in cui tutti i pazienti diventano copie conformi di un modello teorico che esiste solo
sulla carta. Immagino che Ippocrate avrebbe avuto qualcosa da dire a riguardo.

Nel testo scrivete che il paracetamolo può essere assunto anche “per prevenzione”, per esempio da
genitori premurosi. Quali rischi si corrono banalizzando l’uso del farmaco nei bambini?

Bisogna chiarire che il paracetamolo non ha alcuna azione preventiva. Somministrarlo, ad esempio,
prima di una vaccinazione che spesso provoca febbre, è controproducente perché elimina il rialzo
termico, che è una risposta difensiva fondamentale del corpo. Bloccare la febbre significa favorire
il patogeno. Inoltre, i bambini sono particolarmente vulnerabili alle sostanze chimiche – la parola
“pharmacon” in greco significa proprio veleno – e sottoporli a questi veleni compromette la loro
salute futura.

Avete inserito nel libro nuove analisi al microscopio elettronico di diversi farmaci a base di
paracetamolo. Cosa avete scoperto di significativo?
Come ormai non sorprende più, tutti i farmaci a base di paracetamolo da noi analizzati contengono
micro- e nanoparticelle inorganiche. Come abbiamo dimostrato da decenni con pubblicazioni
scientifiche e divulgative, queste particelle non biodegradabili sono potenziali inneschi di
malattie anche gravi.

Qual è il ruolo che ciascuno dovrebbe assumere di fronte all’informazione medica ufficiale? Come
diventare pazienti più consapevoli?
Governare un popolo di ignoranti è semplice, diceva Adolf Hitler. Non ci sono scorciatoie per
difendersi: serve conoscenza, che si acquisisce informandosi e studiando. È fondamentale usare lo
spirito critico e mettere tutto sotto verifica, a partire da affermazioni ripetute all’infinito
senza prove. Bisogna diffidare da chi chiede di “fidarsi della scienza” senza fornire evidenze
verificabili, perché la vera scienza si fonda sul confronto e sulla dimostrazione.

Tachipirina®, Paracetamolo e altri Farmaci per Abbassare la Febbre – Si o No? — Libro >>
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Stefano Montanari, Antonietta Gatti
www.macrolibrarsi.it/libri/__tachipirina-paracetamolo-si-o-no-libro.php?pn=1567

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